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domenica 22 ottobre 2023

XVIII° Congresso Nazionale di Radioastronomia Amatoriale

Anche quest'anno si avvicina l'evento di riferimento per la Radioastronomia Amatoriale italiana: ICARA 2023.


Il XVIII° Congresso Nazionale di Radioastronomia Amatoriale ritorna a viaggiare per l'Italia, scoprendo location sempre nuove e ritornando dopo 6 anni al centro-sud. Saremo nuovamente in Lazio, questa volta un po' più vicini a Roma e ai laboratori di Fisica Nucleare di Frascati. Saremo a Rocca di Papa (RM) ospiti della Associazione Tuscolana di Astronomia Livio Gratton. Come da tradizione, il Congresso è organizzato congiuntamente da IARA - Italian Amateur Radio Astronomy e dalla Sezione di RadioAstronomia dell'Unione Astrofili Italiani. Come sempre, si prospettano giornate ricche di interventi. L’ingresso è gratuito, non mancate.

Quest'anno il Congresso si svolgerà presso Associazione Tuscolana di Astronomia
Via Lazio, 14 - località Vivaro
00040 Rocca di Papa - Roma (Italy)


 

PROGRAMMA

SABATO 28 OTTOBRE

11:00 Registrazione partecipanti

11:30 Tour del Parco Astronomico "Livio Gratton"

12:30 Pranzo (per chi volesse a buffet, iscrizione obbligatoria tramite registrazione)

14:30 Benvenuto e presentazione del Parco Astronomico

15:00 PCTO in Radioastronomia, Mario Sandri

15:30 Un radiotelescopio ad uso didattico: progetto ed assemblaggio del radiotelescopio, Francesco Grassi

16:00 Coffee break

16:30 Helios VLF: dal passato al futuro, Thomas Mazzi

17:00 Rivelazione ottica della PULSAR del Granchio, Andrea dell'Immagine

17:30 Deep Space Network con un INTREPID 500-12, Salvo Pluchino

18:00 Coffee break

18:30 A Sign in Space, Daniela de Paulis, Artista in residenza SETI Institute

20:00 Cena sociale (per chi volesse a menù fisso, iscrizione obbligatoria tramite registrazione) 


DOMENICA 29 OTTOBRE

09:30 Supercalcolo con architetture ARM, Roberto Lulli

10:00 Elaborazione dei dati pubblici dell'Osservatorio di Parkes, Andrea dell'Immagine

10:30 Un radiotelescopio ad uso didattico: analisi e stesura del software di gestione, Francesco Grassi

11:00 Coffee break

11:30 Dimostrazione del RadioSole, Francesco Grassi

12:00 Una demo dell'INTREPID 500-12, Salvo Pluchino

13:00 Saluti finali e pranzo (per chi volesse a buffet, iscrizione obbligatoria tramite registrazione) 


Tutte le informazioni sui siti www.iaragroup.org o radioastronomia.uai.it.


Data la distanza non avrò la possibilità di partecipare, ma cercheremo di avere qualche resoconto diretto dagli amici che parteciperanno.
Nel frattempo auguro un proficuo lavoro e tanto divertimento agli amici che si dedicano alla radioastronomia e che saranno presenti ad ICARA 2023.

Cieli sereni.
73 de Giorgio IU3IOU

domenica 23 ottobre 2022

ICARA 2022 - XVII° CONGRESSO NAZIONALE DI RADIOASTRONOMIA AMATORIALE

ICARA 2022 - XVII° CONGRESSO NAZIONALE DI RADIOASTRONOMIA AMATORIALE
San Giovanni in Persiceto (BO) 28-30 ottobre 2022


Il XVII° Congresso Nazionale di Radioastronomia Amatoriale dopo gli anni di COVID e l'impossibilità di trovarsi di persona, riprende nella normalità, se così si può definire, le proprie attività. Il Congresso si terrà a San Giovanni in Persiceto (BO) ospiti di un gruppo astrofili molto dinamico, all'interno di una struttura veramente bella formata da osservatorio, museo e planetario. L'evento si terrà nelle vicinanze delle antenne della stazione radio di Medicina

Anche quest'anno, come da consuetudine, il Congresso è organizzato congiuntamente da IARA - Italian Amateur Radio Astronomy e dalla Sezione di RadioAstronomia dell'Unione Astrofili Italiani, con la collaborazione del Gruppo Astrofili Persicetani. Si prospettano giornate ricche di sessioni, interventi ed alcune novità! L’ingresso è gratuito, ed è l'occasione per neofiti e più esperti di confrontarsi sui temi della radioastronomia. 

