lunedì 28 febbraio 2011

Boati in Fadalto - agg48

fonte Corriere del Veneto
Boati in Fadalto, l’Arpav installeràmicrofoni direzionali per captare le onde
E arrivano le istruzioni alla popolazione in caso di evacuazione con la lista dei comportamenti da assumere
VITTORIO VENETO (Treviso) — Dopo i sismografi arrivano i microfoni. Per cercare di fare definitivamente luce nel grande buio dei boati tra l'Alpago e il Fadalto, ora scende in campo anche l'Arpav, annunciando l'installazione di speciali apparecchi in grado di captare e registrare l'audio. Nel frattempo è stata ulteriormente circoscritta l'area del fenomeno, sul quale la si terranno nuovi incontri. È stato Roberto Tonellato, responsabile regionale della Protezione Civile, ad annunciare il coinvolgimento dell'Agenzia per la protezione ambientale. Invitata ad installare «particolari microfoni direzionali per la comprensione delle origini sonore dei boati », concentrando così sull'aspetto acustico l'aumento dei punti di rilevazione. Lo stesso dirigente ha inoltre aggiornato la situazione per l'analisi dei dati captati dai 12 sismografi, di cui 7 posizionate dall'Istituto nazionale di oceanografia e geofisica di Trieste e 5 dall'Enel.
«I fenomeni sono limitati a una zona circoscritta - è stato spiegato - del diametro di circa 1,5 chilometri, con centro in Fadalto Basso. Le rilevazioni segnalano vari episodi da sorgenti di famiglie diverse, tutte comunque sotto il primo grado della scala Richter e provenienti da una profondità che varia, ma comunque inferiore a un chilometro». Mentre prosegue l'attività di armonizzazione dei due piani di emergenza dei Comuni di Farra d’Alpago e Vittorio Veneto, è stato deciso di effettuare un sopralluogo sul versante del Visentin che insiste sulla Val Lapisina, per verificare l’esistenza o meno di masse in frana. «Il territorio interessato dai boati è monitorato costantemente - afferma Gianpaolo Bottacin, presidente della Provincia di Belluno - per non lasciare nulla al caso. Lo scambio di informazioni e il confronto sono importanti, per garantire a tutti la massima tranquillità».
A questo mira anche il vademecum che verrà distribuito ai cittadini, a cominciare dal mezzo migliaio di residenti fra Bellunese e Trevigiano potenzialmente interessati da un'evacuazione di massa in caso di terremoto. La pubblicazione conterrà una planimetria dei luoghi, l'elenco delle procedure da seguire e la lista dai comportamenti da assumere. Una prima verifica sulla brochure avrà luogo martedì, in un vertice programmato al comando provinciale dei vigili del fuoco di Treviso. Ma già lunedì si terrà un altro incontro, fissato alle 9 nella sede della Comunità montana Alpago. Alla riunione sono stati invitati i tecnici dello stesso ente, oltre che dei Comuni di Chies, Farra, Pieve e Puos d’Alpago, Ponte Nelle Alpi e Tambre. Intanto le varie istituzioni coinvolte nella questione hanno riferito di aver comunicato a Roma i dati relativi alla verifica e al monitoraggio delle proprie strutture, in base all'ordinanza della Protezione Civile nazionale, che imponeva l'adeguamento degli edifici alle leggi in materia antisismica.
fonte La Voce del Nordest
Boati del Fadalto, continua il monitoraggio per approfondire l’origine dei fenomeni
Farra d'Alpago - Si estende la zona sotto il controllo degli esperti per scoprire l’origine dei boati nella zona del Fadalto, a cavallo tra le province di Belluno e di Treviso. Il punto della situazione dal tavolo plenario creato dalla Protezione Civile del Veneto
Proprio quest’ultimo ha riassunto gli esiti dell’intervento attivato a partire dal 24 gennaio scorso, nell’ambito della convenzione con la Regione del Veneto per la sorveglianza sismica del territorio regionale, quando sono state installate più stazioni sismometriche per registrare eventuali sommovimenti del terreno collegati ai boati avvertiti dalla popolazione. I rilievi hanno individuato una corrispondenza fra le segnalazioni acustiche e vibrazioni registrate. Per monitorare in continuo la situazione, attualmente sono posizionate 7 stazioni intorno alla sponda settentrionale del Lago Morto, epicentro delle vibrazioni registrate, originate pressoché tutte entro un’area di circa un chilometro e mezzo di diametro. La profondità è stata stimata come superficiale, meno di un chilometro, mentre le caratteristiche delle vibrazioni possono ricondurne la genesi a diverse famiglie di fenomeni, ciascuna composta da eventi “geneticamente” simili fra loro. L’ENEL, che gestisce in zona un impianto di produzione dell’energia idroelettrica, ha a sua volta installato 5 stazioni di registrazione. L’analisi congiunta dei dati, nell’ambito di una piena collaborazione tra OGS e società elettrica richiesta dalla Regione, fornirà ulteriori utili indicazioni sul volume della crosta terrestre interessato dal fenomeno dei boati. L’ipotesi più probabile, secondo i tecnici dell’OGS, rimane quella di un fenomeno indotto dallo scorrimento di fluidi sotterranei. In ogni caso l’area è storicamente a rischio sismico (terremoti del 1873 e del 1936); per questo è inserita in zona sismica 2 (su una scala di 4 delle quali l’1 rappresenta la massima pericolosità) e sono al vaglio anche altre ipotesi.
Dal momento che il fenomeno dei boati può essere inserito in un contesto più ampio, si è discusso di ulteriori iniziative finalizzate all’approfondimento sul rischio sismico della fascia pedemontana orientale veneta, dove l’abitato di Fadalto è ubicato. Sono stati valutati in proposito l’avvio di una serie di esperimenti geofisici attivi e passivi, di impatto ambientale nullo, con l’obiettivo di documentare con precisione la parte superficiale del sottosuolo, e l’installazione di un’apparecchiatura per la registrazione acustica del fenomeno. A scala più ampia, è stato previsto un monitoraggio dei parametri geochimici di alcune sorgenti idropotabili della fascia pedemontana, che verrà avviato in collaborazione tra la Regione Veneto, che opererà attraverso ARPAV, e l’OGS. E’ stata valutata infine la possibilità di avviare studi sulla deformazione crostale della regione mediante l’analisi di immagini satellitari, di riprese in quota e di misure geodetiche.

venerdì 25 febbraio 2011

Boati in Fadalto - agg47

Comunicato Città di Vittorio Veneto del 25.02.2011
Monitoraggio costante e puntuale in Val Lapisina
In preparazione un vademecum informativo per tutta la popolazione Si è riunito giovedì 24 febbraio, per la seconda volta, il Centro Operativo Intercomunale allargato a tutti i responsabili delle principali infrastrutture ubicate in particolar modo nella zona del Fadalto: il Genio Civile, il BIM - per la rete del metano, Sisp - che gestisce l’acquedotto, l’Arpav, l’Italgel (Italcementi), Veneto Agricoltura, Enel, Autostrade, Ferrovie e Anas. L’incontro aveva come obiettivo principale quello di fare il punto della situazione, lo stato di fatto, in merito all’osservanza delle disposizioni impartite da un’ordinanza della Protezione Civile nazionale di adeguamento delle strutture in materia eventi calamitosi. Tutti gli Enti hanno comunicato di aver attivato le varie procedure di verifica e di monitoraggio delle proprie strutture e di aver già inviato, come la stessa ordinanza richiede, i dati al Ministero competente. I responsabili presenti hanno inoltre comunicato che, vista la particolare situazione di questo periodo e proprio per rispondere alle continue richieste di verifica, i controlli sono stati aumentati e che continuano a dare risposte positive, senza segnalare cioè evidenti anomalie. L’ing. Roberto Tonellato, referente della Protezione Civile veneta, ha poi aggiornato la situazione sull’analisi dei dati dei sismografi, confermando che i fenomeni sono limitati ad una zona circoscritta, del diametro di circa 1,5 chilometri con centro in Fadalto Basso e che le rilevazioni segnalano vari episodi da “sorgenti di famiglie diverse” tutte comunque sotto il primo grado della scala Richter e provenienti da una profondità che varia, comunque inferiore ad un chilometro. Ha annunciato poi l’intenzione di coinvolgere l’ARPAV per aumentare i punti di rilevazione concentrandosi sull’aspetto acustico. L’ARPAV infatti riuscirebbe ad installare dei particolari microfoni direzionali di ausilio per la comprensione delle origini sonore dei “boati”. Ha ribadito poi l’opportunità di unire i piani di emergenza dei due Comuni e l’importanza delle verifiche strutturali degli edifici di rilevanza strategica, controlli che peraltro sono già in attuazione. E’ stato infine convenuto che il gruppo tecnico ristretto, composto dai responsabili dei due Comuni di Vittorio Veneto e Farra d’Alpago, realizzino un apposito “vademecum” per dare giusta comunicazione alla cittadinanza in caso di evento tellurico. Il vademecum comprenderà una planimetria leggibile, una parte procedurale e una parte di spiegazioni comportamentali da tenere in caso di evento nonchè le modalità per il contatto diretto con le istituzioni. Il pieghevole sarà quindi presentato e distribuito alle famiglie del Fadalto e di Farra d’Alpago, più interessate dai fenomeni acustici di questo periodo, ma ovviamente reso disponibile a tutta la popolazione.





fonte Oggi Treviso

320 SCOSSE IN UN MESE CON CENTRO A FADALTO BASSO
Ieri il vertice in municipio: al via il controllo di stabilità delle strutture di interesse pubblico e la realizzazione di un vademecum per la popolazione


VITTORIO VENETO - Sono 320 le scosse registrate nell'arco di un mese dai sette sismografi posizionati nel Fadalto dal Centro Ricerche Sismologiche di Udine (il primo sismografo mobile era stato installato il 26 gennaio).

Scosse che, per la gran parte delle volte, non sono state avvertite dalla popolazione della Val Lapisina, proprio perchè la loro intensità (magnitudo) media non ha mai superato il 1° grado della scala Richter. Dall'analisi dei dati, la Protezione Civile regionale guidata dall'ingegner Roberto Tonellato è riuscita a individuare la zona in cui il fenomeno si localizza: un'area di circa 1,5 km di diametro sul versante della valle che dà sul Col Visentin e con centro in Fadalto Basso.

Ieri, giovedì 24 febbraio, due i vertici istituzionali sui boati. Il primo a Marghera, il secondo, quello del COC, alle 17 a Vittorio Veneto al quale hanno partecipato, oltre i tecnici della Protezione Civile regionale e gli amministratori di Vittorio Veneto e Farra d'Alpago, anche i responsabili delle infrastrutture che gravitano sul Fadalto e l'Alpago, ovvero Enel, Autostrade, Ferrovie, Anas, BIM (metano), Sisp (acquedotto), Italgel (Italcementi), ma anche Arpav, Veneto Agricoltura e il Genio Civile.

Questo secondo incontro del Centro Operativo Intercomunale, sempre diretto dall'ingegner Tonellato della Protezione Civile regionale, ha cercato di fare il punto della situazione sulle procedure di monitoraggio attivate da questi enti sulle loro strutture, che a ieri non hanno evidenziato anomalie.

Tonellato ha poi annunciato l'intenzione di coinvolgere i tecnici dell'Arpav che, mediante l'installazione di particolari microfoni direzionali, riuscirebbero a monitorare il fenomeno anche da un punto di vista acustico.

Si è poi deciso di intensificare le indagini e, nell'ambito delle verifiche strutturali, di controllare tutti gli edifici di interesse pubblico, come l'ospedale, così come già anticipato nel primo vertice del COC.

Infine sarà realizzato un vademecum che sarà distribuito ai vittoriesi e agli alpagoti contenente le indicazioni di comportamento da tenere in caso di un evento improvviso, come il terremoto, oltre a una mappa con tutte le aree di raccolta indicate dal piano di protezione civile. I piani comunali di Vittorio Veneto e Farra d'Alpago saranno coordinati tra loro.

Il quartiere della Val Lapisina chiede al sindaco Da Re un nuovo incontro con la popolazione, questa volta da tenersi in Fadalto. Mercoledì Silvano De Nardi, presidente della circoscrizione, ha protocollato in comune la richiesta e sollecitato l'amministrazione a fornire delle risposte alle domande, sempre sui boati, presentate lo scorso 10 febbraio.

