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martedì 2 luglio 2019

Due lievi eventi sismici nel trevigiano.

Poco fa un terremoto di magnitudo ML 2.1 è avvenuto nella zona 2 km NW di Monfumo (TV), alle ore 21:39:24 (UTC) - 23:39:24 ora italiana con coordinate geografiche (lat, lon) 45.84, 11.9 ad una profondità di 5 km.
Qui sotto la mappa con l'epicentro inserito nella sismicità dal 1985 ad oggi.



Personalmente non ho avvertito il terremoto ma ho udito uno strano rombo prolungato, simile al rombo di un aereo ma anomalo, tanto da farmi alzare ed uscire in terrazzo per capire da cosa provenisse quel suono. 
Subito non avevo compreso di cosa potesse trattarsi, ma dopo aver ricevuto la notifica dell'evento sismico sul telefono ho realizzato che forse ho sentito un suono del terremoto.

Nella stessa area nel pomeriggio era stato registrato un terremoto di magnitudo ML 1.4 a 3 km W di Pederobba (TV), alle ore 15:18:29 (UTC) - 17:18:29 ora italiana con coordinate geografiche (lat, lon) 45.86, 11.94 ad una profondità di 8 km.

Ecco i due eventi registrati dalla stazione sismica di Cima Grappa.


Date le magnitudo contenuto c'è stato un basso risentimento tra la popolazione.

73 de Giorgio IU3IOU

domenica 13 gennaio 2019

Lieve terremoto in Veneto, nel Bellunese.

Nella giornata di oggi 13 gennaio 2019, si è registrato un lieve terremoto di magnitudo ML 2.3 è avvenuto nella zona di Soverzene (BL)., alle ore 08:33:07 (UTC) - 09:33:07 ora italiana, con coordinate geografiche (lat, lon) 46.23, 12.36 ad una profondità di 9 km.


Il terremoto è stato localizzato dalla Sala Sismica INGV-Roma.
Come si può vedere dalla mappa che individua il terremoto e indica il risentimento sismico tra la popolazione, data la magnitudo contenuta gran parte della popolazione non ha avvertito la scossa.
Solo in ambito locale qualcuno ha avvertito un rumore sordo e secco definito come "botto".
Questo ha fatto tornare alla mente anche i boati del Fadalto (link) registrati per lunghi mesi nel 2011 in un'area più a sud di questa che invece si trova nelle vicinanze del Vajont.
Qualche studioso ha dichiarato che il terremoto potrebbe essere stato generato dal collasso di una grande grotta in profondità.

Non si registrano danni a cose e persone.

domenica 23 dicembre 2018

Due eventi sismici in Veneto a Bassano del Grappa in provincia di Vicenza.

Nella giornata di oggi 23 dicembre 2018 sono state registrate due scosse di terremoto nel territorio regionale del Veneto, con epicentro a Bassano del Grappa in provincia di Vicenza.


Le due scosse di terremoto hanno avuto lieve entità e sono registrate dalla rete sismica nazionale.
Il primo terremoto di magnitudo ML 2.0 è avvenuto nella zona a 2 km SW Bassano del Grappa (VI), il 23-12-2018 07:33:36 (UTC) - 08:33:36 (ora italiana) con coordinate geografiche (lat, lon) 45.76, 11.72 ad una profondità di 11 km.
Il secondo terremoto di magnitudo ML 2.6 è avvenuto nella zona: 2 km W Bassano del Grappa (VI), il 23-12-2018 07:52:29 (UTC) - 08:52:29 (ora italiana) con coordinate geografiche (lat, lon) 45.76, 11.71 ad una profondità di 11 km.

Il sismogramma degli eventi registrati dalla stazione 
OGS CRS di Cima Grappa vicina all'epicentro.

Data la lieve entità della magnitudo dei terremoti, gli eventi hanno avuto un basso risentimento sismico tra la popolazione, la quale ha avvertito quasi esclusivamente la seconda scossa percependo lievi tremori e boati nella cittadina di Bassano del Grappa (VI) e nei comuni più vicini all'epicentro.

Mappa di risentimento sismico

Data la vicinanza della mia residenza agli eventi, sto verificando da varie fonti la presenza di eventuali anomalie legate all'evento sismico, specie legate alle anomalie del campo elettromagnetico.

73 de Giorgio IU3IOU

venerdì 2 giugno 2017

Boati in Cadore (Veneto) Aggiornamento da parte dell'OGS-CRS

A inizio aprile 2017 si erano manifestati nella zona del Cadore (Belluno) alcuni strani boati, per molti aspetti simili a quelli percepiti e studiati a lungo nella zona del Fadalto a nord di Vittorio Veneto (Treviso).


Di seguito trovate i link agli articoli di approfondimento.

Anche in questo caso l'OGS-CRS Centro Ricerche Sismologiche di Udine è stato chiamato a studiare ed indagare su questo fenomeno a seguito della nuova serie di boati.

Nella giornata odierna lo stesso ente ha emesso un comunicato stampa che dopo quasi due mesi di monitoraggio conferma l'assenza di ulteriori fenomeni nella zona. 
Di seguito il comunicato ufficiale da parte dell'OGS CRS.


A seguito di segnalazioni di boati percepiti in Cadore, il 5 aprile scorso avevamo installato a Calalzo due sismometri per seguire l'eventuale ripetersi dei fenomeni. 
Da allora, però, non sono più giunte segnalazioni di boati e pertanto, dopo quasi due mesi, abbiamo rimosso la strumentazione e concluso la campagna di misure. Il nostro sito per segnalazioni di fenomeni acustici anomali resta invece attivo http://www.crs.inogs.it/rumblo
Rimaniamo a disposizione delle autorità per nuovi interventi se il fenomeno dovesse riprendere.

