Appunti di ricerca e sperimentazione amatoriale di Giorgio De Luca IU3IOU (SWL I-4979/VE) . Cornuda (TV) ITALY
martedì 20 dicembre 2011
Auguri al blog e dal blog
E' importante allora fare un bilancio di questo anno.
Un anno e qualche mese fa festeggiavo le prime mille visite al blog, ora sono qui a festeggiare le oltre 10.000 visite al blog e le oltre 18.000 pagine visitate.
E questo è un primo dato..
Durante questo 2011 molti sono stati i contatti sui diversi temi trattati nel blog specie a causa di eventi occorsi nel territorio veneto e nazionale. Molti i contatti che stanno portando a fattive collaborazioni.
Non resta quindi che augurare a tutti, visitatori assidui o saltuari, collaboratori e semplici interessati, un Sereno Natale ed uno strepitoso 2012.
martedì 13 dicembre 2011
riparte il monitoraggio sismico tramite QCN
Tale sensore sismico collegato via USB al pc e grazie al software QCNLive (Quake Catcher Network) registrerà sullo schermo le scosse, i tremori e tutte le vibrazioni. Il software è quello del progetto di stazioni sismiche diffuse progettato dall'università di Stanford grazie al client BOINC (quello già famoso per il programma di calcolo distribuito seti@home che che capta i suoni dallo spazio e li analizza alla ricerca di trasmissioni o suoni extraterrestri).
La stazione sarà collegata alla rete QCN ma verrà utilizzata anche a livello locale per la registrazione delle immagini dei sismogrammi e dei tracciati.
Visto che il sensore è stato posizionato oggi, i prossimi giorni saranno oggetto di prove e configurazioni, necessarie per il posizionamento, la taratura e la messa a punto del ricevitore e del collegamento al pc.
lunedì 12 dicembre 2011
Sequenza sismica del Pollino
Mormanno e Rotonda è attiva una sequenza sismica di tipo “a sciame”.
Eccovi quindi un link dell'INGV dove reperire informazioni sulla sequenza sismica in atto.
http://www.ingv.it/primo-piano/comunicazione/2011/11241410/
Nuovo evento sismico Garda
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Zona Lago di Garda.
martedì 6 dicembre 2011
Evento sismico Garda
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Zona_Lago_di_Garda.
Non si segnalano danni a cose o persone.
Pochissime le persone che hanno percepito il sisma. Secondo gli esperti, comunque, l’epicentro è stato registrato a una distanza di 10 chilometri dai comuni di Gargnano, Toscolano Maderno, Gardone Riviera, San Zeno di Montagna e Torri del Benaco. La profondità del movimento tellurico sarebbe stata registrata a 20 chilometri nel sottosuolo.
L’ultima scossa di terremoto sul Garda era stata registrata il 29 ottobre scorso, con magnitudo 4.2, con epicentro sotto il Monte Baldo.
martedì 8 novembre 2011
Maltempo Treviso agg. 02
Nella pedemontana vengono monitorati alcuni fenomeni franosi.
Ecco un link con gli aggiornamenti in diretta
http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2011/11/08/news/il-maltempo-arriva-nella-marca-la-diretta-auto-nel-canale-a-carbonera-silea-allagata-1.1655696
Maltempo Treviso agg. 01
Date le abbondanti precipitazioni in corso, la Provincia sta monitorando la situazione della viabilità provinciale e dei principali fronti di frana e smottamenti attivi, impegnando a tale scopo gli uomini della Polizia Provinciale e dell'Ufficio manutenzione stradale, della Protezione Civile e i geologi del Settore Ambiente.
Al momento non sono segnalate situazioni di criticità particolare. Le zone maggiormente monitorate, in coordinamento con le Amministrazioni Comunali, riguardano l'area del vittoriese e di Carbonera. Particolare attenzione viene posta sui corsi d'acqua e sugli smottamenti già evidenziati in occasione dell'alluvione dello scorso anno che potrebbero aggravarsi.
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 15
La Polizia Provinciale sta intervenendo nei Comuni di Silea e Carbonera per regolare la viabilità a seguito di episodi di allagamento che hanno reso temporaneamente impraticabili alcune strade comunali e sottopassi.
La Protezione Civile ed i geologi del Settore Ambiente della Provincia continuano il monitoraggio del territorio in particolare nelle zone di Vittorio Veneto e Valdobbiadene.
