Comunicato Stampa Dipartimento Nazionale Protezione Civile
Un evento sismico è stato avvertito dalla popolazione in Campania, in particolare tra le province di Caserta e Benevento. Le località prossime all’epicentro sono i comuni di Castello del Matese, San Potito Sannitico e San Gregorio Matese in provincia di Caserta, e il comune di Cusano Mutri in provincia di Benevento.
Secondo i rilievi registrati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l’evento sismico è stato registrato alle ore 18.08 con magnitudo 4.9 a una profondità di circa 10,5 km.
Sono in corso le verifiche da parte della Sala Situazione Italia del Dipartimento rispetto ad eventuali danni a persone e/o cose. Anche il Presidente del Consiglio dei Ministri segue l’evolversi della situazione attraverso il Dipartimento della Protezione civile.
***
Il terremoto di magnitudo (ML) 4.9 avvenuto alle ore 18:08:43 italiane del 29 dicembre 2013 tra le province di Caserta e Benevento è stato preceduto da un evento di magnitudo 2.7 alle ore 18:03:25.
Il terremoto è stato seguito da numerosi eventi di magnitudo massima pari a 3.7 (evento registrato alle ore 20:49:49 locali) che la Sala Operativa di Monitoraggio Sismico dell’INGV sta localizzando grazie ai dati della Rete Sismica Nazionale.
Come si evince dalle mappe quest’area è caratterizzata da terremoti storici con magnitudo fino a 7 e da valori alti di pericolosità.
Allo stato attuale si escludono danni rilevanti a cose e/o persone.
Tutte le componenti scientifiche e di Protezione Civile sono in allerta e pronte alla piena operatività in caso di necessità.
Per approfondimenti:
http://terremoti.ingv.it/it/ultimi-eventi/933-evento-sismico-ml-4-9-tra-le-province-di-caserta-e-benevento.html
http://ingvterremoti.wordpress.com/2013/12/29/evento-sismico-ml-4-9-tra-le-province-di-caserta-e-benevento-29-dicembre/
http://ingvterremoti.wordpress.com/2013/12/29/aggiornamento-sequenza-tra-le-province-di-caserta-e-benevento-29-dicembre/
Appunti di ricerca e sperimentazione amatoriale di Giorgio De Luca IU3IOU (SWL I-4979/VE) . Cornuda (TV) ITALY
domenica 29 dicembre 2013
venerdì 27 dicembre 2013
Continua la sequenza sismica di Gubbio - agg 27 dicembre 2013
Negli ultimi giorni, nonostante si siano registrati diversi terremoti sparsi nel territorio italiano, sembra essere la sequenza sismica di Gubbio quella più attiva.
Anche oggi si sono registrate numerose scosse nel distretto sismico di Gubbio il cui evento maggiore risulta essere un terremoto di magnitudo(Ml) 3.5 avvenuto alle ore 20:43:24 italiane di oggi 27 Dicembre /2013 (19:43:24 27/Dic/2013 - UTC).
Al momento attuale sono 61 le scosse registrate dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel raggio di 20 km da Gubbio nella sola giornata di oggi.
Mappa degli eventi sismici odierni in un raggio di 20 km da Gubbio |
martedì 24 dicembre 2013
lunedì 23 dicembre 2013
Ancora sulle sequenze sismiche in atto
Negli ultimi giorni è continuata una vivace attività sismica che sta alimentando alcune sequenze sismiche, localizzate ora in gran parte del territorio italiano da Nord a Sud e caratterizzate da eventi di magnitudo comprese tra 3 e 4 come rappresentato nell'immagine sottostante estrapolata dal database INGV.
Nel blog di INGV si possono trovare gli approfondimenti dei maggiori eventi dell'ultimo periodo
http://ingvterremoti.wordpress.com/ ed in particolare un approfondimento sulla sequenza sismica di Gubbio http://ingvterremoti.wordpress.com/2013/12/22/sequenza-sismica-in-umbria-gubbio-approfondimento/.
Continuiamo a seguire l'evoluzione delle differenti situazioni e sequenze sismiche e continuano i monitoraggi sperimentali in atto.
sabato 21 dicembre 2013
aggiornamento sequenze sismiche
In questi ultimi giorni risulta particolarmente vivace l'attività sismica in centro Italia, sparsa lungo gran parte dell'asse appenninico, indicativamente dalla Toscana fino più a sud in Molise.
Questa attività sta dando linfa ad alcune sequenze sismiche tra le quali quella spiccano la zona dell'Appennino Tosco Emiliano e il Bacino di Gubbio.
Allo stato attuale i due eventi principali degli ultimi giorni risultano essere due riportati di seguito.
Un terremoto di magnitudo(Ml) 3.9 è avvenuto alle ore 11:58:51 italiane del giorno 18/Dic/2013 (10:58:51 18/Dic/2013 - UTC). Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Bacino di Gubbio.
La mappa sopra riporta gli oltre 6000 terremoti registrati nell'area dell’Appennino umbro-marchigiano da gennaio 2013. Sono circa 3000 quelli della zona intorno a Gubbio. La maggior parte di questi terremoti sono molto piccoli e non vengono avvertiti dalla popolazione. Soltanto 58 hanno avuto magnitudo superiore/uguale a 2.5.
Un terremoto di magnitudo(Ml) 3.8 è avvenuto alle ore 14:08:58 italiane del giorno 20/Dic/2013 (13:08:58 20/Dic/2013 - UTC). Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Monti dei Frentani.
Questo terremoto è avvenuto in prossimità della zona dove il 31 ottobre 2002 avvenne un terremoto di magnitudo (Mw) 5.7 che causò il crollo della scuola di San Giuliano di Puglia.
Tutte i principali enti di monitoraggio ed osservazione stanno continuando, come sempre del resto, il loro lavoro di controllo ed analisi degli eventi in corso e della loro evoluzione.
Anche qui, nel nostro piccolo, grazie alle diverse collaborazioni in atto, stiamo tenendo sotto osservazione l'evolvere degli eventi ed eseguendo alcuni monitoraggi sperimentali su alcuni parametri di cui abbiamo parlato più volte nel blog specie nel campo delle onde elettromagnetiche e delle possibili anomalie correlabili a possibili precursori sismici.
lunedì 16 dicembre 2013
Attività sismica e vulcanica di novembre e dicembre * monitoraggio ultrasuoni
L'ultimo periodo, nonostante i pochi post pubblicati nel blog, ha visto il continuare dell'attività di monitoraggio e ricerca.
In particolare è iniziato il monitoraggio con una sonda ultrasonica collegata ad un software spettrografico ed i cui dati vengono confrontate con altre due stazioni gemelle situate in provincia di Rovigo e di Piacenza. Vi daremo in futuro aggiornamenti su questo tipo di monitoraggio e su eventuali evidenze e risultati.
Durante questo periodo non sono stati registrati eventi di magnitudo uguale o superiore di 4.0 tranne che per un terremoto localizzato fuori dal territorio italiano, al confine tra Bosnia e Croazia, di magnitudo ML 4.8 il 18 novembre.
Sono continuate alcune delle sequenze sismiche attive da tempo che possiamo sintetizzare come Gubbio, Appennino tosco emiliano, Pollino e area Etnea.
Di seguito i due eventi principali avvenuti nell'ultimo periodo.
Un terremoto di magnitudo(Ml) 3.9 è avvenuto alle ore 21:13:38 italiane del giorno 30/Nov/2013 (20:13:38 30/Nov/2013 - UTC). Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Monti Reatini.
Un terremoto di magnitudo(Ml) 4.1 è avvenuto alle ore 04:57:33 italiane del giorno 15/Dic/2013 (03:57:33 15/Dic/2013 - UTC). Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Golfo di Noto - Capo Passero.
Nello stesso periodo è rimasta vivace anche l'attività vulcanica dell'Etna.
Risulta tuttora in corso una vivace attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, accompagnata dall'emissione di una colata di lava in direzione della Valle del Bove, e la formazione di una nube eruttiva diluita che contiene modeste quantità di materiale piroclastico. L'ampiezza del tremore vulcanico resta relativamente invariata su livelli alti.
per approfondimenti:
mercoledì 20 novembre 2013
sequenza sismica Gubbio
Continua la sequenza sismica nel distretto sismico del Bacino di Gubbio.
Si sono registrati infatti numerosi eventi anche negli ultimi giorni. Si tratta per lo più di eventi con magnitudo strumentale (M inferiore a 2) e solo alcuni che hanno superato questa soglia.
L'evento di maggiore intensità di questi ultimi giorni è avvenuto oggi, 20/Nov/2013 alle ore 15:13:03 italiane (14:13:03 20/Nov/2013 - UTC) con magnitudo(Ml) 3.
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Bacino_di_Gubbio.
Ecco la mappa che mostra l'epicentro di questo evento.
Continua un'attento monitoraggio della sequenza sismica da parte dell'INGV e di alcune componenti delle strutture di Protezione Civile.
Si sono registrati infatti numerosi eventi anche negli ultimi giorni. Si tratta per lo più di eventi con magnitudo strumentale (M inferiore a 2) e solo alcuni che hanno superato questa soglia.