Un tecnico dell'OGS CRS al lavoro a Calalzo

venerdì 7 aprile 2017

Boati in Cadore. Il Centro Ricerche Sismologiche di Udine indaga.

Nei giorni scorsi abbiamo riportato la notizia della continua rilevazione da parte dei residenti di boati nella zona del Cadore (link).

Il Centro Ricerche Sismologiche di Udine, parte integrante dell’OGS, si è messo a disposizione in tempi brevi, anche in virtà della richiesta giunta da parte della Protezione Civile del Veneto che ha ricevuto le prime segnalazioni relative ai boati, con l'obiettivo di comprendere in tempi brevi la provenienza e l'origine dei boati che stanno interessando il Centro Cadore creando apprensione tra i residenti.

Da ieri mattina nella zona di Calalzo sta operando il tecnologo Pier Luigi Bragato, per procedere all'installazione di due sismometri in grado di captare ogni segnale proveniente dal suolo.
I rilevatori saranno in grado di registrare i movimenti tellurici con precisione spazio temporale grazie al rilevatore GPS collegato.

Un tecnico del Centro Ricerche Sismologiche di Udine


Fonte: Corriere delle Alpi
«I rilevatori non sono collegati ad una rete e dunque sono autonomi» spiega Bragato, «per questo motivo tra una settimana torneremo a Calalzo per verificare cosa è stato registrato. I tempi potrebbero restringersi se dovessimo avere nuove segnalazioni di boati. A quel punto torneremo immediatamente per capire cosa è stato captato. I rilevatori installati registrano solo ed esclusivamente movimenti a terra, provenienti dal suolo. Se dovesse passare un aereo sui cieli del Centro Cadore superando la barriera del suono lo strumento segnalerebbe solo un minimo movimento o forse anche nulla».

Il Centro Ricerche Sismologiche di Udine si avvale di due radar installati sul territorio cadorino, uno sul Faloria a Cortina ed un altro nell'agordino. L'area di Centro Cadore potrebbe avvalersi di un ulteriore radar posizionato al confine tra Veneto e Friuli nel comune di Cimolais. I rilevatori installati a Calalzo sono due. Uno è stato montato in località La Molinà mentre l'altro è stato posizionato nei garage del municipio. «La scelta è da rimandare alla possibilità di sfruttare energia elettrica» spiega Bragato, «questo facilita le operazioni. Praticamente si è trattato per noi di una operazione a costo zero che di fatto ha accorciato notevolmente i tempi di intervento. Montare un rilevatore in un prato con l'ausilio di un pannello solare richiede tempi più lunghi».


Se qualcuno in zona rilevasse nuovi fenomeni sonori identificabili con tali boati, può contribuire riportando le proprie osservazioni in questo modulo predisposto dal Centro Ricerche Sismologiche di Udine.



A questo punto non rimane che attendere nuovi aggiornamenti, il rilevamento dei dati e la loro successiva elaborazione.

martedì 4 aprile 2017

Boati in Cadore. Informazioni e considerazioni.


Come già accaduto in passato nel 2011/2012 nella zona del Fadalto, a nord di Vittorio Veneto (TV), e più recentemente a Miane (TV) nel 2016, nel territorio regionale Veneto si stanno registrando dei fenomeni denominati boati o brontidi nella zona del Cadore in provincia di Belluno.

Una vista del Cadore nel Bellunese

Il mio personale interesse per questi fenomeni è legato all'eventuale correlazione con eventi sismici. E' doveroso sottolineare quell'eventuale sopra riportato, in quanto, ad oggi nel territorio Veneto, non si è riscontrata alcuna correlazione con attività sismica.
Nel precedente caso del Fadalto, e analogamente per Miane, i rilievi, i monitoraggi, gli approfondimenti e gli studi fatti dai vari Enti ed organismi di ricerca, le cause furono attribuite a microfratture agevolate dalla presenza dell'acqua o a forte pressione che provocano un forte rumore e una forte vibrazione, escludendo appunto che gli stessi boati fossero anticipazioni di eventi sismici o correlati all'attività sismica locale.

Una ripresa aerea del Fadalto e di una frana

Sicuramente la nuova zona dove si sono registrati i boati, risulta morfologicamente e geologicamente differente, seppur si possano riscontrare alcune caratteristiche in comune.
Sono allora ipotizzabili cause simili al Fadalto, anche in occasione dei boati in Cadore
Va innanzitutto evidenziato che sul territorio regionale si sta registrando un lungo periodo di assenza di precipitazioni, con un conseguente periodo di siccità. 
In secondo luogo  va osservato che i boati si sono manifestati in periodi caratterizzati da grandi precipitazioni o grandi siccità. Da tali osservazioni nasce una riflessione e considerazione esclusivamente personale, la quale non ha alcuna pretesa dal punto di vista tecnico scientifico.

Se in passato la presenza di masse d'acqua nel sottosuolo hanno provocato forti rumori e vibrazioni per la loro pressione o per il loro spostamento, è ipotizzabile che in periodi di carenza idrica vi siano masse d'acqua presenti in sacche o anfratti del sottosuolo che si mettono in movimento creando situazioni analoghe a quelle già registrate in Fadalto?

Per avere informazioni precise, sarà ovviamente, opportuno attendere le rilevazioni e gli approfondimenti dei tecnici e degli enti di ricerca incaricati, in modo da dare risposta a tali fenomeni, che per la loro particolarità destano preoccupazione nella popolazione.