Inoltre quest'anno è stato proposto un il corso sulle Pulsar, evento che prevede iscrizione e pagamento.

Potete consultare il sito IARA per tutti i dettagli del Congresso e del corso Pulsar. 
http://www.iaragroup.org/index.php/it/icara/san-giovanni-in-persiceto-2022


Purtroppo per una serie di impegni già presi in precedenza non potrò essere presente ma auguro a tutti gli amici di IARA e dell'UAI un buon lavoro e tanto divertimento! 

Cieli sereni
73 de Giorgio IU3IOU

sabato 16 gennaio 2021

Nuova pubblicazione sul magazine SPF Spazio Penultima Frontiera

SPF Spazio Penultima Frontiera è un luogo ed una comunità on line di persone che si occupa dei temi riguardanti lo spazio in tutte le sue forme e manifestazioni con una comunità di confronto e approfondimento composta anche da esperti e professionisti del settore. 

Ancora una volta uno dei post di questo blog è stato ripreso dalla rivista interna nel primo numero del 2021. Si tratta dell'articolo dedicato alla rinascita dell'osservatorio e radiotelescopio di Arecibo, comparsa ad inizio anno nel blog.



La copertina del magazine SPF 01/2021
e l'articolo del blog riproposto nella rivista

Qui potete leggere l'articolo originale:
https://ricercasperimentale.blogspot.com/2021/01/arecibo-risorgera.html


Cieli sereni!
73 de Giorgio IU3IOU

sabato 2 gennaio 2021

Arecibo risorgerà!

Ebbene si: Arecibo risorgerà! 

Nei mesi scorsi abbiamo tutti sofferto nel vedere le immagini dell'autodistruzione, mi si passi il termine, dello storico radiotelescopio di Arecibo e nel leggere le notizie dei gravi problemi strutturali, della decisione di dismetterlo, del crollo e dei danni riportati.
Una storia dal finale amaro e triste, che finiva con "Addio Arecibo"!

Il radiotelescopio di Arecibo prima dei danni e dei crolli


Chi si fosse perso questi storici passaggi li può rileggere visitando gli articoli presenti sul blog seguendo il link https://ricercasperimentale.blogspot.com/search?q=arecibo+fine.

Da qualche giorno sta girando la una notizia che ha dell'incredibile e che giunge di sorpresa: il 28 dicembre 2020 il governo di Puerto Rico ha stanziato un fondo pari a 8 milioni di dollari finalizzati alla ricostruzione dell’Osservatorio di Arecibo.

Ovviamente, non si tratterà di ricostruire quanto distrutto, ma il progetto prevede un ammodernamento delle strutture e delle tecnologie.

La struttura infatti verrà ridisegnata e ricostruita sulla base dell’iconica immagine dello storico strumento. Saranno montate antenne e ricevitori capaci di prestazioni migliori, così come verrà potenziata anche la capacità di trasmissione per studi radar. Arecibo avrà perciò un campo di vista ampliato e una più efficace apertura, il tutto però con uno sguardo alla proprio storia ed evoluzione. 

E così Arecibo risorgerà, come l'araba fenice rinasce dalle proprie ceneri dopo la morte.

Cieli sereni! 
73 de Giorgio IU3IOU

domenica 6 dicembre 2020

Il crollo del radiotelescopio di Arecibo: la fine di un'era della radioastronomia.

Non è passato molto tempo da quando abbiamo parlato della decisione di chiudere il radiotelescopio di Arecibo a causa dei suoi gravi danni strutturali da parte della NSF National Science Foundation, l’agenzia governativa statunitense che si occupa di ricerca scientifica e che ha in gestione il radiotelescopio di Arecibo.

La grande antenna di Arecibo era formata da quasi 40mila pannelli di alluminio, montati su una rete di cavi di acciaio a formare un disco. Il disco era sormontato, a 150 metri di altezza, da una piattaforma triangolare che ospitava il sub-riflettore e mantenuta sospesa da 18 cavi ancorati a tre alte torri di cemento lungo la circonferenza dell’antenna. Uno di questi cavi si era rotto in estate; un secondo si era spezzato a novembre. Il video mostra il crollo di dicembre che ha poi causato danni irreparabili. La decisione era quella di smantellare il radiotelescopio in maniera controllata, perché ormai irreparabile.