Boati in Fadalto - agg46

fonte TGCOM

Scosse in montagna, il Veneto trema
Gabrielli: "Cittadini preparatevi"


E’ da un mese che gli abitanti di Vittorio Veneto non dormono tranquillamente la notte. A "disturbare" il sonno sono dei boati che echeggiano per tutta la Val Lapisina, in un’area incuneata tra le prealpi bellunesi e il Trevigiano. A Fadalto, località di Vittorio Veneto, a rompere il sonno dei valligiani sono delle micro-scosse sismiche, dei "terremoti in miniatura" che non fanno tremare la terra ma che emettono dei boati.
Il prefetto Franco Gabrielli, capo della Protezione civile subentrato a Bertolaso si è interessato alla questione e ha preso in considerazione l’ipotesi che queste scosse potrebbero essere un'avvisaglia per un sisma imminente vero e proprio. "Ai cittadini non dico state tranquilli, ma preparatevi - ha spiegato Gabrielli - Primo: serve una verifica delle abitazioni, lo stesso cittadino deve farlo. Secondo: bisogna seguire alcune elementari norme precauzionali".
Sul rischio sismico Gabrielli aveva ricordato che Fadalto fa parte dei duemila comuni italiani a rischio sismico 2 (come L'Aquila) e aveva aggiunto che in 40 anni ci sono stati in Italia 800 sciami sismici che non hanno portato a niente, tranne a L'Aquila. Dopo l’attenzione posta da Gabrielli sulla possibilità di un imminente sisma, oggi in municipio a Vittorio Veneto un incontro per organizzare la simulazione di un piano di evacuazione per rischio sismico ma soprattutto per informare la popolazione sui comportamenti da adottare nell'eventualità in cui la terra tra la Val Lapisina e l'Alpago dovesse iniziare a tremare.


fonte Cronaca Live

Sciame sismico in Veneto tra Vittorio in val Lapisina: allo studio piano
evacuazione Fadalto


Ecco dove si trova FadaltoVITTORIO VENETO / Lo sciame sismico va avanti senza sosta, da circa un mese. Nella notte, forti boati echeggiano per tutta la Val Lapisina. C’è preoccupazione tra gli abitanti di Vittorio Veneto per il susseguirsi di scosse, pur molto lievi, di terremoto. Praticamente delle micro scosse sismiche.Tra i centri che più stanno vivendo con ansia queste settimane, Fadalto. Il prefetto Franco Gabrielli, capo della protezione civile subentrato a Bertolaso, rinvolge agli abitanti un appello: “ai cittadini non dico state tranquilli, ma preparatevi – ha spiegato Gabrielli – Primo: serve una verifica delle abitazioni, lo stesso cittadino deve farlo. Secondo: bisogna seguire alcune elementari norme precauzionali”.Il timore è che le scosse possano essere un’avvisaglia di una scossa più forte. Fadalto fa parte dei 2000 comuni italiani a rischio sismico 2. Allo studio un piano per una eventuale evacuazione.

giovedì 24 febbraio 2011

Boati in Fadalto - agg45

fonte Oggitreviso.it

BOATI: «BASTA PAROLE, SI PASSI AD AZIONI CONCRETE»
Il PD scrive al sindaco Da Re e chiede che vengano avviate azioni di informazione per i cittadini


VITTORIO VENETO - «Ora non basta più evitare il panico tra la popolazione, è chiaro che è indispensabile passare ad azioni concrete di prevenzione che permettono alla nostra città di affrontare un'eventuale calamità». Sono i consiglieri comunali e il circolo vittoriese del Partito Democratico a scrivere al sindaco Da Re.

A loro avviso le parole del capo del dipartimento di Protezione Civile, Franco Gabrielli, avrebbero messo ancora più in guardia i vittoriesi dal fenomeno dei boati del Fadalto. Per questo per il PD è necessario che l'amministrazione dia avvio a una serie di iniziative: divulgare il piano di piano di protezione civile comunale, «che non è certo cosa da tenere nascosta in un cassetto», e dare avvio a delle azioni di sensibilizzazione rivolte a tutta la popolazione, anche «predisponendo immediatamente un numero speciale del bollettino comunale di informazione da distribuire a tutte le famiglie. Una volta tanto - chiosano - il giornalino potrà veramente servire a qualcosa e non sarà solo un mero mezzo di propaganda politica». Non da ultimo procedere con le opportune verifiche sugli edifici pubblici.

«Queste azioni - replica il sindaco Da Re - sono ora gestite a livello regionale e dal dipartimento di Protezione Civile. Agiamo secondo copione e secondo le indicazioni che ci fornisce il dirigente regionale della Protezione Civile Tonellato». Non crede che le parole di Gabrielli, seppur indicanti azioni di prevenzione indipendenti dai boati ma relative al fatto che Vittorio Veneto si trovi in zona 2, ai cittadini siano sembrate un allarme? «Non è cambiato nulla - afferma Da Re - la situazione è sempre quella e nessuno di noi può dire se ci sarà o meno un terremoto».

Oggi, giovedì, alle 17 è confermata la riunione del COC presieduta da Tonellato alla presenza dei sindaci di Vittorio Veneto e Farra d'Alpago. Nella notte tra martedì e mercoledì la popolazione ha avvertito nuovi boati, meno intensi rispetto a quello delle 8,29 di martedì mattina.

mercoledì 23 febbraio 2011

Boati in Fadalto - agg44

BOATI IN FADALTO. GABRIELLI: BENE IL VENETO, MEGLIO ESSERE PREPARATI CHE SOTTOVALUTARE
Comunicato stampa Regione Veneto n° 313 del 22/02/2011

(AVN) – Venezia, 22 febbraio 2011
Sui boati del Fadalto permane un sostanziale mistero circa le cause, ma il Veneto fa benissimo a non abbassare la guardia e a tenere in allerta di Protezione Civile la popolazione locale. Siamo infatti in una delle zone più sismiche della regione e, anche se non è possibile considerare lo sciame di boati e microscosse come segnali premonitori di un terremoto, nell’area bisogna che gli edifici siano a norma e che la gente sappia come comportarsi se dovesse capitare qualcosa che lì in passato è già accaduta con cadenza all’incirca cinquantennale.Lo ha sottolineato il responsabile del Dipartimento nazionale di Protezione Civile Franco Gabrielli, che ha salutato il presidente Luca Zaia e l’intera Giunta regionale in occasione dell’ormai consueto “Punto Stampa”, dove non sono mancate le domande dei giornalisti sui fenomeni che si ripetono da un paio di mesi sotto il Cansiglio, a cavallo delle provincie di Treviso e di Belluno. La situazione viene monitorata in continuo dalle strutture regionali, nazionali e di ricerca, affiancate da tutte le istituzioni: statali, regionali, provinciali e comunali. E’ stato istituito un centro operativo intercomunale e sono stati messi a punto piani di protezione civile che coinvolgeranno nelle esercitazioni la popolazione.E’ bene essere sempre preparati alle emergenze – ha ricordato in sostanza Gabrielli – che si chiamano così proprio perché improvvise. E’ sempre opportuno, in ogni parte d’Italia, avere da parte e a portata di mano acqua potabile, torcia elettrica, cellulare carico, ma soprattutto conoscere i piani di protezione civile, sapere quali sono i punti di raccolta, i centri di emergenza, gli edifici dei quali è garantita la stabilità e così via. Un piano tenuto nel cassetto non serve a nulla, così anche è leggerezza diramare notizie tranquillizzanti o allarmanti quando non ci sono gli elementi né per mettere in allarme né per stare tranquilli.

Comunicato ufficiale Città di Vittorio Veneto e Centro Operativo Intercomunale 22.02.2011

Tornano i boati, piccole scosse
I fenomeni acustici della Val Lapisina e Fadalto non risultavano più evidenti all’orecchio umano dal giorno 8 febbraio. Questa mattina alle 8.29 un nuovo boato è stato invece avvertito dai residenti mentre i sismografi del Centro sismologico di Trieste nello stesso orario hanno rilevato alcune piccole scosse, vibrazioni, valutabili a magnitudo inferiore a 1. I tecnici del centro sismologico stanno analizzando i dati rilevati, confermando che il nuovo rilievo non deve dare adito a preoccupazioni, poiché rientra nella fenomenologia già nota. Non è stato confermato se lo sbalzo di temperatura registrato negli ultimi due giorni possa essere messo in relazione con il fenomeno stresso. Rimane confermata per giovedì la riunione del Coc intercomunale con i responsabili delle infrastrutture importanti presenti in Val Lapisina.

Boati in Fadalto - agg43

fonte Corriere delle Alpi

Boati sul Fadalto: edifici e autostrada sotto monitoraggio
L'indicazione è emersa dal vertice convocato dall'amministrazione provinciale


BELLUNO. Piani comunali di protezione civile a confronto, ieri pomeriggio a Palazzo Piloni, nel corso di un incontro tra Provincia e Prefettura e i cinque sindaci dell'Alpago e quello di Ponte nelle Alpi. La pausa che si protrae da qualche giorno sul fronte dei boati ha offerto l'occasione di valutare con calma i modi miglori per far fronte a un'eventuale emergenza, «ma il livello di allarme», ha detto il presidente Gianpaolo Bottacin, «è quello di sempre». Il Fadalto infatti tace da alcuni giorni.E precisamente dal 16 febbraio, quando tre boati ravvicinati sono stati segnalati ai Vigili del fuoco da più persone che abitano in quella zona.L'attenzione di tutti però rimane alta, e gli sforzi sono diretti, oltre che a oliare la macchina dell'emergenza, a cercare di capire la causa, ammesso che ne sia una sola, dei fenomeni che si protraggono da alcuni mesi, preoccupando la popolazione del passo Fadalto sul versante di Farra e della Val Lapisina nel vittoriese.A parte lo studio da parte di geologi e sismologi, sempre al lavoro sui dati strumentali che continuano a venire raccolti, ieri è emersa la necessità di predisporre il monitoraggio di strutture e infrastrutture (dalle case di riposo all'autostrada), già individuate nei piani di protezione civile dei 6 Comuni che costituiscono uno dei 9 distretti in cui è suddivisa l'area bellunese della Protezione civile, come ha rammentato il presidente della Provincia di Belluno.Un'eventuale emergenza di tipo medio, come una scossa di terremoto del 4-5 grado della scala Richter, con epicentro nella zona del Fadalto, interesserebbe, solo sul versante bellunese, quasi 20.000 persone che abitano nella conca alpagota (20.000 abitanti) e a Ponte nelle Alpi (8.000 abitanti).«Si stanno valutando le zone delle aree di raccolta e di assistenza alla popolazione in caso di un evento di questo tipo», ha spiegato Dimitri D'Incà, il responsabile della Protezione civile provinciale intervenuto all'incontro col collega Carlo Zampieri e Primo Mognol, referente del medesimo settore per Farra d'Alpago.
Il Comune alpagoto, confinante con quello di Vittorio Veneto, farà infatti da snodo per le attività e le manovre congiunte di protezione civile tra i due Comuni.«Giovedì saremo di nuovo a Vittorio Veneto per predisporre un piano integrato di risposta a un'eventuale emergenza», ha reso noto Floriano De Pra, sindaco di Farra.«Nessuno si aspetta di dover attivare questi Piani», ha precisato Bottacin, «ma il rischio sismico e idrogeologico di questo territorio è ben noto e quindi è meglio attrezzarsi e soprattutto darsi da fare per coordinare sempre più le azioni di una macchina della Protezione civile efficiente, e che conta più volontari che nel resto d'Italia».Nonostante tutti si augurino quindi che il silenzio dei boati prosegua, l'allarme non è stato archiviato. Proseguono a oltranza sia lo studio rigurdante la risposta della protezione civile a un'eventuale calamità, che quello per riuscire a spiegare la causa dei fenomeni. Lunedì 28 febbraio, alle 9 in Comunità montana, a Puos D'Alpago, i tecnici della protezione civile locale si rimetteranno nuovamente intorno a un tavolo per riuscire a mettere in campo, se fosse necessario, una risposta unitaria all'emergenza. E nel frattempo è stato allargato anche il raggio del monitoraggio strumentale con i sismografi.



fonte Gazzettino di Treviso

Treviso. Boati sul Fadalto, il capo dellaProtezione civile: «Cittadini, preparatevi»
Ieri scossa in val Lapisina e Gabrielli avverte: «Sono cose serie, L'Aquila ha dimostrato che la materia è complicata»


