AGGIORNAMENTO ETNA, 16 NOVEMBRE 2013, ORE 08:00 GMT
Nelle ultime ore, si è osservato un graduale aumento nell'intensità dell'attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est dell'Etna, con sbuffi pulsanti di vapore però, al momento, senza emissione di cenere vulcanica. Contemporaneamente, è anche aumentata l'ampiezza del tremore vulcanico registrato dalla rete sismica dell'INGV-Osservatorio Etneo. L'attività stromboliana è in corso - in maniera intermittente e fino a stamattina, piuttosto debole - dalla sera del 12 novembre 2013, seguendo un intervallo di quiete durato meno di 24 ore dopo la conclusione dell'episodio parossistico precedente.
AGGIORNAMENTO ETNA, 17 NOVEMBRE 2013, ORE 17:30 GMT
Nelle prime ore del 17 novembre 2013, un nuovo episodio eruttivo parossistico ha avuto luogo al Nuovo Cratere di Sud-Est dell'Etna. Questo episodio, che è avvenuto meno di sei giorni dopo il parossismo precedente, è stato caratterizzato da violenta attività stromboliana e fontane di lava pulsanti, emissione di colate laviche verso sud, est-sudest e nord-est, e la formazione di una colonna eruttiva carica di materiale piroclastico, che è stata piegata dal vento verso nord-est. Come i suoi predecessori, questo episodio si è concluso con una lunga serie di forti esplosioni e boati udibili fino a decine di chilometri di distanza. Le colate di lava a sud e nord-est sono meno estese rispetto a quelle del parossismo del 11 novembre 2013. Nella serata del 17 novembre 2013, si sta osservando una nuova intensificazione dell'attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est.
fonte: INGV Catania
Etna: avviso di criticità elevata per l’area sommitale del vulcano
17 novembre 2013
Prosegue il monitoraggio del Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico del Dipartimento
Aggiornamento ore 13.00
A partire dalle 12.14 di ieri, 16 novembre, le reti di monitoraggio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno registrato al Nuovo Cratere di Sud Est dell’Etna un’attività stromboliana che è si è andata intensificando nel corso della giornata. Questa fenomenologia è stata accompagnata da un progressivo aumento del tremore vulcanico. Alle 22.33, le telecamere di monitoraggio dell’Ingv hanno inoltre mostrato un incremento dell’attività esplosiva, con un continuo accumulo di materiale caldo sul fianco orientale del Nuovo Cratere di Sud Est. A partire dalle 23.20, l’attività vulcanica è evoluta in fontana di lava.
L’attività di fontanamento è proseguita nel corso della notte raggiungendo la sua massima intensità intorno all’1.45, quando la fontana di lava è cresciuta rapidamente raggiungendo i 600m e si è iniziata a formare una colonna di cenere stimata in oltre 6km di altezza. Durante il picco della fase eruttiva, anche il Cratere di Nord Est e la Bocca Nuova/Voragine hanno prodotto intense emissioni di gas caldo e pulsante. Da quel momento l’attività è proseguita con intensità decrescente fino alla definitiva cessazione della fontana di lava che è stata osservata intorno alle 6.35.
Rimane comunque attiva all’interno del Nuovo Cratere di Sud Est una vivace attività esplosiva intracraterica di tipo stromboliano.
L’attività esplosiva della notte è stata accompagnata dall’emissione di quattro colate laviche. Due sono state eruttate dalla sella tra il Nuovo Cratere di Sud Est e il Cratere di Sud Est: una si è espansa verso il Belvedere, l’altra si è incanalata nell’alta Valle del Bove e alle 6.35 risultavano ancora debolmente alimentate. Altre due colate laviche - probabilmente di origine reomorfica - hanno coperto i fianchi Est e Nord del cono e dopo aver percorso qualche centinaio di metri, attualmente risultano non più alimentate ed in raffreddamento.
L’attività esplosiva ha provocato nel corso della notte ricaduta di cenere nei settori orientali del vulcano, in particolare nell’area del Comune di Milo, così come da segnalazioni pervenute dal territorio. Permane dalla sommità del Nuovo Cratere di Sud Est un’emissione di cenere diluita che va espandendosi verso Est. Dalle telecamere termiche si osserva inoltre un degassamento pulsante, a tratti caldo, dai crateri di Bocca Nuova/Voragine.