Infine qualche giorno fa, il primo dicembre 2020, il colpo al cuore. I cavi restanti non hanno retto le 900 tonnellate di peso del sub-riflettore che è precipitato sul grande piatto sottostante, fortunatamente senza causare feriti.

Credit NSF National Science Foundation

Di seguito il video pubblicato dalla NSF National Science Foundation del momento del crollo del radiotelescopio di Arecibo.


In questo ultimo mese molti sono stati coloro che hanno sperato in un ripensamento, in un'intervento e  un'azione economica che potessero salvare in qualche modo il radiotelescopio di Arecibo, ma ora ogni speranza è andata perduta.
Con questo crollo dobbiamo definitivamente dire addio al radiotelescopio di Arecibo, che tanto ha dato alla ricerca scientifica, in particolare nei campi della astronomia e radioastronomia.

Cieli sereni.
73 de Giorgio IU3IOU

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Link per l'approfondimento

I link sottostanti, conducono un intervento dell'INAF a Radio 3 Scienza ed un articolo di Media INAF.  Due autorevoli ed interessanti approfondimenti sul radiotelescopio di Arecibo pre e post crollo di dicembre.

Radio3 Scienza - C'era una volta un radiotelescopio
https://www.raiplayradio.it/audio/2020/11/Caposera-una-volta-un-radiotelescopio-15b75a37-141e-4982-ae5f-9ad3c93690ee.html

Media INAF - Arecibo addio. È crollata la piattaforma sospesa 
https://www.media.inaf.it/2020/12/02/arecibo-crollo/

giovedì 19 novembre 2020

La fine del telescopio di Arecibo.

La National Science Foundation ha annunciato oggi che verrà avviata una chiusura controllata e graduale dell'osservatorio di Arecibo

Una decisione che ha generato sconcerto e disperazione nel mondo scientifico, ma la National Science Foundation, che gestisce la struttura, è stata irremovibile. La struttura è troppo danneggiata, e non c'è modo di ripararla in sicurezza. Andrà smantellata.

Questa è solo la conclusione di una lunga saga di sventure. Il radiotelescopio di Arecibo è stato costruito 57 anni fa, e con i suoi 305 metri di diametro è stato il più grande del mondo per oltre 50 anni. Nel 2017 la struttura subì pesanti danni a causa dell'uragano Maria, uno dei più distruttivi a colpire l'isola di Porto Rico. Quest'estate, ad agosto, un cavo ausiliario si è spezzato, cadendo sul disco del telescopio danneggiandolo.

La struttura è stata sottoposta a ispezioni per determinarne lo stato e la riparabilità, ma a ottobre un altro cavo, stavolta uno principale e pure ritenuto relativamente sano, si è spezzato, rovinando sul disco e danneggiandolo ancora di più.

Il risultato delle ispezioni è giunto oggi, con la decisione da parte della National Science Foundation di decomissionare la struttura. Quasi tutti i cavi mostrano usura e corrosione troppo avanzata, alcune delle torri che sostengono la piattaforma centrale potrebbero crollare senza preavviso e sulle strutture circostanti. E una volta che una struttura pericolante inizia a collassare non c'è modo di arrestare il processo. La rottura di un altro cavo aumenterebbe ancora di più il carico sui cavi rimanenti, già danneggiati dall'età, e questo potrebbe causare un effetto domino con la distruzione incontrollata dell'intero telescopio.

E quindi Arecibo andrà smantellato, nel modo più controllato possibile e "accompagnando" quello che è l'ormai inevitabile collasso completo della struttura. 

Arecibo è famoso per il suo ruolo nel film Contact, e nel progetto SETI voluto da Carl Sagan. 

La demolizione di Arecibo lascerà un gran vuoto in tutti gli appassionati di radioastronomia.

In foto un'immagine dell'osservatorio
di Arecibo di qualche mese fa.

martedì 22 settembre 2020

Presentazione ICARA 2020 - XVI° Congresso Nazionale di Radioastronomia Amatoriale

ICARA – Italian Congress of Amateur Radio Astronomy

ICARA 2020 - XVI° Congresso Nazionale di Radioastronomia Amatoriale

31 ottobre 2020 - Evento Online


IARA - Italian Amateur Radio Astronomy e Programma Nazionale di Ricerca Radioastronomia UAI sono lieti di annunciare ICARA 2020, l'Italian Congress of Amateur Radio Astronomy (XVI° Congresso Nazionale di Radioastronomia Amatoriale) che si terrà online il giorno 31 ottobre 2020 in orario 14:00-18:00. 