L'evento di maggiore intensità di questi ultimi giorni è avvenuto oggi, 20/Nov/2013 alle ore 15:13:03 italiane (14:13:03 20/Nov/2013 - UTC) con magnitudo(Ml) 3.
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Bacino_di_Gubbio.
Ecco la mappa che mostra l'epicentro di questo evento.
Continua un'attento monitoraggio della sequenza sismica da parte dell'INGV e di alcune componenti delle strutture di Protezione Civile.
situazione meteo Sardegna agg 04
fonte Dipartimento Nazionale Protezione Civile
Emergenza maltempo in Sardegna: nominato il Commissario delegato
20 novembre 2013
Si chiudono le attività del Comitato Operativo, riunito in seduta permanente dal 18 novembre
Aggiornamento delle 22.00
È stata firmata oggi l’ordinanza che nomina il Direttore generale della protezione civile della Regione Sardegna, Giorgio Onorato Cicalò, Commissario delegato per fronteggiare gli eccezionali eventi meteorologici in Sardegna. Compito del Commissario è assicurare l’assistenza alla popolazione colpita e il rientro tempestivo nelle proprie abitazioni, realizzare gli interventi provvisionali urgenti e avviare la ricognizione dei danni.
Con la nomina del Commissario delegato per l’emergenza e in assenza di richieste di concorso di risorse nazionali, si chiudono le attività del Comitato Operativo riunito in seduta permanente dal 18 novembre per seguire la grave situazione di maltempo. Rimane comunque costante l’attenzione sulle situazioni non ancora risolte e il raccordo tra il Dipartimento e i territori coinvolti fino al rientro delle criticità.
Mentre prosegue il lavoro del Sistema, diminuisce nettamente il numero delle persone che risultano fuori casa: al momento sono poco più di 700 gli evacuati tra le province di Nuoro, Olbia, Oristano e Medio Campidano. Una parte della popolazione è accolta in strutture comunali, centri di accoglienza e alberghi, mentre altri sono ospitati da parenti e amici.
Sul territorio è stato attivato oggi anche il Ccs - Centro di coordinamento soccorsi di Oristano, che si aggiunge ai due già operativi a Olbia e a Nuoro. Quindici i Coc - Centri operativi comunali attivati nelle province di Sassari, Nuoro, Oristano, Cagliari e Medio-Campidano.
Resta fermo a 16 il numero delle vittime accertate, mentre sono proseguite per tutta la giornata le operazioni di ricerca della persona dispersa nel comune di Onanì in provincia di Nuoro e che riprenderanno domani. Non si registrano nuovi ricoveri legati al maltempo.
Strutture operative. Sono più di 4.500 gli uomini delle strutture operative e delle aziende di servizi impegnati nelle attività di soccorso e assistenza alla popolazione. A questi si aggiungono funzionari e tecnici degli Enti Locali e delle strutture del Servizio Sanitario Nazionale. Sono operative sul territorio le organizzazioni di volontariato locali e sono state attivate anche le risorse delle colonne mobili nazionali di Anpas, Prociv Arci e Prociv Italia presenti sull’isola.
Servizi essenziali e viabilità. In netto miglioramento la situazione relativa alle utenze elettriche disalimentate, che al momento sono circa 300. Non si registrano particolari disservizi per le reti di telefonia mobile.
Rimane qualche criticità sulla rete viaria statale, anche se risulta in progressivo miglioramento. Attualmente restano chiuse o con limitazioni le strade statali SS125, S127, SS131, SS129 e SS389 VAR, SP46 e SP58, SP73 e SP3, ma da oggi hanno preso il via gli interventi di ripristino. Rimangono le interruzioni di due tratte ferroviarie: Olbia - Chilivani e Macomer - San Gavino. Sono comunque attivi servizi sostitutivi di autobus.
Dighe. Sono stati realizzati alcuni sopralluoghi sulla diga di Maccheronis nel Nuorese sia ieri, da parte dell’Ufficio tecnico dighe del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, sia oggi, da parte dei tecnici dei Vigili del fuoco e dell’Ente Foreste della Regione Sardegna. Dalle verifiche svolte la diga non risulta interessata da fenomeni che ne compromettano la sicurezza. Sono stati, comunque, individuati gli interventi da realizzare in corrispondenza dell’avandiga (ovvero l’opera provvisoria realizzata a protezione del cantiere che costruirà il nuovo scarico di superficie della diga), che ha subito un danneggiamento per erosione. Il livello dell’invaso è in corso di graduale abbassamento. Qualora si registrasse un evento di piena importante, l’erosione dell’avandiga potrebbe accentuarsi, provocando una tracimazione, ed è per questo motivo che l’invaso è costantemente monitorato e il sistema locale di protezione civile allertato.
Evoluzione meteo in Sardegna e sulla penisola. Continua l’ondata maltempo sulla nostra Penisola. Sulla base delle previsioni disponibili il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso oggi un avviso di avverse condizioni meteorologiche, che estende e integra quello diffuso di ieri e tuttora valido. L’avviso prevede dal primo pomeriggio di domani, giovedì 21 novembre, precipitazioni, anche a carattere di rovescio o temporale, su Sardegna, Lazio ed Umbria e il persistere di precipitazioni, anche a carattere di rovescio o temporale, su Sicilia, Campania, Basilicata e Calabria. I fenomeni potranno dare luogo a rovesci di forte intensità, fulmini e forti raffiche di vento. Inoltre, sempre dalle prime ore di domani, sono attese nevicate al di sopra dei 400-600 metri sulla Lombardia e al di sopra dei 600-800 metri su Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia, con quantitativi cumulati moderati o localmente abbondanti.
È stata firmata oggi l’ordinanza che nomina il Direttore generale della protezione civile della Regione Sardegna, Giorgio Onorato Cicalò, Commissario delegato per fronteggiare gli eccezionali eventi meteorologici in Sardegna. Compito del Commissario è assicurare l’assistenza alla popolazione colpita e il rientro tempestivo nelle proprie abitazioni, realizzare gli interventi provvisionali urgenti e avviare la ricognizione dei danni.
Con la nomina del Commissario delegato per l’emergenza e in assenza di richieste di concorso di risorse nazionali, si chiudono le attività del Comitato Operativo riunito in seduta permanente dal 18 novembre per seguire la grave situazione di maltempo. Rimane comunque costante l’attenzione sulle situazioni non ancora risolte e il raccordo tra il Dipartimento e i territori coinvolti fino al rientro delle criticità.
Mentre prosegue il lavoro del Sistema, diminuisce nettamente il numero delle persone che risultano fuori casa: al momento sono poco più di 700 gli evacuati tra le province di Nuoro, Olbia, Oristano e Medio Campidano. Una parte della popolazione è accolta in strutture comunali, centri di accoglienza e alberghi, mentre altri sono ospitati da parenti e amici.
Sul territorio è stato attivato oggi anche il Ccs - Centro di coordinamento soccorsi di Oristano, che si aggiunge ai due già operativi a Olbia e a Nuoro. Quindici i Coc - Centri operativi comunali attivati nelle province di Sassari, Nuoro, Oristano, Cagliari e Medio-Campidano.
Resta fermo a 16 il numero delle vittime accertate, mentre sono proseguite per tutta la giornata le operazioni di ricerca della persona dispersa nel comune di Onanì in provincia di Nuoro e che riprenderanno domani. Non si registrano nuovi ricoveri legati al maltempo.
Strutture operative. Sono più di 4.500 gli uomini delle strutture operative e delle aziende di servizi impegnati nelle attività di soccorso e assistenza alla popolazione. A questi si aggiungono funzionari e tecnici degli Enti Locali e delle strutture del Servizio Sanitario Nazionale. Sono operative sul territorio le organizzazioni di volontariato locali e sono state attivate anche le risorse delle colonne mobili nazionali di Anpas, Prociv Arci e Prociv Italia presenti sull’isola.
Servizi essenziali e viabilità. In netto miglioramento la situazione relativa alle utenze elettriche disalimentate, che al momento sono circa 300. Non si registrano particolari disservizi per le reti di telefonia mobile.
Rimane qualche criticità sulla rete viaria statale, anche se risulta in progressivo miglioramento. Attualmente restano chiuse o con limitazioni le strade statali SS125, S127, SS131, SS129 e SS389 VAR, SP46 e SP58, SP73 e SP3, ma da oggi hanno preso il via gli interventi di ripristino. Rimangono le interruzioni di due tratte ferroviarie: Olbia - Chilivani e Macomer - San Gavino. Sono comunque attivi servizi sostitutivi di autobus.
Dighe. Sono stati realizzati alcuni sopralluoghi sulla diga di Maccheronis nel Nuorese sia ieri, da parte dell’Ufficio tecnico dighe del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, sia oggi, da parte dei tecnici dei Vigili del fuoco e dell’Ente Foreste della Regione Sardegna. Dalle verifiche svolte la diga non risulta interessata da fenomeni che ne compromettano la sicurezza. Sono stati, comunque, individuati gli interventi da realizzare in corrispondenza dell’avandiga (ovvero l’opera provvisoria realizzata a protezione del cantiere che costruirà il nuovo scarico di superficie della diga), che ha subito un danneggiamento per erosione. Il livello dell’invaso è in corso di graduale abbassamento. Qualora si registrasse un evento di piena importante, l’erosione dell’avandiga potrebbe accentuarsi, provocando una tracimazione, ed è per questo motivo che l’invaso è costantemente monitorato e il sistema locale di protezione civile allertato.