TREVISO - «Aiutati che il ciel t’aiuta». Lo dice il nuovo capo della Protezione civile nazionale e nel salone di Palazzo Balbi, dove la giunta di Luca Zaia è schierata contro la parete, più di qualcuno alza gli occhi al cielo. Appunto. Nessuno si aspettava ampie rassicurazioni sui boati del Fadalto, ma le parole di Franco Gabrielli, che è il successore di Guido Bertolaso, rischiano di preoccupare, e non poco, chi sta lì dove la terra "fa rumore".È successo anche ieri mattina: dopo quindici giorni di silenzio, alle 8.29 in Val Lapisina la terra si è fatta sentire, una scossa di magnitudo inferiore a uno, ma sufficiente ad alzare la guardia. Tanto più che adesso è proprio Gabrielli a dire che questi fenomeni non vanno sottovalutati e tantomeno considerati alla stregua di fatti folkloristici. «Sono cose serie», dice il capo della Protezione civile. Che consiglia a chi abita da quelle parti di munirsi, come avviene in California, di un kit di sopravvivenza: una pila, acqua quanto basta, la batteria del cellulare carica.Gabrielli arriva in Veneto per conoscere il governatore Luca Zaia. Un tour di prammatica, iniziato in Puglia, ma qui associato a un riconoscimento: la consegna della medaglia di benemerenza per l’aiuto prestato dal Veneto in occasione del terremoto d’Abruzzo. È anche l’occasione per fare il punto sull’alluvione (con le donazioni dei privati arrivate ormai a 5 milioni grazie ai 750mila euro offerti ieri da Veneto Banca). Solo che quando Gabrielli arriva a Venezia, i sismografi hanno già registrato la scossa sui monti. E Gabrielli, dopo aver parlato con Zaia, con il vicecommissario per l’alluvione Mariano Carraro e con il capo della Protezione civile veneta Roberto Tonellato, dice ai cronisti che i boati «non vanno sottovalutati».Ma gli esperti minimizzano, no? Gabrielli non li risparmia: «Inviterei gli studiosi a essere un po’ più cauti. L’esperienza dell’Aquila ha dimostrato che la materia è complicata». E allora che si fa? «Il sistema di Protezione civile regionale è allertato, sono stati potenziati tutti i sistemi di controllo». Dunque si può stare tranquilli? Assolutamente no, dice Gabrielli. «Ai cittadini non dico "state tranquilli", ma "preparatevi". Primo: serve una verifica delle abitazioni, lo stesso cittadino deve farlo. Secondo: bisogna seguire alcune elementari norme precauzionali. Avere con sé una pila, acqua, la batteria del cellulare carica. Non è allarmismo, ci sono paesi, come la California, che convivono con la possibilità di terremoti e si attrezzano». Giusto per demolire anche i più ottimisti, snocciola i dati: «La nostra bella Italia è un paese a rischio sismico, 800 Comuni sono in zona 1, 2000 in zona 2». E in zona 2, rimarca, ci sono i Comuni veneti dei boati del Fadalto. «E pure l’Aquila». Appunto. In 40 anni ci sono stati in Italia 800 sciami sismici che non hanno portato a niente. Eccetto L’Aquila.Il nuovo capo della Protezione civile nazionale, a sentire i boati sul Fadalto, non ci va. «Sarebbe superfluo, anche per evitare di fare passerelle». Il monito forse rassicura, forse no: «Le istituzioni si devono attrezzare e il Veneto lo sta facendo». E i cittadini devono fare la propria parte. Appunto: «Aiutati che il ciel t’aiuta».


fonte Corriere del Veneto

Boati sul Fadalto, è allerta«Kit anti sisma per gli abitanti»
Martedì mattina nuova scossa. Gabrielli, il successore di Bertolaso: bisogna essere pronti. Disposti i controlli sugli edifici sensibili


VENEZIA — «Non posso dire agli abitanti della Val Lapisinia di stare tranquilli. Posso solo dir loro: preparatevi». Il prefetto Franco Gabrielli, l’uomo che ha sostituito Guido Bertolaso alla guida della Protezione civile, ha incontrato ieri a palazzo Balbi il governatore Luca Zaia, e mai momento fu più opportuno. Perché le ferite della grande alluvione ancora non si sono rimarginate e soprattutto perché proprio martedì, dopo dieci giorni di silenzio, alle 8.29 del mattino il Fadalto è tornato a tremare. Un boato, l’ennesimo, ha scosso quel lembo di terra tra le province di Treviso e Belluno in cui da mesi si agitano gli spettri misteriosi di un terremoto che striscia nella roccia. «Preferirei che queste scosse non venissero chiamate così, boati - ha detto Gabrielli - perché il fenomeno non va sottovalutato neppure nei termini, che magari strizzano l’occhio al folklore anziché alla scienza».
Insomma, la faccenda è seria, ben più di quello che lascerebbero intendere alcuni studiosi chinati con l’orecchio sul Fadalto: «Li invito ad essere più cauti nelle loro sentenze - ha intimato Gabrielli - perché la materia è molto complicata, non abbiamo indicatori univoci e la comunità scientifica non ha ancora chiaro cosa stia esattamente succedendo. Quel che si sa per certo, al momento, è che in un Paese altamente sismico come l’Italia, la Val Lapisina è classificata come zona di rischio di livello 2. La stessa dell’Aquila, per intenderci ». I sistemi di controllo sono stati potenziati, il dipartimento della protezione civile del Veneto è in stato di allerta e la Regione avvierà nei prossimi giorni una serie di controlli per verificare la vulnerabilità degli edifici sensibili. «La protezione civile però siamo noi - ha avvertito Gabrielli - parte dal basso e spesso è fatta di piccoli gesti, di elementari norme precauzionali».
Di qui l’invito a «verificare se la propria abitazione possa o meno resistere adeguatamente ad un evento sismico» ma anche ad «acquistare i kit d’emergenza dotati di torcia elettrica, a disporre sempre di una scorta d’acqua in casa, a mantenere carico il telefono cellulare». Piccoli accorgimenti, che possono salvare una vita. A preoccupare la Regione, però, non sono soltanto i diradati centri abitanti arrampicati sui pendii: la Val Lapisina è infatti attraversata dal viadotto dell’autostrada A27 che porta a Longarone. Fu costruito negli anni Ottanta, dunque dopo la classificazione della valle come zona sismica, che risale al 1981. In caso di terremoto, però, sarebbe in a resistere alla tentazione di levare la testa al cielo, verso il mastodonte di cemento armato che fende la valle dei boati.

lunedì 21 febbraio 2011

Boati in Fadalto - agg42

fonte oggitreviso.it

IL FADALTO TACE
Il territorio è costantemente monitorato. Giovedì nuovo vertice per il COC intercomunale


VITTORIO VENETO - A dieci giorni dal primo incontro, si riunisce nuovamente il Centro Operativo Intercomunale incaricato di monitorare il fenomeno dei boati del Fadalto e pianificare azioni di prevenzione.

Sebbene sia dallo scorso 8 febbraio che la popolazione della Val Lapisina non avverte alcun boato provenire dalle viscere della terra, continua costantemente l'opera di monitoraggio da parte del CRS di Udine, che sul territorio ha posizionato ben sette sismografi mobili.

Giovedì 24 febbraio alle 17 in Municipio sono stati convocati, così come preannunciato nel primo incontro, tutti i responsabili delle rete infrastrutturali come Enel, Anas, Ferrovie, Autostrade e Acquedotto che gravitano sulla Val Lapisina.

«Verificheremo - spiega l'assessore alla Protezione Civile Mario Rosset - se tutti sono a posto con le norme antisismiche e se sono dotati di piani di emergenza ed evacuazione». Un'eventuale danneggiamento delle reti infrastrutturali presenti in Val Lapisina avrebbe delle ricadute ben più ampie del territorio vittoriese, basta pensare che l'acquedotto serve gran parte della provincia di Treviso. «L'obiettivo - aggiunge il sindaco Gianantonio Da Re - è creare un piano di evacuazione coordinato per fronteggiare un'eventuale emergenza».

Procede già da qualche giorno la mappatura degli edifici pubblici e di interesse pubblico presenti in città, così come stabilito come prima azione dal primo incontro del COC intercomunale.

mercoledì 16 febbraio 2011

Boati in Fadalto - agg41

fonte oggitreviso.it

BOATI: AL VIA UN'INDAGINE SUGLI EDIFICI STRATEGICI CITTADINI
Al vaglio oltre agli aspetti strutturali anche i piani di evacuazione delle strutture pubbliche


VITTORIO VENETO - Mentre «l'attività dei boati è del tutto cessata già da qualche giorno», fa sapere il sindaco Gianantonio Da Re, ieri mattina, martedì, presso il comando della Polizia Locale di Vittorio Veneto si è riunito per la prima volta il Centro Operativo Intercomunale, coordinato dall'ing. Roberto Tonellato della Regione, per affrontare la questione dei boati e dei microsismi rilevati in Val Lapisina già da alcuni mesi.

Tra i punti sui quali le istituzioni, sindaco di Vittorio Veneto e Farra d'Alpago, e i tecnici della Protezione Civile regionale sono convenuti c'è, tra le prime operazioni da mettere in atto in linea con quanto previsto dal piano comunale, un'indagine degli edifici strategici della città, ovvero scuole, ospedale, case di riposo, ma anche centrali idroelettriche e acquedotti. Su questi edifici verranno avviati dei controlli strutturali per capire se rispettano o meno la normativa anti-sismica e poi verrà analizzato cosa prevede ogni singolo piano di evacuazione.

«L'operazione che coinvolgerà gli uffici tecnici comunali nei prossimi giorni - spiega l'assessore alla Protezione Civile, Mario Rosset, anche lui presente al vertice - sarà quella di raccogliere tutti i piani di evacuazione degli edifici strategici cittadini e poi capire quali edifici comunali andrebbero evacuati in caso di un'emergenza e quali invece potrebbero essere delle risorse, penso ad esempio alle nuove scuole di San Giacomo e Forcal».



Sempre oggi il COC ha deciso di organizzare a breve una riunione con i soggetti con infrastrutture importanti che gravitano sulla Val Lapisina.

«La zona del Fadalto - continua l'assessore Rosset - è interessata da molti enti e in questa fase dobbiamo capire quali sono le linee di comando e di intervento. Nel prossimo incontro del COC saranno controllati i piani di crisi di realtà come Enel, il Magistrato delle Acque, Ascopiave, Italgas, Veneto Strade, Autostrade, Ferrovie che, con i loro servizi, attraversano l'area del Fadalto».

Ma prima di passare a questa seconda fase, i due piani di Protezione Civile comunale, quello di Vittorio Veneto e quello di Farra d'Alpago, dovranno essere integrati. Solo dopo verranno passati in esame i piani di emergenza dei vari soggetti che gravitano sul territorio della Val Lapisina.

«Nei prossimi giorni - aggiunge l'assessore Rosset - sarà anche nominato il DOGE o Disaster Manager, una figura che sarà scelta dalla Protezione Civile regionale e che avrà il compito di coordinare i volontari sul territorio». Operazioni, queste, che rientrano nel piano di Protezione Civile comunale: una volta istituito il COC il comune deve dare seguito a tutta una serie di procedure.

martedì 15 febbraio 2011

Boati in Fadalto - agg41

Prima riunione del Coc Intercomunale

Mentre sul fronte dei fenomeni acustici, i boati, la situazione da qualche giorno ormai è tranquilla, e non ci sono state ulteriori segnalazioni nelle ultime ore, si è tenuta questa mattina in Municipio a Vittorio Veneto la prima riunione del Centro Operativo Intercomunale coordinato dall’ing. Roberto Tonellato, dirigente regionale della Protezione Civile.
Nel Centro sono compresi i soggetti individuati dai due comuni interessati, Vittorio Veneto e Farra d’Alpago, sindaci, assessore alla sicurezza, tecnici e polizia locale, come primo riferimento per l’attivazione del Coc stesso in merito alla questione dei boati e dei microsismi rilevati in Val Lapisina e Fadalto.
Ha partecipato in questa occasione anche la Regione, con l’ing. Tonellato, per fornire indicazioni sulle prime attività da attivare a sostegno dei sindaci e dare la consulenza e il coordinamento che competono alla Regione stessa come ente superiore.

Di conseguenza ora le due amministrazioni comunali si attiveranno su alcuni punti:
- Viene avviata una indagine sugli edifici strategici presenti nelle comunità, di cui saranno valutati gli aspetti strutturali e contestualmente anche gli aspetti organizzativi di pronto intervento nell’ ipotesi (che si auspica non si verifichi) di una qualche emergenza.
- Saranno anche convocati in una ulteriore riunione da organizzare a breve alcuni soggetti interessati a infrastrutture che se non strategiche sono state definite importanti: acquedotto, Enel, Rfi, Anas, Autostrade e gestori telefonici, per la definizione degli aspetti infrastrutturali e di servizio. Questo perché sul territorio di Vittorio Veneto insistono siti connessi ad aspetti energetici, idrici e viari molto importanti a livello provinciale.
- E’ stata presa visione e iniziata la valutazione dei piani di Protezione Civile comunali, con lo scopo di valutare le procedure specifiche comuni per agglomerazione di aree geografiche, ovvero una revisione dei piani su un’area sovra comunale.
- E’ stato confermato che i piani dei due comuni riportano in forma esaustiva le eventuali aree e strutture strategiche di raccolta persone in caso di emergenza, compresi i percorsi di esodo all’interno dei territori comunali.
In questa fase sarà coinvolto anche il volontariato e saranno presentate le proposte per assicurare una gestione centralizzata ed una specifica linea di comando ai volontari delle due organizzazioni comunali.