Quest’anno ICARA non potrà svolgersi in presenza. È inutile ribadire il motivo, lo sappiamo tutti. Tuttavia abbiamo deciso di non abbandonare l’idea di organizzare un piccolo congresso online, tanto per rimanere in contatto. Sarà un’occasione per salutarci e “rivederci” tutti.

Chiunque voglia presentare un proprio lavoro lo comunichi il prima possibile a icara@iaragroup.org.

Il congresso previsto quest’anno a San Giovanni in Persiceto (BO) è spostato di un anno, ci rivedremo lì nel 2021. Il corso sulle pulsar è stato spostato invece a data da destinarsi. Se in primavera ci saranno le condizioni per farlo lo organizzeremo. Questo corso deve essere fatto in presenza.

Per il programma completo (ancora in fase di definizione), per la procedura di accesso e per ulteriori informazioni vi invitiamo a visitare il sito web del Congresso www.iaragroup.org/icara2020

Vi preghiamo di dare massima diffusione a questo comunicato. Vi attendiamo numerosi!

Cieli sereni.
73 de Giorgio IU3IOU

giovedì 16 aprile 2020

Arrivederci SETI@home. Benvenuto Universe@home.

Il 17 maggio del 1999, veniva lanciato on line il progetto SETI@home. Da allora milioni di volontari hanno contribuito a setacciare petabyte di dati provenienti da più radiotelescopi alla ricerca di segnali intelligenti di possibile origine extraterrestre. Da allora ancora nessun segnale certo è stato registrato e decifrato.



Io ho iniziato a partecipare al progetto SETI@home fin dai primi momenti anche se risulto attivo solo dal 2004 quando, a causa della perdita del vecchio account non ricordo per quale motivo tecnico, ho dovuto aprirne uno nuovo.

Come già annunciato il progetto SETI@home "Il 31 marzo, la parte informatica volontaria di SETI@home smetterà di distribuire lavoro e andrà in letargo". Questo è l'annuncio arrivato dal progetto SETI@home, in realtà ad oggi l'elaborazione è già in letargo o solamente destinata a completare i lavori inviati prima di tale data.

La ricerca SETI continuerà su altri fronti a livello internazionale. A me non resta che dire arrivederci SETI@home.



Ieri mattina stavo salvando l'ultimo certificato con i crediti definiti del mio piccolo contributo al progetto SETI@home, quando ecco spuntare sul monitor delle nuove work unit da elaborare. Controllando sul sito il 10 marzo è effettivamente apparsa una news che comunica la sospensione dell'interruzione per permettere la convalida delle work unit.


Ultimamente inoltre è uscito un nuovo progetto di calcolo distribuito Universe@home dedicato a studi sulla fisica e l'astronomia. In particolare il progetto affronterà lo studio di alcuni elementi quali sorgenti di raggi X ultraluminose (ULX), onde gravitazionali, Supernovae Ia. Per maggiori dettagli sul progetto Universe@home potete visitare il sito ufficiale all'indirizzo universeathome.pl/universe/.



Cieli sereni.
73 de Giorgio IU3IOU 

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Sito ufficiale del progetto SETI@home

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mercoledì 4 marzo 2020

Ibernazione sospensione del progetto Seti@home

Pochi giorni fa, il 02 marzo 2020, sul sito dedicato al progetto di calcolo distribuito SETI@home, è apparsa una news che ha sorpreso molti utenti che stanno dedicando la potenza di calcolo dei propri pc alla ricerca scientifica ed in particolare a questo progetto dedicato alla ricerca scientifica di vita extraterrestre (non omini verdi o blu).
Di seguito riporto la traduzione della news ottenuta in maniera automatica via web, quindi portate pazienza per qualche errore possibile.


