Fonte Agenzia Spaziale Italiana
Si è conclusa nel migliore dei modi l’avventura del rientro diGOCE (Gravity field and steady-state Ocean CirculationExplorer), il satellite dell’ESA che per due giorni ha tenuto con il fiato sospeso i tecnici del Dipartimento Nazionale dellaProtezione Civile, dell’ASI, dell’ENAV, dell’ENAC, dell’ISPRA e del Dipartimento dei Vigili del Fuoco.
L’ASI ha fornito alla Protezione Civile le informazioni tecniche tramite il supporto specialistico dell’Istituto ISTI del CNR.
Ribattezzato la “Ferrari dello Spazio” per la sua forma aerodinamica e per i risultati da fuoriserie, GOCE è rientrato nell'atmosfera intorno all’01.00 del mattino (ora italiana), mantenendo un assetto stabile e disintegrandosi nell’impatto.
L’incertezza sulla data e sul luogo della caduta è derivata dall’impossibilità di prevedere il punto esatto di rientro, mentre è certa l’ultima orbita (riprodotta nell'immagine pubblicata in calce alla pagina).
Il comportamento del satellite al momento del rientro aveva generato il timore che i frammenti prodotti potessero cadere su zone popolate.
GOCE, lanciato il 17 marzo 2009 con l’obiettivo di produrre una mappa gravitazionale precisa e ad alta risoluzione del geoide terrestre ha spento i motori lo scorso 21 ottobre e da allora ha cominciato la sua fase di discesa verso la Terra percorrendo un’orbita a spirale, dopo averne effettuate 27.297.
Nel corso della sua vita operativa il satellite europeo ha fornito i migliori dati che abbiamo sull'andamento della gravità sullaTerra, un elemento fondamentale per capire la circolazione degli oceani e lo spostamento delle masse continentali.
GOCE aveva portato con sé nello spazio molto tricolore, dato che il capocommessa per la sua realizzazione è stata la Thales Alenia Space Italia.
Si è conclusa nel migliore dei modi l’avventura del rientro diGOCE (Gravity field and steady-state Ocean CirculationExplorer), il satellite dell’ESA che per due giorni ha tenuto con il fiato sospeso i tecnici del Dipartimento Nazionale dellaProtezione Civile, dell’ASI, dell’ENAV, dell’ENAC, dell’ISPRA e del Dipartimento dei Vigili del Fuoco.
L’ASI ha fornito alla Protezione Civile le informazioni tecniche tramite il supporto specialistico dell’Istituto ISTI del CNR.
Ribattezzato la “Ferrari dello Spazio” per la sua forma aerodinamica e per i risultati da fuoriserie, GOCE è rientrato nell'atmosfera intorno all’01.00 del mattino (ora italiana), mantenendo un assetto stabile e disintegrandosi nell’impatto.
L’incertezza sulla data e sul luogo della caduta è derivata dall’impossibilità di prevedere il punto esatto di rientro, mentre è certa l’ultima orbita (riprodotta nell'immagine pubblicata in calce alla pagina).
Il comportamento del satellite al momento del rientro aveva generato il timore che i frammenti prodotti potessero cadere su zone popolate.
GOCE, lanciato il 17 marzo 2009 con l’obiettivo di produrre una mappa gravitazionale precisa e ad alta risoluzione del geoide terrestre ha spento i motori lo scorso 21 ottobre e da allora ha cominciato la sua fase di discesa verso la Terra percorrendo un’orbita a spirale, dopo averne effettuate 27.297.
Nel corso della sua vita operativa il satellite europeo ha fornito i migliori dati che abbiamo sull'andamento della gravità sullaTerra, un elemento fondamentale per capire la circolazione degli oceani e lo spostamento delle masse continentali.
GOCE aveva portato con sé nello spazio molto tricolore, dato che il capocommessa per la sua realizzazione è stata la Thales Alenia Space Italia.
L'ultima orbita del satellite GOCE |
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