lunedì 30 maggio 2011

Terremoto Montefeltro agg01

Sabato 28 maggio paura tra Arezzo, Forlì e Cesena.
Ieri, domenica 29 maggio, nessuna scossa di terremoto tra Toscana ed Emilia Romagna

Più di 40 scosse si sono succedute nell'arco di un giorno e mezzo nella zona di Montefeltro, in un'area circoscritta tra Arezzo, Forlì e Cesena. Tutto è nato con una scossa di magnitudo 3.1 intorno alle ore 14,40 di martedì 24 maggio 2011.
Da quel momento, come detto, l'INGV ha registrato oltre 40 scosse, l'ultima delle quali il 26 maggio 2011 alle ore 06,26 di magnitudo 2.0.

L'intensità delle scosse di terremoto ha magnitudo compresa tra un minimo di 2.0 e un massimo di 3.7, registrata poco dopo la mezzanotte del 25 maggio (h.00.03), e avvertita nelle province di Forlì-Cesena, Pesaro Urbino ed Arezzo.
I comuni più prossimi all'epicentro sono BAGNO DI ROMAGNA, VERGHERETO, CIVITELLA DI ROMAGNA, GALEATA, SANTA SOFIA, SARSINA (della provincia di Forlì-Cesena), CASTELDELCI e SANT'AGATA FELTRIA (Pesaro-Urbino), CHIUSI DELLA VERNA e PIEVE SANTO STEFANO (Arezzo). Non si registra alcun danno a cose o persone.

lunedì 23 maggio 2011

Terremoto e Boati in Fadalto - agg61

STASERA ULTIMO INCONTRO SUI BOATI DEL FADALTO
Appuntamento a Ceneda alle 20. Domenica pomeriggio registrata una scossa di terremoto nei pressi di Longarone

VITTORIO VENETO - E' stata avvertita anche in Fadalto la scossa di terremoto registrata ieri pomeriggio, domenica, alle 15.09, con epicentro nei pressi di Longarone (BL) e di magnitudo 1,5.

Intanto questa sera, lunedì, si conclude il ciclo di incontri promosso dall'amministrazione a seguito dei boati registrati nei mesi scorsi nella Val Lapisina.

Alle 20 nella palestra della scuola Santa Giovanna d'Arco verrà illustrato il piano di Protezione Civile, vie di fuga e cosa fare in caso di un terremoto, ai residenti di Ceneda e Val dei Fiori.

mercoledì 18 maggio 2011

Meteorscatter, Graves e Creta!!

Questa sera girovagando in internet alla ricerca di alcune informazioni riguardo la ricezione dei segnali del radar di Graves (Francia) e di cui vorrei provare l'ascolto, mi sono imbattuto in più siti che parlavano di Scatter, Meteo Scatter, Tropo Scatter e sono riuscito a dare finalmente una spiegazione a due grandi antenne che ho avuto la fortuna di vedere dal vivo durante le vacanze a Creta nell'estate 2010.
Ahimè le foto che trovate in seguito sono recuperate dalla rete perchè sul più bello la macchinetta fotografica... si era scaricata!!! grrrr....


La stazione faceva parte di un link strategico per le radiocomunicazioni nell’ambito Nato, denominato ACE-HIGH Network, che collegava tra di loro e con i centri decisionali e di comando, tutti i Radar Remoti posti sui confini est dell’Alleanza Atlantica.

La rete ha subito nel corso degli anni varie modifiche: la più importante fu dovuta all’uscita della Nato della Francia con la conseguente chiusura di questo braccio. Si dovette creare un nuovo braccio (Alternate Route): questo passava dal Monte Giogo che con un link in microonde (4,9 GHz) si collegava con la stazione di Cavriana (tra Mantova e Verona) la quale sdoppiava la comunicazione da un lato verso nord, sempre in microonde verso la stazione Troposcatter IDGZ posta sul Dosso dei Galli (Passo Maniva, BS) e dall’altro in Troposcatter verso la stazione veneta di Lame (Portogruaro), la quale con un link a microonde collegava l’aeroporto di Aviano. Il braccio nord, dalla stazione del Dosso dei Galli, proseguiva poi, saltando la neutrale svizzera, verso la stazione tedesca di Feldberg, nel sud-ovest della Germania.

