"Dal punto di vista del meccanismo sismico è presto per dire che tipo di terremoto sia stato, ma in ogni caso stiamo parlando della normale attività sismica della penisola italiana, niente di anomalo", sottolinea Antonio Piersanti, funzionario della sala simica dell'Ingv, che ha rilevato la scossa delle 14.31, ora italiana. "Sappiamo - aggiunge il funzionario - che viviamo in una nazione altamente sismica e questo è un terremoto che non dovrebbe destare particolari problemi, si tratta di una magnitudo modesta che non in un Paese avanzato non deve provocare alcun tipo di danno".
In particolare la zona interessata dalla scossa "è soggetta ad una certa sismicità. Un evento normale per la zona in cui è avvenuto. Non era attiva una sequenza sismica e per ora non abbiamo registrato repliche significative." Nella mappa di pericolosità sismica i comuni epicentro sono a cavallo di diverse aree, classificati in zona 3 dal punto di vista della pericolosità simica, dove gli scuotimenti sismici sono definiti "modesti". "Non è quindi una zona a pericolosità sismica alta o altissima", spiega il funzionario dell'Ingv, sottolineando però: "Con ciò non si escludono terremoti, soprattutto della magnitudo registrata oggi. Storicamente nella zona epicentro della scossa è stata registrata attività sismica intorno e anche superiore a magnitudo 5".
La profondità registrata oggi, secondo i primi rilievi, è di 25 chilometri: "E' un terremoto profondo - spiega Piersanti - e naturalmente questo tipo di profondità fa sì che la zona di risentimento sia più ampia. Per questo il terremoto è stato sentito bene anche a Torino e a qualche decina di chilometri di distanza dall'epicentro. Con una magnitudo intorno a 4 ma con una scossa a profondità meno levata, ad esempio 4 km, le vibrazioni sono più forti, ma l'area in cui si avvertono più ristretta".
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