Evoluzione meteo in Sardegna e sulla penisola. Continua l’ondata maltempo sulla nostra Penisola. Sulla base delle previsioni disponibili il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso oggi un avviso di avverse condizioni meteorologiche, che estende e integra quello diffuso di ieri e tuttora valido. L’avviso prevede dal primo pomeriggio di domani, giovedì 21 novembre, precipitazioni, anche a carattere di rovescio o temporale, su Sardegna, Lazio ed Umbria e il persistere di precipitazioni, anche a carattere di rovescio o temporale, su Sicilia, Campania, Basilicata e Calabria. I fenomeni potranno dare luogo a rovesci di forte intensità, fulmini e forti raffiche di vento. Inoltre, sempre dalle prime ore di domani, sono attese nevicate al di sopra dei 400-600 metri sulla Lombardia e al di sopra dei 600-800 metri su Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia, con quantitativi cumulati moderati o localmente abbondanti.
Contact Center. Il Contact Center del Dipartimento della Protezione Civile rimane aperto fino alle 22.00 di questa sera e domani mattina riaprirà dalle 7.00. L’estensione - prevista dalla carta dei servizi del Contact Center – potrebbe essere ulteriormente modificata in base all’evolversi della situazione. Il numero verde 800.840.840 fornisce agli utenti le informazioni in base agli aggiornamenti del Comitato Operativo riunito in seduta permanente nella sede del Dipartimento della Protezione Civile. Ricordiamo che il Contact Center non è un servizio di soccorso e non sostituisce i tradizionali numeri di emergenza (es.115, 118).
Si invitano gli automobilisti a utilizzare la macchina solo in caso di estrema necessità e a verificare la transitabilità delle strade prima di intraprendere il viaggio. Notizie sempre aggiornate sulla viabilità sono disponibili attraverso i canali C.C.I.S.S. (numero verde 1518, www.cciss.it, mobile.cciss.it, applicazione iCCISS per iPHONE), le trasmissioni di Isoradio e i notiziari di Onda Verde sulle tre reti Radio-Rai.
Si invitano gli automobilisti a utilizzare la macchina solo in caso di estrema necessità e a verificare la transitabilità delle strade prima di intraprendere il viaggio. Notizie sempre aggiornate sulla viabilità sono disponibili attraverso i canali C.C.I.S.S. (numero verde 1518, www.cciss.it, mobile.cciss.it, applicazione iCCISS per iPHONE), le trasmissioni di Isoradio e i notiziari di Onda Verde sulle tre reti Radio-Rai.
situazione meteo Sardegna agg 03
fonte Dipartimento Nazionale Protezione Civile
Maltempo in Sardegna: gli aggiornamenti dal territorio
19 novembre 2013
Continuano le attività di assistenza alla popolazione. Sono circa 1700 gli evacuati, 46 i feriti
Aggiornamento delle 22.30
L’intero sistema di protezione civile della Regione Sardegna è al lavoro per gestire la grave situazione di emergenza causata dall’ondata di maltempo che ha colpito l’isola dalla giornata di ieri, provocando morti e feriti. Al momento non ci sono richieste da parte della Regione per l’attivazione di risorse dal continente.
Sono 16 le vittime accertate. Sospese in serata le ricerche della persona dispersa nel comune di Onanì (Nu), che riprenderanno domani mattina. I feriti sono 46, tra i quali si contano tre codici rossi.
Le persone evacuate, tra le province di Nuoro, Olbia e Oristano, sono circa 1650. A queste si aggiungono 60 ulteriori evacuati in via preventiva in tarda serata nel comune di Solarussa, in provincia di Oristano. La popolazione è stata accolta in strutture comunali, centri di accoglienza e alberghi o ha cercato autonomamente una sistemazione alternativa da amici e parenti.
L’intero sistema di protezione civile della Regione Sardegna è al lavoro per gestire la grave situazione di emergenza causata dall’ondata di maltempo che ha colpito l’isola dalla giornata di ieri, provocando morti e feriti. Al momento non ci sono richieste da parte della Regione per l’attivazione di risorse dal continente.
Sono 16 le vittime accertate. Sospese in serata le ricerche della persona dispersa nel comune di Onanì (Nu), che riprenderanno domani mattina. I feriti sono 46, tra i quali si contano tre codici rossi.
Le persone evacuate, tra le province di Nuoro, Olbia e Oristano, sono circa 1650. A queste si aggiungono 60 ulteriori evacuati in via preventiva in tarda serata nel comune di Solarussa, in provincia di Oristano. La popolazione è stata accolta in strutture comunali, centri di accoglienza e alberghi o ha cercato autonomamente una sistemazione alternativa da amici e parenti.
Sul territorio sono attivi due Ccs - Centro di coordinamento soccorsi, uno ad Olbia e l'altro Nuoro, e sono stati aperti diversi Coc - Centro operativo comunale nelle province di Olbia, Nuoro, Oristano, Cagliari e Medio-Campidano. Sono al lavoro da questa mattina nei centri di coordinamento soccorsi due team del Dipartimento della Protezione Civile per supportare nella gestione dell’emergenza le istituzioni territoriali.
Strutture operative. Vigili del Fuoco, Forze Armate, Forze dell’Ordine, strutture del Servizio Sanitario, Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e Croce Rossa Italiana sono impegnate incessantemente per le attività di soccorso e assistenza alla popolazione. Sono operativi sul territorio i volontari delle 37 organizzazioni locali impegnati nelle varie località colpite. Attivate anche le risorse delle colonne mobili nazionali di Anpas, Prociv Arci e Prociv Italia presenti sull’isola.
Servizi essenziali e viabilità. Continua il lavoro delle squadre dei tecnici per limitare gli effetti dei danni sulla rete dei servizi essenziali. Si registrano ancora criticità, ma la situazione è in miglioramento e al momento sono circa 5mila le utenze elettriche disalimentate. Tecnici Enel sono in arrivo nelle prossime ora per supportare le squadre già attive sul posto. Si segnalano ancora alcuni disservizi per le reti di telefonia mobile.
Sulla viabilità si registrano ancora problemi sulla rete statale e sulle strade locali, ma alcuni tratti sono stati riaperti, come il km 67 della strada statale 131. Rimangono le interruzioni di due tratti ferroviari sulle tratte Olbia - Chilivani e Macomer - San Gavino. Il porto e l’aeroporto di Olbia sono aperti, con parziali limitazioni.
Contact Center. Il Contact Center del Dipartimento della Protezione Civile – che risponde al numero verde 800.840.840 - rimane aperto anche durante la notte. Il numero verde fornisce informazioni sulla base degli aggiornamenti del Comitato Operativo. Ricordiamo che il Contact Center non è un servizio di soccorso e non sostituisce i tradizionali numeri di emergenza (es.115, 118).
Evoluzione meteo in Sardegna e sulla penisola. È in atto una nuova fase di maltempo sulla Sardegna, che si estenderà nelle prossime ore alle regioni meridionali tirreniche. Sulla base delle previsioni disponibili il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un nuovo avviso di avverse condizioni meteo valido dal pomeriggio di oggi, martedì 19 novembre e per le prossime 12-18 ore. In particolare sono attese precipitazioni e temporali sulla Sardegna, accompagnati da fulmini e forti raffiche di vento e burrasca. Previsto anche un rinforzo dei venti dai quadranti meridionali in rotazione da nord-ovest. Sono attese anche mareggiate lungo le coste esposte.
Inoltre per la giornata di domani, mercoledì 20 novembre, sono attese precipitazioni, e temporali con possibilità di fulmini e forti raffiche di vento, anche su Sicilia, Campania, Basilicata e Calabria. Il Dipartimento continua a seguire l’evolversi della situazione.
Si invitano gli automobilisti a utilizzare la macchina solo in caso di estrema necessità e a verificare la transitabilità delle strade prima di intraprendere il viaggio. Notizie sempre aggiornate sulla viabilità sono disponibili attraverso i canali C.C.I.S.S. (numero verde 1518, www.cciss.it, mobile.cciss.it, applicazione iCCISS per iPHONE), le trasmissioni di Isoradio e i notiziari di Onda Verde sulle tre reti Radio-Rai.
martedì 19 novembre 2013
situazione meteo Sardegna agg 02
Fonte Dipartimento Nazionale Protezione Civile
Maltempo in Sardegna: aggiornamenti dal Comitato Operativo
19 novembre 2013
Gravi danni nelle province di Olbia e Nuoro, elevato il numero delle vittime e centinaia le persone sfollate
Aggiornamento delle ore 10.00
Si è riunito di nuovo stamattina alle 7.00 e alle 8.30 il Comitato Operativo convocato dal Capo Dipartimento della Protezione Civile per seguire la grave situazione di maltempo che sta interessando la Regione Sardegna e coordinare gli interventi del Servizio Nazionale della Protezione Civile. In collegamento con la sede di Roma del Dipartimento, la Regione Sardegna e la Regione Friuli-Venezia Giulia, in rappresentanza di tutti gli altri sistemi regionali di protezione civile. La prima riunione del Comitato Operativo è stata ieri sera alle 22.00.