La rete iniziava a nord con la stazione di Hoggumpen (Senia Tail) nell’estremo nord della Norvegia e si estendeva a sud fino alla stazione di Mardin, nella Turchia sud-orientale. Il Network toccava Norvegia, Danimarca, Olanda, Germania, Inghilterra, Faeroe, Francia, Italia, Gecia e Turchia, nonché le isole mediterranee di Malta, Creta, Cipro e Cefalonia. L’estensione totale sfiorava i 4000 Km e la stazione terminale delle isole Faroe collegava il network NATO con le reti troposcatter “North Warning” estese dalle stesse Faroe alla Groenlandia (rete NARS, North Atlantic Radio System), dalla Groenlandia al Canada Nord Orientale (rete DEW line, Distant Early Warnig Line) e dal Canada orientale a quello occidentale all’Alaska ( WACS, Withe Alice Comunications System). Queste reti, tra di loro interconnesse, costituivano il principale sistema “Early Warning” (Allarme Immediato) di difesa occidentale, abbinato ai radar remoti, con il compito di individuare e avvisare in tempi brevissimi i centri decisionali di eventuali azioni aggressive contro i confini est dell’Alleanza.



La rete NATO fu progettata nel 1956 e entrò in funzione a cavaliere del 1960: operava nelle gamme 400-500 MHz e 680-970 MHz. La gamma bassa era principalmente impiegata nei tratti di maggiore lunghezza e in particolare in quelli marini, dove più incidenti erano gli effetti di evanescenza. Le stazioni “Coda” (tratti brevi e fruitori) erano servite mediante tratte L.O.S. (Line of Sight) a 4,9 GHz.
La dorsale principale attua i suoi collegamenti mediante la tecnica “Troposcatter”, cioè sul principio dello “spargimento troposferico” che il fascio di onde elettromagnetiche subisce grazie alla presenza delle discontinuità dielettriche della Troposfera, fenomeno che consente la comunicazione tra siti posti oltre l’orizzonte elettromagnetico. Le possibilità di collegamento derivanti da questa tecnica di trasmissione (anche detta O/H, da Over-Horizon) varia su distanze comprese tra i 200 e i 700 Km a seconda delle caratteristiche degli impianti e delle frequenze impiegate. Essa è estremamente sicura in fatto di risultati, ma causa la modesta percentuale di segnale riflesso, quindi utile al collegamento, nonché ai sensibili effetti di fading a cui è sottoposto, necessita di potenze di trasmissione piuttosto elevate, antenne ad elevatissimo guadagno e sistemi dotati di elevata sensibilità.
Ogni stazione era composta di quattro parabole con un diametro di 10 o 20 metri, quelle da 20 metri avevano un guadagno di 43 db con una larghezza del fascio di 1°; su ogni parabola è installato un illuminatore alimentato da una guida d’onda per la trasmissione e da un cavo coassiale da 1 5/8 pollici per la ricezione.
Ogni braccio del link aveva un trasmettitore composto da un eccitatore a klystron da 1 KW che andava a pilotare un amplificatore lineare con potenza da 10 a 50 KW operante in F9, i ricevitori per ogni braccio erano 4 perché operava in quadrupla diversità; la sensibilità del ricevitore era di –105 dbm (circa 1μV); i primi a valvole successivamente sono stati sostituiti con altri allo stato solido.
Se pensiamo alla sensibilità complessiva del sistema, ossia i –105 dbm cui andiamo ad aggiungere ovviamente il guadagno della parabola 43 db la sensibilità totale viene ad essere di –148 dbm, valori per l’epoca estremamente elevati.
Le trasmissioni Troposcatter erano classe “Wideband” o “Broadband”, e presentavano una larghezza di banda media di circa 1 MHz, con una allocazione di circa 250 canali telefonici e 180 canali telegrafici. In questi sistemi sono stati impiegati i primi modem a 9,6 k, questo dimostra il grado di sofisticazione della struttura, considerati i tempi in cui operava.
La chiusura di questa rete è avvenuta nella prima metà degli anni ’90 (in Italia 94-95) fatta eccezione per la parte greca e turca che è stata mantenuta attiva ancora per alcuni anni.





Sperimentazione precursori sismici

In questo ultimo periodo ho ripreso in mano grazie all'incoraggiamento e all'aiuto di alcuni amici, il tema dei precursori sismici.

