Era il 1962 quando la portaerei USS Independence (CVA-62) incrociando nelle acque del Mediterraneo un veliero italiano lampeggiò il segnalatore luminoso chiedendo: «Chi siete?». La risposta fu: «Nave scuola Amerigo Vespucci, Marina Militare Italiana». La nave statunitense rispose «Siete la più bella nave del mondo».
L'Amerigo Vespucci è il veliero della Marina Militare costruito come nave scuola per l'addestramento degli allievi ufficiali dei ruoli normali dell'Accademia Navale.
Con i sui ottantuno anni, il veliero mantiene inalterate le vecchie tradizioni. Le vele sono ancora in tela olona, le cime sono tutte ancora di materiale vegetale, e tutte le manovre vengono rigorosamente eseguite a mano. Ogni ordine a bordo viene impartito dal comandante, tramite il nostromo, con il fischietto; mentre l'imbarco e lo sbarco di un Ufficiale avviene con gli onori al barcarizzo a seconda del grado dell'ospite.
Varata nei cantieri di Castellamare di Stabia nel 1931, la Vespucci supera gli ottanta metri di lunghezza di scafo e rappresenta l’eccellenza della cantieristica italiana e della tradizione velica e tecnica nazionale, nonché la più ammirata tra le unità della Marina Militare Italiana. Il motto della nave, ufficializzato nel 1978, è «Non chi comincia ma quel che persevera» ed esprime la sua vocazione alla formazione ed addestramento dei futuri ufficiali della Marina Militare.
Anche se secondo il codice internazionale nautico i transatlantici avrebbero sempre la precedenza di rotta sulle altre navi, questi quando incrociano l’Amerigo Vespucci spengono i motori, cedono la precedenza e la salutano con tre colpi di sirena. Un rispettoso inchino al veliero più bello del mondo.
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