giovedì 3 febbraio 2011

Boati in Fadalto - agg27


Visto l'altissimo numero di contatti che sta registrando il blog è opportuno da parte mia sottolineare che le notizie che trovate riportate sono tratte da testate giornalistiche internet. Per questo motivo non possono essere confermate della notizie di cui viene riportata la fonte.
Le informazioni, deduzioni, riflessioni o considerazioni personali saranno espressamente indicate.
Ringrazio tutti i visitatori.

fonte asca.it

VENETO: SISMOLOGI,BOATI IN FADALTO DIPENDONO DA FRATTURAZIONI SOTTOSUOLO

(ASCA) - Treviso, 3 feb - ''Anche se non ne abbiamo la certezza assoluta, si ipotizza possa trattarsi di masse rocciose poco profonde (qualche centinaio di metri) che si trovano in uno stato di tensione e che, fratturandosi e liberando energia, producono i rumori che la popolazione sente''. Lo afferma, a riguardo dell'origine dei boati che si avvertono in Val Lapisina, al confine tra le Province di Treviso e Belluno, Paolo Comelli, direttore del Centro di ricerche sismologiche di Ogs, l'Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale di Trieste. I sismografi, collocati nell'area interessata dallo stesso Crs, nel tentativo di capire se gli anomali fenomeni acustici che si odono da qualche tempo abbiano un'origine sotterranea riconducibile a terremoti.

''Da quando abbiamo installato i sismografi e avviato le registrazioni - puntualizza Pierluigi Bragato, sismologo che sta operando in zona Fadalto - gli eventi acustici sono diminuiti per numero e intensita'. Abbiamo evidenziato una corrispondenza fra i boati avvertiti dalla popolazione locale e i segnali sismici registrati''.

Si tratta di segnali che si differenziano, per forma e frequenze, da quelli usuali dei terremoti tettonici locali registrati dalla rete sismometrica regionale.

I lavori si sono svolti con regolarita', anche se i sismologi hanno dovuto misurarsi con alcune difficolta' tecniche relative all'interpretazione dei dati. ''I modelli di territorio su cui lavoriamo - ha spiegato Bragato - sono modelli ampi, realizzati su scala regionale, i quali possono essere privi di alcuni dettagli. Servirebbero modelli piu' dettagliati della geometria locale''. Inoltre, e' stato necessario mettere in atto alcuni accorgimenti per scorporare il rumore del terreno da rumori di natura antropica (come per esempio il passaggio di treni o altro).

''Nei prossimi giorni proseguiremo con le acquisizioni'' conferma Comelli ''adeguando le operazioni alla natura del territorio''. Per domani e' prevista l'installazione di due stazioni aggiuntive.


fonte www.italia-news.it

Boati a Fadalto: il mistero s'infittisce, necessarie ulteriori indagini

Sembra davvero un giallo quello che coinvolge gli abitanti di Passo Fadalto e Val Lapisina, tra le province di Treviso e Belluno, che da tempo odono strani boati sotterranei. L'origine del fenomeno resta ancora da chiarire, nonostante del caso si stiano occupando squadre di geologi e studiosi e la Regione Veneto che ha predisposto dei sopralluoghi tecnici in zona. "Come Regione - afferma l'assessore all'Ambiente Maurizio Conte - stiamo costantemente monitorando l'evento e vogliamo approfondirlo, consapevoli che l'area dell'Alpago è tra le più sismiche del Veneto".
"Per quanto riguarda il sistema della protezione civile - aggiunge l'assessore Daniele Stival - i Comuni coinvolti hanno già da tempo messo a punto piani per eventuali interventi". Dai primi rilievi si riscontrano diverse situazioni di instabilità di masse rocciose così come manifestazioni carsiche. Sembrano confermate componenti vibrazionali, ossia leggeri tremori associati ai boati. Non resta che attendere lo sviluppo delle indagini.