Boati in Fadalto - agg40

fonte virgilio notizie

Boati a Fadalto/ Zaia: No allarmismo ma pronti piani evacuazione
Non vogliamo che si replichi vicenda L'Aquila


No a inutili allarmismi ma si andrà avanti con le esercitazioni per i piani di evacuazione. Il presidente del Veneto, Luca Zaia non vuole creare un inutile allarmismo attorno ai boati sul Fadalto, correlati comunque con piccoli episodi sismici, ma è determinato ad andare avanti con le esercitazioni per i piani di evacuazione. "Non vogliamo creare allarmismo - ha sottolineato a margine della conferenza stampa post giunta a Venezia - però siamo preoccupati. Io ho vissuto la vicenda de L'Aquila in cui abbiamo avuto sciami sismici per sei-sette mesi, e poi a tradimento c'è stata la scossa. Non vogliamo che si replichi questo. Nessun allarmismo, quindi, ma vogliamo essere pronti". "Ci stiamo attivando insieme alla Protezione Civile - ha proseguito il governatore del Veneto - e voglio rispondere ai cittadini che chiedono informazioni. Se dovessimo interpretare quello che ci dicono gli esperti, dovremmo dire che siamo ancora nella fase di limbo". Tuttavia il presidente della giunta regionale vuole andare avanti coin i piani di evacuazione che "vanno fatti, in caso li faremo come esercitazione come si fanno per l'alluvione, per il Piave, però anche i cittadini devono essere coscienti del fatto che il governatore dice che non c'è pericolo di terremoto però gli indicatori sono molto confusi per cui abbiamo l'obbligo di dare tutte le informazioni del caso. A partire dal comportamento che si deve tenere in caso di scosse sismiche fino ad altri sistemi E questo - ha concluso - è quello che faremo". Nelle prossime settimane partiranno le esercitazioni per i piani di evacuazione a Farra e Vittorio Veneto, in un'area che potrebbe avere circa 500 sfollati in caso di sisma.


fonte Tribuna Treviso

Boati, piano di evacuazione per 500 abitanti

Per fronteggiare un'eventuale evacuazione del Fadalto nell'ipotesi di un terremoto, è pronto un piano per alloggiare sulla costa almeno 500 abitanti . Ad annunciarlo è il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia. Stamane a Vittorio Veneto, inoltre, si è riunito per la prima volta il centro operativo intercomunale.


"La popolazione è gravemente allarmata e vuole conoscere la verità - ha detto Zaia -. Noi ci stiamo impegnando in questo senso. La Regione ha poi recuperato negli alberghi costieri, camere per almeno 500 sfollati, mentre la protezione civile è stata mobilitata per preprarare piani di evacuazione nel caso si rendessero necessari".

Stamattina si è poi tenuta a Vittorio Veneto la prima riunione del centro operativo intercomunale che ha coinvolto anche Farra d'Alpago. Il Coc ha deciso di avviare un'indagine sugli edifici strategici presenti nella comunità per valutarne gli aspetti strutturali ed organizzativi di pronto intervento.

E' stato confermato che i piani di evacuazione devono prevedere aree strategiche di raccolta delle persone e percorsi di esodo.

Boati in Fadalto - agg39

Proprio in questi minuti dovrebbe prendere il via il primo incontro del Centro Operativo Intercomunale.

fonte Città di Vittorio Veneto
Convocato il 1 COI
Il sindaco Gianantonio Da Re, di concerto con la direzione regionale della Protezione civile ha convocato per domani, martedì 15 febbraio alle ore 9, il primo Coc Intercomunale con i tecnici regionali per fare un punto della situazione relativo al fenomeno dei boati in Val Lapisina, Fadalto. Si tratta di una riunione tecnica, nella quale si valuteranno i dati più recenti.

lunedì 14 febbraio 2011

Boati in Fadalto - agg38

Nell'ultima settimana è sicuramente diminuita l'attenzione dei mass media al fenomeno dei boati nella zona del Fadalto. La stampa infatti non da più aggiornamenti e notizie in merito a quanto sta accadendo.
E' importante però ricordare che l'attenzione degli enti preposti non è diminuita: continuano infatti i monitoraggi nell'intera zona i quali vengono interpolati e confrontati tra loro al fine di arrivare ad una corretta definizione della causa dei boati.

fonte oggitreviso.it

BOATI: SI RIUNISCE IL CENTRO OPERATIVO INTERCOMUNALE
Da martedì scorso il fenomeno registra nuovamente una dimunizione


VITTORIO VENETO - A quasi una settimana dalla sua istituzione, era mercoledì scorso, si riunisce per la prima volta domani mattina, martedì 15, alle 9 il Centro Operativo Intercomunale, organo istituito dal sindaco Da Re con il compito di informare e raccogliere tutti i dati rilevati sul territorio in cui si manifestano i boati.

Convocato per domani dal sindaco Gianantonio Da Re, che per la prima volta nel suo mandato si trova a gestire una emergenza di protezione civile, vedrà presenti il sindaco di Farra d'Alpago (il centro ricordiamo è intercomunale dal momento che i boati sono stati registrati nei due comuni appartenenti a province diverse), e i tecnici di protezione civile della Regione Veneto.

In questa occasione sarà fatto un punto sulla situazione dei boati valutando anche i dati rilevati in questi ultimi giorni dai vari sismografi posizionati nell'area del Fadalto.

«Negli ultimi tre/quattro giorni - spiega il sindaco Da Re - non sono stati registrati particolari eventi, siamo in una fase di quiete». Gli ultimi importanti boati erano stati avvertiti dalla popolazione martedì scorso.

venerdì 11 febbraio 2011

Boati in Fadalto - agg37

fonte oggitreviso.it



«NESSUN SCIAME SISMICO COME A L'AQUILA»
Gli esperti della regione rassicurano la popolazione intervenuta all'incontro pubblico sui boati


VITTORIO VENETO - «Non siamo in presenza di uno sciame sismico, ma la guardia deve restare alta»: così il geologo della Regione Veneto, Roberto Baglioni, ha precisato alle 500 persone che ieri sera hanno gremito la sala del Victoria Sport&City per l'atteso e richiesto incontro pubblico sul fenomeno dei boati registrati in Fadalto.

Non solo residenti della Val Lapisina, ma anche tanti vittoriesi hanno riempito la sala. Diverse le autorità presenti, dal sindaco di Vittorio Veneto a quello di Farra d'Alpago, dai presidenti della province di Treviso e Belluno ai rappresentanti delle forze dell'ordine, esercito e Vigili del Fuoco, dai tecnici della Regione del Veneto ai geologi del CNR e del CRS di Udine.

«Non siamo in presenza di uno sciame sismico» ha precisato al pubblico il geologo della Regione Roberto Baglioni riferendosi al fenomeno avvertito prima del terremoto de L'Aquila.

Baglioni ha poi ricordato come i boati del Fadalto siano un fenomeno già registrato in molte zone carsiche italiane. Boati che, tra l'altro, si sono già avvertiti, oltre che sul Fadalto, anche in alcune località bellunesi, come Domegge, un boato e una scossa sono stati sentiti in occasione di un consiglio comunale, e a Perarolo di Cadore: «si presume - ha spiegato - che si trattasse di crolli di cavità carsiche». Per questo nei giorni scorsi in Val Lapisina sono stati eseguiti dei sopralluoghi anche aerei che hanno dato esito negativo.

I boati, è stato spiegato, altro non sarebbero che la manifestazione acustica delle vibrazioni registrate dalla micro-rete di sismografi, sette, che dallo scorso 26 gennaio tengono monitorata l'area del Fadalto.

Una rete che ha permesso ai tecnici del Centro Ricerche Sismologiche di Udine di quantificare e localizzare il fenomeno. «Ad oggi - ha spiegato il dott. Bragato del CRS - sono state registrate circa 200 scosse. Dopo un rallentamento del fenomeno, c'è stata una piccola impennata martedì 8 febbraio quanto di sono registrate alcune scosse, le più potenti ad oggi». Potenza che non ha però mai superato una magnitudo di 2.

«Il lavoro di localizzazione - ha proseguito Bragato - è in fase di affinamento, ma l'area di massima è stata individuata a cavallo della sella del Fadalto. Si tratta di fenomeni - ha chiuso l'esperto - superficiali, con una profondità che varia tra i 400 e i 500 metri, e in un'area delimitata».

giovedì 10 febbraio 2011

Boati in Fadalto - agg36

fonte Corriere delle Alpi
Boati in Fadalto, parla l'esperto: «Analogie con l'Aquila»
Giampaolo Giuliani fu l'unico a prevedere il sisma dell'Abruzzo


FADALTO. Analogie tra i boati in Fadalto e quanto accaduto a L'Aquila nel 2009 purtroppo ci sono eccome. Sentirlo dire da Giampaolo Giuliani, ricercatore sismologo aquilano, fa rabbrividire. Se non altro perchè fu lui ad aver previsto il terremoto in Abruzzo e a ricevere un avviso di garanzia per procurato allarme. Ieri il rumore dell'«orco», così è stato battezzato lo strano suono di questi ultimi mesi, è stato avvertito da alcuni anche sul Nevegal, anche se le apparecchiature non hanno rilevato alcuna anomalia. C'è da chiedersi se stia davvero succedendo qualcosa o se stia dilagando la psicosi.
Cosa pensa dei boati che da ottobre la popolazione avverte in Fadalto?
«Non conosco il vostro territorio», dice l'esperto, «ma il fenomeno è molto simile a quello che si verifica in una parte del nostro. La popolazione sente solo boati circoscritti nella zona della valle Aterno, che non sono seguiti dal tremore classico».
La rete di rilevamento sismico non sempre registra eventi di piccola intensità, perchè?
«Può accadere perchè non sempre i macchinari sono tutti accesi, oppure perchè le scosse sono molto, molto lievi. Le microscosse strumentali difficilmente sono avvertibili dalla popolazione, ciò significa che l'onda sismica, una volta salita in superficie, si è già attenuata. Potrebbe essere questo che accade anche in Fadalto».
Possono le microscosse essere l'indicatore di un sisma più grande?
«Può essere. In questo particolare momento dobbiamo seguire il percorso della faglia principale quella Balcanica che attraverso le Alpi entra in Italia e scende verso l'Appennino. Nonostante gli scienziati italiani dicano che la situazione è nella norma, secondo i nostri dati, l'attività è sismogenetica con piccoli rilasci di energia che possono portare anche a forti terremoti. L'altro ieri si è verificato un sisma del 4º grado tra Bosnia e Croazia. L'energia prodotta dalla faglia principale va a scaricarsi lungo quelle più piccole».
Come si può prevedere l'arrivo di un forte terremoto?
«E' preceduto da una serie di microscosse (e di boati, ndr) che aumentano di intensità e di frequenza. Quando la curva di innalzamento dell'energia ha un picco verso l'alto in tempi molto brevi (ad esempio L'Aquila passò dai 2.4 fino al 4.2 della scala Richter in 4 mesi), allora l'evento è prevedibile. Prima del sisma più importante da noi, in 36 giorni abbiamo avuto 270 scosse, l'80% delle quali avvertite dalla popolazione nel raggio di 25 km. Nei 12 anni precedenti al 2009, gli abitantiavevano percepito solo un 3.2».
Come si misura il grado massimo dell'evento sismico e qual è il suo raggio d'azione?
«Dipende dalla lunghezza delle faglie, si può arrivare anche all'ottavo della scala Richter se la faglia supera i 100 chilometri, se invece la faglia è come la nostra, intorno ai 25 km, non si supera il 6º-7º grado. Nel nostro caso il sisma è stato del 6.3 e a 100 km di distanza si è percepito come 3.5. Fino a 50 km di raggio, le cittadine possono avere danno».
I terremoti hanno un andamento ciclico?
«Dopo un silenzio sismico di dieci anni, può svilupparsi in quel territorio un nuovo terremoto fino all'intensità massima prevista per quella zona. Anche se in questo momento la situazione è pressocchè tranquilla, ma non è detto che lo sia nei prossimi 30/60 giorni».
Cosa consiglia alla popolazione?
«Di stare in guardia. Nel momento in cui si muovono le suppellettili dentro casa, bisogna uscire all'esterno ed aspettare che la situazione si calmi. E possibilmente tenere vicino alla porta un kit di sicurezza: una coperta, una bottiglia d'acqua e un cuscino».
Quali sono le abitazioni più sicure?
«Quelle costruite in cemento armato, a meno che non abbiano più di 25 anni e siano alte 3 o 4 piani. Ferro e cemento armato in oltre vent'anni subiscono un degrado che non garantisce la sicurezza. La speranza è che le amministrazioni si organizzino e non attendano che il forte evento si verifichi».
Osservate il comportamento dei vostri animali: sono ottime sentinelle del pericolo.

