Comunicato ufficiale dal sito della città di Vittorio Veneto
31 gennaio 2011 Boati in Val Lapisina, incontro tecnico mercoledì 2 febbraio in aula consiliare
In relazione ai fenomeni dei boati che da circa un mese sono udibili in Val Lapisina, il sindaco Gianantonio Da Re e l'assessore alla Sicurezza Mario Rosset confermano che sono in attesa dei primi dati che arriveranno dall'istituto oceanografico di Trieste, che ha predisposto una rete di 5 sensori di registrazione locale, e pur non sottovalutando il fenomeno confermano che la situazione nell’immediatezza non deve destare particolare preoccupazione.
E' stata comunque organizzata una riunione di tecnici dela Protezione Civil regionale e locale, e delle istituzioni politiche, con la presenza di sindaci, funzionari e presidenti delle province di Treviso e Belluno, funzionari delle Prefetture, per mercoledì 2 febbraio alle 20.30 in sala consiliare del Comune nella quale di discuterà il da farsi. Saranno presenti anche Enel, Ferrovie dello Stato e Autostrade.
"Senza i dati che arriveranno dai sismografi, e finchè non sarà localizzato il punto esatto che origina i boati, non è possibile muoversi o indicare altre soluzioni". Questo è quanto è stato detto dall'Istituto Oceanografico di Trieste. Sembra invece ancora da dimostrare che i boati non abbiano origine sismologica. Ma le ipotesi che sono state fatte rimarrano tali fino all'arrivo dei primi dati certi e alla reletiva valutazioni dei tecnici ed esperti.
03 febbraio 2011 Boati in Fadalto, le indagini per scoprire le cause del fenomeno
Alla prima riunione indetta mercoledì 2 febbraio dalla Regione Veneta e organizzata dal comando di Polizia Locale e Protezione Civile del Comune di Vittorio Veneto, sul fenomeno dei boati in Fadalto e nella Val Lapisina, hanno partecipato i massimi esponenti istituzionali, regionali, provinciali, comunali e del volontariato.
In tutto una cinquantina di persone, comprese forze dell’ordine, Esercito, Autostrade, Enel, Ferrovie, Anas, coordinate dal dirigente regionale Ing. Roberto Tonellato, l’assessore regionale alla Protezione Civile Daniele Stival, il sindaco Gianantonio Da Re, il presidente della Provincia di Belluno Giampaolo Bottacin, l’assessore provinciale alla Protezione Civile Mirko Lorenzon, i funzionari delle Prefetture in rappresentanza dei Prefetti Adinolfi di Treviso e Simonetti di Belluno e il sindaco di Farra D’Alpago Floriano De Pra.
In apertura, dopo il saluto del sindaco Da Re a tutti gli intervenuti, l’assessore regionale Stival ha annunciato che seguirà una seconda riunione per il giorno 7 febbraio, che si preannuncia più decisiva in quanto completa dei dati che stanno iniziando ad affluire dalle stazioni mobili attivate nella zona del Fadalto, dati che potranno dare un quadro più nitido e chiaro della situazione. In ogni caso affermando la disponibilità immediata della Regione, già attivata con i suoi tecnici e la Protezione Civile a fare da supervisione al coordinamento che dovrà essere attivato dalle due province.
Il dirigente regionale Ing. Roberto Tonellato, della Protezione Civile regionale, che ha moderato l’incontro, organizzato dopo i primi sopralluoghi proprio per fare luce con tutte le componenti interessate su quello che è successo e che sta succedendo dallo scorso mese di ottobre nella zona della Val Lapisina e del Fadalto, ha affermato che al momento attuale la situazione è sotto controllo.
Si sta monitorando attentamente e sistematicamente la zona interessata. In particolare:
- Non sono state rilevate fratture nuove o faglie a vista, anche se si sta ancora indagando e bisognerà fare le analisi approfondite dei dati appena arrivati dalle stazioni;
- Non ci sono gli estremi per l’allerta, ma bensì serve per ora mantenere una giusta e costante ’attenzione;
- L’incontro è stato organizzato anche con lo scopo di analizzare compiutamente la rete e il sistema di Protezione Civile e Volontariato con le istituzioni, per verificare se siano in grado di intervenire in modo corretto in caso di necessità;
A illustrare la situazione allo stato attuale, e alla luce delle prime indicazioni arrivate dai cinque sismografi situati in Val Lapisina è stato delegato il geologo regionale Ing. Alberto Baglioni.