Di seguito riporto alcuni articoli tratti dalla stampa locale dei giorni scorsi.

Fonte: Corriere delle Alpi
Boati notturni scuotono il Cadore
spavento tra la popolazione tra Domegge e Tai per una serie di boati avvertiti negli ultimi giorni

CALALZO. Botti notturni in Centro Cadore. Paura e preoccupazione, tra Domegge e Tai per una serie di boati che sono stati avvertiti negli ultimi quattro o cinque giorni. Sabato sera il primo verso le 22 e il secondo un’ora dopo. Non se ne conosce l’origine e, al momento, si possono fare soltanto delle ipotesi. Né sono state ancora presentate denunce contro ignoti, in maniera da mettere in moto i carabinieri.
Il sindaco di Calalzo, Luca De Carlo li ha sentiti personalmente e sta cercando di capirci qualcosa: «Non nego di essermi anche spaventato, perché l’altra sera stavo guardando un programma televisivo, quando ho sento questi due colpi molto forti. Ho pensato al passaggio di aerei supersonici, ma non è possibile che capiti tutte le sere e mai di giorno».
I bambini potranno aver pensato agli starnuti di un mostro, che da poco ha trovato casa nel lago di Centro Cadore, più probabile che qualcuno si stia divertendo a provocare delle esplosioni, ad esempio con il carburo: «Ho presente questo fenomeno, anche perché a Sappada festeggiano ancora così i matrimoni, ma credo che ci vorrebbe un quantitativo notevole di questa sostanza per provocare dei botti così violenti e che si sentono in tutto il territorio dei quattro Comuni della zona».
In giornata qualche altro accertamento, dopo di che diventerà naturale rivolgersi alle forze di polizia per un’indagine più approfondita: «Sentirò anche i miei colleghi, per avere qualche certezza in più, ma è chiaro che bisognerà sentire anche cosa ne pensano i militari. Non so dove si potrebbe cercare, però». (g.s.)

Fonte: TeleBelluno
Boati in Cadore, la Regione chiama l’Istituto di geofisica di Trieste
Il presidente dell’Unione Montana De Carlo: “Episodi ripetuti”. L’assessore regionale alla Protezione Civile Bottacin: “Abbiamo interessato l’Istituto di Oceanografia e Geofisica sperimentale di Trieste con il quale è convenzionata la Regione”.

Servizio di TeleBelluno

venerdì 28 ottobre 2016

Il rombo del terremoto in centro Italia ascoltato fino a 100 chilometri di distanza.

Eccoci ad osservare uno dei fenomeni generati dal terremoto che i giorni scorsi ha interessato il centro Italia: il "rumore" del terremoto.

Spieghiamo innanzitutto il fenomeno attraverso le parole di Valerio De Rubeis, responsabile del servizio Hai sentito il terremoto? (www.haisentitoilterremoto.it), dell'INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. "I forti terremoti possono produrre un effetto acustico, in genere di tono molto basso, che viene descritto come un 'rombo' o un 'muggito'. Il fenomeno è causato sia dalla vibrazione degli edifici che dal passaggio delle onde sismiche dal terreno all'aria, come se la superficie terrestre agisse allo stesso modo di un grande altoparlante. L'effetto acustico prodotto da un terremoto è un rumore a bassissima frequenza, al di sotto della soglia di udibilità umana. Ma non al di sotto di quella animale. Gli animali, come ad esempio i cani riescono a sentirlo benissimo e prima degli uomini, non a caso si innervosiscono o fuggono".

Potete leggere un ulteriore approfondimento sul tema del "rumore del terremoto" in questo articolo presente sul blog dell'INGVingvterremoti.wordpress.com/2013/01/30/il-rumore-del-terremoto

La scossa più intensa di questa sequenza sismica, cioè la scossa registrata alle 21.18 del 27 ottobre 2016 con magnitudo 5.9 ha generato un forte boato, stato avvertito dalla popolazione in tutta l'area epicentrale e circostante per una distanza di circa 100 chilometri dall'epicentro, maggiormente in direzione Nord.

Questo dato emerge dai questionari di risentimento macrosismico raccolti dall'INGV che analizza, oltre ad altri parametri, proprio l'effetto acustico generato dal terremoto e percepito dalla popolazione.

La mappa dell'effetto acustico o rombo sismico mostra la distribuzione di questo fenomeno sul territorio. La mappa contiene una legenda (sulla destra): con la stella in colore viola viene indicato l'epicentro strumentale del terremoto, i cerchi colorati mostrano come è stato percepito il rombo durante il sisma (avvertito, avvertito da alcuni e non avvertito). 

Di seguito la mappa riguardante proprio l'effetto acustico della scossa più forte della sequenza sismica.

mercoledì 26 ottobre 2016

Nuovo forte terremoto centro Italia - Marche

La localizzazione preliminare è la seguente:
Data e ora locale: 26 Oct 2016 19:10:36
Coordinate Epicentrali Latitudine: 42° 52' 44" - Longitudine: 13° 7' 
Zona: Macerata - Epicentro Castel Sant'Angelo sul Nera (MC)
Magnitudo Richter: 5.4
Profondità: 9.3 km

Molte testimonianze raccontano che la scossa è stata accompagnata da un forte boato.


Qui la scossa registrata dalla stazione OGS CRS posizionata in Cima Grappa.

