La ricerca SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) pone il suo fondamento, per così dire, sul famoso segnale denominato "WOW".
E' doveroso premettere che, come molti di voi ben sanno, questa materia mi affascina nella misura in cui essa viene presa in considerazione in maniera precisa e scientifica, con dati alla mano e non con strane visioni o altro come già precisato più e più volte.
Nei giorni scorsi è stata divulgata la notizia di un segnale anomalo proveniente dalla stella HD 164595.
Di seguito potete trovare una interessante disamina a cura del Dr. Massimo Teodorani, astrofisico, ricercatore e divulgatore, scrittore di scienza, il quale per alcuni anni ha collaborato al Progetto SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) presso il radiotelescopio di Medicina.
Giunge notizia direttamente dal SETI Institute che al grande radiotelescopio russo RATAN-600 dislocato sulle montagne del Caucaso, sarebbe stato scoperto un segnale altamente sospetto. Il segnale sembra provenire da HD 164595, una stella di sequenza principale della stessa classe spettrale del Sole, distante 94 anni-luce da noi (pertanto relativamente vicina). Di questa stella è già stato scoperto un pianeta delle dimensioni di Nettuno, che però non può in alcun modo ospitare né l’intelligenza né la vita. Ciò non esclude che nel sistema di questa stella possano esserci anche pianeti di tipo roccioso non ancora scoperti che si trovano nella fascia di abitabilità.
Sta di fatto che gli astronomi russi hanno dato notizia ufficiale solo un anno dopo, ovviamente per prudenza (quindi i complottari possono starsene ben zitti), dato che scienza è fatta di serietà e non di strombazzamenti o bufale. Ne risulta un segnale ovviamente debole, come ci si aspetta in questi casi, rilevato alla frequenza di 11 GHz (nel range delle microonde) e su una banda molto estesa di 1 GHz. Per essere stato sospettato come segnale SETI (ancora non ho visto i dati tecnici) è ovvio che deve avere caratteristiche marcatamente Doppler (o eventualmente anche polarizzate), dal momento che un segnale prodotto da un trasmettitore radio deve per forza provenire da un pianeta che ruota attorno a se stesso e rivolve attorno alla sua stella, fattore che sposta la radiazione elettromagnetica ora verso le alte frequenze (trasmettitore in avvicinamento) ora verso le basse frequenze (trasmettitore in allontanamento).
E’ davvero ancora troppo presto per trarre delle conclusioni. Del resto di "falsi allarmi" ce ne sono già stati in passato (come ad esempio nel 2004 da Arecibo), ma questo sembra davvero il più attraente.
Il segnale rilevato dai russi è distribuito su una banda di frequenza estremamente larga, un miliardo di volte più estesa della banda usata tipicamente dal Progetto SETI del mondo occidentale, quindi il segnale, con tutte le sue armoniche, sarebbe diluito e apparirebbe molto debole. Dopo l’annuncio tecnico proprio questi giorni gli astronomi americani dello Allen Array Telescope (ATA) si sono subito messi al lavoro per tentare di confermare il segnale trovato dai russi. E quindi, dato che lavorano a banda molto stretta, dovranno scansionare un intervallo di frequenze molto largo per sperare di trovare il segnale su una banda radio ben precisa: per questa ragione il segnale potrebbe essere meno debole di quanto è apparso al RATAN-600. Per ora gli astronomi americani non possono confermare nulla, e ci vorrà ancora molto lavoro per coprire 1 GHz di banda.
Se il segnale fosse confermato questo non significa che questo debba essere per forza un segnale di tipo SETI. Secondo Seth Shostak, portavoce del SETI americano, il segnale potrebbe essere anche dovuto al fenomeno del "gravitational microlensing" che occasionalmente amplifica di molto un segnale (radio in questo caso) per via della distorsione relativistica della luce ad opera di un campo gravitazionale, oppure potrebbe essere dovuto a mera interferenza elettromagnetica causata da noi. Quindi sono molti i problemi da risolvere prima di dire l’ultima parola: 1) confermare il segnale; 2) stabilire che cosa esattamente lo causa.
Se davvero si trattasse di un segnale extraterrestre intelligente allora ci sarebbero due possibilità. Se il segnale è intenzionale e miratamente inviato al nostro sistema solare allora proverrebbe da una civiltà di Tipo I (di poco più avanzata della nostra). Mentre se il segnale è non-intenzionale, cioè facente parte di un “broadcasting” che invia segnali in tutte le direzioni, allora proverrebbe da una civiltà di Tipo II (in grado di imbrigliare l’energia della loro stella). Infatti la quantità di energia di cui una ipotetica civiltà extraterrestre disporrebbe si identifica in tipologie di energia crescente andando al Tipo I al Tipo III.
Infine per avere una conferma definitiva di un segnale extraterrestre intelligente è indispensabile che più radiotelescopi dislocati in differenti parti del mondo ne diano conferma e non uno solo, e che il segnale sia più o meno persistente nel tempo. Un segnale ricevuto solamente per breve tempo va scartato.
Dunque è tutto estremamente prematuro, e per ora è impossibile trarre conclusioni. Sta di fatto che intanto iniziano a rullare i tamburi. Magari tra 6 mesi al massimo potremo avere notizie brutte, ilari o magari anche belle.
Foto del radiotelescopio russo RATAN-600
Potete trovare la notizia principale, direttamente sul sito ufficiale del SETI Institute.
www.seti.org/seti-institute/a-seti-signal