Terremoto Emilia: il punto sull'assistenza alla popolazione
6 giugno 2012
Allegata alla news, una nota contenente indicazioni operative per lo svolgimento delle attività di valutazione dell'agibilità in Emilia Romagna
Aggiornamento ore 14
Il Servizio Nazionale di Protezione Civile continua a prestare assistenza nei luoghi colpiti dal terremoto, con circa 5000 forze in più sul territorio, oltre a quelle che già operano in ordinario.
Assistenza alla popolazione. Con l’ultimo campo allestito nei giorni scorsi a Carpi, in provincia di Modena, sono 34 le aree di accoglienza che offrono assistenza a circa 9400 persone in Emilia Romagna. Di queste, circa l’80% è ospitata nei 27 campi attivati in provincia di Modena, la più colpita dagli eventi sismici del 20 e del 29 maggio. Nelle strutture al coperto, come scuole, palestre, caserme, e vagoni letto offerti dalle Ferrovie dello Stato e Genio Ferrovieri sono invece accolte oltre 2600 persone mentre negli alberghi circa 2200.
Nella Regione Lombardia, in provincia di Mantova, 7 aree di accoglienza si sono aggiunte alle 3 precedentemente allestite, per effetto di una regolarizzazione dei campi nati spontaneamente sul territorio. Queste aree accolgono in tutto circa 1400 persone, a cui se ne aggiungono oltre 530 ospitate in 11 strutture al coperto e negli alberghi , per un totale di oltre 2000 persone accolte.
In Veneto, nella provincia di Rovigo, le persone assistite sono 64.
In totale, la popolazione emiliana, veneta e lombarda, che sta ricevendo assistenza è di circa 16400 persone, di cui oltre 10900 ospitate in aree di accoglienza, oltre 3200 in strutture al coperto e oltre 2200 in alberghi. Il 60% delle persone assitite si trova nella provincia di Modena. Le aree di accoglienze e le strutture al coperto, ormai completamente allestite e funzionanti, da questa settimana, verranno dotate di condizionatori e ombreggianti in vista anche del graduale aumento delle temperature previsto per i prossimi giorni.
Nota sulle valutazioni di agibilità. Rientrano tra le attività avviate subito dopo la scossa del 20 maggio anche le verifiche di agibilità degli edifici pubblici e privati. Con l’istituzione della Di.coma.C il 2 giugno scorso, è stata anche formalizzata la funzione di supporto “Rilievo di agibilità”, in cui collabora personale del Dipartimento e della Regione Emilia Romagna. Un prima nota firmata il 4 giugno scorso contenente indicazioni operative per lo svolgimento delle valutazioni di agibilità con scheda AEDES nella Regione Emilia-Romagna è già stata diramata alla Regione, ai centri di coordinamento provinciali e ai comuni emiliani colpiti dal terremoto. Per le verifiche di agibilità sulle attività produttive, la circolare rimanda a quanto disposto dall’ Ordinanza del Capo Dipartimento n.2 del 2 giugno 2012.
Primi dati sui rilievi di agibilità. Ad oggi, sono oltre 2600 i sopralluoghi AEDES effettuati dalle squadre di rilevatori formati nel corso “valutazione di agibilità e rilievo del danno” organizzato dal Dipartimento e dalla regione Emilia-Romagna. Di questi, circa 700 sono stati effettuati nella provincia di Bologna, oltre 1000 in provincia di Ferrara, circa 650 in provincia di Modena e oltre 150 in provincia di Reggio Emilia. I primi esiti dei sopralluoghi restituiscono questo quadro: oltre 1000 edifici, cioè circa il 40%, risultano agibili con esito A; quasi 500, cioè il 18% circa, sono temporaneamente inagibili con esito B; 170 circa sono parzialmente inagibili con esito C; 50 circa sono inagibili temporaneamente ma da rivedere con approfondimenti e hanno avuto esito E; mentre oltre 750 sopralluoghi, cioè il 28%, sono inagibili con esito D e a altri 130 sono inagibili ma per cause esterne e hanno esito F. Nei territori colpiti dal terremoto stanno svolgendo rilievi di agibilità anche i Vigili del Fuoco. In particolare, la loro attività riguarda verifiche speditive condotte su edifici che non presentano danni evidenti o riportano piccole lesioni. Sono invece individuati come edifici da sottoporre direttamente a verifica con scheda AEDES quelli con evidenti lesioni, crolli limitati o crolli estesi.