fonte corrierealpi.geolocal.it


I geologi della Regione hanno affiancato i sismologi di Trieste e Udine

di Ezio Franceschini
FARRA D'ALPAGO. Anche la Regione Veneto scende in campo per monitorare il fenomeno dei boati. Intorno alle 10 di ieri mattina un elicottero con a bordo i geologi e i tecnici della Regione e i sismologi dell'Ogs di Trieste e Udine ha compiuto un'ispezione sui due versanti del passo Fadalto. Un giro d'ispezione tra il Visentin e Crode Lise che è durato circa una mezz'ora.
Dai rilevamenti visivi e fotografici svolti non sono però emerse evidenze, nelle zone storicamente soggette a frane e distacchi, collegabili con i fenomeni di boati e scosse che interessano da qualche tempo la zona e che insieme alla curiosità stanno creando ai residenti del passo Fadalto e della Val Lapisina più di qualche preoccupazione.
Al campo sportivo di Farra d'Alpago in riva al lago, ad accogliere la pattuglia di ricognizione al suo ritorno c'erano il sindaco Floriano De Pra e il resposabile regionale della Protezione civile, Roberto Tonellato.
Alberto Baglioni ed Enrico Schiavon del servizio geologico regionale, hanno manifestato comunque l'opportunità di eseguire nei prossimio giorni degli ulteriori monitoraggi strumentali con l'uso di radar e Gps.
Il sismologo dell'Ogs, Paolo Comelli, del centro sismologico di Udine, ha sottolineato che l'attività sismica nella zona interessata dai boati non risulta comunque essere maggiore degli standard storici, ma che dalle testimonianze raccolte i boati seguono a una vibrazione del terreno e sono maggiormente avvertiti nelle abitazioni piuttosto che all'esterno.
Nemmeno il possibile legame dei fenomeni con la carsicità del terreno, trova un completo riscontro nelle prudenti ipotesi formulate dagli esperti della Regione al rientro dal volo.
Troppo tempo infatti sarebbe passato dalle piogge abbondanti cadute a novembre e a Natale, e che in altre zone carsiche del Veneto hanno provocato fenomeni analoghi infiltrandosi nelle cavità del sottosuolo e provocando i boati.
Non si escludono comunque movimenti tettonici o microsismi, ma nessuno vuole sentire parlare di sciame sismico, un evento che non è giustificato dai dati sismologici finora raccolti, come hanno dichiarato gli esperti.
Tutti si sono dichiarati concordi che sono necessari comunque altri monitoraggi e soprattutto una comparazione dei dati finora raccolti prima di formulare qulcosa di diverso dalle ipotesi.
Nella riunione di ieri sera a Vittorio Veneto, l'incontro in Comune ha riguardato in primo luogo i piani di Protezione civile che la Provincia di Belluno e quella d Treviso sono pronte a mettere in campo in caso di necessità. «Solo una precauzione e un atto dovuto», ha affermato il presidente Gianpaolo Bottacin.
Da un po' di tempo si sta muovendo anche l'Amministrazione di Farra d'Alpago. Il sindaco Floriano De Pra l'assessore Fulvio Basso e il consigliere comunale della Protezione civile, Primo Mognol, incontreranno domani sera al bar Sella (alle 20.30) i residenti di Sella Fadalto e Santa Croce per informarli sugli sviluppi della situazione e sul piano di Protezione civile locale.
«Domani mattina alle 8» (oggi, ndr), ha spiegato De Pra, che ritiene inopportuno qualsiasi allarmismo e ringrazia la Regione per il suo intervento, «effettueremo un'altra ispezione sulla cresta delle Crode Lise con il Corpo forestale dello Stato, i Servizi forestali regionali e il geologo della Provincia Luca Salti, per controllare l'esistenza di eventuali distacchi di roccia».
Nei prossimi giorni saranno disponibili anche i dati forniti dalle strumentazioni di rilevazione di suoni e vibrazioni del terreno poste a Pianture e a Caloneghe di Vittorio Veneto alcuni giorni fa.
Sembra comunque che lo strano suono, quel famigerato e imprendibile boato che fa discutere non poco, sia stato effettivamente registrato dal geofono installato in quella zona dell'Alpago a ridosso di Crode Lise.

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