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 17
La Polizia Provinciale e i tecnici dell’Ufficio manutenzione stradale sono intervenuti per ripristinare la viabilità lungo la S. P. 152, in località Nogarolo, in Comune di Tarzo, interrotta da una frana di ridotte dimensioni e dalla vegetazione che aveva invaso la sede stradale.
Si segnalano allagamenti significativi nei Comuni di Carbonera e Breda di Piave lungo la S. P. 108 e la S. P. 115, in Comune di Silea e in Comune di Villorba in particolare nel sottopasso di Castrette. La situazione è comunque in miglioramento.
La Protezione Civile e i geologi del Settore Ambiente della Provincia continuano il monitoraggio del territorio in particolare nelle zone di Vittorio Veneto e Valdobbiadene.
venerdì 4 novembre 2011
Scossa di terremoto in Fadalto
VITTORIO VENETO - Torna a tremare il Fadalto: ieri alle 13,21 i sismografi hanno registrato una scossa di 2,5 gradi Richter, scossa che è stata avvertita anche dai residenti della zona, fino a Fregona.
Erano le 13,21 quando i sismografi del Centro Ricerche Sismologiche di Udine hanno registrato il movimento della terra: l'epicentro a Farra d'Alpago (BL) a 6 km di profondità con una magnitudo di 2,5. L'epicentro dunque a cavallo delle province di Treviso e Belluno sul versante del Cansiglio.
Diverse le testimonianze dei residenti del Fadalto che hanno avvertito la scossa. Solo un anno fa qui venne registrato il fenomeno dei "boati del Fadalto" che per diversi mesi non fece dormire sogni tranquilli ai residenti. Gli esperti, dopo aver monitorato il territorio ed eseguito test, giunsero alla conclusione che il fenomeno fosse correlato alle abbondanti piogge cadute nei mesi precedenti, acqua che, scorrendo nelle cavità carsiche, avrebbero generato i boati, quei rumori sordi avvertiti dagli abitanti della valle.
martedì 1 novembre 2011
Prove radio Rete Radio Montana
Ahimè nessun ascolto o collegamento ha visto per protagonisti altri utenti della rete.
Alcune persone però occupavano proprio il canale 8/16 non so se per casualità o perchè abbiano visto il progetto Rete Radio Montana. Non ho potuto approfondire la cosa in quanto non sono riuscito a collegarli ma solo ad ascoltarli.
Ho approfittato dei collegamenti per presentare agli interlocutori il progetto Rete Radio Montana e per invitarli a prendere visione del progetto, e chissà magari aderire!
E' stata un'occasione interessante anche di radioascolto in quanto riuscivo a raggiungere diverse conversazioni dall'Emilia Romagna in qualità telefonica che però non riuscivo a collegare.
Terremoto Verona agg 04
Tempo Origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità Magnitudo Fonte
2011-10-31 22:34:05.000 45.702 10.927 8.5 3.1 Sala Sismica
2011-10-31 22:12:44.000 45.722 10.916 6.5 3.4 Sala Sismica
2011-10-31 07:19:28.000 45.690 10.920 10.0 1.6 Sala Sismica
2011-10-31 04:13:02.000 45.693 10.919 10.1 1.7 Sala Sismica
2011-10-30 07:51:22.000 45.707 10.929 6.3 1.7 Sala Sismica
2011-10-30 03:49:35.000 45.696 10.936 9.4 2.7 Sala Sismica
2011-10-29 08:09:15.000 45.719 10.926 5.4 2.4 Sala Sismica
2011-10-29 04:13:34.000 45.706 10.923 9.1 4.2 Sala Sismica
lunedì 31 ottobre 2011
Terremoto Verona agg 03
Un terremoto di magnitudo(Ml) 2.7 è avvenuto alle ore 04:49:35 italiane del giorno 30/Ott/2011 (03:49:35 30/Ott/2011 - UTC).
Un terremoto di magnitudo(Ml) 3.4 è avvenuto alle ore 23:12:44 italiane del giorno 31/Ott/2011 (22:12:44 31/Ott/2011 - UTC).
Un terremoto di magnitudo(Ml) 3.1 è avvenuto alle ore 23:34:05 italiane del giorno 31/Ott/2011 (22:34:05 31/Ott/2011 - UTC).
Tutti i terremoti sono stati localizzati dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Zona_Lago_di_Garda.
Una scossa di terremoto 3.4 è stata registrata in serata tra Veneto e Trentino. La scossa ha avuto come coordinate 45.722°N e 10.916°E. L’epicentro è stato localizzato tra i comuni di Ala, Avio, Brentino Belluno, Ferrara di Monte Baldo.
