domenica 26 agosto 2018

Il progetto Giano e lo studio dei precursori sismici di natura elettromagnetica (PSE).

Come molti di voi sanno da anni mi interesso di precursori sismici con particolare attenzione a quelli di natura elettromagnetica.

Per chi non conosce l'argomento è l'occasione di offrire qualche informazione a riguardo. Lo faccio attraverso alcune note basilari tratte da Wikipedia (link) a cui si rimanda per un eventuale approfondimento.
Meccanismo di formazione
Possibili spiegazioni sulla natura dei segnali radio pre-sismici sono state proposte da molti ricercatori ma mai nessuna di queste si è dimostrata definitiva in quanto, soprattutto durante la prima metà del 1900, le ipotesi proposte furono innumerevoli. L'idea predominante tra gli scienziati era che le emissioni radio pre-sismiche fossero delle emittenti naturali locali prodotte attraverso vari tipi di fenomeni, tra i quali:
• l'effetto piezomagnetico,
• l'effetto piezoelettrico,
• l'effetto elettrocinetico,
• la creazione di microfratture.
Oggi la teoria più accreditata, soprattutto dalla fine del secolo scorso, afferma che la fonte iniziale della maggior parte delle anomalie sismiche di tipo elettromagnetico siano localizzabili attraverso un'elevata densità di crepe del sottosuolo (teoria delle microfratture) formatesi a seguito di elevate sollecitazioni meccaniche indotte dal movimento delle placche tettoniche. Quando una roccia subisce una deformazione meccanica emette radiofrequenza. Questo fenomeno è conosciuto come "piezoelettricità". Un precursore sismico elettromagnetico è dunque un'emissione naturale locale, generata in un'area della crosta terrestre in cui si accumula stress meccanico (faglia) a causa del movimento delle placche tettoniche per effetto della deriva dei continenti. Quando le rocce incluse nel piano di faglia iniziano a subire una deformazione meccanica, per effetto diretto del movimento delle due placche tettoniche, iniziano ad emettere radiofrequenza che raggiunge un rapido incremento di intensità quando lo stress meccanico supera il loro carico di rottura.
Quando questo avviene, si assiste ad una rottura delle rocce incluse nel piano di faglia (con la conseguente creazione di microfratture) e segue un rapido scorrimento dei margini della faglia che prende il nome di terremoto. L'emissione elettromagnetica inizia, quindi, durante la deformazione meccanica delle rocce incluse nella faglia e termina quando queste si frantumano.
Questo meccanismo spiega perché i precursori sismici elettromagnetici sono delle emissioni radio locali che precedono i terremoti, e spiega anche perché l'intensità dell'emissione elettromagnetica varia in funzione del tipo e della quantità dei minerali inclusi nel piano di faglia. Infatti, non tutti i terremoti sono preceduti da un precursore sismico elettromagnetico (o l’emissione e’ molto debole e non rilevabile ndr.), e questo probabilmente a causa del fatto che la crosta terrestre ha una composizione di minerali disomogenea oltre che dall'energia meccanica in gioco.


Da anni seguo i vari progetti legati al monitoraggio e allo studio di queste anomalie, grazie alle notizie in rete e ai contatti di amici e collaboratori che si interessano di precursori sismici.

Ancora una volta è bene ricordare che allo stato attuale delle conoscenze scientifiche non è possibile prevedere i terremoti in maniera precisa e che tali studi e ricerche hanno carattere sperimentale.


Circa due anni fa sono venuto a conoscenza del progetto Giano, grazie all'amico I3EME Mario che partecipa attivamente al progetto.



S.E.S.N. - Giano
Seismic Electromagnetic Surveillance Net - Rete di sorveglianza sismico-elettromagnetica

Il progetto Giano, in linea con le caratteristiche dei precursori sismici di natura elettromagnetica sopra descritte, raccoglie l’eredita’ del progetto Predictor, già in essere dal lontano anno 2000.
L’esperienza accumulata nel tempo ha suggerito all'autore Roberto Violi IK1XHH la creazione di un nuovo progetto, denominato appunto Giano, orientato allo studio dei precursori sismici di natura elettromagnetica (PSE).
Il progetto Giano consente di monitorare in tempo reale i dati provenienti da un ricevitore, di simulare situazioni particolari di ricezione al fine didattico di apprendimento delle funzioni e della logica del programma, di visualizzare i dati raccolti nella giornata, di registrare gli stessi dati in un apposito file giornaliero al fine di archiviazione e di consentirne varie elaborazioni di tipo batch (differite nel tempo).
Il progetto si avvale di 4 programmi principali oltre a vari altri di supporto: Giano monitor, Giano leggi, Giano conversione, Giano autostaz, al fine di monitorare e rielaborare i dati provenienti dai rilevatori del progetto Giano con varie ipotesi al fine di meglio indagare il fenomeno PSE.


Chiunque può quindi rielaborare i dati di acquisizione originari predisponendo opportuni programmi o avvalendosi di Excel per visualizzazioni grafiche, ulteriori elaborazioni, ecc.
La rielaborazione dei dati è indubbiamente uno degli aspetti più importanti di tutto il progetto Giano, rielaborazione che riguarda l’aspetto batch (elaborazione successiva) e non quello in real-time (elaborazione immediata in tempo utile).

A tale scopo è stata creata una costola del progetto, che si occupa appunto della rielaborazione dei dati successiva al loro ottenimento. Un nuovo software Vediautomatiz, si è aggiunto recentemente a quelli già esistenti proprio allo scopo di studiare ed indagare al meglio i fenomeni PSE.
Tale procedura tra l'altro può essere effettuata anche da coloro che, pur non possedendo alcuna stazione personale o automatizzata, siano interessati allo studio del fenomeno  dei PSE e abbiano accesso alla banca dati via internet.
Lo schema a blocchi di seguito riportato, indica l'intero processo di monitoraggio, elaborazione e rielaborazione dei dati.


Tutti i programmi Giano (Converti, Leggi, Autostaz) e il programma Vediautomatiz per le stazioni automatizzate vengono installati via remoto dall'autore su richiesta dell’interessato e sono assolutamente gratuiti.
Cio’ consente a chiunque di poter partecipare attivamente al progetto Giano – SESN a costo zero.
In tal senso il progetto Giano si prefigge di essere un sistema aperto e non chiuso e limitato alle elaborazioni attuate dall'autore, ma di crescere grazie al contributo di tutti i partecipanti.

Personalmente sono entrato a far parte del progetto Giano, non tanto come stazione ricevente, ma come punto di rielaborazione dei dati., con l'intento di evidenziare eventuali anomalie di natura elettromagnetica e verificare eventuali correlazioni con l'attività sismica.
Sicuramente ci sarà modo in futuro di parlare ancora del progetto Giano, del suo sviluppo e di eventuali evidenze o correlazioni che dovessero essere riscontrate tra anomalie elettromagnetiche e terremoti.


Link per l'approfondimento
Link a tutti i contenuti del blog inerenti i precursori sismici (link)
Sito dedicato al progetto Giano, una sorta di “Agenda” sugli sviluppi del progetto stesso (link)
Precursore sismico elettromagnetico su Wikipedia (link)
Mail del coordinatore del progetto Giano, Roberto Violi IK1XHH per richiesta informazioni o proposte di collaborazione (link)

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