Boati in Fadalto: la Regione cerca alberghi sul litorale
L'iniziativa è solo precauzionale in caso fosse necessario sfollare gli abitanti

di Francesco Dal Mas

FARRA D'ALPAGO. La Regione Veneto sta predisponendo un piano post-sisma individuando gli alberghi sul litorale marino che potrebbero ospitare gli eventuali sfollati di Vittorio Veneto. E' quanto emerso alla riunione, l'altra sera, dei consiglieri comunali di Vittorio Veneto con il sindaco Da Re.
L'iniziativa della Regione è solo precauzionale. Evacuazione e sfollamenti, anche a distanza, si sono verificati fin dai tempi del terremoto in Friuli, nel 1976, e più recentemente in occasione di quello a L'Aquila. Nessun allarme, al momento. Semmai un pre-allarme della Protezione civile, con l'attivazione, sia a Vittorio Veneto che a Farra del "Coc", il centro operativo comunale.
I boati, infatti, si accompagnano a microscosse che arrivano da mille metri di profondità, non dai 5 mila o 10 mila dei terremoti tettonici. Ma è indubbio che la popolazione ha paura. Mario Rosset, assessore alla protezione civile, ha infatti dichiarato che «non siamo in emergenza ma l'attenzione è al massimo livello». Novità sono arrivate dal geologo Gino Luchetta, tra l'altro assessore della Comunità montana. Lo studioso ha fatto conoscere una cosa fino ad oggi sconosciuta: «Il grado delle scosse del 2º grado della scala Richter». Finora si era parlato di un grado e mezzo, di 1.8 per le vibrazioni dell'altro giorno.
«Si tratta di fratture delle rocce a una profondità di 1000 metri - ha ancora precisato Lucchetta - in una zona ben individuata situata al confine tra il Comune di Vittorio Veneto e di Farra d'Alpago». Quindi sotto Sella del Fadalto.
«Si tratta - ha sempre detto il geologo Lucchetta - di masse rocciose in tensione non si sa se per un fenomeno di schiacciamento o di rilassamento». Il sindaco Da Re ha affermato, tra l'altro, che «in ogni caso dobbiamo prepararci anche alla peggiore delle ipotesi». E' stato da tutti ribadito (l'assessore Rosset, Carlo Celso coordinatore della Protezione Civile, il geologo Lucchetta, il sindaco Da Re) che il fenomeno esiste e non bisogna abbassare la guardia. Il sindaco di Vittorio Veneto ha ricordato la costituzione del centro operativo intercomunale con Farra «ma - ha precisato - sta lavorando sul fenomeno dei boati del Fadalto una vera task force composta da Centro di Ricerche Sismologiche, Cnr, Dipartimento regionale e nazionale della Protezione Civile, i nostri tecnici e i comuni di Vittorio Veneto e Farra d'Alpago». Il Comune di Vittorio Veneto terrà un'assemblea pubblica in città, questa sera. Ai consiglieri comunali è stato spiegato il Piano di Protezione Civile comunale, indicando le varie zone di raccolta e le tabellature esistenti già sul territorio comunale.
Il geologo Lucchetta ha fatto il punto anche sui controlli approfonditi lungo la cresta delle montagne che sovrastano la Val Lapisina, alla ricerca di eventuali cedimenti, che non sono stati trovati. «Con la conclusione che si dovrebbe trattare della rottura di rocce in tensione a livello abbastanza superficiale e circoscritto senza ulteriori conseguenze, ma è evidente che la conferma dovrà arrivare dai tecnici per i quali fondamentale sarà la raccolta dati più completa». Lucchetta ha risposto anche alla domanda se si possono verificare frane, come quella del monte Toc, dalle pendici del Col Visentin. Frane che rischierebbero di finire dentro il lago Morto, con effetti devastanti.
L'esperto ha rassicurato precisando che fino ad oggi non sono stati trovati punti di anomalia. 10 febbraio 2011

mercoledì 9 febbraio 2011

Boati in Fadalto - agg35

fonte corriere delle alpi

Il Fadalto scosso da tre nuovi boati
Uditi distintamente da molti, sono stati rilevati dagli strumenti dell'Ogs


SELLA FADALTO. Tre nuovi boati hanno scosso il Fadalto ieri mattina intorno a mezzogiorno. In cima al passo, due li ha avvertiti nettamente anche Luigino Puricelli, titolare del bar Sella (il locale dove venerdì si è tenuta l'affollata riunione pubblica con l'amministrazione comunale di Farra), il quale li ha immediatamente segnalati ai vigili del fuoco di Belluno telefonando al 115. «Ne ho sentiti un paio, uno dopo l'altro», racconta l'esercente, «sono quasi certo giungessero dal Fadalto di sotto, dalla zona delle centrali a Nove».
E in proprio in quella zona poco dopo si sono precipitati i sismologi bellunesi per verificare se il triplice fenomeno sia stato registrato dalla strumentazione posta nei pressi di una delle abitazioni dove i residenti avvertono costantemente questi fenomeni.
Dalle notizie raccolte fino a ieri sera, pare che i sismografi dell'Ogs di Trieste, quelli che captano i movimenti tellurici estesi e profondi, per intendersi, abbiano registrato il triplice evento, come hanno fatto anche quelli posti localmente nella zona del Fadalto e in Val Lapisina e in grado di rilevare anche i microsismi più deboli e superficiali.
E segnalazioni riguardo il tris di botti sono giunte anche al sindaco di Farra d'Alpago, Floriano De Pra, da parte di alcuni cittadini che hanno telefonato in Comune per dare e in caso ricevere notizie e rassicurazioni.
Ma la zona dove ieri mattina si è avuta più paura è quella del basso Fadalto. Anna Zanchetta, titolare del noto ristorante La Baita, in cima al passo, ha riferito di non aver udito i boati verificatisi a mezzogiorno.
«Durante il giorno non li avvertiamo quasi mai perchè nel locale si lavora e ci sono frigoriferi e macchine sempre in funzione», fa presente Anna Zanchetta, «ma per esempio, l'altra notte, alle 4.22, il boato l'ho sentito chiaramente, anche se meno forte di alcuni giorni fa. Di solito questo fenomeno lo avvertiamo dalle 22 alla mezzanotte, ma sempre solo il rumore senza la vibrazione».
Anche la signora Luigina, che con il marito Primo Paier e il figlio è la titolare del distributore e dell'officina in cima al passo, questa volta, a differenza di altre, non ha sentito i boati.
«Io no, ma mio cognato Mario Sartori, che abita qui vicino sì», ha spiegato, «è passato di qua oggi (ieri, ndr) per avvertirci". La moglie di Sartori, che era in casa, ha dichiarato invece di non averli sentiti.
Insomma, nemmeno il tempo di tirare il fiato dopo il summit di due giorni fa a Belluno con la Provincia, i vigili del fuoco e la prefettura, a rassicurare tutti e a parlare di diminuzione del fenomeno, che il "boato" si è già risvegliato e sembra non avere alcuna intenzione di farsi dimenticare tanto presto.

Boati in Fadalto - agg34

fonte comunicati Città di Vittorio Veneto

Costituito il Centro Operativo Intercomunale Vittorio- Farra d’Alpago

Come annunciato, e per fronteggiare il fenomeno dei “boati” in Val Lapisina e Fadalto si è costituito oggi ufficialmente negli uffici di Polizia Locale, dove avrà sede, il C.O.I. Centro operativo intercomunale, che nell’immediato, non essendoci ancora le condizioni per una situazione di emergenza, avrà il compito di informazione e raccolta dati.
L’organismo è composto dai sindaci di Vittorio Veneto Gianantonio Da Re e di Farra d’Alpago Floriano De Pra, secondo la legge le massime autorità di Protezione Civile comunale, che lo coordineranno, quindi dai tecnici comunali preposti, Protezione Civile comunale e comandi di Polizia Locale.
Al Coi arriveranno da oggi le comunicazioni di qualsiasi ente interessato e impegnato nella soluzione della problematica dei boati, e ogni 2-3 giorni si terrà un confronto tra i dati che perverranno.
Il controllo dei flussi comunicativi è affidato ai due primi cittadini, in diretto collegamento con il Dipartimento regionale di Protezione Civile.

Boati in Fadalto: il sindaco informa il consiglio comunale

Mancavano solo i consiglieri Botteon (Pd) e Maset (Lega) alla convocazione diramata dal presidente del consiglio comunale Ennio Antiga per illustrare lo stato dei fatti in relazione al fenomeno dei boati e dei micro terremoti registrati in Val Lapisina e Fadalto.
Il sindaco Da Re e l’assessore Rosset hanno spiegato la situazione e quanto emerso dalle indagini dei tecnici.
“Senza pretesa di avere la totale chiarezza sul fenomeno dei boati e di quanto abbiamo discusso nelle riunioni che abbiamo fatto, l’ultima lunedì scorso a Marghera – ha detto il sindaco Da Re - abbiamo voluto evidenziare ai consiglieri comunali che non siamo in emergenza, ma in una fase di attenzione e organizzazione delle indagini, e che più delle voci dei politici in questo momento ci sembra giusto ascoltare quelle dei tecnici che hanno svolto finora un grande lavoro e fatto una valutazione equilibrata della situazione.
Da parte nostra abbiamo costituito il centro operativo intercomunale, ma sta lavorando sul fenomeno dei boati del Fadalto una vera task force composta da Centro di Ricerche Sismologiche, Cnr, Dipartimento regionale e nazionale della Protezione Civile, i nostri tecnici e i comuni di Vittorio Veneto e Farra d’Alpago. Abbiamo dato appuntamento ai consiglieri comunali all’assemblea pubblica di giovedì proprio con i tecnici per chiarirsi di più le idee”.
Nell’occasione il responsabile della Protezione Civile Carlo Celso ha illustrato ai consiglieri comunali invece il Piano di Protezione Civile comunale, forse il più completo e avanzato a livello regionale, indicando le varie zone di raccolta e le tabellature esistenti già sul territorio comunale.
Infine c’è stata anche una spiegazione tecnica del geologo Gino Lucchetta.
E’ stato evidenziato che sono stati effettuati anche controlli approfonditi sulla cresta delle montagne che sovrastano la Val Lapisina: l’elemento più importante per questo era la ricerca di eventuali cedimenti, che non sono stati trovati. Con la conclusione che si dovrebbe trattare della rottura di rocce in tensione a livello abbastanza superficiale e circoscritto senza ulteriori conseguenze, ma è evidente che la conferma dovrà arrivare dai tecnici per i quali fondamentale sarà la raccolta dati più completa.

Boati in Fadalto - agg34

fonte oggitreviso.it

NUOVI BOATI ROMPONO IL SILENZIO DEL FADALTO
Ieri poco dopo mezzogiorno è ritornata la paura tra i residenti


VITTORIO VENETO - Sembravano in fase di diminuzione, invece ieri, poco dopo mezzogiorno, il silenzio della Val Lapisina è stato rotto da nuovi e forti boati. Numerosi i residenti che gli hanno avvertiti e che per un attimo hanno temuto il peggio.

Sul posto si sono recati per un sopralluogo il sindaco Da Re e la Comandante della Polizia Locale.

Nella giornata di ieri è stato istitituto il COC intercomunale, che oggi si riunirà per la prima volta.

Proseguono anche in queste ore i rilievi da parte dei tecnici del Centro Ricerche Sismologiche di Udine. Sette i sismografi mobili posizionati sul Fadalto che, insieme a quelli fissi, tengono continuamente monitorato il territorio.

Domani sera, giovedì, alle 20 al Victoria Sport&City l'incontro aperto alla popolazione con il sindaco Da Re e gli esperti della Protezione Civile.

lunedì 7 febbraio 2011

Boati in Fadalto - agg33

Dopo il tavolo tecnico odierno ho avuto notizie direttamente dalla Regione Veneto.
Verrà istituito un COC (Centro Operativo Comunale) permanente per monitorare la situazione.
Il COC avrà principalmente due scopi:
- convogliare le informazioni tecnico scientifiche e i diversi dati rilevanti dai monitoraggi in atto nella zona al fine di approfondire la natura dei boati
- mantenere una linea di comunicazione unitaria al fine di evitare il diffondersi di notizie non veritiere e poco corrette

giornata di ricezione APRS

Ieri è stata una giornata dedicata alla ricezione in APRS.
Oltre alle tantissime stazioni di radioamatori italiani, della slovenia e qualche tedesco ad un certo punto del monitoraggio è comparsa sullo schermo una nuova stazione dall'inghilterra. MW0AQZ che trasmetteva in mobile è stata una delle stazioni più lontane ricevute in APRS, vista la distanza di 1457.5 km.



Sempre nella giornata di ieri ho ricevuto i diversi passaggi della ISS Stazione Satellitare Internazionale in modalità APRS.