L’ing. Baglioni ha affermato, dopo il sopralluogo ed il sorvolo dei luoghi avvenuto nella mattina di mercoledì 2 febbraio che:
- Si cerca di capire il tipo di risposta da dare in base all’evento di cui ancora non si conoscono le cause;
- Si sta cercando in primo luogo per questo di coordinare e analizzare dati e testimonianze sul posto;
- Sono stati fissati dei punti certi: la storicità del fenomeno con episodi analoghi agli attuali avvenuti a tra dicembre 2000 e gennaio 2001, e nel dicembre 2003. Tra i punti fissi anche il fatto che i fenomeni hanno esclusivamente componente vibrazionale, cioè tremore associato a boato, e tali impulsi vibrazionali sono stati registrati dalla rete strumentale installata; infine la provenienza del fenomeno, indicativamente ancora, è stata individuata a sud-est, lato orientale della Val Lapisina, in pratica zona che guarda all’altopiano del Cansiglio; ma lunedì 7 tali indicazioni saranno più precise;
- I fenomeni sono stati riscontrati e registrati a qualsiasi ora del giorno, non ci sono orari fissi, e si tratta di fenomeni estremamente localizzati, al punto che non sono rilevati in contemporanea da tutte le stazioni;
Secondo l’ingegner Baglioni a questo punto sono tre le situazioni che possono configurarsi a livello di ipotesi dopo le prime indicazioni rilevate:
- Si parla di flussi carsici, spostamento di acqua in profondità dopo le recenti alluvioni, tuttavia essendo che i primi fenomeni sono stati registrati a ottobre, a quella data ancora non si erano verificate le precipitazioni anomale, ma solo nei mesi successivi;
- La stabilità dei versanti, Visentin e Cansiglio: non sono però stati trovati ancora elementi che possano evidenziare movimenti franosi o apertura di nuove faglie;
- Possibilità di manifestazioni superficiali di rottura di rocce per movimenti tettonici, cioè movimenti causati da spinte o tensioni di origine crostale o sottocrostale che avvengono per piegatura o frattura di strati.
- Per stabilire con precisione ci vorrà una approfondita analisi dei tracciati che richiederà ancora del tempo.
Il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, ing. Agatino Carrolo ha sottolineato che per una più completa analisi è opportuno collocare nuovi apparecchi sismografici alla base delle pareti rocciose, e attivare rilevamenti satellitari con l’agenzia spaziale.
Tenendo presente che il Fadalto è originariamente una frana e quindi saturo d’acqua. Cercare quindi le ipotesi più verosimili, dalle installazioni dell’Enel al carsismo.
Ha confermato che al momento non ci sono evidenze superficiali per le ipotesi di fratture e che comunque i vigili del fuoco collaboreranno nella verifica e nel controllo per arrivare a identificare il fenomeno che è stato più volte percepito anche dagli stessi operatori del distaccamento di Nove, sul Fadalto.
Le Prefetture per ora hanno già esaminato in sede di controllo la validità dei piani di Protezione Civile in caso di eventuale applicazione, e se siano stati attualizzati alla situazione, auspicando e assicurando il coordinamento a livello di province di Tv e Bl.
Il responsabile della Protezione Civile del Comune di Vittorio Veneto Carlo Celso ha affermato che per l’intervento e potersi muovere con il piano interessa capire l’aspetto tecnico della questione. Il piano di intervento è stato aggiornato di recente e la Protezione Civile è in grado di intervenire tempestivamente in caso di necessità con tutti i suoi attori: si tratta in un primo momento di poter dare pubblicità al piano, dal consiglio comunale al coinvolgimento graduale della popolazione. C’è da sottolineare – ha ribadito Celso – che alla prima presentazione nei vari quartieri della città, la partecipazione della gente e della cittadinanza non è stata soddisfacente, anche se l’obiettivo era proprio, dato l’argomento, la sicurezza dei cittadini. Il Piano sarà pubblicato sul sito internet dei comune nei suoi aspetti più importanti.