Oltre a continuare a studiare in modo teorico i diversi studi portati avanti da altri studiosi ho redatto un documento "Idee per l’implementazione del monitoraggio di possibili precursori sismici" (clicca sul titolo per il link al documento).
In realtà il documento è del febbraio 2010, ma ho pensato di confrontarmi con alcuni esperti e proprio per questo ne parlo solo ora.

Come ben sappiamo, per nostra fortuna nel nostro territoro gli eventi sismici rilevanti sono limitati. Ciò comporta tempi molto lunghi nella ricerca di possibili precursori. Inoltre da quanto emerso fino ad oggi dalle tante ricerche non è ancora chiaro quale possa essere il “raggio d’azione” del precursore, cioè a quale distanza dall’epicentro dell’evento sismico il possibile precursore sia “ascoltabile”.

Salta agli occhi da subito che per affrontare seriamente lo studio dei precursori sismici si rendono necessari tempi medio lunghi, costanza e una certa capillarità sul territorio mediante la dislocazione di stazioni riceventi in modo da avere un’uniforme ed adeguata copertura territoriale.

In questo documento cerco di affrontare alcune riflessioni che potrebbero portare ad una maggiore diffusione del monitoraggio e del numero di stazioni, in quanto potrebbe esserci la possibilità di monitorare le sollecitazioni delle rocce anche in assenza di fenomeni sismici rilevanti.

Questo in sintesi il contenuto del documento da me redatto.

Parallelamente mi sto confrontando con alcuni studiosi molto più preparati di me sull'argomento, su una possibilità di monitoraggio di una banda radio particolare.
Il grosso dello sforzo della ricerca, specie quella amatoriale, si concentra negli ultimi anni nello studio di possibili precursori elettromagnetici nelle bande E-U- VLF.
La mia ipotesi di monitoraggio si sposta invece nella banda dove trasmettono gli NDB (radiofari), quindi tra i 200 ed i 500 khz.

Avevo già accennato qualcosa in merito scrivendo questo post http://ricercasperimentale.blogspot.com/2010/08/terremoti-ascolto-vlf-e-dintorni.html
Mi sto sempre concentrando sul radiofaro di Aviano AVI che trasmette in continuo sui 390 khz.
Per il momento sono consapevole che le attrezzature di cui dispongo sono poco adatte allo scopo. Nonostante questo ho iniziato un lavoro di utilizzo e settaggio del software Spectran dopo aver sintonizzato il mio ricevitore sull'NDB AVI e collegato lo stesso al pc.
Questo mi serve se non per un monitoraggio vero e proprio, quanto meno per prendere familiarità con il software, con quelle che possono essere le interferenze (vedi i segnali degli elettrodomestici, della lavatrice, o delle condizioni meteorologiche specie in riferimento a temporali in avvicinamento o in allontanamento.
Questo lavoro viene svolto nella speranza che in futuro possa dotarmi delle adeguate strumentazioni riceventi.

Di seguito riporto alcune immagini di queste giornate di sperimentazione e settaggio, mentre continuano le prove e gli aggiustamenti dei parametri per trovare un giusto equilibrio tra le varie esigenze per un monitoraggio di questo tipo.

Come accennato poco fa, nelle immagini si può chiaramente notare l'interferenza del motore elettrico della lavatrice e qualche scarica dovuta all'avvicinarsi di celle temporalesche.



Non posso evitare di ringraziare Renato Romero (www.vlf.it) per la continua pazienza ed il prezioso supporto tecnico grazie ai suoi suggerimenti e consigli.

Esercitazione Triveneta ANA a Resana

Grazie alla collaborazione e all'amicizia con questo Comune e questa Associazione avrò la possibilità di seguire personalmente e da vicino lo svolgersi di questa importante attività formativa di Protezione Civile. Sicuramente avrò modo di raccontare l'evento da un punto di vista che ritengo privilegiato e per il quale ringrazio quanti hanno chiesto e voluto la mia presenza.


COMUNICATO STAMPA COMUNE DI RESANA (TV)

Nei giorni 27, 28 e 29 maggio 2011 si terrà in Resana un importante evento che coinvolgerà tutti i Volontari di Protezione Civile delle Sezioni A.N.A. del Triveneto, teso alla formazione dei Volontari stessi e rivolto a tutti i Comuni della Provincia di Treviso.