La scossa è stata piuttosto superficiale, ad una profondità di soli 6.5 km. Tra i 10 i 20 km dall’epicentro si trovano i comuni di Limone sul Garda, Tignale, Tremosine, Arco, Brentonico, Isera, Mori.
La zona è la stessa della scossa di sabato mattina di magnitudo 4.2. Si tratta di una delle repliche più forti da quell’evento sismico.
Il terremoto è stato distintamente avvertito dalla popolazione.
La scossa è stata seguita alle 23.34 da un altro sisma di magnitudo 3.1 localizzato sempre nella stessa area.
Oltre a questi il CRS segnala degli eventi minori registrati nella stessa area.
Il numero degli eventi fa iniziare a pensare ad una sequenza sismica se non uno sciame sismico.
sabato 29 ottobre 2011
Terremoto Verona agg 02
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Zona_Lago_di_Garda.
Ecco alcuni link con relazioni sugli eventi accaduti
http://www.regione.veneto.it/Ambiente+e+Territorio/Protezione+Civile/Sismica.htm
http://comunicazione.ingv.it/primo-piano/archivio-primo-piano/notizie-2011/garda-29ott2011.pdf
Terremoto Verona
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Zona_Lago_di_Garda.
Il terremoto non sembra aver provocato danni a cose o persone, anche se la scossa è apparsa sufficientemente potente da svegliare diversi cittadini. Al momento non risultano chiamate d’ emergenza ai soccorritori..
Il terremoto è stato percepito anche qui insieme ad una sorta di rombo, di boato che ha seguito la vibrazione.
lunedì 24 ottobre 2011
Terremoto Turchia agg 05
Ma il bilancio è destinato a peggiorare con oltre 1300 feriti ricoverati negli ospedali e centinaia di dispersi.
Ruspe e militari si sono uniti agli sforzi per rimuovere le montagne di cemento crollato a causa del sisma di magnitudo 7.2, che ha scosso la città di Van e il paese di Ercis, nel cuore del Kurdistan turco.
A Van, una città di un milione di abitanti che si affaccia su un lago circondato da montagne innevate, le ruspe stanno togliendo le macerie di un palazzo di sei piani, dove si teme che almeno 70 persone siano rimaste in trappola.
Una donna accanto alle macerie di un altro palazzo di quattro piani ha detto ai soccorritori di avere parlato al cellulare con un amico sotto i detriti sei ore dopo il sisma.
Il primo ministro Tayyip Erdogan è arrivato a Van e ha detto di temere per la sorte dei villaggi che i soccorritori non sono ancora riusciti a raggiungere.
"Le case sono fatte di mattoni di fango e sono più vulnerabili ai terremoti. Devo dire che quasi tutti gli edifici in questi villaggi sono distrutte", ha detto in una conferenza stampa.
Il vice primo ministro Bulent Arinc ha detto che il bilancio delle vittime è salito a quota 279, con oltre 1.300 feriti. Ma il ministro dell'Interno ha detto che in centinaia mancano all'appello.
Al sisma principale, durato 25 secondi e verificatosi alle 12,41 ora italiana di ieri, hanno fatto seguito oltre 100 scosse di assestamento.
Terremoto Turchia agg 04
SCOSSE - Nella serata di domenica, il paese era stato colpito anche da una nuova scossa di magnitudo 6,1, avvertita a sud-est della città di Van e registrata a una profondità di 9 chilometri.
domenica 23 ottobre 2011
Terremoto Turchia agg 03
Violento terremoto a Sud-Est del Paese
Sindaco di Van: "Morte e distruzione"
Scossa di magnitudo 7.3 nella provincia orientale con capoluogo Van, 380mila abitanti, dove si sta recando il premier Erdogan. Una prima stima parla di 500-1000 vittime. Appello del sindaco di Van: "Ci sono molti morti, abbiamo bisogno di medici e aiuti". Israele offre il suo aiuto ad Ankara
ANKARA - Un forte terremoto è stato registrato oggi in una provincia orientale turca con capoluogo nella città di Van, 380mila abitanti, vicina al confine con l'Iran. Si teme un drammatico bilancio: senza fornire cifre, l'Ufficio del primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che il terremoto ha causato vittime e danni. Una prima stima è arrivata dall'istituto di sismologia Kandill di Istanbul: le vittime sarebbero tra 500 e mille. Mezzi dell'esercito e della mezzaluna rossa sono in marcia verso l'area colpita, dove si sta recando anche il premier Erdogan. Attraverso il consolato di Smirne, l'ambasciata italiana ad Ankara si è accertata delle condizioni dell'unica famiglia di nostri connazionali residente a Van: sta bene. Israele, in crisi diplomatica con la Turchia, offre ad Ankara il suo aiuto umanitario.