L'immagine della mappa è tratta dal sito EMSC in quanto quello dell'INGV è al momento bloccato a causa dei molti accessi.


ore 20.15
La scossa è stata avvertita in tutte le regioni del centro Italia. 
Alcune scosse di magnitudo inferiore hanno seguito la principale.
Nella zona epicentrale la gente è scesa in strada mentre i centralini delle sale operative dei Vigili del Fuoco sono assaltate dalle chiamate.
Si hanno notizie di crolli di cui però non si conoscono le entità, mentre la Salaria è stata chiusa.
Arrivate le primissime immagini dei crolli, mentre le squadre di soccorso si stanno recando verso le zone epicentrali per raggiungere alcune località isolate.
Non si hanno al momento notizie di crolli importanti e di vittime.

ore 20.30 
Allertate ed attivate alcune strutture locali di Protezione Civile, oltre che ad alcune strutture e colonne mobili delle regioni limitrofe.
Una prima news viene rilasciata dall'INGV 

La mappa della sequenza sismica dal 24 agosto 2016 al 26 ottobre 2016 (ore 19.30). Le due stelle bianche sono gli eventi di magnitudo 6.0 e 5.4 del 24 agosto, la stella rossa è il terremoto di magnitudo ML 5.4 avvenuto oggi, 26 ottobre, alle ore 19.10.

ore 21.00
Le scosse con magnitudo > 2 registrate nella giornata odierna. Si nota che nel pomeriggio alle 17.05 locali - 15.05 UTC era stata registrata una prima scossa in zona con magnitudo 2.6.

Al momento si segnalano solamente due feriti non gravi a Visso.
Alcuni crolli sono stati registrati ad Amatrice, località già colpita dal sisma del 24 agosto. I crolli non hanno comunque coinvolto persone.

ore 21.20 
In diretta arrivano notizie di una nuova forte scossa, le cui stime sono attorno alle magnitudo 6!
La scossa è stata avvertita in una vasta area anche qui in Veneto, specie nelle provincie più meridionali, quali Padova, Rovigo e Venezia.

La localizzazione preliminare è la seguente:
Data e ora locale: 26 Oct 2016 21:18:05 
Coordinate Epicentrali Latitudine: 42° 54' 55" - Longitudine: 13° 7' 40"
Zona: Macerata
Magnitudo Richter: 5.9
Profondità: 8.4 km

La seconda scossa registrata dalla stazione sismica di Cima Grappa.

ore 21.45
Si hanno notizie di alcuni crolli ma non se ne conoscono intensità ed eventuale coinvolgimento di persone.

ore 22.00
Molte località sono senza corrente elettrica.
Sulle zone si sta abbattendo un forte maltempo accompagnato da forti precipitazioni.
INGV rilascia un secondo aggiornamento a seguito della seconda scossa, mentre continuano le scosse di media magnitudo.
https://ingvterremoti.wordpress.com/2016/10/26/sequenza-sismica-in-italia-centrale-nuovo-evento-di-magnitudo-5-9-26-ottobre-2016-ore-2118/
Il paese di Ussita sembra aver subito forti danni.

ore 22.15
Sono in corso in tutte le località verifiche e ricognizioni per capire l'entità dei danni e dei crolli registrati.
Arrivano le prime immagini dalle zone del terremoto.

Una chiesa crollata a seguito delle scosse.




ore 22.35 
Appena concluso il primo punto stampa tenuto dal Capo del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, Dott. Curcio, il quale ha presentato la situazione sottolineando i crolli ma l'assenza di vittime. Il maltempo ed il buio ovviamente non aiutano la completa comprensione della situazione. Nonostante questo i Vigili del Fuoco stanno operando su alcuni interventi tecnico urgenti, così come sono operative tutte le altre forze in campo.
Questo nuovo sisma colpisce una popolazione ancora ferita dagli eventi di agosto 2016.
Appuntamento con un nuovo punto stampa attorno alla mezzanotte.

ore 23.00
Continuano le attività di verifica ed i sopralluoghi per cercare di avere chiara la situazione.
Sono oltre 40 le unità dei Vigili del Fuoco attive nelle zone colpite dal sisma. La macchina dei soccorsi è in piena efficienza ed operatività.
Pur continuando a seguire l'evoluzione della situazione, anche grazie all'amicizia con membri di enti ed associazioni di Protezione Civile.
Non avendo al momento la possibilità di un aggiornamento costante e l'impossibilità di divulgare tutte le informazioni ricevute si consiglia di cerca le notizie solo su siti ufficiali.


27 ottobre 2016
ore 9.00
Numerose scosse si sono susseguite durante la notte nell'area colpita ieri dalle due forti scosse.
Fortunatamente al momento non si registrano feriti, ad eccezione di qualche ferito lieve e qualche malore o vittime.
Per quanto riguarda la situazione dei crolli e dei danni, sono in corso fin dalle prime luci del giorno verifiche su tutto il territorio da parte di tutte le componenti del sistema nazionale di Protezione Civile. In particolare sono è operativo il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco con 980 uomini, circa 450 mezzi e 4 elicotteri.
Subito dopo il primo evento il Capo del Dipartimento della Protezione Civile ha convocato i vertici delle strutture operative che già dopo il sisma del 24 agosto operavano presso la Dicomac di Rieti.
Il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio e il Commissario per la ricostruzione Vasco Errani sono attesi in mattinata nelle aree colpite dalle nuove forti scosse di terremoto di ieri sera.
INGV rilascia un nuovo aggiornamento sulla sequenza sismica in atto nel centro Italia.
https://ingvterremoti.wordpress.com/2016/10/27/sequenza-sismica-in-italia-centrale-aggiornamento-del-27-ottobre-2016-ore-800/

ore 09.25
Il risentimento sismico dell'evento di ieri sera.
In questa mappa aggiornata alle 09.12 di questa mattina, è riportata la distribuzione degli effetti del terremoto sul territorio, espressi in termini di intensità in scala MCS (Mercalli-Cancani-Sieberg). Si può vedere come la scossa delle 19.18 UTC - 21.18 locali di magnitudo Mw 5.9 sia stata avvertita in tutto il centro Italia ma anche in regioni più distanti come ad esempio il Veneto.


