mercoledì 18 maggio 2011

Sperimentazione precursori sismici

In questo ultimo periodo ho ripreso in mano grazie all'incoraggiamento e all'aiuto di alcuni amici, il tema dei precursori sismici.

Oltre a continuare a studiare in modo teorico i diversi studi portati avanti da altri studiosi ho redatto un documento "Idee per l’implementazione del monitoraggio di possibili precursori sismici" (clicca sul titolo per il link al documento).
In realtà il documento è del febbraio 2010, ma ho pensato di confrontarmi con alcuni esperti e proprio per questo ne parlo solo ora.

Come ben sappiamo, per nostra fortuna nel nostro territoro gli eventi sismici rilevanti sono limitati. Ciò comporta tempi molto lunghi nella ricerca di possibili precursori. Inoltre da quanto emerso fino ad oggi dalle tante ricerche non è ancora chiaro quale possa essere il “raggio d’azione” del precursore, cioè a quale distanza dall’epicentro dell’evento sismico il possibile precursore sia “ascoltabile”.

Salta agli occhi da subito che per affrontare seriamente lo studio dei precursori sismici si rendono necessari tempi medio lunghi, costanza e una certa capillarità sul territorio mediante la dislocazione di stazioni riceventi in modo da avere un’uniforme ed adeguata copertura territoriale.

In questo documento cerco di affrontare alcune riflessioni che potrebbero portare ad una maggiore diffusione del monitoraggio e del numero di stazioni, in quanto potrebbe esserci la possibilità di monitorare le sollecitazioni delle rocce anche in assenza di fenomeni sismici rilevanti.

Questo in sintesi il contenuto del documento da me redatto.

Parallelamente mi sto confrontando con alcuni studiosi molto più preparati di me sull'argomento, su una possibilità di monitoraggio di una banda radio particolare.
Il grosso dello sforzo della ricerca, specie quella amatoriale, si concentra negli ultimi anni nello studio di possibili precursori elettromagnetici nelle bande E-U- VLF.
La mia ipotesi di monitoraggio si sposta invece nella banda dove trasmettono gli NDB (radiofari), quindi tra i 200 ed i 500 khz.

Avevo già accennato qualcosa in merito scrivendo questo post http://ricercasperimentale.blogspot.com/2010/08/terremoti-ascolto-vlf-e-dintorni.html
Mi sto sempre concentrando sul radiofaro di Aviano AVI che trasmette in continuo sui 390 khz.
Per il momento sono consapevole che le attrezzature di cui dispongo sono poco adatte allo scopo. Nonostante questo ho iniziato un lavoro di utilizzo e settaggio del software Spectran dopo aver sintonizzato il mio ricevitore sull'NDB AVI e collegato lo stesso al pc.
Questo mi serve se non per un monitoraggio vero e proprio, quanto meno per prendere familiarità con il software, con quelle che possono essere le interferenze (vedi i segnali degli elettrodomestici, della lavatrice, o delle condizioni meteorologiche specie in riferimento a temporali in avvicinamento o in allontanamento.
Questo lavoro viene svolto nella speranza che in futuro possa dotarmi delle adeguate strumentazioni riceventi.

Di seguito riporto alcune immagini di queste giornate di sperimentazione e settaggio, mentre continuano le prove e gli aggiustamenti dei parametri per trovare un giusto equilibrio tra le varie esigenze per un monitoraggio di questo tipo.

Come accennato poco fa, nelle immagini si può chiaramente notare l'interferenza del motore elettrico della lavatrice e qualche scarica dovuta all'avvicinarsi di celle temporalesche.



Non posso evitare di ringraziare Renato Romero (www.vlf.it) per la continua pazienza ed il prezioso supporto tecnico grazie ai suoi suggerimenti e consigli.

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