L’evento – articolato su tre giornate di dimostrazioni e simulazioni di intervento, primo in Italia nel suo genere - si propone due principali scopi: prima di ogni altra cosa - assieme all’autoformazione degli oltre 2000 Volontari coinvolti - lo scambio tra gli stessi di esperienze e metodi operativi, per secondo la verifica reale dell’oggettiva funzionalità del Piano Operativo di Sicurezza Comunale.

Le dimostrazioni alla cittadinanza vedranno, inoltre, il coinvolgimento di strutture di Protezione Civile dotate di unità cinofile per la ricerca ed il salvataggio di persone in caso di calamità, prove di evacuazione di strutture pubbliche e trasferimento logistico delle relative dotazioni strumentali, prove di emergenze idrauliche con il coinvolgimento di sommozzatori, ed altro ancora quale – in particolare – l’allestimento di un campo di prima accoglienza.
Si terranno anche due serate informative per gli addetti ai lavori e per la popolazione sui temi di Protezione Civile e sulla gestione dell’emergenza in caso di calamità.

L’esperienza ed il lavoro svolto nelle tre giornate troveranno sunto in uno studio di tesi di laurea dedicato specificatamente alla raccolta dei rifiuti in emergenza, vedendo così coinvolto anche l’ambito ecologico, ambito questo di primario rilievo per un territorio e per la sua salvaguardia anche in caso di necessità o calamità.

All’evento saranno invitate numerose autorità, civili e militari, di tutto il Triveneto.

L’ Assessore ai LL.PP.
- Marco Rettore -







Sabato 28 maggio 2011 ore 20.30 presso la palestra Comunale di Castelminio di Resana, in occasione dell’evento / esercitazione Triveneto della Protezione Civile organizzata in Resana - (27 – 28 – 29 Maggio 2011) si svolgerà l’incontro su “le tematiche dell'emergenza”

Temi trattati e relatori:

- “Le grandi emergenze”
Relatore: Ing. Roberto Tonellato - Responsabile Protezione Civile della Regione Veneto

- “Attivazione e gestione dell'emergenza”
Relatore: dott. Mauro Anselmi - Dirigente Protezione Civile Amm. Provinciale di Treviso

- “Smaltimento rifiuti nell'emergenza”
Relatore: Ing. Franco Bonesso - Direttore Consorzio Tv 3

- “Sicurezza piani Comunali”
Relatore: Ing. Maurizio Girola - Informatico A.N.A. e Responsabile di piani sicurezza comunali

Confidando sin d’ora nella Sua presenza, voglia gradire i miei più cordiali saluti.

L’Assessore ai LL.PP.
- Marco Rettore -

martedì 17 maggio 2011

Terremoto e Boati in Fadalto - agg60

Fadalto: dopo un mese di silenzio tornano i boati

ALPAGO 15 maggio 2011.
Eccoli di nuovo, i temuti boati. Dopo quasi un mese di silenzio, interrotto soltanto da un terremoto di origine tettonica, si rifanno sentire i classici botti che hanno preoccupato la Val Lapisina ed il Fadalto per almeno 6 mesi. Un colpo secco si è fatto sentire a Fadalto Basso alle 10.30 del mattino. La famiglia di Giuseppe Berton, che ha in casa il sismografo dell’Istituto di geofisica di Trieste, che misura le microvibrazioni, è sobbalzata: lui, la moglie, i parenti che erano andati a trovarli. Dal vicinato sono scesi in strada alcuni abitanti per capire che cos’era successo. «E’ stato un boato tra i più forti fra quelli avvertiti fin dall’inizio del fenomeno, ancora l’autunno scorso», ammette Gianni Del Tio, del Comitato Fadalto. Berton ha verificato se l’attrezzatura l’aveva registrato. «Così è accaduto», fa sapere.
Da mesi, ormai, erano rari i “colpi d’ariete”, come li hanno chiamati i tecnici, avvertiti dalla popolazione, oltre che dalla strumentazione.
«L’origine? Pensiamo che sia ancora una volta dovuta alle piogge delle ultime ore, che hanno riempito le cavità carsiche». Altra acqua è attesa per oggi e domani, quindi è probabile che il fenomeno riprenderà. Domani sera le prime risposte scientifiche dagli esperti della protezione civile; è infatti in programma un vertice a San Giacomo di Veglia.