Di seguito la lista degli eventi con magnitudo > 3.5, registrati durante questa nuova fase sismica in centro Italia. Oltre a questi si sono registrati un notevole quantitativo di scosse minori, molte delle quali hanno superato la magnitudo 3.


Fonte dati: INGV

ore 10.40 
Ancora una scossa di magnitudo medio alta ML 4.4 è avvenuto nella provincia di Macerata alle 10.21 ora locale.

ore 12.00
Si inizia a fare più chiara la situazione, che fortunatamente ha escluso la presenza di vittime, mentre si registra qualche ferito e qualche contusione. Un bilancio ottimo vista l'alta magnitudo raggiunta dalle scosse.
Proseguono le attività di assistenza alla popolazione e di verifica dei numerosi danni causati dalle scosse di terremoto che hanno nuovamente colpito le zone del Centro Italia nella serata di ieri.
La Di.comac, per assicurare un'immediata disponibilità di intervento e assistenza alla popolazione, ha attivato le colonne mobili delle due organizzazioni di volontariato nazionale Anpas e Misericordie e la Colonna mobile della Regione Emilia-Romagna. I volontari dell'Anpas sono già arrivati a Foligno, presso la sede della Protezione Civile della Regione Umbria individuata come punto di raccolta in attesa dell'eventuale dispiegamento sul territorio, mentre la Colonna mobile delle Misericordie è in viaggio e quella dell'Emilia Romagna arriverà nel pomeriggio.



28 ottobre 2016
ore 10.00
Nel maceratese l’intervento delle squadre di ricerca e soccorso dei Vigili del fuoco non ha rilevato dispersi. Nella giornata di ieri, le attività di assistenza sanitaria hanno riguardato casi di lieve entità, ad eccezione di un malore successivo al terremoto che è costato la vita all'unica vittima di questo evento sismico. Per quanto riguarda le attività sanitarie relative ai trasferimenti o alle evacuazioni preventive, sono state consistenti e hanno interessato le strutture ospedaliere di Cingoli, Tolentino e Matelica. Anche in diverse residenze sanitarie assistenziali e strutture socio-sanitarie si è provveduto al trasferimento dei pazienti in altri centri.
Nei territori colpiti dal terremoto proseguono intanto in maniera incessante, le attività di assistenza alla popolazione e di verifica e censimento dei danni.

Essendo passata la prima intensa fase di emergenza, interrompo questo monitoraggio continuo, invitando a prendere informazioni dettagliate a partire dai canali ufficiali ed istituzionali, primo su tutti il sito del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile.


lunedì 5 settembre 2016

MIANE - Dal Fadalto a Miane: a distanza di cinque tornano i boati.

A Miane, in particolare in via Roma, da tempo si percepiscono misteriosi rumori che appaiono come un brontolio del temporale accompagnato da vibrazioni degli edifici e dei suppellettili, come ad esempio il tintinnare dei bicchieri. 


Chi ha percepito questi boati sostiene che tali rumori si sentono saltuariamente da anni, ma negli ultimi mesi il fenomeno si è intensificato, seppur a fasi alterne, arrivando a contarne anche una decina al giorno.

Tecnicamente, il suono percepito si chiama brontide ed è simile al rumore di un tuono sentito in lontananza. Per vicinanza e caratteristiche, il fenomeno è molto simile a quello che riguardò il Fadalto nel 2011, che alcuni esperti stabilirono fosse dovuto al passaggio dell’acqua attraverso la faglia carsica dopo le abbondanti piogge del 2010.




L'amministrazione comunale ha interpellato i geologi dell'OGS di Trieste i quali sono arrivati a Miane e che hanno avuto l'occasione di sentire questi boati. I tecnici, come fatto in passato nella zona del Fadalto, hanno installato un sismografo e un accelerometro per monitorare il fenomeno.
I sismografi nei giorni scorsi non hanno rilevato terremoti a Miane, pertanto resta da capire se questi rumori possano essere correlati alla presenza di una falda sotterranea. 


Anche se allo stato attuale non si sono registrati terremoti, nemmeno di lieve entità, che possano essere ricondotti o correlati ai boati di Miane, e considerato che questi non paiono annunciare terremoti, è bene ricordare che da Longhere di Vittorio Veneto fino a Valdobbiadene, passando proprio per Miane e via Roma, corre la faglia della Valcalda, che raggiunge una profondità di circa otto chilometri: la faglia è attiva e rappresenta un vero pericolo per tutta la Vallata del Soligo.

La vallata di Miane in una cartolina storica

Il sistema di faglie attorno alla zona di Miane e della pedemontana trevigiana

mercoledì 11 maggio 2016

Lieve evento sismico in provincia di Treviso Veneto

Questa sera un nuovo evento sismico nel territorio regionale del Veneto, nella zona di Asolo a pochi chilometri da casa mia.

Un terremoto di magnitudo ML 2.1 è avvenuto nella provincia/zona Treviso il 11-05-2016 19:24:56 (UTC) / 21:24:56 (UTC +02:00) ora italiana, con coordinate geografiche (lat, lon) 45.81, 11.89 ad una profondità di 9 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Sala Sismica INGV-Roma.


La scossa registrata dalla stazione di Cima Grappa


Personalmente non ho avvertito la scossa, ma numerose sono le testimonianze di persone che hanno udito un boato accompagnare l'evento sismico.

