sabato 12 ottobre 2019

Analisi approfondita dati del Progetto Giano del sisma a Cavaso del Tomba del 23/09/2019. Un possibile segnale precursore sismico?

Recentemente vi avevo parlato di alcune interessanti corrispondenze nei dati rilevati dal monitoraggio del campo elettromagnetico da parte del Progetto Giano, in concomitanza di un terremoto avvenuto nella pedemontana trevigiana, tali da fare ritenere di essere di fronte ad un possibile precursore sismico elettromagnetico PSE.


In quella occasione era stata presentata una relazione su una prima analisi redatta da Roberto IK1XHH (link).

La stessa relazione è stata ora redatta in una versione con approfondimenti e considerazioni sui dati rilevati.  E' possibile leggere la relazione completa redatta da Roberto IK1XHH al seguente link.

Sono stati realizzati una serie di controlli al fine di verificare ed escludere eventuali disturbi a carattere locale o dovuti da altri fenomeni. Tale controllo è stato effettuato a campione per il momento tenendo conto ad esempio di situazioni meteorologiche simili e/o giornate con attività elettrica locale per escludere ad esempio si possa trattare di scariche e relativi segnali impulsivi dovute ai fulmini.
Dal punto di vista meteorologico riporto una breve sintesi realizzata dagli amici di NordEstMeteo (link) che personalmente ringrazio.


Nella giornata di domenica 22 settembre un fronte caldo collegato ad una modesta saccatura atlantica si avvicinava da SW. I cieli si presentavano nuvolosi per nubi medio-alte e stratificate, associate a sporadici e deboli piovaschi nelle ore pomeridiane. Fugaci schiarite intervenivano dopo il tramonto.
Nella giornata di lunedì 23 transitava invece il fronte freddo. Il cielo era coperto da nembostrati associati a primi deboli piovaschi al mattino, poi a piogge temporaneamente consistenti nel pomeriggio in successivo esaurimento serale.
Durante le due giornate non si sono registrati fulmini lungo la pedemontana, qualcosa su Friuli Venezia Giulia e basso Veneto.

Attualmente sono in corso ulteriori accertamenti su una serie di dati che copre circa 400 giornate, ma come si può immaginare il lavoro risulta corposo.

Nel caso di nuovi dettagli ed approfondimenti sarà rilasciata una nuova versione della relazione da parte di Roberto IK1XHH.

Ancora una volta è bene ricordare che allo stato attuale delle conoscenze scientifiche non è possibile prevedere i terremoti in maniera precisa e che tali studi e ricerche hanno carattere sperimentale.

Alle prossime
73 de Giorgio IU3IOU


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