venerdì 13 maggio 2011

ricezione APRS

Ieri sera ottime ricezioni in APRS
Forse ho realizzato il mio collegamento più distante in assoluto avendo collegato l'amico SM6YPE ANDERS ARNSTEIN che trasmetteva dalla Svezia.



giovedì 12 maggio 2011

Incendio nel Bellunese - agg 02

Non accenna ad arretrare l’incendio che da giorni imperversa sui boschi della valle agordina, in provincia di Belluno. Ad una prima stima, resa difficile dalla vastità del rogo, sarebbero 300 gli ettari di bosco andati in fiamme.
Sul monte Zelo lavorano incessantemente le squadre del Servizio Forestale regionale di Belluno, 2 elicotteri regionali, un elicottero del Corpo Forestale dello Stato, un elicottero Erikson S 64 e un canadair che effettua il flottaggio nel lago di Santa Croce. Un altro canadair è in arrivo per supportare le squadre all’opera.

Potete continuare a seguire l'evoluzione nel forum di Meteotriveneto

http://forum.meteotriveneto.it/viewtopic.php?f=1&t=23815

Terremoto in spagna - agg 05

E' salito a nove morti e 130 feriti il bilancio del terremoto che ha colpito ieri il sud-est della Spagna e ha danneggiato in particolare la citta' di Lorca. Lo hanno annunciato le autorita' regionali dopo che una delle persone ferite e' deceduta in ospedale.

Secondo i dati della Croce Rossa, sono almeno 15 mila i senzatetto.

Terremoto in Spagna - agg 04

Alcune fonti riportano la notizia di dieci morti e duecento feriti.
La notizia però non è ufficiale.

Il bilancio (ufficiale) attuale è di otto vittime, cinque uomini (tra cui un minore) e tre donne (di cui due incinta), e 120 feriti, tre molto gravi, 45 gravi e gli altri solo contusi lievi.

Terremoto in Spagna - agg 03

In ventimila hanno passato la notte fuori di casa, per la paura di nuovi crolli dopo il sisma che ieri ha colpito la regione di Murcia, nel sud della Spagna. Duramente provata la città di Lorca, novantamila abitanti, al confine con l’Andalusia dove sono crollati edifici ed importanti momumenti.

Il bilancio, secondo l’ultimo bollettino, è di otto morti accertati (tra i quali un bambino di tredici anni) e oltre centosessanta feriti di cui tre molto gravi. Oltrequattrocento le persone ricoverate tra i due ospedali rimasti aperti, dato che per il Rafael Mendez si è deciso per la chiusura (l’edificio ha subìto gravi danni dopo la scossa).

PANICO A LORCA. Nel paese di Lorca, secondo quando riferiscono i media spagnoli, la situazione è di puro panico. Sul posto sono intervenuti circaquattrocento membri del personale di soccorso che durante tutta la notte hanno continuato ad evacuare i residenti. Sono stati organizzati punti di accoglienza, i centri commerciali sono stati contattati perché forniscano acqua, prodotti alimentari e coperte agli oltre diecimila che si sono riversati per strada.
Le due scosse sono avvenute nel pomeriggio di ieri, la prima intorno alle 17.05, seguita da una seconda scossa, più forte, verso le 18.47. L’epicentro del terremoto è stato localizzato a qualche chilometro da Lorca.

IL PARERE DEGLI ESPERTI. “Un terremoto di magnitudo 5.2, però, non avrebbe dovuto provocare un crollo degli edifici“. Così afferma il geologo Luis Eugenio Suarez all’indomani della tragedia: “La Murcia, l’Andalusia e la zone del Levante sono aree a rischio sismico”, ha detto a Publico online, “e per questa ragioneavrebbero dovuto essere preparate ad un evento simile che, in casi normali, non avrebbe dovuto produrre vittime“.

MILITARI DA VALECIA. Circa trecentocinquanta uomini dell’unità militare di emergenza, con sede a Valencia, sono stati inviati dal primo ministro spagnoloJosé Luis Zapatero nella zona colpita dal terremoto. Intanto per oggi è stata sospesa la campagna elettororale per la votazioni amministrative in programma il 22 giugno.