Il Capo Dipartimento, Franco Gabrielli, ha raggiunto questa mattina i luoghi colpiti dal maltempo per fare un punto sulla situazione in corso con i rappresentanti delle istituzioni e strutture operative locali. Il Capo Dipartimento farà poi un sorvolo su Olbia, il comune di Torpé e le due dighe di Maccheronis nel comune di Torpé e sul fiume Cedrino per poi recarsi al Ccs – Centro di coordinamento soccorsi di Olbia.
È stato annunciato che sarà dichiarato nel Consiglio dei Ministri delle 10.00 lo stato di emergenza per la grave situazione di maltempo che ha colpito la Sardegna.
Le province più interessate dalle forti precipitazioni sono Olbia e Nuoro, con allagamenti diffusi e interruzioni di strade. In particolare le criticità principali si registrano nel comune di Torpé, dove sono state evacuate 500 persone, ora ospitate in strutture messe a disposizione dal Comune, e nel centro di Olbia, dove centinaia di sfollati hanno trovato ospitalità presso le strutture alberghiere della zona. Sono circa 2.500 le persone fuori casa e ospitate in strutture comunali, alberghi o da parenti. Al momento sono attive 37 organizzazioni di volontariato locale che hanno dato supporto e assistenza alle persone sfollate.
Al momento due persone sono ancora disperse e sono 16 le vittime accertate, 13 in provincia di Olbia-Tempio, due in provincia di Nuoro e una a Orsitano.
Strutture operative. Sono durate per tutta la notte e stanno continuando le operazioni dei Vigili del Fuoco. Sono oltre 600 gli interventi realizzati e sono state inviate sull'isola squadre da Toscana e Lazio. Nella notte hanno operato anche nuclei del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico. Sono disponibili uomini e mezzi delle forze armate e dell’ordine, attivabili in caso di necessità.
Sono in corso operazioni di monitoraggio e verifica sul territorio. In particolare, sono rientrati i livelli delle due dighe controllate durante la notte, la diga di Maccheronis nel comune di Torpé e la diga sul fiume Cedrino, entrambe in provincia di Nuoro.
Servizi essenziali. Sono al lavoro squadre di tecnici per limitare gli effetti dei danni. Si registrano ancora criticità sui servizi essenziali, e in particolare la rete elettrica. Risultano circa 10.500 le utenze disalimentate, ma la situazione è in miglioramento. Si segnalano anche alcuni disservizi nelle reti di telefonia mobile, ma la situazione non è critica.
Viabilità. Per quanto riguarda la viabilità si registrano problemi sulla rete statale e sulle strade locali, dove si riscontrano diffusi allagamenti e alcune frane. In particolare, si segnalano criticità sulle strade statali 129 e 131. Rimangono le interruzioni di due tratti ferroviari sulle tratte Olbia – Chilivani e Macomer – San Gavino.
Il porto di Olbia, nonostante la presenza di detriti, è operativo e anche l’aeroporto di Olbia è aperto, con parziali limitazioni.
Si invitano gli automobilisti a utilizzare la macchina solo in caso di estrema necessità e a verificare la transitabilità delle strade prima di intraprendere il viaggio. Notizie sempre aggiornate sulla viabilità sono disponibili attraverso i canali C.C.I.S.S. (numero verde 1518, www.cciss.it, mobile.cciss.it, applicazione iCCISS per iPHONE), le trasmissioni di Isoradio e i notiziari di Onda Verde sulle tre reti Radio-Rai.
Si è riunito di nuovo stamattina alle 7.00 e alle 8.30 il Comitato Operativo convocato dal Capo Dipartimento della Protezione Civile per seguire la grave situazione di maltempo che sta interessando la Regione Sardegna e coordinare gli interventi del Servizio Nazionale della Protezione Civile. In collegamento con la sede di Roma del Dipartimento, la Regione Sardegna e la Regione Friuli-Venezia Giulia, in rappresentanza di tutti gli altri sistemi regionali di protezione civile. La prima riunione del Comitato Operativo è stata ieri sera alle 22.00.
Il Capo Dipartimento, Franco Gabrielli, ha raggiunto questa mattina i luoghi colpiti dal maltempo per fare un punto sulla situazione in corso con i rappresentanti delle istituzioni e strutture operative locali. Il Capo Dipartimento farà poi un sorvolo su Olbia, il comune di Torpé e le due dighe di Maccheronis nel comune di Torpé e sul fiume Cedrino per poi recarsi al Ccs – Centro di coordinamento soccorsi di Olbia.
È stato annunciato che sarà dichiarato nel Consiglio dei Ministri delle 10.00 lo stato di emergenza per la grave situazione di maltempo che ha colpito la Sardegna.
Le province più interessate dalle forti precipitazioni sono Olbia e Nuoro, con allagamenti diffusi e interruzioni di strade. In particolare le criticità principali si registrano nel comune di Torpé, dove sono state evacuate 500 persone, ora ospitate in strutture messe a disposizione dal Comune, e nel centro di Olbia, dove centinaia di sfollati hanno trovato ospitalità presso le strutture alberghiere della zona. Sono circa 2.500 le persone fuori casa e ospitate in strutture comunali, alberghi o da parenti. Al momento sono attive 37 organizzazioni di volontariato locale che hanno dato supporto e assistenza alle persone sfollate.
Al momento due persone sono ancora disperse e sono 16 le vittime accertate, 13 in provincia di Olbia-Tempio, due in provincia di Nuoro e una a Orsitano.
Strutture operative. Sono durate per tutta la notte e stanno continuando le operazioni dei Vigili del Fuoco. Sono oltre 600 gli interventi realizzati e sono state inviate sull'isola squadre da Toscana e Lazio. Nella notte hanno operato anche nuclei del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico. Sono disponibili uomini e mezzi delle forze armate e dell’ordine, attivabili in caso di necessità.
Sono in corso operazioni di monitoraggio e verifica sul territorio. In particolare, sono rientrati i livelli delle due dighe controllate durante la notte, la diga di Maccheronis nel comune di Torpé e la diga sul fiume Cedrino, entrambe in provincia di Nuoro.
Servizi essenziali. Sono al lavoro squadre di tecnici per limitare gli effetti dei danni. Si registrano ancora criticità sui servizi essenziali, e in particolare la rete elettrica. Risultano circa 10.500 le utenze disalimentate, ma la situazione è in miglioramento. Si segnalano anche alcuni disservizi nelle reti di telefonia mobile, ma la situazione non è critica.
Viabilità. Per quanto riguarda la viabilità si registrano problemi sulla rete statale e sulle strade locali, dove si riscontrano diffusi allagamenti e alcune frane. In particolare, si segnalano criticità sulle strade statali 129 e 131. Rimangono le interruzioni di due tratti ferroviari sulle tratte Olbia – Chilivani e Macomer – San Gavino.
Il porto di Olbia, nonostante la presenza di detriti, è operativo e anche l’aeroporto di Olbia è aperto, con parziali limitazioni.
Si invitano gli automobilisti a utilizzare la macchina solo in caso di estrema necessità e a verificare la transitabilità delle strade prima di intraprendere il viaggio. Notizie sempre aggiornate sulla viabilità sono disponibili attraverso i canali C.C.I.S.S. (numero verde 1518, www.cciss.it, mobile.cciss.it, applicazione iCCISS per iPHONE), le trasmissioni di Isoradio e i notiziari di Onda Verde sulle tre reti Radio-Rai.
Maltempo in Sardegna
Il Maltempo questa volta ha colpito pesantemente la Sardegna dove da ieri si registrano molti disagi e danni. Purtroppo nei bilanci questa volta bisogna contare anche delle vittime e dei dispersi, oltre ai feriti fortunatamente lievi.
L'aggiornamento ufficiale postato di seguito parla di 8 vittime e di un numero non definito di dispersi.
Molte media questa mattina parlano di 9 vittime e di un numero variabile di dispersi da 3 a 6.
Vista la lontananza non potrà essere effettuato un monitoraggio costante e invitiamo tutti a seguire le evoluzione attraverso media e social network.
Verranno aggiunti eventualmente gli aggiornamenti principali.
Per il popolo sardo è stato chiesto di liberare dalle password le rete internet wifi per agevolare le comunicazioni.
Di seguito un aggiornamento dettagliato da parte del Dipartimento Nazionale Protezione Civile
L'aggiornamento ufficiale postato di seguito parla di 8 vittime e di un numero non definito di dispersi.
Molte media questa mattina parlano di 9 vittime e di un numero variabile di dispersi da 3 a 6.
Vista la lontananza non potrà essere effettuato un monitoraggio costante e invitiamo tutti a seguire le evoluzione attraverso media e social network.
Verranno aggiunti eventualmente gli aggiornamenti principali.
Per il popolo sardo è stato chiesto di liberare dalle password le rete internet wifi per agevolare le comunicazioni.
Di seguito un aggiornamento dettagliato da parte del Dipartimento Nazionale Protezione Civile
Maltempo in Sardegna: riunito il Comitato Operativo
19 novembre 2013
Le province maggiormente colpite sono Olbia e Nuoro.