Sarà inoltre l'occasione per verificare eventuali anomalie nei monitoraggi attivi in questo momento in merito alle ricerche di possibili segnali precursori.


giovedì 5 maggio 2016

Lieve evento sismico ieri a Verona Veneto

Un terremoto di magnitudo ML 2.5 è avvenuto ieri sera nella provincia/zona di Verona.

L'evento è stato registrato il 
04-05-2016 18:19:51 (UTC)
04-05-2016 20:19:51 (UTC +02:00)
con coordinate geografiche (lat, lon) 45.53, 10.97 ad una profondità di 10 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Sala Sismica INGV-Roma.


L'entità della scossa non è tale da generare feriti o danni, ma il forte boato che ha accompagnato l'evento ed avvertito anche nella zona est di Verona e sui monti Lessini, , ha provocato preoccupazione tra la popolazione.

Recentemente un altro evento sismico di magnitudine simile era stato registrato nel veronese.

domenica 6 marzo 2016

Boato e bagliore in provincia di Rovigo. Possibile luce sismica?

La sera del 25 febbraio 2016, alle ore 20:55:16 UTC - 21:55:16 locali, è stato registrato un terremoto di magnitudo ML 3.0 è avvenuto nella provincia di Mantova il cui epicentro è stato localizzato in località Poggio Rusco.
L'evento è stato chiaramente avvertito da gran parte della popolazione, un tremore breve ma intenso.

Mappa del risentimento sismico dell'evento

Solo qualche giorno prima, il 22 febbraio, nella zona di Giacciano (RO) era stato avvertito un forte boato poco prima delle 22. 
Contestualmente al boato nella zona di Lendinara e Badia Polesine era stato segnalato da alcune persone un intenso bagliore, fenomeno registrato anche dalle telecamere private del Sig. Enrico Stella, residente a Badia Polesine (RO).
Tali fenomeni hanno catturato subito l'attenzione dei social e dei media, in particolare da il Gazzettino di Rovigo che ha redatto un articolo sul tema, visionabile al seguente link www.ilgazzettino.it/nordest/rovigo/rovigo_misterioso_boato_lendinara_badia_giacciano_avete_sentito-1570915.html.

Possono questi due eventi essere collegati vista la loro vicinanza per spazio (circa 30 chilometri) e per tempo (3 giorni)?

Fin dal giorno seguente l'amico Jerry Ercolini del 45°GRU mi aveva dato notizia del fenomeno ed aveva già avuto la possibilità di visionare ed analizzare i video del fenomeno.
Da subito, visto l'interesse per le EQL Earthquake Light o più semplicemente luci sismiche, ci siamo confrontati sul fatto che si potesse trattare di questa tipologia di fenomeno. L'interesse è ovviamente aumentato dopo la notizia dell'evento sismico.

Ringrazio il Sig. Enrico Stella, che ha autorizzato la dei video del fenomeno, registrato dalle telecamere della sua abitazione di Badia Polesine (RO).



Il Sig. Stella ci ha raccontato le condizioni ambientali e logistiche della sua abitazione e delle relative inquadrature. Riferendosi ai fenomeni del boato e del bagliore ci ha riferito le sue considerazioni "dubito fortemente in un fulmine.. anche il boato era totalmente assente di riverbero: cupo, potente e secco".

Effettivamente da alcune verifiche effettuate in alcuni database, non risultano fulminazioni in zona nel momento del bagliore.

mappa delle fulminazioni al momento del bagliore
fonte Blitzortung.org

Anche il radar meteorologico dell'Arpav non evidenzia alcun fenomeno precipitativo in quel momento.


Dai video si può notare come il bagliore che compare sul retro della casa rispetto al primo video, abbia una discreta intensità e che non sia particolarmente localizzato. Si può presumere che per essere così ben visibile a quella quota, nonostante la presenza di altre case e strutture, il bagliore non si possa essere generato a terra.
Di seguito si riportano due immagini di analisi preliminare dei fotogrammi relativi al bagliore, realizzate dal 45°GRU.



Resta il dubbio se tale fenomeno luminoso, possa essere riconducibile ad una luce di tipo EQL Earthquake Lights - luci sismiche?
Difficile dare una risposta, senza maggiori analisi ed approfondimenti, difficili però da ottenere con un unico video.
Quasi certamente si tratta di una luce naturale, ma non possiamo escludere la natura antropica del bagliore.
Sicuramente se si trattasse di fenomeno naturale, rientrerebbe nei principali parametri spazio temporali relativi alle EQL Earthquake Lights conosciuti e presenti nella letteratura 
scientifica di settore.

lunedì 19 ottobre 2015

Un nuovo movimento per la frana del Fadalto a Vittorio Veneto - ottobre 2015

Nella giornata di ieri un forte boato è stato avvertito ed ha preoccupato la popolazione della zona del Fadalto
Nel blog abbiamo parlato più volte di quest'area nelle vicinanze della cittadina di Vittorio Veneto, per una lunga sequenza di boati avvenuta qualche anno fa e successivamente, per la frana del Fadalto.
Proprio ieri, quest'ultima sembra essersi rimessa in movimento, proprio dopo il forte boato avvertito nella zona.