NESSUN ITALIANO. Secondo quanto riferito dalla Farnesina nessun italianosarebbe stato coinvolto nel terremoto.

Terremoto in Spagna - agg 02

Un terremoto di magnitudo(Ml) 5.2 è avvenuto alle ore 18:47:26 italiane del giorno 11/Mag/2011 (16:47:26 11/Mag/2011 - UTC).
Il terremoto è avvenuto nel distretto sismico: Spain.

Terremoto in Spagna - agg 01

Spagna, notte di ansia dopo la scossa
Otto vittime, 10mila evacuati a Lorca

In ventimila hanno preferito aspettare l'alba allaperto dopo il terremoto che ha colpita la Murcia nel pomeriggio di ieri. Farnesina: nessun italiano coinvolto. Sospesa la campagna elettorale per le amministrative

LORCA - La Spagna piange i morti del terremoto che ieri ha colpito la regione della Murcia: almeno 8 vittime e circa 160 feriti, di cui tre molto gravi, sono il bilancio del sisma. Ma la paura è ancora tanta fra la popolazione. Per tutta la notte la gente si è riversata in strada per timore di nuove, disastrose, repliche. Almeno in 20.000 hanno preferito rimanere all'aperto, nelle stesse ore in cui sono arrivati i circa 350 uomini del terzo battaglione dell'unità militare di emergenza, con sede a Valencia, inviati dal governo. Altre 10.000 sono state evacuate a Lorca, hanno riferito le autorità locali. Secondo quanto riferito dalla Farnesina, non ci sarebbe italiani coinvolti. Le due scosse di terremoto hanno colpito nel pomeriggio, alle 17.05 E alle 18,47: la prima di 4,5 di magnitudo e la seconda di 5,3 gradi, secondo il sito dell'istituto di geofisica degli Stati Uniti (Usgs). L'epicentro è stato localizzato nel paese di Lorca, dove la scossa ha provocato crolli in molte case e la distruzione di edifici e automobili.

Panico e caos in strada. Nel paese, secondo quanto riferiscono i media spagnoli, c'è una situazione di caos e panico. Le autorità hanno deciso lo sgombero dell'ospedale Rafael Mendez, che avrebbe sofferto di danni strutturali. In totale, 400 persone sono state ricoverate in due diversi strutture ospedaliere con 350 ambulanze mobilitate per i soccorsi. Sul posto anche 400 membri del personale di soccorso, inviati dal ministero dell'interno. Nella notte,

i soccorritori hanno continuato ad evacuare alcuni residenti, temendo pericolosi crolli di tetti, pareti e mura particolarmente danneggiati. "La gente è in strada. Abbiamo organizzato dei punti di accoglienza dove trascorrere la notte. Abbiamo chiamato i centri commerciali perché forniscano acqua, prodotti alimentari e coperte", ha dichiarato il sindaco di Lorca, Francisco Jodar, al quotidiano El Pais. Il ministero dell'interno di madrid ha parlato di danni materiali enormi. "E' come in un film, ci attendiamo delle repliche", ha detto una donna medico in città.

Paura anche a Madrid. Il sisma - che ha provocato alcune frane che hanno interrotto la circolazione in alcune strade della provincia - è stato avvertito anche a Madrid, dove non ha causato alcun danno. Il sudest della Spagna e in particolare la zona della regione della Murcia, è una zona sismica in cui si verificano "abitualmente" delle scosse di terremoto, ma non dell'ampiezza delle due avvenute questo pomeriggio, hanno spiegato gli esperti dell'istituto geografico nazionale (ing) di Madrid. La zona dell'epicentro non ha un'alta densità di popolazione, anche se il paese di lorca ha circa 90.000 abitanti. Si trova a 75 chilometri dal capoluogo, Murcia, che ha invece una popolazione di 400.000 persone.