Aggiornamento delle ore 2.00
Si è riunito ieri sera, alle 22.00, e si è poi aggiornato all’una di oggi, il Comitato Operativo convocato dal Capo Dipartimento della Protezione Civile per fare un punto sulla grave situazione di maltempo che sta interessando la Regione Sardegna e coordinare gli interventi del Servizio Nazionale della Protezione Civile. In collegamento con la sede di Roma del Dipartimento, la Regione Sardegna e la Regione Friuli-Venezia Giulia, in rappresentanza di tutti gli altri sistemi regionali di protezione civile.
Il maltempo, come previsto dall’avviso di avverse condizioni meteorologiche emesso domenica dal Dipartimento, ha interessato prima la zona del Medio Campidano, per poi estendersi nella zona sud-orientale dell’isola e colpire dalla serata di ieri, anche la parte nord orientale della Sardegna, la Gallura. In alcuni casi, le precipitazioni hanno raggiunto picchi di cumulate anche di 450 ml in dodici ore. Le province più interessate dal maltempo sono Olbia e Nuoro, dove, per risolvere le criticità, sono impegnati anche nuclei Saf (Speleo Alpino Fluviale) dei Vigili del Fuoco e unità del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico. Al momento sono in corso le operazioni per raggiungere tutte le zone maggiormente colpite dagli eventi. In particolare le criticità principali si registrano nel comune di Torpé, dove sono state evacuate 500 persone, ora ospitate in strutture messe a disposizione dal Comune, e nel centro di Olbia, dove centinaia di sfollati hanno trovato ospitalità presso le strutture alberghiere della zona. Al momento, sono 8 le vittime accertate mentre il numero dei dispersi è ancora da definire.
Sono in corso operazioni di monitoraggio e verifica, in particolare, su due dighe, entrambe in provincia di Nuoro: la prima è quella di Maccheronis nel comune di Torpé; la seconda è la diga sul fiume Cedrino.
A causa del maltempo, alcune criticità hanno interessato anche i servizi essenziali, e in particolare la rete elettrica. Per quanto riguarda la viabilità si registrano criticità sulla rete statale e sulle strade locali, dove si riscontrano diffusi allagamenti e alcune frane. In particolare, la strada statale 129, nel tratto tra Nuoro e Orosei, è interrotta per il crollo di un ponticello. Diversi i disagi anche alla circolazione ferroviaria in quanto il maltempo ha ieri causato l’interruzione di alcune tratte. Il porto e l’Aeroporto di Olbia sono aperti.
Si invitano gli automobilisti a utilizzare la macchina solo in caso di estrema necessità e a verificare la transitabilità delle strade prima di intraprendere il viaggio. Notizie sempre aggiornate sulla viabilità sono disponibili attraverso i canali C.C.I.S.S. (numero verde 1518, www.cciss.it, mobile.cciss.it, applicazione iCCISS per iPHONE), le trasmissioni di Isoradio e i notiziari di Onda Verde sulle tre reti Radio-Rai.
aggiornamento ore 9.00
E' salito a 14 il numero delle vittime causate dal maltempo in Sardegna!
Si è riunito ieri sera, alle 22.00, e si è poi aggiornato all’una di oggi, il Comitato Operativo convocato dal Capo Dipartimento della Protezione Civile per fare un punto sulla grave situazione di maltempo che sta interessando la Regione Sardegna e coordinare gli interventi del Servizio Nazionale della Protezione Civile. In collegamento con la sede di Roma del Dipartimento, la Regione Sardegna e la Regione Friuli-Venezia Giulia, in rappresentanza di tutti gli altri sistemi regionali di protezione civile.
Il maltempo, come previsto dall’avviso di avverse condizioni meteorologiche emesso domenica dal Dipartimento, ha interessato prima la zona del Medio Campidano, per poi estendersi nella zona sud-orientale dell’isola e colpire dalla serata di ieri, anche la parte nord orientale della Sardegna, la Gallura. In alcuni casi, le precipitazioni hanno raggiunto picchi di cumulate anche di 450 ml in dodici ore. Le province più interessate dal maltempo sono Olbia e Nuoro, dove, per risolvere le criticità, sono impegnati anche nuclei Saf (Speleo Alpino Fluviale) dei Vigili del Fuoco e unità del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico. Al momento sono in corso le operazioni per raggiungere tutte le zone maggiormente colpite dagli eventi. In particolare le criticità principali si registrano nel comune di Torpé, dove sono state evacuate 500 persone, ora ospitate in strutture messe a disposizione dal Comune, e nel centro di Olbia, dove centinaia di sfollati hanno trovato ospitalità presso le strutture alberghiere della zona. Al momento, sono 8 le vittime accertate mentre il numero dei dispersi è ancora da definire.
Sono in corso operazioni di monitoraggio e verifica, in particolare, su due dighe, entrambe in provincia di Nuoro: la prima è quella di Maccheronis nel comune di Torpé; la seconda è la diga sul fiume Cedrino.
A causa del maltempo, alcune criticità hanno interessato anche i servizi essenziali, e in particolare la rete elettrica. Per quanto riguarda la viabilità si registrano criticità sulla rete statale e sulle strade locali, dove si riscontrano diffusi allagamenti e alcune frane. In particolare, la strada statale 129, nel tratto tra Nuoro e Orosei, è interrotta per il crollo di un ponticello. Diversi i disagi anche alla circolazione ferroviaria in quanto il maltempo ha ieri causato l’interruzione di alcune tratte. Il porto e l’Aeroporto di Olbia sono aperti.
Si invitano gli automobilisti a utilizzare la macchina solo in caso di estrema necessità e a verificare la transitabilità delle strade prima di intraprendere il viaggio. Notizie sempre aggiornate sulla viabilità sono disponibili attraverso i canali C.C.I.S.S. (numero verde 1518, www.cciss.it, mobile.cciss.it, applicazione iCCISS per iPHONE), le trasmissioni di Isoradio e i notiziari di Onda Verde sulle tre reti Radio-Rai.
aggiornamento ore 9.00
E' salito a 14 il numero delle vittime causate dal maltempo in Sardegna!
lunedì 18 novembre 2013
aggiornamento strumentazione * rilevatore DT 1130 e sonda ultrasuoni
Come già descritto in un post precedente, ho acquistato un rilevatore di campi elettromagnetici DT 1130.
Dalle prime semplici prove si è verificato che il rilevatore non risente dei disturbi dovuti ai 50 Hz della rete elettrica e che i disturbi di elettrodomestici e apparecchiature elettriche vengono captati solo se a distanze molto ridotte.
Questo rende questo rilevatore adatto ad un utilizzo anche in ambito urbano.
Si precisa comunque che il rilevatore ed i monitoraggi saranno a puro scopo didattico e di raccolta dei dati per la verifica di eventuali anomalie del campo elettromagnetico che per essere captate da questo tipo di ricevitore dovrebbero essere anomalie importanti.
Nel frattempo, grazie alla collaborazione con Jerry del 45°GRU è in fase di realizzazione una sonda ad ultrasuoni a 40 kHz.
La sonda, gemella di quella presente nella postazione rovigina del 45°GRU, verrà posizionata con buona probabilità nella mia postazione di Cornuda (TV). Questa coppia di sonde potrà permettere pertanto oltre ad una maggiore area sottoposta a monitoraggio, anche un confronto dei risultati ottenuti.
Ecco di seguito alcune foto delle fasi di realizzazione e test della sonda ad ultrasuoni.
Eventi sismici penisola balcanica
Nella giornata odierna è stato registrato un sisma in Croazia alle ore 07.58.41 UTC con magnitudo Mb 4.8
Nelle ore successive si è poi registrato un secondo evento sismico nell'entroterra della penisola balcanica, in territorio serbo.
A questo evento sono seguite alcune repliche di magnitudo inferiore.
Tali eventi rientrano in quelli che sono i movimenti caratteristici dell'area mediterranea sottoposta alle diverse spinte delle due placche Europea ed Africana.
Per approfondimenti sull'evento principale e sull'inquadramento geologico e tettonico rimandiamo al post del geologo Paolo Balocchi
http://www.geobalocchi.blogspot.it/2013/11/terremoto-in-croazia-del-18-novembre.html
Dai contatti internazionali non sembra che gli eventi sismici abbiano creato particolari danni se non qualche crepa o lesione lieve ad alcuni edifici isolati. Questo è dovuto anche al livello costruttivo presente nel territorio dove sono occorsi gli eventi sismici.
Per ulteriori dati sugli eventi sismici http://www.emsc-csem.org
Magnitude | mb 4.8 |
Region | CROATIA |
Date time | 2013-11-18 07:58:41.0 UTC |
Location | 43.66 N ; 16.86 E |
Depth | 2 km |
Distances | 122 km W of Sarajevo, Bosnia and Herzegovina / pop: 696,731 / local time: 08:58:41.0 2013-11-18 38 km NE of Split, Croatia / pop: 176,314 / local time: 08:58:41.0 2013-11-18 12 km NE of Trilj, Croatia / pop: 2,393 / local time: 08:58:41.0 2013-11-18 |
La mappa dell'evento in Croazia di M 4.8 |
L'evento sismico registrato dalla stazione CRS-OGS di Cima Grappa |
Nelle ore successive si è poi registrato un secondo evento sismico nell'entroterra della penisola balcanica, in territorio serbo.