VITTORIO VENETO. Si è rimessa in movimento la grande frana del Fadalto, che per mesi non aveva dato segni di vita, tant’è che nel luglio scorso i Comuni di Vittorio Veneto e Farra d’Alpago avevano dichiarato il “cessato pericolo”. Ieri, alle 15, un tuono e sono cadute alcune decine di metri cubi di roccia, sassi e terra. Si sono depositati a valle, sulla massa staccatasi l’anno scorso, in luglio. ....Le prime case si trovano ad oltre 150 metri, quindi non vi è pericolo immediato per le persone, ma è stato riattivato, all’inizio dell’estate, il sentiero Cai che transita vicino alla frana, per cui torna il consiglio delle autorità comunali di Vittorio Veneto e Farra a tenersi lontani, soprattutto in questo periodo di piogge.L’altro giorno, a seguito di una precipitazione abbondante, una frana del tutto nuova era scesa a valle in località Fadalto Basso, lungo uno dei 6 valloni che scendono dalla montagna, percorsi da masse instabili. Secondo il geologo Luca Salti, che ha percorso più volte il versante della frana storica del Fadalto, ci sono ancora pareti instabili, peraltro di dimensione limitata, che potrebbero scendere sollecitate dalle precipitazioni. «E’ vero, fino a che non compare la nuda roccia, gli smottamenti continueranno, ma non basta saperlo – afferma l’ex assessore ai lavori pubblici, Bruno Fasan - è necessario che, da una parte, i controlli siano ripetuti, da parte almeno della protezione civile, e dall’altra che, dove è possibili, si effettuino disgaggi per la pulizia di questi versanti». In prefettura, a Treviso, è stato costituito un gruppo di pronto intervento con la Regione, la Provincia, il Comune di Vittorio Veneto, la Protezione civile, il Genio civile, le Ferrovie, l’Anas, la Società Autostrade e l’Enel, tutti enti che operando nel territorio potrebbero avere dei problemi da eventuali cadute.
Fonte: La Tribuna di Treviso
Link all'articolo completo 
Dalla verifica dei maggiori database sismici si escludono nella zona fenomeni ed eventi sismici, anche di lieve entità.

martedì 12 maggio 2015

Evento sismico pedemontana trevigiana 12 maggio 2015

Un terremoto di magnitudo(Ml) 3.5 è avvenuto alle ore 04:02:50 italiane del giorno 12/Mag/2015 (02:02:50 12/Mag/2015 - UTC). 
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Pianura_veneta. 
I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare le stime attuali della localizzazione e della magnitudo. 





L'evento è stato avvertito da gran parte della popolazione dell'area pedemontana trevigiana e bellunese (compreso il sottoscritto), la quale si è svegliata ed ha affollato i social network in cerca di informazioni.

L'evento registrato dal sismografo di Cima Grappa

A causa della paura e agevolati dalla stanchezza visto l'orario di accadimento, si sono susseguite in rete una serie di informazioni scorrette in merito a magnitudo e localizzazioni, con riferimenti ad articoli datati anche 2012 il cui riferimento era ovviamente ad altri eventi sismici.

Ricordo in casi come questi di rifarsi ai dati ufficiali dei maggiori database sismici (INGV, OGS, EMSC) e di fare attenzione a ciò che si legge.

Solo ieri nella stessa zona di accadimento dell'evento si erano uditi dei boati causati dal raggiungimento di un bang supersonico da parte di alcuni aerei.



La scossa di questa notte è stata seguita da numerose piccole scosse di assestamento impercettibili alla popolazione, ma registrate dalle reti CRS-OGS. (per i dati di dettaglio si veda qui http://rts.crs.inogs.it/it/home.html)


lunedì 11 maggio 2015

Boati nella pedemontana trevigiana 11 maggio 2015

Da circa un'ora sono arrivate alcune segnalazioni di forti boati avvertiti lungo la pedemontana trevigiana dalla zona di Vittorio Veneto fino alla zona di Asolo, in alcuni casi accompagnati anche da lievi vibrazioni.

Subito il pensiero è andato ai boati del Fadalto di cui trovate diversa documentazione nel blog con oltre 60 aggiornamenti.

Fonte La Tribuna di Treviso (11.05.2015
Un forte boato, come un'esplosione, senza fumo nè altri effetti se non quello di risuonare forte e terribile in tutta l'area tra Vittorio Veneto e Pieve di Soligo facendo anche tremare - a detta di alcuni abitanti - finestre e arredi nelle case. Tutto è avvenuto verso le 11 del mattino, ridestando nei residenti l'incubo degli inspiegabili "boati del Fadalto" e delle possibili conseguenze per la stabilità dei terreni di tutta la zona recentemente considerati area a rischio dalla Regione Veneto.
Non è ancora chiara la natura del suono, che ha causato allarme tra i residenti della zona che l'estate scorsa hanno convissuto a lungo con il continuo avanzare della frana del Fadalto. Sono tornati i boati? Oppure si è trattato di un aereo che superava la barriera del suono?

Di seguito alcune foto della frana del Fadalto di luglio 2014






Dalla verifica dei maggiori database sismici si escludono fenomeni ed eventi sismici anche di lieve entità.
Seguiremo l'evoluzione di questo fenomeno.


Aggiornamento fonte Il Gazzettino di Belluno
BELLUNO - Paura questa mattina in Valbelluna. Poco prima delle 10 tra Mel e Sedico due forti botti hanno squarciato la valle del Piave mettendo in allarme migliaia di persone. I trementi colpi hanno spinto il personale docente delle elementari della zona di Mel e Sedico a far evacuare centinaia di studenti dalle aule temendo che i botti potessero essere attribuiti a scosse di terremoto.
Tante le telefonate al centralino 115 dei vigili del fuoco di Belluno. Ancora ignote le cause. Il passaggio lungo la valle del Piave di alcuni aerei militari però potrebbe far pensare a sorvoli ad alta velocità degli apparecchi che potrebbero aver rotto il "muro del suono".