Il Servizio Nazionale di Protezione Civile continua a prestare assistenza nei luoghi colpiti dal terremoto, con circa 5000 forze in più sul territorio, oltre a quelle che già operano in ordinario.
Assistenza alla popolazione. Con l’ultimo campo allestito nei giorni scorsi a Carpi, in provincia di Modena, sono 34 le aree di accoglienza che offrono assistenza a circa 9400 persone in Emilia Romagna. Di queste, circa l’80% è ospitata nei 27 campi attivati in provincia di Modena, la più colpita dagli eventi sismici del 20 e del 29 maggio. Nelle strutture al coperto, come scuole, palestre, caserme, e vagoni letto offerti dalle Ferrovie dello Stato e Genio Ferrovieri sono invece accolte oltre 2600 persone mentre negli alberghi circa 2200.
Nella Regione Lombardia, in provincia di Mantova, 7 aree di accoglienza si sono aggiunte alle 3 precedentemente allestite, per effetto di una regolarizzazione dei campi nati spontaneamente sul territorio. Queste aree accolgono in tutto circa 1400 persone, a cui se ne aggiungono oltre 530 ospitate in 11 strutture al coperto e negli alberghi , per un totale di oltre 2000 persone accolte.
In Veneto, nella provincia di Rovigo, le persone assistite sono 64.
In totale, la popolazione emiliana, veneta e lombarda, che sta ricevendo assistenza è di circa 16400 persone, di cui oltre 10900 ospitate in aree di accoglienza, oltre 3200 in strutture al coperto e oltre 2200 in alberghi. Il 60% delle persone assitite si trova nella provincia di Modena. Le aree di accoglienze e le strutture al coperto, ormai completamente allestite e funzionanti, da questa settimana, verranno dotate di condizionatori e ombreggianti in vista anche del graduale aumento delle temperature previsto per i prossimi giorni.
Nota sulle valutazioni di agibilità. Rientrano tra le attività avviate subito dopo la scossa del 20 maggio anche le verifiche di agibilità degli edifici pubblici e privati. Con l’istituzione della Di.coma.C il 2 giugno scorso, è stata anche formalizzata la funzione di supporto “Rilievo di agibilità”, in cui collabora personale del Dipartimento e della Regione Emilia Romagna. Un prima nota firmata il 4 giugno scorso contenente indicazioni operative per lo svolgimento delle valutazioni di agibilità con scheda AEDES nella Regione Emilia-Romagna è già stata diramata alla Regione, ai centri di coordinamento provinciali e ai comuni emiliani colpiti dal terremoto. Per le verifiche di agibilità sulle attività produttive, la circolare rimanda a quanto disposto dall’ Ordinanza del Capo Dipartimento n.2 del 2 giugno 2012.
Primi dati sui rilievi di agibilità. Ad oggi, sono oltre 2600 i sopralluoghi AEDES effettuati dalle squadre di rilevatori formati nel corso “valutazione di agibilità e rilievo del danno” organizzato dal Dipartimento e dalla regione Emilia-Romagna. Di questi, circa 700 sono stati effettuati nella provincia di Bologna, oltre 1000 in provincia di Ferrara, circa 650 in provincia di Modena e oltre 150 in provincia di Reggio Emilia. I primi esiti dei sopralluoghi restituiscono questo quadro: oltre 1000 edifici, cioè circa il 40%, risultano agibili con esito A; quasi 500, cioè il 18% circa, sono temporaneamente inagibili con esito B; 170 circa sono parzialmente inagibili con esito C; 50 circa sono inagibili temporaneamente ma da rivedere con approfondimenti e hanno avuto esito E; mentre oltre 750 sopralluoghi, cioè il 28%, sono inagibili con esito D e a altri 130 sono inagibili ma per cause esterne e hanno esito F. Nei territori colpiti dal terremoto stanno svolgendo rilievi di agibilità anche i Vigili del Fuoco. In particolare, la loro attività riguarda verifiche speditive condotte su edifici che non presentano danni evidenti o riportano piccole lesioni. Sono invece individuati come edifici da sottoporre direttamente a verifica con scheda AEDES quelli con evidenti lesioni, crolli limitati o crolli estesi.
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