Magnitude | ML 4.4 |
Region | SERBIA |
Date time | 2013-11-18 13:15:03.0 UTC |
Location | 42.89 N ; 21.00 E |
Depth | 2 km |
Distances | 28 km NW of Pristina, Kosovo/UNMIK / pop: 550,000 / local time: 14:15:03.0 2013-11-18 8 km N of Vushtrri, Kosovo/UNMIK / pop: 30,651 / local time: 14:15:03.0 2013-11-18 |
A questo evento sono seguite alcune repliche di magnitudo inferiore.
Tali eventi rientrano in quelli che sono i movimenti caratteristici dell'area mediterranea sottoposta alle diverse spinte delle due placche Europea ed Africana.
Per approfondimenti sull'evento principale e sull'inquadramento geologico e tettonico rimandiamo al post del geologo Paolo Balocchi
http://www.geobalocchi.blogspot.it/2013/11/terremoto-in-croazia-del-18-novembre.html
Dai contatti internazionali non sembra che gli eventi sismici abbiano creato particolari danni se non qualche crepa o lesione lieve ad alcuni edifici isolati. Questo è dovuto anche al livello costruttivo presente nel territorio dove sono occorsi gli eventi sismici.
Per ulteriori dati sugli eventi sismici http://www.emsc-csem.org
Aggiornamento attività Etna
fonte INGV Catania
fonte Dipartimento Nazionale Protezione Civile
AGGIORNAMENTO ETNA, 18 NOVEMBRE 2013, ORE 08:30 GMT
Dopo la conclusione dell'episodio eruttivo parossistico al Nuovo Cratere di Sud-Est dell'Etna nella mattinata del 17 novembre 2013, una modesta attività stromboliana si è protratta al medesimo cratere fino alla tarda serata; dopo il tramonto era inoltre visibile una piccola colata lavica alimentata da una bocca effusiva posta sul basso versante orientale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est. Questa colata, sebbene scarsamente alimentata, ha percorso circa 1 km in direzione della parete occidentale della Valle del Bove, ed è possibilimente tuttora attiva. Le cattive condizioni meteorologiche non stanno permettendo una continua osservazione dell'attività tramite la rete di telecamere di sorveglianza; tuttavia l'ampiezza del tremore vulcanico si mantiene su livelli relativamente bassi e negli intervalli di visibilità non è evidente alcuna attività esplosiva.
Etna: cessata l'attività vulcanica
18 novembre 2013
Emesso un nuovo avviso che riporta a moderata la criticità in area sommitale e ad assente la criticità in area pedemontana, urbana e del medio versante
A seguito dell’ultimo evento eruttivo parossistico, che si è verificato sull’Etna il 17 novembre scorso al Nuovo Cratere di Sud Est, l’attività vulcanica è proseguita con intensità decrescente, fino a concludersi nella tarda mattinata di oggi, 18 novembre 2013. Le colate laviche che si sono originate non risultano più alimentate e sono ora in raffreddamento. Anche le pressioni acustiche, registrate attualmente dalla rete infrasonica, risultano fortemente ridotte e sono tipiche di attività di degassamento.
Sulla base delle informazioni e degli aggiornamenti disponibili, il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico del Dipartimento ha emesso un nuovo avviso che riporta a moderata la criticità per l’area sommitale del vulcano e ad assente il livello di criticità per l’area pedemontana, urbana e del medio versante.
Terminata l’emissione di cenere vulcanica in atmosfera alle 16.14 di ieri, 17 novembre, non vi è più alcuna limitazione al flusso e alla normale operatività dello scalo di Catania Fontanarossa.
Il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico del Dipartimento continua nell’attività di vigilanza attraverso contatti diretti con i Centri di Competenza preposti al monitoraggio e alla sorveglianza dei vulcani italiani e attraverso le strutture operative e i presidi territoriali.
domenica 17 novembre 2013
Aggiornamenti attività Etna
AGGIORNAMENTO ETNA, 16 NOVEMBRE 2013, ORE 08:00 GMT
Nelle ultime ore, si è osservato un graduale aumento nell'intensità dell'attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est dell'Etna, con sbuffi pulsanti di vapore però, al momento, senza emissione di cenere vulcanica. Contemporaneamente, è anche aumentata l'ampiezza del tremore vulcanico registrato dalla rete sismica dell'INGV-Osservatorio Etneo. L'attività stromboliana è in corso - in maniera intermittente e fino a stamattina, piuttosto debole - dalla sera del 12 novembre 2013, seguendo un intervallo di quiete durato meno di 24 ore dopo la conclusione dell'episodio parossistico precedente.
AGGIORNAMENTO ETNA, 17 NOVEMBRE 2013, ORE 17:30 GMT
Nelle prime ore del 17 novembre 2013, un nuovo episodio eruttivo parossistico ha avuto luogo al Nuovo Cratere di Sud-Est dell'Etna. Questo episodio, che è avvenuto meno di sei giorni dopo il parossismo precedente, è stato caratterizzato da violenta attività stromboliana e fontane di lava pulsanti, emissione di colate laviche verso sud, est-sudest e nord-est, e la formazione di una colonna eruttiva carica di materiale piroclastico, che è stata piegata dal vento verso nord-est. Come i suoi predecessori, questo episodio si è concluso con una lunga serie di forti esplosioni e boati udibili fino a decine di chilometri di distanza. Le colate di lava a sud e nord-est sono meno estese rispetto a quelle del parossismo del 11 novembre 2013. Nella serata del 17 novembre 2013, si sta osservando una nuova intensificazione dell'attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est.
fonte: INGV Catania
Etna: avviso di criticità elevata per l’area sommitale del vulcano
17 novembre 2013
Prosegue il monitoraggio del Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico del Dipartimento
Aggiornamento ore 13.00
A partire dalle 12.14 di ieri, 16 novembre, le reti di monitoraggio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno registrato al Nuovo Cratere di Sud Est dell’Etna un’attività stromboliana che è si è andata intensificando nel corso della giornata. Questa fenomenologia è stata accompagnata da un progressivo aumento del tremore vulcanico. Alle 22.33, le telecamere di monitoraggio dell’Ingv hanno inoltre mostrato un incremento dell’attività esplosiva, con un continuo accumulo di materiale caldo sul fianco orientale del Nuovo Cratere di Sud Est. A partire dalle 23.20, l’attività vulcanica è evoluta in fontana di lava.
L’attività di fontanamento è proseguita nel corso della notte raggiungendo la sua massima intensità intorno all’1.45, quando la fontana di lava è cresciuta rapidamente raggiungendo i 600m e si è iniziata a formare una colonna di cenere stimata in oltre 6km di altezza. Durante il picco della fase eruttiva, anche il Cratere di Nord Est e la Bocca Nuova/Voragine hanno prodotto intense emissioni di gas caldo e pulsante. Da quel momento l’attività è proseguita con intensità decrescente fino alla definitiva cessazione della fontana di lava che è stata osservata intorno alle 6.35.
Rimane comunque attiva all’interno del Nuovo Cratere di Sud Est una vivace attività esplosiva intracraterica di tipo stromboliano.
L’attività esplosiva della notte è stata accompagnata dall’emissione di quattro colate laviche. Due sono state eruttate dalla sella tra il Nuovo Cratere di Sud Est e il Cratere di Sud Est: una si è espansa verso il Belvedere, l’altra si è incanalata nell’alta Valle del Bove e alle 6.35 risultavano ancora debolmente alimentate. Altre due colate laviche - probabilmente di origine reomorfica - hanno coperto i fianchi Est e Nord del cono e dopo aver percorso qualche centinaio di metri, attualmente risultano non più alimentate ed in raffreddamento.
L’attività esplosiva ha provocato nel corso della notte ricaduta di cenere nei settori orientali del vulcano, in particolare nell’area del Comune di Milo, così come da segnalazioni pervenute dal territorio. Permane dalla sommità del Nuovo Cratere di Sud Est un’emissione di cenere diluita che va espandendosi verso Est. Dalle telecamere termiche si osserva inoltre un degassamento pulsante, a tratti caldo, dai crateri di Bocca Nuova/Voragine.
Sulla base delle informazioni e degli aggiornamenti disponibili, il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico del Dipartimento ha emesso un avviso di “criticità elevata” per l’area sommitale del vulcano e di “criticità ordinaria” per le aree pedemontana, urbana e del medio versante.
Al momento, l’unità di crisi presso l’aeroporto di Catania ha decretato la limitazione del traffico aereo sui settori 1 e 2 di Catania. L’Aeroporto di Fontanarossa e di Sigonella sono operativi ma operano con traffico canalizzato.
Il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico del Dipartimento continua nell’attività di vigilanza attraverso contatti diretti con i Centri di Competenza preposti al monitoraggio e alla sorveglianza dei vulcani italiani e attraverso le strutture operative e i presidi territoriali.