Sulla base delle informazioni e degli aggiornamenti disponibili, il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico del Dipartimento ha emesso un avviso di “criticità elevata” per l’area sommitale del vulcano e di “criticità ordinaria” per le aree pedemontana, urbana e del medio versante.
Al momento, l’unità di crisi presso l’aeroporto di Catania ha decretato la limitazione del traffico aereo sui settori 1 e 2 di Catania. L’Aeroporto di Fontanarossa e di Sigonella sono operativi ma operano con traffico canalizzato.
Il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico del Dipartimento continua nell’attività di vigilanza attraverso contatti diretti con i Centri di Competenza preposti al monitoraggio e alla sorveglianza dei vulcani italiani e attraverso le strutture operative e i presidi territoriali.
A partire dalle 12.14 di ieri, 16 novembre, le reti di monitoraggio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno registrato al Nuovo Cratere di Sud Est dell’Etna un’attività stromboliana che è si è andata intensificando nel corso della giornata. Questa fenomenologia è stata accompagnata da un progressivo aumento del tremore vulcanico. Alle 22.33, le telecamere di monitoraggio dell’Ingv hanno inoltre mostrato un incremento dell’attività esplosiva, con un continuo accumulo di materiale caldo sul fianco orientale del Nuovo Cratere di Sud Est. A partire dalle 23.20, l’attività vulcanica è evoluta in fontana di lava.
L’attività di fontanamento è proseguita nel corso della notte raggiungendo la sua massima intensità intorno all’1.45, quando la fontana di lava è cresciuta rapidamente raggiungendo i 600m e si è iniziata a formare una colonna di cenere stimata in oltre 6km di altezza. Durante il picco della fase eruttiva, anche il Cratere di Nord Est e la Bocca Nuova/Voragine hanno prodotto intense emissioni di gas caldo e pulsante. Da quel momento l’attività è proseguita con intensità decrescente fino alla definitiva cessazione della fontana di lava che è stata osservata intorno alle 6.35.
Rimane comunque attiva all’interno del Nuovo Cratere di Sud Est una vivace attività esplosiva intracraterica di tipo stromboliano.
L’attività esplosiva della notte è stata accompagnata dall’emissione di quattro colate laviche. Due sono state eruttate dalla sella tra il Nuovo Cratere di Sud Est e il Cratere di Sud Est: una si è espansa verso il Belvedere, l’altra si è incanalata nell’alta Valle del Bove e alle 6.35 risultavano ancora debolmente alimentate. Altre due colate laviche - probabilmente di origine reomorfica - hanno coperto i fianchi Est e Nord del cono e dopo aver percorso qualche centinaio di metri, attualmente risultano non più alimentate ed in raffreddamento.
L’attività esplosiva ha provocato nel corso della notte ricaduta di cenere nei settori orientali del vulcano, in particolare nell’area del Comune di Milo, così come da segnalazioni pervenute dal territorio. Permane dalla sommità del Nuovo Cratere di Sud Est un’emissione di cenere diluita che va espandendosi verso Est. Dalle telecamere termiche si osserva inoltre un degassamento pulsante, a tratti caldo, dai crateri di Bocca Nuova/Voragine.
Sulla base delle informazioni e degli aggiornamenti disponibili, il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico del Dipartimento ha emesso un avviso di “criticità elevata” per l’area sommitale del vulcano e di “criticità ordinaria” per le aree pedemontana, urbana e del medio versante.
Al momento, l’unità di crisi presso l’aeroporto di Catania ha decretato la limitazione del traffico aereo sui settori 1 e 2 di Catania. L’Aeroporto di Fontanarossa e di Sigonella sono operativi ma operano con traffico canalizzato.
Il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico del Dipartimento continua nell’attività di vigilanza attraverso contatti diretti con i Centri di Competenza preposti al monitoraggio e alla sorveglianza dei vulcani italiani e attraverso le strutture operative e i presidi territoriali.
fonte: Dipartimento Nazionale Protezione Civile
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