Le accuse degli esperti. Il presidente del Collegio dei Geologi di Spagna, Luis Eugenio Suarez, ha detto che un terremoto di 5,2 gradi sulla scala di Richter "non avrebbe dovuto produrre vittime" e che gli edifici di Lorca "non avrebbero dovuto crollare". "La Murcia, l'Andalusia e la zone del Levante sono aree a rischio sismico", ha detto a Publico online, "e per questa ragione avrebbero dovuto essere preparate". "Un terremoto di 5,2 non ha l'intensità sufficiente per produrre un effetto crollo". Secondo il geologo i danneggiamenti subiti dalla città "sono dovuti a danni precedenti". Stando a Suarez, l'energia liberata dal terremoto di Lorca è equivalente ad oltre 200 tonnellate di Tnt. Le repliche minori registrate in serata e che continuano durante la notte sono positive, ha aggiunto, "perché implicano che l'energia si libera evitando terremoti di maggiore intensità".

Sospesa la campagna elettorale. Il premier socialista spagnolo Josè Luis Zapatero e il leader dell'opposizione Mariano Rajoy, capo del Partido Popular, hanno concordato di sospendere per oggi la campagna elettorale dei rispettivi partiti per le amministrative e regionali del 22 giugno dopo il terremoto di ieri. La decisione di sospendere per tutta la giornata di oggi tutte le iniziative elettorali di socialisti e popolari è stata presa durante una conversazione telefonica nella serata di ieri fra i due leader.

Incendio nel Bellunese - agg 01





























Grazie alla collaborazione con il sito Meteotriveneto.it è stato aperto un post di monitoraggio sull'evoluzione dell'incendio.
Potete seguire la discussione e l'aggiornamento a questo link

Inoltre potete visionare questa galleria fotografica che sta raccogliendo le foto dell'evento.

martedì 3 maggio 2011

Terremoto e Boati in Fadalto - agg59

Alpago, gli studiosi: «Boati, rumori dell'acqua»

E' l'ipotesi più accreditata tra gli esperti di Trieste. Nell’incontro di Farra si è fatto il punto sulle microscosse, 400 in tre mesi


FARRA D'ALPAGO.
Di 400 microscosse registrate strumentalmente, dal 26 gennaio al 30 aprile, sono state meno di 20 quelle percepite dall'uomo. E'questo uno dei dati emersi dall'incontro di sabato sera con gli esperti dell'Ogs di Trieste, organizzato dal Gruppo Dolomiti Scienza (Gds) in collaborazione con il Comune di Farra e la Cm dell'Alpago nella palestra comunale del paese. Si è parlato anche dell'ultimo forte boato, avvertito dalla popolazione del Fadalto tra giovedì e venerdì scorsi dopo un certo periodo di "silenzio" e di eventi registrati solo strumentalmente. Per gli esperti non c'è però alcuna relazione, almeno storicamente, tra boati e possibili terremoti.
Hanno uno scarso e non provato fondamento scientifico anche i cosiddetti precursori del terremoto, come l'aumentata concentrazione di gas radon, la presenza di vapore acqueo o un particolare comportamento da parte degli animali.
Il fenomeno dei boati in Val Lapisinia e sul Fadalto è stato analizzato e presentato al pubblico, insieme a un excursus storico e scientifico sui terremoti accaduti anche nel Bellunese, la loro natura e i loro effetti, da Laura Peruzza, Pierluigi Bragato e Alessandro Vuan, tutti dell'Istituto nazionale sperimentale di Geofisica e Oceanografia di Trieste, che da alcuni mesi sta effettuando per conto della Regione i monitoraggi e analizzando i dati raccolti dalla strumentazione.
Oltre a quelli registrati centralmente dai sismografi del Centro di Trieste, che evidenziano distintamente solo le scosse dovute a movimenti tettonici (veri e propri terremoti) e non tanto le microscosse localizzate sul Fadalto, continuano a essere studiati anche quelli registrati dalle 7 stazioni mobili locali installate nella zona della sella del Fadalto, quella dove si concentrano i boati e la loro sorgente.
Dal 4 marzo è in funzione anche un sistema automatico di segnalazione via sms sulla base delle registrazioni sismologiche in tempo reale. «Questo per vedere se c'è corrispondenza tra i fenomeni acustici e fenomeni sismici di profondità», ha spiegato Bragato, «ora verificheremo se i piccoli eventi sono scomparsi o vengono nascosti da altri rumori vicino alla stazione».
Eventi che sembrano concentrarsi più verso le ore serali, ma senza una vera e propria costante in questo senso. A gennaio e febbraio per esempio ne sono stati registrati a ore diverse, con una media da 0 a 3 al giorno. La magnitudo normalmente è inferiore a 1 (i sismi fino a 2.8 della scala Richter non sono generalemnte avvertiti) e il segnale proviene da sorgenti diverse, escludendo così l'ipotesi che sia una attività umana a produrre i boati e soprattutto che tali microscosse siano originate da movimenti tettonici, cioè di profondità, che alludono ai terremoti.
Alessandro Vuan, che all'Ogs si occupa di modelli di studio per i terremoti, ha spiegato l'attività di martellatura geologica svolta il mese scorso dall'Ogs sul Fadalto, spiegando che le energizzazioni fatte con pesanti martelli che cadono dall'alto sul terreno, mostrano una polarizzazione simile tra boato e martello.
Anche in base a questa similitudine le ipotesi più probabili sulla causa dei boati, per gli esperti intervenuti, sono da ricercare nei "colpi d'ariete" provocati da movimenti di acque nel sottosuolo, oppure a una microsismicità dovuta alle rocce sotterranee che si asciugano dopo un periodo di abbondanti piogge provocando una variazione di pressione, un fenomeno noto come pressione di poro dei fluidi.
A illustrare i motivi dell'incontro e l'attività di divulgazione scientifica del Gds (presente anche con un sito internet) è stato il suo presidente Fabiano Nart. Alla serata sono inoltre intervenuti anche il presidente della Provincia, Gianpaolo Bottacin, il sindaco di Farra, Floriano De Pra e il presidente della Cm Alpago, Alberto Peterle.

