martedì 1 febbraio 2011

Boati in Fadalto - agg18


Visto l'altissimo numero di contatti che sta registrando il blog è opportuno da parte mia sottolineare che le notizie che trovate riportate sono tratte da testate giornalistiche internet. Per questo motivo non possono essere confermate della notizie di cui viene riportata la fonte.
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BOATI: COSTANTINI INTERPELLA L'AMMINISTRAZIONE
«I cittadini del Fadalto e di Vittorio Veneto vanno informati in tempo reale e continuativo»


VITTORIO VENETO - E' il consigliere di Sinistra Vittoriese, Adriana Costantini, a portare tra i banchi del prossimo consiglio comunale il caso dei boati che da alcuni mesi sono avvertiti dalla popolazione del Fadalto.

E' una richiesta, la sua, volta a ottenere una maggiore e chiara informazione sui fatti che si stanno registrando, ricordando che «Vittorio Veneto ha lo stesso grado di rischio sismico dell'Aquila».

Non solo informazione: Costantini chiede all'amministrazione anche formazione per la popolazione su quali comportamenti tenere in caso di un'eventuale emergenza. «Considerato che molti cittadini non hanno adeguata conoscenza dei comportamenti da tenere in caso di emergenza, chiedo venga avviata in via immediata e capillare una campagna di educazione preventiva del rischio in caso di calamità e in particolare di terremoto, in modo che tutti sappiano esattamente cosa fare e come comportarsi, per ridurre al minimo i danni».

«Evidenziato che, quale che sia il problema - aggiunge - è diritto di ciascuno acquisire informazioni in tempo reale per poter consapevolmente operare le proprie scelte: i cittadini vanno informati e non tranquillizzati».

I primi boati, ricorda il consigliere, «sono stati avvertiti fin dall'ottobre scorso» ma «solo il 28 gennaio sono stati installati i quattro sismografi aggiuntivi». Costantini chiede dunque all'amministrazione «per quale ragione si è messa in azione a pieno ritmo solo in questo ultimo periodo» e che «i cittadini del Fadalto e di Vittorio vengano informati in tempo reale e continuativo in merito alle rilevazioni, alle ipotesi degli esperti e alle azioni del Comune», oltre a «tenere un continuo contatto con la popolazione interessata con incontri territoriali e tramite i consigli di Quartiere».

E la carenza di informazione è stata sottolineata anche dai residenti della Val Lapisina che ieri sera hanno partecipato al consiglio di quartiere a Nove. Non solo un problema di informazione quello emerso, ma anche del sapere cosa fare in caso di un'emergenza: «C'è un piano comunale di protezione civile, ma chi sa dove sono le area di raccolta?» si è chiesto uno dei presenti.

Ieri il presidente del consiglio di Quartiere, Silvano De Nardi, ha protocollato in prefettura a Treviso la richiesta di un incontro pubblico tra popolazione e amministrazione, richiesta che già mercoledì 26 gennaio era stata depositata in municipio.

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