Boati in Fadalto - agg32

IL MISTERO DEI BOATI NEL FADALTO. NON SINTOMI PREMONITORI DI SISMA. CONTINUARE INDAGINI E TENERE ALLERTATA PROTEZIONE CIVILE
Comunicato stampa Regione Veneto n° 218 del 07/02/2011
(AVN) – Venezia, 7 febbraio 2011

I misteriosi boati con le relative micro vibrazioni percepite sul Fadalto e nella Val Lapisina non appartengono alla categoria dei segnali premonitori di eventi sismici. Sono piuttosto assimilabili a fenomeni analoghi già segnalati in passato nella zona, in altre parti del Veneto e in altre regioni d’Italia, scomparsi naturalmente e ai quali non è stato possibile attribuire una origine univoca. Permane dunque il mistero, che andrà sondato e monitorato anche nelle prossime settimane, senza dimenticare peraltro che l’area interessata è la più sismica del Veneto e che le pendici della Val Lapisina presentano, soprattutto dalla parte del Cansiglio, diffuse manifestazioni carsiche, numerosi sintomi di affaticamento e fessurazione e diverse situazioni di instabilità di masse rocciose, specie attorno all’area della grande frana del Fadalto che verso la fine dell’era glaciale ha fatto cambiare il corso del Piave.
L’esito del consulto tecnico plenario sul fenomeno, promosso oggi dalla Regione nella sede della Protezione Civile di Marghera, si può dunque considerare rassicurante, soprattutto rispetto ad alcuni scenari prospettati nelle settimane passate: gli strumenti hanno registrato eventi superficiali non riconducibili a movimenti di faglie profonde. Tuttavia è stato altrettanto unanime l’invito a mantenere alta la guardia a livello di piani di intervento di protezione civile, mentre i Comuni interessati devono assicurarsi che siano rispettate le norme antisismiche. Le verifiche e le indagini in ogni caso continueranno, sia per cercare di capire l’origine, sia per avere materiale scientifico in caso di eventi analoghi.
All’incontro odierno erano presenti tutte le istituzioni coinvolte: il Centro Ricerche Sismologiche dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica sperimentale di Udine, che ha istallato nella zona un sistema di rilevazione mobile che affianca quello fisso preesistente; l’Unità Operativa di Supporto (UOS) della struttura di Padova dell’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del CNR; il Servizio valutazione del Rischio Sismico della Protezione Civile Nazionale; i responsabili delle direzioni regionali interessate (Direzione Geologia e Georisorse, Unità di progetto Protezione Civile, Direzione Difesa del Suolo) e delle Prefetture di Belluno e Treviso; tecnici e amministratori delle due province (Belluno con lo stesso presidente Giampaolo Bottacin e Treviso con l’assessore Mirco Lorenzon) e dei Comuni di Vittorio Veneto, con il sindaco Gianantonio Da Re, e di Farra d’Alpago con il sindaco Floriano De Pra.
I geologi regionali e provinciali hanno riferito sugli esiti delle verifiche a terra e dall’alto effettuate sul posto, che confermano il degrado dei versanti ma non la presenza di spostamenti recenti di masse significative. Per contro il posizionamento della rete mobile da parte Centro Ricerche di Udine, che gestisce per conto della Regione la rete sismologica del Veneto, ha fatto registrare tra il 26 gennaio e l’1 febbraio 115 microscosse e vibrazioni nel raggio di due chilometri, sei delle quali sentite da almeno 5 stazioni. Rassicuranti anche il CNR, che ha in ogni caso suggerito di proseguire le ricerche, e il geologo Paolo Marsan della Protezione civile nazionale, secondo il quale la fenomenologia segnalata sembra avere cause superficiali e non sarebbe attribuibile a fenomeni tettonici di profondità. Proprio per questo lo stesso Marsan ha invitato ad una ulteriore ricerca sull’altopiano del Cansiglio, per capire se esiste un bacino sotterraneo alle spalle della zona dei boati che possa produrli.
Al termine è stato deciso di effettuare un report di confronto ogni due o tre giorni e una riunione plenaria come quella odierna ogni due settimane, mentre i due Comuni territorialmente interessati identificheranno un sito da adibire a centro al quale inviare tutte le indicazioni.

Boati in Fadalto - agg32

IL MISTERO DEI BOATI NEL FADALTO. NON SINTOMI PREMONITORI DI SISMA. CONTINUARE INDAGINI E TENERE ALLERTATA PROTEZIONE CIVILE
Comunicato stampa Regione Veneto n° 218 del 07/02/2011
(AVN) – Venezia, 7 febbraio 2011

I misteriosi boati con le relative micro vibrazioni percepite sul Fadalto e nella Val Lapisina non appartengono alla categoria dei segnali premonitori di eventi sismici. Sono piuttosto assimilabili a fenomeni analoghi già segnalati in passato nella zona, in altre parti del Veneto e in altre regioni d’Italia, scomparsi naturalmente e ai quali non è stato possibile attribuire una origine univoca. Permane dunque il mistero, che andrà sondato e monitorato anche nelle prossime settimane, senza dimenticare peraltro che l’area interessata è la più sismica del Veneto e che le pendici della Val Lapisina presentano, soprattutto dalla parte del Cansiglio, diffuse manifestazioni carsiche, numerosi sintomi di affaticamento e fessurazione e diverse situazioni di instabilità di masse rocciose, specie attorno all’area della grande frana del Fadalto che verso la fine dell’era glaciale ha fatto cambiare il corso del Piave.
L’esito del consulto tecnico plenario sul fenomeno, promosso oggi dalla Regione nella sede della Protezione Civile di Marghera, si può dunque considerare rassicurante, soprattutto rispetto ad alcuni scenari prospettati nelle settimane passate: gli strumenti hanno registrato eventi superficiali non riconducibili a movimenti di faglie profonde. Tuttavia è stato altrettanto unanime l’invito a mantenere alta la guardia a livello di piani di intervento di protezione civile, mentre i Comuni interessati devono assicurarsi che siano rispettate le norme antisismiche. Le verifiche e le indagini in ogni caso continueranno, sia per cercare di capire l’origine, sia per avere materiale scientifico in caso di eventi analoghi.
All’incontro odierno erano presenti tutte le istituzioni coinvolte: il Centro Ricerche Sismologiche dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica sperimentale di Udine, che ha istallato nella zona un sistema di rilevazione mobile che affianca quello fisso preesistente; l’Unità Operativa di Supporto (UOS) della struttura di Padova dell’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del CNR; il Servizio valutazione del Rischio Sismico della Protezione Civile Nazionale; i responsabili delle direzioni regionali interessate (Direzione Geologia e Georisorse, Unità di progetto Protezione Civile, Direzione Difesa del Suolo) e delle Prefetture di Belluno e Treviso; tecnici e amministratori delle due province (Belluno con lo stesso presidente Giampaolo Bottacin e Treviso con l’assessore Mirco Lorenzon) e dei Comuni di Vittorio Veneto, con il sindaco Gianantonio Da Re, e di Farra d’Alpago con il sindaco Floriano De Pra.
I geologi regionali e provinciali hanno riferito sugli esiti delle verifiche a terra e dall’alto effettuate sul posto, che confermano il degrado dei versanti ma non la presenza di spostamenti recenti di masse significative. Per contro il posizionamento della rete mobile da parte Centro Ricerche di Udine, che gestisce per conto della Regione la rete sismologica del Veneto, ha fatto registrare tra il 26 gennaio e l’1 febbraio 115 microscosse e vibrazioni nel raggio di due chilometri, sei delle quali sentite da almeno 5 stazioni. Rassicuranti anche il CNR, che ha in ogni caso suggerito di proseguire le ricerche, e il geologo Paolo Marsan della Protezione civile nazionale, secondo il quale la fenomenologia segnalata sembra avere cause superficiali e non sarebbe attribuibile a fenomeni tettonici di profondità. Proprio per questo lo stesso Marsan ha invitato ad una ulteriore ricerca sull’altopiano del Cansiglio, per capire se esiste un bacino sotterraneo alle spalle della zona dei boati che possa produrli.
Al termine è stato deciso di effettuare un report di confronto ogni due o tre giorni e una riunione plenaria come quella odierna ogni due settimane, mentre i due Comuni territorialmente interessati identificheranno un sito da adibire a centro al quale inviare tutte le indicazioni.

Boati in Fadalto - agg31

fonte ansa.it

Boati Fadalto: e' microterremoto, registrate 115 scosse
Superficiali e non avvertibili da uomo, ma provocano 'tuoni'
07 febbraio, 15:02
(ANSA) - VENEZIA, 7 FEB - Un microterremoto superficiale, in zona altamente sismica, con 115 scosse registate dai sismografi in una sola settimana. E' quanto sta accadendo sul Fadalto, tra Vittorio Veneto e Farra d'Alpago (Belluno), dove da qualche tempo si avvertono boati che allarmano la popolazione.
L'indicazione che da' una possibile risposta all'origine dei boati e' emersa in un vertice a Mestre, dove si sono incontrati in una trentina tra geologi, tecnici, amministratori, vigili del fuoco coinvolgendo i centri di Trieste, Udine ed esponenti del Cnr.

fonte comunicato Città di Vittorio Veneto
Boati in Fadalto, giovedì incontro pubblico con i cittadini

Si è protratta per circa tre ore la riunione tecnica nella sede dell’Unità di progetto della Protezione Civile, Segreteria Regionale Lavori Pubblici di Marghera, alla quale hanno partecipato i tecnici e gli enti interessati dalla fenomenologia dei boati in Fadalto e Val Lapisina.
Per il Comune di Vittorio veneto erano presenti il sindaco Gianantonio Da Re, l’assessore alla Sicurezza Mario Rosset, la comandante della Polizia Locale Angela Zoppè e il responsabile della Protezione Civile Carlo Celso.
“Come illustrato in via ipotetica nella prima riunione – comunica il sindaco Da Re al termine dell’incontro – dopo l’elaborazione dei dati registrati dalle stazioni mobili allestite in diversi punti della zona interessata dal fenomeno, i tecnici hanno accertato che si stanno verificando quelli che in gergo vengono chiamati micro terremoti di superficie, movimenti superficiali cioè, localizzati indicativamente ad un chilometro di profondità. Nella sostanza al momento attuale non c’è nulla di cui preoccuparsi. Si tratta di fenomeni che si sono già verificati nel passato e che non hanno provocato anomalie”.
Confermato dunque che i fenomeni hanno al momento una componente vibrazionale e la provenienza del fenomeno, sul lato orientale della Val Lapisina, verso l’altopiano del Cansiglio. In pratica come aveva preannunciato il geologo della Regione ing. Alberto Baglioni, si tratterebbe di “manifestazioni superficiali di rottura di rocce per movimenti tettonici, cioè movimenti causati da spinte o tensioni di origine crostale o sottocrostale che avvengono per piegatura o frattura di strati”.
Il sindaco, come annunciato ora terrà due riunioni di informazione: domani sera alle 19 in sala consiliare un primo incontro con i consiglieri comunali, mentre si sta organizzando l’incontro pubblico con la popolazione: si terrà giovedì 10 febbraio alle 20 nella sala polivalente del Centro Victoria e City di via De Nadai.
“Si continuerà ovviamente a monitorare il territorio interessato, - continua il sindaco - e i dati saranno ancora raccolti e trattati dai tecnici per le prossime settimane: saranno più chiari nell’incontro con la popolazione proprio gli stessi tecnici del Cnr e della Protezione Civile regionale che illustreranno con tutti i particolari la natura dei fenomeni che si stanno verificando nella Val Lapisina. Ripeto d’altronde che al momento per la popolazione non c’è ragione di temere alcunché da quanto sta avvenendo”.

Boati in Fadalto - agg30

fonte oggitreviso.it

BOATI: OGGI IL VERTICE IN REGIONE
I dati analizzati dal CNR permetteranno di dare le prime spiegazioni ai boati


VITTORIO VENETO - Si svolge questa mattina, lunedì, alle 10.30 in Regione il nuovo tavolo tecnico di confronto in tema boati, il fenomeno avvertito dalla popolazione del Fadalto dallo scorso ottobre.

Per il comune di Vittorio Veneto sarà presente il sindaco Gianantonio da Re che, dopo l'incontro di oggi così come anticipato lo scorso mercoledì, programmerà anche la riunione informativa tanto attesa dalla popolazione.