A partire dalle 12.14 di ieri, 16 novembre, le reti di monitoraggio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno registrato al Nuovo Cratere di Sud Est dell’Etna un’attività stromboliana che è si è andata intensificando nel corso della giornata. Questa fenomenologia è stata accompagnata da un progressivo aumento del tremore vulcanico. Alle 22.33, le telecamere di monitoraggio dell’Ingv hanno inoltre mostrato un incremento dell’attività esplosiva, con un continuo accumulo di materiale caldo sul fianco orientale del Nuovo Cratere di Sud Est. A partire dalle 23.20, l’attività vulcanica è evoluta in fontana di lava.
L’attività di fontanamento è proseguita nel corso della notte raggiungendo la sua massima intensità intorno all’1.45, quando la fontana di lava è cresciuta rapidamente raggiungendo i 600m e si è iniziata a formare una colonna di cenere stimata in oltre 6km di altezza. Durante il picco della fase eruttiva, anche il Cratere di Nord Est e la Bocca Nuova/Voragine hanno prodotto intense emissioni di gas caldo e pulsante. Da quel momento l’attività è proseguita con intensità decrescente fino alla definitiva cessazione della fontana di lava che è stata osservata intorno alle 6.35.
Rimane comunque attiva all’interno del Nuovo Cratere di Sud Est una vivace attività esplosiva intracraterica di tipo stromboliano.
L’attività esplosiva della notte è stata accompagnata dall’emissione di quattro colate laviche. Due sono state eruttate dalla sella tra il Nuovo Cratere di Sud Est e il Cratere di Sud Est: una si è espansa verso il Belvedere, l’altra si è incanalata nell’alta Valle del Bove e alle 6.35 risultavano ancora debolmente alimentate. Altre due colate laviche - probabilmente di origine reomorfica - hanno coperto i fianchi Est e Nord del cono e dopo aver percorso qualche centinaio di metri, attualmente risultano non più alimentate ed in raffreddamento.
L’attività esplosiva ha provocato nel corso della notte ricaduta di cenere nei settori orientali del vulcano, in particolare nell’area del Comune di Milo, così come da segnalazioni pervenute dal territorio. Permane dalla sommità del Nuovo Cratere di Sud Est un’emissione di cenere diluita che va espandendosi verso Est. Dalle telecamere termiche si osserva inoltre un degassamento pulsante, a tratti caldo, dai crateri di Bocca Nuova/Voragine.
Sulla base delle informazioni e degli aggiornamenti disponibili, il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico del Dipartimento ha emesso un avviso di “criticità elevata” per l’area sommitale del vulcano e di “criticità ordinaria” per le aree pedemontana, urbana e del medio versante.
Al momento, l’unità di crisi presso l’aeroporto di Catania ha decretato la limitazione del traffico aereo sui settori 1 e 2 di Catania. L’Aeroporto di Fontanarossa e di Sigonella sono operativi ma operano con traffico canalizzato.
Il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico del Dipartimento continua nell’attività di vigilanza attraverso contatti diretti con i Centri di Competenza preposti al monitoraggio e alla sorveglianza dei vulcani italiani e attraverso le strutture operative e i presidi territoriali.
fonte: Dipartimento Nazionale Protezione Civile
venerdì 15 novembre 2013
La giornata di studio su protezione civile e social media
fonte: Dipartimento Nazionale Protezione Civile
Il Dipartimento della Protezione Civile, in collaborazione con il quotidiano online indipendente www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it, ha organizzato la giornata di studio “La protezione civile e i social media: comunicare il rischio e il rischio di comunicare”. Twitter, Facebook, YouTube e i social network in generale sono potenti mezzi di comunicazione che però, nel caso del sistema italiano di protezione civile, pongono anche problemi di attendibilità, verificabilità e validazione delle informazioni che meritano un’attenta riflessione. Se ne discute oggi a Roma, nella sede del Dipartimento della Protezione Civile, dalle 9:30 alle 14:00.
Segui la diretta twitter su #socialProCiv.
Se il tuo browser non riproduce lo streaming in questa pagina segui la diretta su You Tube
Se il tuo browser non riproduce lo streaming in questa pagina segui la diretta su You Tube
giovedì 14 novembre 2013
nuova strumentazione * rilevatore DT 1130
E' in arrivo un nuovo strumento per poter fare alcune misurazioni del campo elettromagnetico ambientale.
Si tratta del rilevatore di radiazioni elettromagnetiche denominato DT 1130, uno dei più economici e diffusi anche grazie alle ridotte dimensioni che lo rendono facilmente trasportabile.
Lo strumento può rilevare la potenza delle radiazioni elettromagnetiche attorno agli elettrodomestici, cavi elettrici, pc, macchinari industriali e molto altro con misurazioni veloci e range di frequenza che va da 50Hz a 2000MHz.
Caratteristiche tecniche:
Rilevatore di radiazioni elettromagnetiche con schermo lcd
Range di rilevazione 50Hz - 2000MHz
Tempo di misurazione 0.4 s
Peso 190g
Si tratta del rilevatore di radiazioni elettromagnetiche denominato DT 1130, uno dei più economici e diffusi anche grazie alle ridotte dimensioni che lo rendono facilmente trasportabile.
Lo strumento può rilevare la potenza delle radiazioni elettromagnetiche attorno agli elettrodomestici, cavi elettrici, pc, macchinari industriali e molto altro con misurazioni veloci e range di frequenza che va da 50Hz a 2000MHz.
Il rilevatore DT 1130 |
Caratteristiche tecniche:
Rilevatore di radiazioni elettromagnetiche con schermo lcd
Range di rilevazione 50Hz - 2000MHz
Tempo di misurazione 0.4 s
Peso 190g
Scopo dell'acquisto è quello di poter realizzare alcune misurazioni nella zona del Montello, più volte citata nel blog per la sua vicinanza alla mia residenza e per la presenza di una faglia attiva.
La zona dei Colli Asolani e del Montello - Provincia di Treviso |
La zona dei Colli Asolani e del Montello - Provincia di Treviso sovrapposizione faglie da database DISS INGV |
Le rilevazioni ed il monitoraggio avverranno in punti quieti e per quanto possibile distanti da linee elettriche, al fine di diminuire le interferenze dovute dalle stesse
L'interesse di tali misurazioni è come sempre quello dello studio di eventuali anomalie che possano essere ricondotte ad anomalie presismiche.
L'acquisto di questo primo rilevatore precede temporalmente quello di un apposito rilevatore di campi elettromagnetici naturali prodotto in America e più specifico allo scopo, non risentendo delle interferenze delle reti elettriche. L'acquisto di questo secondo rilevatore avverrà non appena disponibili nuove risorse e dopo un primo periodo di verifiche iniziali e monitoraggi effettuati con questo primo sensore.
mercoledì 13 novembre 2013
ultimi respiri del satellite GOCE
E' stato pubblicato nel sito del 45°GRU (www.45gru.it) il report sul monitoraggio in onde radio meteorscatter del satellite GOCE, effettuato dal Polesine nei giorni 10-11 novembre 2013.
Tale monitoraggio, rientra anche nel protocollo d'intesa fra 45°GRU e il Gruppo Astrofili Polesani per lo studio di fenomeni luminosi in atmosfera.
Il report e la traccia audio sono scaricabili dal sito del 45°GRU (www.45gru.it).
Di seguito una delle schermate della ricezione con la tecnica del meteorscatter, per gentile concessione del 45°GRU (www.45gru.it).
martedì 12 novembre 2013
Aggiornamento attività ETNA
AGGIORNAMENTO 12 NOVEMBRE 2013 ORE 10:00 GMT
L'attività stromboliana ancora in corso al NSEC nella serata di ieri si è conclusa durante la notte, e le colate laviche emesse durante l'episodio di fontana di lava non sono più alimentate e in raffreddamento.
L'attività stromboliana ancora in corso al NSEC nella serata di ieri si è conclusa durante la notte, e le colate laviche emesse durante l'episodio di fontana di lava non sono più alimentate e in raffreddamento.
lunedì 11 novembre 2013
Situazione sismica Gubbio
Nel distretto sismico di Gubbio si sono registrate negli ultimi mesi differenti ripetizioni di brevi sequenze sismiche se pur di magnitudo contenute. Quasi quotidianamente si registrano eventi sismici in questo distretto sismico anche se di magnitudo contenute e non percepite dalla popolazione.
La situazione è ovviamente monitorata dalle competenti strutture monitoraggio sismico e di Protezione Civile.
Ecco un breve riepilogo di quanto accaduto quest'anno.
Considerando come fulcro il comune di Gubbio nel raggio di 20 km sono avvenuti da inizio anno 3.500 eventi sismici di ogni magnitudo, mentre considerando un raggio di 50 km il numero di eventi sale a 6.913.
Di questi solo 21 hanno superato la magnitudo 3 raggiungendo il suo massimo nell'evento sismico registrato il 26.08.2013 con magnitudo 3.7.
La situazione è ovviamente monitorata dalle competenti strutture monitoraggio sismico e di Protezione Civile.
Ecco un breve riepilogo di quanto accaduto quest'anno.
Considerando come fulcro il comune di Gubbio nel raggio di 20 km sono avvenuti da inizio anno 3.500 eventi sismici di ogni magnitudo, mentre considerando un raggio di 50 km il numero di eventi sale a 6.913.