Il colonnello Patrizi, in rappresentanza del 1. Fod nel suo intervento ha ribadito che nel sistema di Protezione Civile, in base ai nuovi ordinamenti non viene previsto l’utilizzo dell’Esercito se non come ultima ratio, poiché dispone evidentemente di strumenti e assetti specialistici. Ma è importante che una eventuale richiesta arrivi esclusivamente dalle Prefetture. In ogni caso ha confermato che nell’Esercito, e nella nostra zona, ci sono reggimenti gemellati proprio con le Prefetture, gli Alpini a Belluno e i Lagunari a Treviso.
Il presidente della Provincia di Belluno Giampalo Bottacin: “Noi ci siamo attivati con le opportune banche dati e segnalazioni arrivate alla Protezione Civile di Belluno e le segnalazioni dei cittadini arrivate tramite i Vigili del Fuoco e in questo caso del Comune di Farra d’Alpago. Non sono state trovate, incrociando i dati, attinenze attribuibili a eventi sismici.
E allora, fino a quando la tipologia dell’evento non è chiara non si può dire niente, e neppure pianificare, poiché le azioni sono solo conseguenti al tipo di evento, che al momento attuale è ancora da scoprire. Sarà fondamentale la riunione del 7 febbraio. E fino ad allora è inutile pre-allertare. La Provincia di Belluno è pronta ma bisognerà fare un ragionamento con Treviso.
L’assessore alla Protezione Civile della Provincia di Treviso Mirko Lorenzon ha sposato la proposta del presidente Bottacin e ha auspicato un piano particolareggiato per la questione dei fenomeni della Val Lapisina, annunciando la disponibilità immediata della macchina operativa della Provincia.
Sono intervenuti quindi gli altri enti:
Enel: assicura che gli impianti funzionano regolarmente e in modo perfetto, con monitoraggio costante dal quale non sono mai state rilevate anomalie: neppure i loro sensori di vibrazione, alle centrali, hanno rilevato qualche movimento strano. Non sono stati fatti lavori particolari, si procede con la normale amministrazione. Nessuna indicazione di anomalie da 40 anni a questa parte.
Anas: sul settore viabilità non è stato registrato nulla
Autostrade: formate da struttura antisismica, le ispezioni sono state sistematiche ogni tre mesi, sia visivamente che con attrezzature. Lunedì scorso sono stati effettuati sopralluoghi su viadotti e gallerie e non sono stati visualizzati problemi di alcun tipo
Carabinieri, Polstrada e Guardia di finanza: essendo i primi ad arrivare sui posti, in caso di emergenza sono pronti ad ogni intervento.
Corpo Forestale: da parte della Forestale la disponibilità ad ispezionare luoghi che gli strumenti definiranno più sensibili.
PrealpiSoccorso, Avab, Agesci: bisogna testare i piani che sulla carta sono buoni, e questa diventa anche occasione per una esercitazione pratica. Viene chiesta in questa fase una sinergia costante per essere operativi senza problemi in caso di necessità.
In ultima analisi è emersa anche la necessità di canalizzare il flusso delle comunicazioni poiché è stato rilevato che in questi giorni si sta leggendo e sentendo di tutto e di più.
Il sindaco Da Re, ringraziando tutti i presenti per l'impegno e la presenza alla serata ha tracciato le prime conclusioni, dando l'appuntamento alla riunione del 7 febbraio: quindi raccordo tra le due Province, monitoraggio intercomunale per un presidio costante del territorio sia per prevenzione che per protezione.
Si colgono già - ha evidenziato il primo cittadino in sintonia con il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Carrolo - importanti sinergie che vanno portate avanti: la vigilanza sul territorio viene garantita da tutte le forze, il coordinamento e l'appoggio di Regione e Province, mentre sarà l’occasione a livello esercitativo per la costituzione del Centro Operativo Comunale con le associazioni di volontariato.
Infine il sindaco Da Re ha confermato che dopo la riunione in Regione di lunedì 7 febbraio sarà organizzato un incontro con le famiglie e i cittadini residenti in Val Lapisina. «Rientra nei nostri doveri quello di dare delle spiegazioni ai nostri concittadini che stanno convivendo con questo fenomeno e sono preoccupati. Ma solo dopo lunedì, quando saremo in possesso dei dati forniti dal CNR e dagli altri enti potremo presentarci con delle notizie certe. Si può dire che nell'immediato non c'è alcuna preoccupazione, ma comunque grande attenzione per un fenomeno che come abbiamo sentito si è già verificato in passato senza conseguenze. Ci auguriamo sia così anche questa volta, senza creare inutili allarmismi».
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