Oggi a Venezia saranno disponibili tutti i dati analizzati dal CNR e quelli registrati dai diversi sismografi posizionati sul territorio del Fadalto, dati che permetteranno di fare luce sulle cause dei misteriosi boati.


fonte asca.it

VENETO: COMELLI, NON CONOSCIAMO ANCORA ORIGINE BOATI FADALTO

(ASCA) - Venezia, 7 feb - Vertice di studiosi di sismologia e geologia, oggi a Mestre, presso la sede regionale della Protezione Civile, per verificare l'origine dei boati che da mesi si sentono nelle valli al confine tra le province di Treviso e Belluno, in particolare in Val Lapisina. ''Non siamo ancora in grado di precisare quali sono le cause'', ammette all'Asca Paolo Comelli, direttore dell'Istituto di Oceonografia di Trieste, che da settimane sta raccogliendo dati dai 7 sismografi posizionati in zona. ''Oggi, pertanto, non arriveremo ad una conclusione. Abbiamo bisogno ancora di studiare. Sono state certificate, in alcuni casi, delle vibrazioni, dei tremori della terra, in superficie, a poche centinaia di metri di profondita'. Non si tratterebbe, dunque, di terremoti tettonici, i piu' pericolosi. Ma oltre a questa ipotesi non siamo in grado di andare''. Comelli non conferma neppure che la causa dei botti sia provocata dalle falde che, ingrossatesi dopo le intense piogge autunnali, in qualche misura si stanno ritirando e provocano spaccature nelle cavita'carsiche dell'area. ''Il sottosuolo risente della presenza abbondante di acqua ma sono necessari ulteriori studi per determinare con precisioni le possibili cause del fenomeno'', puntualizza Comelli. Alla riunione parteciperanno anche esperti del Cnr e tecnici della Regione Veneto, insieme alla Protezione civile e alle autorita' regionali, provinciali e comunali che sulla base delle conclusioni aggiorneranno anche i programmi di messa in sicurezza delle popolazioni.

domenica 6 febbraio 2011

Boati in Fadalto - agg29

fonte virgilio.notizie.it

Fadalto, Diminuiscono i boati ma e' certa origine sismica
"Piccoli terremoti superficiali" ieri due eventi


Sono in fase di diminuzione i boati che si avvertono da un paio di mesi sul Fadalto, l'area pedemontana a cavallo tra la provincia di Treviso e Belluno. Sono stati gli abitanti di Fadalto basso a dare l'allarme, spaventati da questi rumori profondi che li tenevano svegli la notte. La Protezione civile è stata allertata e i sismologi dell'Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale di Trieste hanno installato una serie di apparecchiature, sismografi e rilevatori acustici per registrare e definire il fenomeno. Piani di evacuazione sono stati approntati per venire incontro ad eventuali emergenze. Da qualche giorno, però, i boati si sentono meno. "Si registra una diminuzione di intensità - spiega Pierluigi Bragato sismologo che sta operando proprio nell'area del Fadalto - ieri abbiamo registrato solo due segnalazioni: una alle 6.30 e una alle 13". La natura dell'evento è di natura sismica anche se lieve. "Le stazioni sismometriche - prosegue Bragato - hanno evidenziato vibrazioni associate ai boati, piccoli terremoti di natura superficiale, nulla a che vedere con i terremoti che vanno a una profondità di 5-15 chilometri e producono danni evidenti".

venerdì 4 febbraio 2011

Boati in Fadalto - agg28


Visto l'altissimo numero di contatti che sta registrando il blog è opportuno da parte mia sottolineare che le notizie che trovate riportate sono tratte da testate giornalistiche internet. Per questo motivo non possono essere confermate della notizie di cui viene riportata la fonte.
Le informazioni, deduzioni, riflessioni o considerazioni personali saranno espressamente indicate.
Ringrazio tutti i visitatori.


fonte La Tribuna

Boati nel Fadalto: posizionati altri due sismografi. Da registrazioni conferma “componenti vibrazionali”

Venezia, 4 feb. Verranno collocati altri due sofisticati sismografi nella Valle Lapisina, nell’area del Fadalto, tra la provincia di Treviso e quella di Belluno. Due strumenti, installati dall’Istituto nazionale di Oceanografia e di geofisica sperimentale di Trieste, che dovrebbero aiutare a comprendere la natura dei forti boati che da mesi impauriscono gli abitanti della zona. Ne scrive il quotidiano ‘La Tribuna’ di Treviso.

Intanto, nelle ultime 24 ore si sono avvertiti nella valle ben cinque botti. Alla Protezione Civile, dove non si conferma la presenza di tracce sismiche per il fenomeno, sale il livello di tensione, tant’è che si attende l’ok del sindaco di Vittorio Veneto per la costituzione del Coc, il Centro operativo comunale che avrà il compito, in caso di emergenza, di avviare una task force per i piani di evacuazione.

Ma cosa hanno rilevato finora i sismografi piazzati sotto il Fadalto? Le primissime indicazioni strumentali parlano di “componenti vibrazionali”, conseguenti ai boati sordi che sembrano provenire dalle viscere della terra. Lievi tremori associati ai rumori che vengono percepiti solo da una strumentazione sofisticata e sensibile come quella approntata dall’Istituto sismologico triestino.

La Regione Veneto, nei giorni scorsi, ha effettuato un sopralluogo in elicottero sorvolando l’area interessata dai boati. I geologi hanno riscontrato una situazione di instabilità di masse rocciose e evidenti manifestazioni del fenomeno carsico.

Lunedì prossimo una riunione nella sede della Protezione Civile di Venezia dovrebbe fare chiarezza sul fenomeno e fornire i risultati delle registrazioni.

giovedì 3 febbraio 2011

Boati in Fadalto - agg27


Visto l'altissimo numero di contatti che sta registrando il blog è opportuno da parte mia sottolineare che le notizie che trovate riportate sono tratte da testate giornalistiche internet. Per questo motivo non possono essere confermate della notizie di cui viene riportata la fonte.
Le informazioni, deduzioni, riflessioni o considerazioni personali saranno espressamente indicate.
Ringrazio tutti i visitatori.

fonte asca.it

VENETO: SISMOLOGI,BOATI IN FADALTO DIPENDONO DA FRATTURAZIONI SOTTOSUOLO

(ASCA) - Treviso, 3 feb - ''Anche se non ne abbiamo la certezza assoluta, si ipotizza possa trattarsi di masse rocciose poco profonde (qualche centinaio di metri) che si trovano in uno stato di tensione e che, fratturandosi e liberando energia, producono i rumori che la popolazione sente''. Lo afferma, a riguardo dell'origine dei boati che si avvertono in Val Lapisina, al confine tra le Province di Treviso e Belluno, Paolo Comelli, direttore del Centro di ricerche sismologiche di Ogs, l'Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale di Trieste. I sismografi, collocati nell'area interessata dallo stesso Crs, nel tentativo di capire se gli anomali fenomeni acustici che si odono da qualche tempo abbiano un'origine sotterranea riconducibile a terremoti.

''Da quando abbiamo installato i sismografi e avviato le registrazioni - puntualizza Pierluigi Bragato, sismologo che sta operando in zona Fadalto - gli eventi acustici sono diminuiti per numero e intensita'. Abbiamo evidenziato una corrispondenza fra i boati avvertiti dalla popolazione locale e i segnali sismici registrati''.

Si tratta di segnali che si differenziano, per forma e frequenze, da quelli usuali dei terremoti tettonici locali registrati dalla rete sismometrica regionale.

I lavori si sono svolti con regolarita', anche se i sismologi hanno dovuto misurarsi con alcune difficolta' tecniche relative all'interpretazione dei dati. ''I modelli di territorio su cui lavoriamo - ha spiegato Bragato - sono modelli ampi, realizzati su scala regionale, i quali possono essere privi di alcuni dettagli. Servirebbero modelli piu' dettagliati della geometria locale''. Inoltre, e' stato necessario mettere in atto alcuni accorgimenti per scorporare il rumore del terreno da rumori di natura antropica (come per esempio il passaggio di treni o altro).

''Nei prossimi giorni proseguiremo con le acquisizioni'' conferma Comelli ''adeguando le operazioni alla natura del territorio''. Per domani e' prevista l'installazione di due stazioni aggiuntive.


fonte www.italia-news.it

Boati a Fadalto: il mistero s'infittisce, necessarie ulteriori indagini

Sembra davvero un giallo quello che coinvolge gli abitanti di Passo Fadalto e Val Lapisina, tra le province di Treviso e Belluno, che da tempo odono strani boati sotterranei. L'origine del fenomeno resta ancora da chiarire, nonostante del caso si stiano occupando squadre di geologi e studiosi e la Regione Veneto che ha predisposto dei sopralluoghi tecnici in zona. "Come Regione - afferma l'assessore all'Ambiente Maurizio Conte - stiamo costantemente monitorando l'evento e vogliamo approfondirlo, consapevoli che l'area dell'Alpago è tra le più sismiche del Veneto".
"Per quanto riguarda il sistema della protezione civile - aggiunge l'assessore Daniele Stival - i Comuni coinvolti hanno già da tempo messo a punto piani per eventuali interventi". Dai primi rilievi si riscontrano diverse situazioni di instabilità di masse rocciose così come manifestazioni carsiche. Sembrano confermate componenti vibrazionali, ossia leggeri tremori associati ai boati. Non resta che attendere lo sviluppo delle indagini.

fonte corrierealpi.geolocal.it


I geologi della Regione hanno affiancato i sismologi di Trieste e Udine

di Ezio Franceschini
FARRA D'ALPAGO. Anche la Regione Veneto scende in campo per monitorare il fenomeno dei boati. Intorno alle 10 di ieri mattina un elicottero con a bordo i geologi e i tecnici della Regione e i sismologi dell'Ogs di Trieste e Udine ha compiuto un'ispezione sui due versanti del passo Fadalto. Un giro d'ispezione tra il Visentin e Crode Lise che è durato circa una mezz'ora.
Dai rilevamenti visivi e fotografici svolti non sono però emerse evidenze, nelle zone storicamente soggette a frane e distacchi, collegabili con i fenomeni di boati e scosse che interessano da qualche tempo la zona e che insieme alla curiosità stanno creando ai residenti del passo Fadalto e della Val Lapisina più di qualche preoccupazione.
Al campo sportivo di Farra d'Alpago in riva al lago, ad accogliere la pattuglia di ricognizione al suo ritorno c'erano il sindaco Floriano De Pra e il resposabile regionale della Protezione civile, Roberto Tonellato.
Alberto Baglioni ed Enrico Schiavon del servizio geologico regionale, hanno manifestato comunque l'opportunità di eseguire nei prossimio giorni degli ulteriori monitoraggi strumentali con l'uso di radar e Gps.
Il sismologo dell'Ogs, Paolo Comelli, del centro sismologico di Udine, ha sottolineato che l'attività sismica nella zona interessata dai boati non risulta comunque essere maggiore degli standard storici, ma che dalle testimonianze raccolte i boati seguono a una vibrazione del terreno e sono maggiormente avvertiti nelle abitazioni piuttosto che all'esterno.
Nemmeno il possibile legame dei fenomeni con la carsicità del terreno, trova un completo riscontro nelle prudenti ipotesi formulate dagli esperti della Regione al rientro dal volo.
Troppo tempo infatti sarebbe passato dalle piogge abbondanti cadute a novembre e a Natale, e che in altre zone carsiche del Veneto hanno provocato fenomeni analoghi infiltrandosi nelle cavità del sottosuolo e provocando i boati.
Non si escludono comunque movimenti tettonici o microsismi, ma nessuno vuole sentire parlare di sciame sismico, un evento che non è giustificato dai dati sismologici finora raccolti, come hanno dichiarato gli esperti.
Tutti si sono dichiarati concordi che sono necessari comunque altri monitoraggi e soprattutto una comparazione dei dati finora raccolti prima di formulare qulcosa di diverso dalle ipotesi.
Nella riunione di ieri sera a Vittorio Veneto, l'incontro in Comune ha riguardato in primo luogo i piani di Protezione civile che la Provincia di Belluno e quella d Treviso sono pronte a mettere in campo in caso di necessità. «Solo una precauzione e un atto dovuto», ha affermato il presidente Gianpaolo Bottacin.
Da un po' di tempo si sta muovendo anche l'Amministrazione di Farra d'Alpago. Il sindaco Floriano De Pra l'assessore Fulvio Basso e il consigliere comunale della Protezione civile, Primo Mognol, incontreranno domani sera al bar Sella (alle 20.30) i residenti di Sella Fadalto e Santa Croce per informarli sugli sviluppi della situazione e sul piano di Protezione civile locale.
«Domani mattina alle 8» (oggi, ndr), ha spiegato De Pra, che ritiene inopportuno qualsiasi allarmismo e ringrazia la Regione per il suo intervento, «effettueremo un'altra ispezione sulla cresta delle Crode Lise con il Corpo forestale dello Stato, i Servizi forestali regionali e il geologo della Provincia Luca Salti, per controllare l'esistenza di eventuali distacchi di roccia».
Nei prossimi giorni saranno disponibili anche i dati forniti dalle strumentazioni di rilevazione di suoni e vibrazioni del terreno poste a Pianture e a Caloneghe di Vittorio Veneto alcuni giorni fa.
Sembra comunque che lo strano suono, quel famigerato e imprendibile boato che fa discutere non poco, sia stato effettivamente registrato dal geofono installato in quella zona dell'Alpago a ridosso di Crode Lise.