lunedì 2 maggio 2011

Terremoto e Boati in Fadalto - agg58

fonte: Giornaledellaprotezionecivile.it

Fadalto, ancora boati: ampliata l'area monitorata
Un forte boato giovedì scorso e una scossa sismica il giorno di Pasqua hanno spaventato i residenti. Monitoraggio allargato alla zona pedemontana del Grappa
Vacanze pasquali poco tranquille per gli abitanti della zona del Fadalto: nella tarda serata di giovedì scorso, un forte boatoè stato chiaramente avvertito dalla popolazione, in una zona molto circoscritta, tra la chiesa di Fadalto e i bar e ristoranti della Sella. I residenti, molti dei quali sono scesi in strada per timore, hanno dichiarato trattarsi del boato più forte mai sentito dall'inizio dei fenomeni l'autunno scorso e hanno descritto il rumore come quello di una frana sotterranea, non di un colpo secco ma di una ripetizione di rimbombi. Quanto è accaduto è stato solo parzialmente rilevato dal sensore in casa di Giuseppe Berton, a Fadalto Basso, distante in linea d'aria poco meno di un chilometro e unico rimasto in zona. Dalla sella, infatti, sono già state tolte le attrezzature che verranno dislocate dall'altra parte della provincia. E il giorno di Pasqua è arrivato il terremoto vero e proprio registrato alle 14.14, con epicentro tra Belluno e Feltre, di magnitudo 1.4. Dunque persistono i fenomeni, seppur distinti, dei boati e dei sommovimenti tellurici, anche se con una frequenza ed un'intensità inferiore rispetto ai mesi scorsi.

La Protezione civile regionale ha deciso di trasferire la strumentazione del Centro ricerche sismiche di Udine dalla val Lapisina dall'Alpago verso la pedemontana del Grappa, nell'area di Pederobba, per verificare se anche in quell'area esistano delle problematiche simili. Dagli studi risulta, infatti, che i terremoti siano più numerosi nella zona che va dall'Alpago a Vittorio Veneto e si prolunga, verso Mel, Trichiana, fino a raggiungere la valle del Piave, oltre il monte Cesen. Per gli esperti è interessante verificare se anche su questo versante si ripeta, in corrispondenza di faglie tettoniche, lo stesso fenomeno delle microvibrazioni superficiali e dei relativi boati. Il 3 Maggio si terrà un incontro tra Protezione civile regionale e Comitato intercomunale per stabilire come proseguire il monitoraggio. Nell'area di Fadalto rimangono l'apparecchiatura del Crs in casa di Berton, le stazioni sismografiche dell'Enel e della società Autostrade, nonché quella dello stesso Crs a Caneva, più sofisticata delle altre, in grado di catturare i terremoti profondi.