Inizia a delinearsi la situazione che vede numerosissime segnalazione lungo tutto l'arco pedemontano trevigiano a partire dai Colli Asolani fino al Cansiglio, ma anche da varie località di pianura. Risulta infatti molto vasta l'area in cui sono stati avvertiti i boati che dalle testimonianze sembrano essere più di uno.

Aggiornamento ore 16.30 Fonte OGS Centro Ricerche Sismologiche
Questa mattina intorno alle 10 (ora locale) una serie di boati ha allarmato la zona tra Treviso e Belluno. La nostra rete ha rilevato tre segnali ben distinti associabili al fenomeno (ore 9:48, 9:53 e 9:58 locali) solo sulla stazione di Col Varnada (VARN), mentre alle altre stazioni installate in zona - ED06 (Edison-Collalto), Montello, Cima Grappa e Vittorio Veneto (Liceo Flaminio) - non abbiamo registrato nulla di pariticolarmente rilevante. Allo stato attuale possiamo ipotizzare che il fenomeni sia di origine acustica, probabilmente aerei in Val Belluna.


Aggiornamento ore 16.30 Fonte OggiTreviso
Giallo risolto. Dopo aver interpellato la base americana di Aviano ci è arrivata ora la conferma: si è trattato di "bang sonico" causato in maniera involontaria da un aereo che ha superato la barriera del suono. "E' stato un velivolo del 31esimo Fighter Wing - spiega il Tenente Colonello Giorgio Albani, di stanza alla base di Aviano - durante una manovra di sorvolo autorizzata".

domenica 26 aprile 2015

osservazione di possibili boati o brontidi in Emilia Romagna

L'area dell'Appennino Tosco Emiliano è oggetto negli ultimi mesi e anni di una discreta attività sismica sviluppata in varie sequenze sismiche che nel tempo vedono periodi di stasi e riattivazioni.

La mappa rappresenta gli eventi sismici dell'intera area dell'Appennino Tosco Emiliano a partire dal gennaio 2014 fino ad aprile 2015. Si possono distinguere facilmente quattro principali sequenze sismiche attive nell'area, partendo da ovest verso est (da sinistra verso destra): quella in Alta Garfagnana allìestremità ovest dell'area ed altri tre cluster nella zona centrale quali Porretta Terme, Castiglione dei Pepoli e Fiorenzuola.

Gli eventi sismici nell'Appennino Tosco Emiliano - gennaio 2014 aprile 2015
fonte Iside INGV
Dalla zona ci sono arrivate due distinte segnalazioni di rumori percepiti dalla popolazione, che dopo opportune verifiche possono essere considerate affidabili e attendibili.
Il pensiero è andato subito a boati e brontidi, tema più volte affrontato nel blog e alla loro possibile correlazione con eventi sismici. Ci sempre importante e doveroso che quanto sotto riportato non può considerarsi una correlazione tra i suoni e gli eventi sismici ma semplicemente una constatazione di quanto accaduto.



Prima segnalazione
Nel periodo compreso tra metà aprile ed inizio ottobre 2014 nei comuni di Crespellano e Bazzano, in provincia di Bologna, alcuni abitanti hanno segnalato un suono simile ad un motore diesel al minimo, basso e costante, chiaramente udibile sia di giorno che di notte e proveniente dai quadranti meridionali in direzione dell'Appennino.

Considerazioni
Si può notare come i luoghi di questa prima segnalazione si trovino nelle vicinanze dei tre cluster di Porretta Terme, Castiglione dei Pepoli e Fiorenzuola ad una distanza compresa tra i 40 e 50 km, distanza compatibile con l'osservazioni di fenomeni sonori quali brontidi e boati. La compatibilità deriva dalle fonti di letteratura scientifica presenti sull'argomento.
I suoni sono stati avvertiti in periodo durante il quale l'attività sismica a sud ha fatto registrare degli eventi sismici ma in numero tutto sommato contenuto.
A livello temporale è possibile una seconda considerazione: si può notare che nel periodo successivo alla cessazione dei suoni, si sono attivate e sono state registrate le fasi principali di attività sismica nell'area a sud dai luoghi di osservazione e individuate nei tre cluster sopra citati. 
Tali fasi più intense nei diversi cluster hanno fatto registrare numerosi eventi sismici in varie fasi. L'evento di maggiore intensità è stato registrato il 23 gennaio 2015 con una magnitudo pari a 4.3. 



Seconda segnalazione
Un agricoltore che abita in collina nei pressi di Savigno in provincia di Bologna, ha sentito, nel periodo che va da luglio a fine agosto 2014, la mattina presto ed alla sera un suono costante che descrive come di una fresatrice in lontananza, senza però saperne indicare la direzione.

Considerazioni
Trattandosi di un agricoltore che conosce molto bene la popolazione e gli altri colleghi della zona ed il territorio, nonché le lavorazioni che vengono eseguite nello stesso, si è potuto escludere si trattasse di mezzi agricoli o altri mezzi d'opera.
Per tale fenomeno è possibile richiamare le considerazioni della prima segnalazione in quanto si tratta di un Comune abbastanza vicino a quelli della prima segnalazione.
Una seconda osservazione è legata ad una serie di tre eventi a Sud Ovest avvenuti nei mesi di maggio e giugno 2014 ad una distanza inferiore di 10 km dal luogo di osservazione. Si di tre eventi di intensità contenuta con magnitudo compresa tra 2.0 e 2.1
Quello che si può notare è che gli eventi sismici sono stati registrati nei due mesi precedenti al periodo di osservazione del fenomeno.

Un ingrandimento della mappa nella zona di Savigno BO
e i tre eventi registrati tra maggio e giugno 2014
fonte Iside INGV