Di questi solo 21 hanno superato la magnitudo 3 raggiungendo il suo massimo nell'evento sismico registrato il 26.08.2013 con magnitudo 3.7.
mappa eventi nel raggio di 20 km da Gubbio |
mappa eventi nel raggio di 50 km da Gubbio |
mappa eventi con M>3 nel raggio di 50 km da Gubbio |
il satellite GOCE ed i terremoti
In occasione dell'avvenuto rientro del satellite GOCE avvenuto questa mattina ricordiamo la sua importanza anche per lo studio dei terremoti, captando in orbita le onde prodotte dal terremoto.
Ecco un approfondimento sul tema direttamente dal sito dell'ESA
http://www.esa.int/Our_Activities/Observing_the_Earth/GOCE/GOCE_the_first_seismometer_in_orbit
Ecco un approfondimento sul tema direttamente dal sito dell'ESA
http://www.esa.int/Our_Activities/Observing_the_Earth/GOCE/GOCE_the_first_seismometer_in_orbit
Terremoto captato dal satellite GOCE - fonte ESA |
Addio al satellite GOCE
Fonte Agenzia Spaziale Italiana
Si è conclusa nel migliore dei modi l’avventura del rientro diGOCE (Gravity field and steady-state Ocean CirculationExplorer), il satellite dell’ESA che per due giorni ha tenuto con il fiato sospeso i tecnici del Dipartimento Nazionale dellaProtezione Civile, dell’ASI, dell’ENAV, dell’ENAC, dell’ISPRA e del Dipartimento dei Vigili del Fuoco.
L’ASI ha fornito alla Protezione Civile le informazioni tecniche tramite il supporto specialistico dell’Istituto ISTI del CNR.
Ribattezzato la “Ferrari dello Spazio” per la sua forma aerodinamica e per i risultati da fuoriserie, GOCE è rientrato nell'atmosfera intorno all’01.00 del mattino (ora italiana), mantenendo un assetto stabile e disintegrandosi nell’impatto.
L’incertezza sulla data e sul luogo della caduta è derivata dall’impossibilità di prevedere il punto esatto di rientro, mentre è certa l’ultima orbita (riprodotta nell'immagine pubblicata in calce alla pagina).
Il comportamento del satellite al momento del rientro aveva generato il timore che i frammenti prodotti potessero cadere su zone popolate.
GOCE, lanciato il 17 marzo 2009 con l’obiettivo di produrre una mappa gravitazionale precisa e ad alta risoluzione del geoide terrestre ha spento i motori lo scorso 21 ottobre e da allora ha cominciato la sua fase di discesa verso la Terra percorrendo un’orbita a spirale, dopo averne effettuate 27.297.
Nel corso della sua vita operativa il satellite europeo ha fornito i migliori dati che abbiamo sull'andamento della gravità sullaTerra, un elemento fondamentale per capire la circolazione degli oceani e lo spostamento delle masse continentali.
GOCE aveva portato con sé nello spazio molto tricolore, dato che il capocommessa per la sua realizzazione è stata la Thales Alenia Space Italia.
Si è conclusa nel migliore dei modi l’avventura del rientro diGOCE (Gravity field and steady-state Ocean CirculationExplorer), il satellite dell’ESA che per due giorni ha tenuto con il fiato sospeso i tecnici del Dipartimento Nazionale dellaProtezione Civile, dell’ASI, dell’ENAV, dell’ENAC, dell’ISPRA e del Dipartimento dei Vigili del Fuoco.
L’ASI ha fornito alla Protezione Civile le informazioni tecniche tramite il supporto specialistico dell’Istituto ISTI del CNR.
Ribattezzato la “Ferrari dello Spazio” per la sua forma aerodinamica e per i risultati da fuoriserie, GOCE è rientrato nell'atmosfera intorno all’01.00 del mattino (ora italiana), mantenendo un assetto stabile e disintegrandosi nell’impatto.
L’incertezza sulla data e sul luogo della caduta è derivata dall’impossibilità di prevedere il punto esatto di rientro, mentre è certa l’ultima orbita (riprodotta nell'immagine pubblicata in calce alla pagina).
Il comportamento del satellite al momento del rientro aveva generato il timore che i frammenti prodotti potessero cadere su zone popolate.
GOCE, lanciato il 17 marzo 2009 con l’obiettivo di produrre una mappa gravitazionale precisa e ad alta risoluzione del geoide terrestre ha spento i motori lo scorso 21 ottobre e da allora ha cominciato la sua fase di discesa verso la Terra percorrendo un’orbita a spirale, dopo averne effettuate 27.297.
Nel corso della sua vita operativa il satellite europeo ha fornito i migliori dati che abbiamo sull'andamento della gravità sullaTerra, un elemento fondamentale per capire la circolazione degli oceani e lo spostamento delle masse continentali.
GOCE aveva portato con sé nello spazio molto tricolore, dato che il capocommessa per la sua realizzazione è stata la Thales Alenia Space Italia.
L'ultima orbita del satellite GOCE |
Aggioramento attività ETNA
Fonte INGV Catania
Fonte Dipartimento Nazionale Protezione Civile
AGGIORNAMENTO ETNA, 11 NOVEMBRE 2013
Dopo un intervallo di relativa quiete di 16 giorni, il Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna ha prodotto un nuovo episodio di fontana di lava (parossismo) nel mattino del 11 novembre 2013. La fase culminante, con fontane di lava, emissione di cenere, e colate di lava, è iniziata verso le ore 04:00 GMT (=ore locali -1), dopo circa 10 ore di attività stromboliana in graduale aumento. Le pessime condizioni meterologiche hanno fortemente impedito le osservazioni visuali dell'attività, che è stata accompagnata dal consueto aumento dell'ampiezza del tremore vulcanico e lo spostamento della sorgente del tremore da una posizione sotto il Cratere di Nord-Est verso il NSEC, e la superficializzazione della sorgente. La fase di massima intensità dell'attività si è protratta per 7 ore e mezza, per concludersi verso le ore 10:30 GMT; la fine della fontana di lava è stata seguita da una lunga serie di potenti esplosioni che hanno generato forti boati udibili nel settore settentrionale del vulcano. Sono state segnalate ricadute di cenere e lapilli ad est e nord-est dell'Etna. Una voluminosa colata di lava si è espansa dal NSEC verso sud, mentre due colate più piccole sono state emesse verso est-sudest e nordest. Un rapporto più dettagliato sarà messo in linea a breve.
Etna: nuova attività eruttiva con emissione di cenere vulcanica
11 novembre 2013
Permane elevata la criticità per l’area sommitale del vulcano e viene alzata da assente a ordinaria la criticità per le aree pedemontana e urbana.
La discontinua attività esplosiva di tipo stromboliano al Nuovo Cratere di Sud Est dell’Etna, iniziata il 5 novembre, si è intensificata a partire dalla serata del 10 novembre, quando le reti di monitoraggio dei Centri di Competenza del Dipartimento della Protezione Civile hanno iniziato ad osservare una continua attività esplosiva con lancio di prodotti incandescenti oltre l’orlo craterico e modeste emissioni di cenere. A partire dalle prime ore di oggi, 11 novembre, l’attività vulcanica al Nuovo Cratere di Sud Est si è intensificata ulteriormente evolvendo in fontana di lava, accompagnata dall’emissione di una significativa quantità di cenere vulcanica nell’atmosfera che si disperde in direzione Est - Nord Est. Contestualmente all’attività di fontanamento è stata osservata l’emissione di una colata lavica dal medesimo cratere.
Le avverse condizioni meteorologiche, tuttavia, non consentono al personale dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di effettuare sopralluoghi in quota.
Sulla base delle osservazioni strumentali dei fenomeni in corso e dei comunicati dei Centri di Competenza del Dipartimento, il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico emesso un nuovo avviso di criticità che mantiene elevata la criticità per l’area sommitale del vulcano e alza da assente a ordinaria la criticità per le aree pedemontana e urbana, per la possibile ricaduta di ceneri vulcaniche. Permane ordinaria la criticità sul medioversante.
Sulla base delle osservazioni strumentali dei fenomeni in corso e dei comunicati dei Centri di Competenza del Dipartimento, il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico emesso un nuovo avviso di criticità che mantiene elevata la criticità per l’area sommitale del vulcano e alza da assente a ordinaria la criticità per le aree pedemontana e urbana, per la possibile ricaduta di ceneri vulcaniche. Permane ordinaria la criticità sul medioversante.
Allo stato attuale gli aeroporti di Catania Fontanarossa e di Reggio Calabria sono operativi e non sono state segnalate difficoltà per quanto riguarda la ricaduta di cenere nei Comuni etnei.
Il Centro Funzionale Centrale continua nell’attività di vigilanza attraverso i Centri di Competenza preposti al monitoraggio e alla sorveglianza dei vulcani italiani e attraverso le strutture operative e i presidi territoriali.
Il Centro Funzionale Centrale continua nell’attività di vigilanza attraverso i Centri di Competenza preposti al monitoraggio e alla sorveglianza dei vulcani italiani e attraverso le strutture operative e i presidi territoriali.
Iscriviti a:
Post (Atom)