Boati in Fadalto - agg26

Comunicato ufficiale dal sito della città di Vittorio Veneto

31 gennaio 2011 Boati in Val Lapisina, incontro tecnico mercoledì 2 febbraio in aula consiliare
In relazione ai fenomeni dei boati che da circa un mese sono udibili in Val Lapisina, il sindaco Gianantonio Da Re e l'assessore alla Sicurezza Mario Rosset confermano che sono in attesa dei primi dati che arriveranno dall'istituto oceanografico di Trieste, che ha predisposto una rete di 5 sensori di registrazione locale, e pur non sottovalutando il fenomeno confermano che la situazione nell’immediatezza non deve destare particolare preoccupazione.

E' stata comunque organizzata una riunione di tecnici dela Protezione Civil regionale e locale, e delle istituzioni politiche, con la presenza di sindaci, funzionari e presidenti delle province di Treviso e Belluno, funzionari delle Prefetture, per mercoledì 2 febbraio alle 20.30 in sala consiliare del Comune nella quale di discuterà il da farsi. Saranno presenti anche Enel, Ferrovie dello Stato e Autostrade.

"Senza i dati che arriveranno dai sismografi, e finchè non sarà localizzato il punto esatto che origina i boati, non è possibile muoversi o indicare altre soluzioni". Questo è quanto è stato detto dall'Istituto Oceanografico di Trieste. Sembra invece ancora da dimostrare che i boati non abbiano origine sismologica. Ma le ipotesi che sono state fatte rimarrano tali fino all'arrivo dei primi dati certi e alla reletiva valutazioni dei tecnici ed esperti.


03 febbraio 2011 Boati in Fadalto, le indagini per scoprire le cause del fenomeno
Alla prima riunione indetta mercoledì 2 febbraio dalla Regione Veneta e organizzata dal comando di Polizia Locale e Protezione Civile del Comune di Vittorio Veneto, sul fenomeno dei boati in Fadalto e nella Val Lapisina, hanno partecipato i massimi esponenti istituzionali, regionali, provinciali, comunali e del volontariato.
In tutto una cinquantina di persone, comprese forze dell’ordine, Esercito, Autostrade, Enel, Ferrovie, Anas, coordinate dal dirigente regionale Ing. Roberto Tonellato, l’assessore regionale alla Protezione Civile Daniele Stival, il sindaco Gianantonio Da Re, il presidente della Provincia di Belluno Giampaolo Bottacin, l’assessore provinciale alla Protezione Civile Mirko Lorenzon, i funzionari delle Prefetture in rappresentanza dei Prefetti Adinolfi di Treviso e Simonetti di Belluno e il sindaco di Farra D’Alpago Floriano De Pra.

In apertura, dopo il saluto del sindaco Da Re a tutti gli intervenuti, l’assessore regionale Stival ha annunciato che seguirà una seconda riunione per il giorno 7 febbraio, che si preannuncia più decisiva in quanto completa dei dati che stanno iniziando ad affluire dalle stazioni mobili attivate nella zona del Fadalto, dati che potranno dare un quadro più nitido e chiaro della situazione. In ogni caso affermando la disponibilità immediata della Regione, già attivata con i suoi tecnici e la Protezione Civile a fare da supervisione al coordinamento che dovrà essere attivato dalle due province.


Il dirigente regionale Ing. Roberto Tonellato, della Protezione Civile regionale, che ha moderato l’incontro, organizzato dopo i primi sopralluoghi proprio per fare luce con tutte le componenti interessate su quello che è successo e che sta succedendo dallo scorso mese di ottobre nella zona della Val Lapisina e del Fadalto, ha affermato che al momento attuale la situazione è sotto controllo.
Si sta monitorando attentamente e sistematicamente la zona interessata. In particolare:
- Non sono state rilevate fratture nuove o faglie a vista, anche se si sta ancora indagando e bisognerà fare le analisi approfondite dei dati appena arrivati dalle stazioni;
- Non ci sono gli estremi per l’allerta, ma bensì serve per ora mantenere una giusta e costante ’attenzione;
- L’incontro è stato organizzato anche con lo scopo di analizzare compiutamente la rete e il sistema di Protezione Civile e Volontariato con le istituzioni, per verificare se siano in grado di intervenire in modo corretto in caso di necessità;

A illustrare la situazione allo stato attuale, e alla luce delle prime indicazioni arrivate dai cinque sismografi situati in Val Lapisina è stato delegato il geologo regionale Ing. Alberto Baglioni.

L’ing. Baglioni ha affermato, dopo il sopralluogo ed il sorvolo dei luoghi avvenuto nella mattina di mercoledì 2 febbraio che:
- Si cerca di capire il tipo di risposta da dare in base all’evento di cui ancora non si conoscono le cause;
- Si sta cercando in primo luogo per questo di coordinare e analizzare dati e testimonianze sul posto;
- Sono stati fissati dei punti certi: la storicità del fenomeno con episodi analoghi agli attuali avvenuti a tra dicembre 2000 e gennaio 2001, e nel dicembre 2003. Tra i punti fissi anche il fatto che i fenomeni hanno esclusivamente componente vibrazionale, cioè tremore associato a boato, e tali impulsi vibrazionali sono stati registrati dalla rete strumentale installata; infine la provenienza del fenomeno, indicativamente ancora, è stata individuata a sud-est, lato orientale della Val Lapisina, in pratica zona che guarda all’altopiano del Cansiglio; ma lunedì 7 tali indicazioni saranno più precise;
- I fenomeni sono stati riscontrati e registrati a qualsiasi ora del giorno, non ci sono orari fissi, e si tratta di fenomeni estremamente localizzati, al punto che non sono rilevati in contemporanea da tutte le stazioni;
Secondo l’ingegner Baglioni a questo punto sono tre le situazioni che possono configurarsi a livello di ipotesi dopo le prime indicazioni rilevate:
- Si parla di flussi carsici, spostamento di acqua in profondità dopo le recenti alluvioni, tuttavia essendo che i primi fenomeni sono stati registrati a ottobre, a quella data ancora non si erano verificate le precipitazioni anomale, ma solo nei mesi successivi;
- La stabilità dei versanti, Visentin e Cansiglio: non sono però stati trovati ancora elementi che possano evidenziare movimenti franosi o apertura di nuove faglie;
- Possibilità di manifestazioni superficiali di rottura di rocce per movimenti tettonici, cioè movimenti causati da spinte o tensioni di origine crostale o sottocrostale che avvengono per piegatura o frattura di strati.
- Per stabilire con precisione ci vorrà una approfondita analisi dei tracciati che richiederà ancora del tempo.

Il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, ing. Agatino Carrolo ha sottolineato che per una più completa analisi è opportuno collocare nuovi apparecchi sismografici alla base delle pareti rocciose, e attivare rilevamenti satellitari con l’agenzia spaziale.
Tenendo presente che il Fadalto è originariamente una frana e quindi saturo d’acqua. Cercare quindi le ipotesi più verosimili, dalle installazioni dell’Enel al carsismo.
Ha confermato che al momento non ci sono evidenze superficiali per le ipotesi di fratture e che comunque i vigili del fuoco collaboreranno nella verifica e nel controllo per arrivare a identificare il fenomeno che è stato più volte percepito anche dagli stessi operatori del distaccamento di Nove, sul Fadalto.

Le Prefetture per ora hanno già esaminato in sede di controllo la validità dei piani di Protezione Civile in caso di eventuale applicazione, e se siano stati attualizzati alla situazione, auspicando e assicurando il coordinamento a livello di province di Tv e Bl.

Il responsabile della Protezione Civile del Comune di Vittorio Veneto Carlo Celso ha affermato che per l’intervento e potersi muovere con il piano interessa capire l’aspetto tecnico della questione. Il piano di intervento è stato aggiornato di recente e la Protezione Civile è in grado di intervenire tempestivamente in caso di necessità con tutti i suoi attori: si tratta in un primo momento di poter dare pubblicità al piano, dal consiglio comunale al coinvolgimento graduale della popolazione. C’è da sottolineare – ha ribadito Celso – che alla prima presentazione nei vari quartieri della città, la partecipazione della gente e della cittadinanza non è stata soddisfacente, anche se l’obiettivo era proprio, dato l’argomento, la sicurezza dei cittadini. Il Piano sarà pubblicato sul sito internet dei comune nei suoi aspetti più importanti.

Il colonnello Patrizi, in rappresentanza del 1. Fod nel suo intervento ha ribadito che nel sistema di Protezione Civile, in base ai nuovi ordinamenti non viene previsto l’utilizzo dell’Esercito se non come ultima ratio, poiché dispone evidentemente di strumenti e assetti specialistici. Ma è importante che una eventuale richiesta arrivi esclusivamente dalle Prefetture. In ogni caso ha confermato che nell’Esercito, e nella nostra zona, ci sono reggimenti gemellati proprio con le Prefetture, gli Alpini a Belluno e i Lagunari a Treviso.

Il presidente della Provincia di Belluno Giampalo Bottacin: “Noi ci siamo attivati con le opportune banche dati e segnalazioni arrivate alla Protezione Civile di Belluno e le segnalazioni dei cittadini arrivate tramite i Vigili del Fuoco e in questo caso del Comune di Farra d’Alpago. Non sono state trovate, incrociando i dati, attinenze attribuibili a eventi sismici.
E allora, fino a quando la tipologia dell’evento non è chiara non si può dire niente, e neppure pianificare, poiché le azioni sono solo conseguenti al tipo di evento, che al momento attuale è ancora da scoprire. Sarà fondamentale la riunione del 7 febbraio. E fino ad allora è inutile pre-allertare. La Provincia di Belluno è pronta ma bisognerà fare un ragionamento con Treviso.


L’assessore alla Protezione Civile della Provincia di Treviso Mirko Lorenzon ha sposato la proposta del presidente Bottacin e ha auspicato un piano particolareggiato per la questione dei fenomeni della Val Lapisina, annunciando la disponibilità immediata della macchina operativa della Provincia.

Sono intervenuti quindi gli altri enti:
Enel: assicura che gli impianti funzionano regolarmente e in modo perfetto, con monitoraggio costante dal quale non sono mai state rilevate anomalie: neppure i loro sensori di vibrazione, alle centrali, hanno rilevato qualche movimento strano. Non sono stati fatti lavori particolari, si procede con la normale amministrazione. Nessuna indicazione di anomalie da 40 anni a questa parte.
Anas: sul settore viabilità non è stato registrato nulla
Autostrade: formate da struttura antisismica, le ispezioni sono state sistematiche ogni tre mesi, sia visivamente che con attrezzature. Lunedì scorso sono stati effettuati sopralluoghi su viadotti e gallerie e non sono stati visualizzati problemi di alcun tipo
Carabinieri, Polstrada e Guardia di finanza: essendo i primi ad arrivare sui posti, in caso di emergenza sono pronti ad ogni intervento.
Corpo Forestale: da parte della Forestale la disponibilità ad ispezionare luoghi che gli strumenti definiranno più sensibili.

PrealpiSoccorso, Avab, Agesci: bisogna testare i piani che sulla carta sono buoni, e questa diventa anche occasione per una esercitazione pratica. Viene chiesta in questa fase una sinergia costante per essere operativi senza problemi in caso di necessità.

In ultima analisi è emersa anche la necessità di canalizzare il flusso delle comunicazioni poiché è stato rilevato che in questi giorni si sta leggendo e sentendo di tutto e di più.


Il sindaco Da Re, ringraziando tutti i presenti per l'impegno e la presenza alla serata ha tracciato le prime conclusioni, dando l'appuntamento alla riunione del 7 febbraio: quindi raccordo tra le due Province, monitoraggio intercomunale per un presidio costante del territorio sia per prevenzione che per protezione.

Si colgono già - ha evidenziato il primo cittadino in sintonia con il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Carrolo - importanti sinergie che vanno portate avanti: la vigilanza sul territorio viene garantita da tutte le forze, il coordinamento e l'appoggio di Regione e Province, mentre sarà l’occasione a livello esercitativo per la costituzione del Centro Operativo Comunale con le associazioni di volontariato.

Infine il sindaco Da Re ha confermato che dopo la riunione in Regione di lunedì 7 febbraio sarà organizzato un incontro con le famiglie e i cittadini residenti in Val Lapisina. «Rientra nei nostri doveri quello di dare delle spiegazioni ai nostri concittadini che stanno convivendo con questo fenomeno e sono preoccupati. Ma solo dopo lunedì, quando saremo in possesso dei dati forniti dal CNR e dagli altri enti potremo presentarci con delle notizie certe. Si può dire che nell'immediato non c'è alcuna preoccupazione, ma comunque grande attenzione per un fenomeno che come abbiamo sentito si è già verificato in passato senza conseguenze. Ci auguriamo sia così anche questa volta, senza creare inutili allarmismi».