Ibernazione SETI@home
Il 31 marzo, la parte informatica volontaria di SETI@home smetterà di distribuire lavoro e andrà in letargo.
Lo stiamo facendo per due motivi:
1) Scientificamente, siamo al punto di rendimenti decrescenti; fondamentalmente, abbiamo analizzato tutti i dati di cui abbiamo bisogno per ora.
2) È molto lavoro per noi gestire l'elaborazione distribuita dei dati. Dobbiamo concentrarci sul completamento dell'analisi back-end dei risultati che già abbiamo e sulla stesura di questo in un giornale scientifico.
Tuttavia, SETI@home non sta scomparendo. Il sito Web e le bacheche continueranno a funzionare. Speriamo che altri astronomi della UC Berkeley possano trovare gli usi per le enormi capacità di calcolo di SETI@home per SETI o aree correlate come la cosmologia e la ricerca pulsar. In tal caso, SETI @ home ricomincerà a distribuire il lavoro. Ti terremo informato su questo.
Se al momento stai eseguendo SETI@home sul tuo computer, ti consigliamo di collegarti anche ad altri progetti basati su BOINC. Oppure usa Science United e registrati per fare astronomia. Puoi rimanere collegato a SETI@home, ovviamente, ma non otterrai alcun lavoro fino a quando non troveremo nuove applicazioni.
Siamo estremamente grati a tutti i nostri volontari per averci supportato in molti modi negli ultimi 20 anni. Senza di te non ci sarebbe SETI@home. Siamo entusiasti di finire il nostro progetto scientifico originale e non vediamo l'ora di sapere cosa verrà dopo.

Innanzitutto c'è da dire che a livello personale la notizia mi coglie di sorpresa e mi rattrista in quanto proprio il progetto SETI@home è il primo progetto di calcolo distribuito a cui mi sono avvicinato ancora nel 1999 e che ancora oggi seguo costantemente.

Ora la sua "ibernazione" apre alcuni dubbi sulle motivazioni di questa scelta oltre a quanto scritto nel comunicato.
Innanzitutto è comunque da sottolineare il fatto che non si tratta della chiusura del progetto ma della "ibernazione" (sospensione?) della parte volontaria. Questo dovrebbe significare che la parte scientifica portata avanti da ricercatori professionali dovrebbe continuare le sue attività, che vedranno evidentemente una trasformazione.

Un secondo aspetto da tenere in considerazione quale motivazione della scelta potrebbe essere l'incidenza dell'aspetto economico. In vari momenti il progetto ha rischiato la chiusura e la cessazione proprio per motivi economici in quanto i fondi per la ricerca SETI sono sempre più ridotti sia da parte degli enti che da privati. Potrebbe essere questa l'occasione per una attenta analisi dei costi ed una loro ottimizzazione.

Infine è lecito domandarsi se possa essere motivo di questa "ibernazione" una verifica sui risultati ottenuti in tanti anni di elaborazione dei dati ed i pochi riscontri ottenuti in questo campo.
Seppur "fallita" questa ricerca in termini di riscontri e risultati diretti nel campo SETI diverso è stato per il raggiungimento di scopi scientifici in generale. SETI@Home ha fatto la sua parte (e la deve ancora completare, con l'analisi back-end dei dati) E molteplici le ricadute ed i risvolti in vari ambiti e aspetti della ricerca ufficiale.

Staremo a vedere gli sviluppi futuri sperando che presto trovino una nuova modalità di collaborazione su questo tema!

Cieli sereni! 
Giorgio IU3IOU

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Link per l'approfondimento

Sito ufficiale del progetto SETI@home

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domenica 27 ottobre 2019

ICARA 2019 Racconto sintetico per immagini

Da qualche ora si è concluso ICARA 2019, il Congresso Nazionale di Radioastronomia Amatoriale che si è tenuto questo weekend a Due Carrare (PD) e al quale ho partecipato per la prima volta.


I lavori del convegno sono stati un'ottima occasione per imparare nuove tecniche, approfondire quelle già conosciute ma soprattutto incontrare molti appassionati di radioastronomia (tra cui diversi radioamatori) e confrontarsi con loro. Sicuramente porto a casa alcune nuove amicizie e molti spunti per iniziare ad approfondire un po' di più il vasto ed affascinante mondo della radioastronomia.

Di seguito un sintetico racconto per immagini (a dire il vero poco curate sia per la luce, sia perché l'attenzione era più sui contenuti dei vari interventi) delle due giornate di ICARA 2019 a cui ho partecipato.


Sabato 26 Ottobre
La mattina Mario Sandri e Salvo Pluchino sono impegnati a concludere l'attività didattica, iniziata il venerdi pomeriggio, con gli studenti presenti dando spunti e idee per avvicinarsi alla radioastronomia, anche grazie alle risorse on line e gratuite. Tra queste da segnalare ad esempio la possibilità di utilizzare on line il radiotelescopio dell'Onsala Space Observatory in Sweden (link) o le attività didattiche disponibili al centro visite dell'INAF a Medicina grazie al radiotelescopio SPIDER300A.








Nel pomeriggio si apre la Sessione Tecnica I con l'intervento di Filippo Bradaschia che racconta il network di radiotelescopi Radio2Space, prodotti da Primalucelab e le future applicazioni e possibili evoluzioni del progetto on site e on line per poter aumentare l'utilizzo dei radiotelescopi e l'interazione tra gli utenti e studiosi.




Andrea Dell'Immagine racconta le proprie esperienze di radioastronomia "attiva" attraverso le sue esperienze di monitoraggio e misura della libazione lunare con un excursus sulla teoria delle riflessioni. 



A seguire Enrico Stomeo racconta il lavoro sulle catture e osservazioni delle radiometeore con la tecnica del meteorscatter e il lavoro di post elaborazione per la realizzazione di statistiche.





Quest'anno ad ICARA c'è spazio anche per le anomalie elettromagnetiche e alle possibili correlazioni con i terremoti grazie all'esperienza raccontata da Riccardo Rossi. Riccardo ha presentato il progetto SDT e le sue osservazioni quali possibili segnali precursori sismici. Dato il tema di mio particolare interesse con Riccardo Rossi c'è stata anche la possibilità durante le pause di un confronto su vari aspetti legati alla ricerca di possibili segnali precursori dei terremoti.




Jerry Ercolini presenta il lavoro ventennale di monitoraggio e studio dei fenomeni luminosi anomali in Polesine registrati da lui e dal suo gruppo di lavoro.




Devo personalmente ringraziare Jerry per la citazione legata alla presentazion dell'ipotesi che stiamo approfondendo, di possibili correlazioni tra questi fenomeni luminosi anomali e l'attività sismica. Alcuni di questi fenomeni potrebbero essere candidati quali EQL Earthquake Light.

I lavori procedono con Stefano Bologna che descrive le possibilità che la radioastronomia offre in termini di studi ed osservazioni ai gruppi astrofili grazie a mezzi semplici e alla portata tecnica ed economica di una associazione.




La giornata di sabato si conclude con la conferenza pubblica SETI e criticità osservative tenuta dall'Ing. Stelio Montebugnoli, già Direttore Radiotelescopi INAF di Medicina.
Stelio ha offerto una completa panoramica sul SETI radio ed ottico, sullo stato dell'arte della ricerca oltre ad una sua personale visione sull'argomento.






Qui sotto il gruppo di appassionati di astronomia e radioastronomia presenti ad ICARA 2019 nella giornata di sabato.



La giornata di Domenica 27 Ottobre si apre con una splendida sorpresa che appare in sala in attesa dell'inizio dei lavori: un pezzo di pietra prelevato sulla Luna durante una missione Apollo.




La Sessione Tecnica II inizia con la presentazione tenua da Roberto Lulli sugli spettrometri a basso costo per il SETI , possibili grazie alla continua evoluzione tecnologica che offre prestazioni sempre maggiori e costi contenuti se si vanno a selezionare prodotti di livello ma destinati al grande pubblico.





Si continua con un nuovo intervento di Andrea Dell'Immagine che questa volta presenta l'osservazione degli impulsi giganti della pulsar del Granchio. 





Si giunge così al momento di una seconda conferenza tenuta da Dario Kubler dal titolo La radio nel progetto Apollo. Proprio a lui si deve la presenza in sala della magnifica pietra lunare.




Al termine della mattina si torna a parlare di radiometeore e meteorscatter grazie alla presentazione delle proprie esperienze da parte di Massimo Devetti e Giovanni Aglialoro. In questo intervento viene presentato un software che sinceramente non conoscevo per il conteggio delle radiometeore e la realizzazione di statistiche sugli sciami meteorici.








Qui sotto il gruppo di appassionati di astronomia e radioastronomia presenti ad ICARA 2019 nella giornata di domenica.


A questo punto la giornata ed i lavori di ICARA 2019 volgono al termine ma c'è ancora tempo per i saluti con vecchie e nuove conoscenze, per idee di nuovi confronti e collaborazioni.


Un personale ringraziamento va a chi ha insistito per la mia partecipazione e a quanti sono intervenuti in questi due giorni ad ICARA 2019.

Al prossimo anno e cieli sereni.
73 de Giorgio IU3IOU