Il terremoto è avvenuto alle 13:41 locali (le 12:41 italiane) ed è stato avvertito fra l'altro a Diyarbakir, Sirnak, Siirt, Batman e Mardin. Secondo l'osservatorio turco Kandill, il sisma ha raggiunto i 6.6 Gradi della scala Richter, ma l'istituto geologico americano (Usgs) ha registrato una scossa di magnitudo ancora maggiore: 7.3, con profondità di 7,2 chilometri, epicentro a 19 chilometri a nord-est di Van. Qualche ora dopo, l'istituto turco rettifica il primo dato, confermando la magnitudo registrata dagli americani.
La Cnn ha dato la notizia che il premier Erdogan si sta recando a Van assieme al ministro della Sanità. Il sindaco del capoluogo, Bekir Kaya, parla di "molto morti. Parecchi edifici sono crollati, c'è tanta distruzione - ha riferito alla televisione turca Ntv -. Abbiamo urgente bisogno di aiuto, di medici". La televisione rende chiaramente la misura del dramma: edifici di più piani crollati, gente che scava con le mani o invoca aiuto sbracciandosi in una lotta contro il tempo per cercare di tirare fuori dalle macerie le persone intrappolate.
In un'intervista all'emittente locale Ntv, anche il sindaco del distretto di Ercis, Zulfikar Arapoglu, ha detto che ci sono "molti morti e feriti" e ha chiesto aiuti immediati. Secondo l'agenzia Cihan, nel distretto avrebbero perso la vita una trentina di persone. La mezzaluna rossa fa sapere che un suo team in zona sta cercando di estrarre vivi i residenti di una casa per studenti e che sono in arrivo tende, coperte e cibo per gli sfollati della regione.
Il vicepremier turco Besir Atalay ha riferito che il sisma nell'est della Turchia ha abbattuto circa dieci edifici a Van e tra i 25 e i 30 nel vicino distretto di Ercis. Lo riferisce la Cnn turca. La televisione mostra immagini di Van in cui si vedono molti edifici completamente crollati con gente che scava tra i detriti. Anche la rete telefonica è seriamente danneggiata, l'aeroporto invece è aperto e attivo.
Secondo l'agenzia Anadolu, nella provincia di Van si susseguono le scosse di assestamento. Una in particolare, ancora con epicentro a 19 chilometri a nord-est di Van, ha raggiunto magnitudo 5,6, secondo l'Usgs. Le scosse sono state avvertite anche nelle province limitrofe, creando forte panico nella popolazione e scatenando la fuga in massa dalle abitazioni.
Le conseguenze del terremoto potrebbero essere davvero disastrose in un paese come la Turchia, dove molte case sono state edificate non nel pieno rispetto delle norme, è il commento dei sismologi citati dalle televisioni. La Turchia è un paese notoriamente a rischio terremoto. Nei mesi di agosto e novembre del 1999, due forti scosse provocarono la morte di circa 20mila persone.
Terremoto Turchia agg 02
Un forte terremoto nella provincia turca di Van, nell'est del Paese, ha causato il crollo di almeno quaranta edifici e si teme un bilancio pesante. L'Osservatorio Kandilli di Istanbul ha fornito una prima stima che si aggira tra i 500 e i mille morti. La prima vittima accertata è una bambina di 8 anni che abitava a Bitlis. In un primo momento l'istituto aveva parlato di un sisma di 6.6 gradi della scala Richter. Poi però ha rettificato facendo propri i numeri forniti dall'Istituto geologico americano, che ha invece registrato da subito una scossa di magnitudo 7.3, con profondità di 7,2 chilometri. Recep Tayyip Erdogan si sta recando a Van. Senza fornire cifre, anche l'Ufficio del primo ministro turco ha confermato che il sisma ha causato vittime e danni.
VITTIME E PANICO - «Ci sono molte vittime. Parecchi edifici sono crollati, c'è tanta distruzione», ha riferito alla televisione turca Ntv il sindaco di Ercis. «Abbiamo urgente bisogno di aiuto, di medici», ha aggiunto. Nella cittadina sono crollati venticinque condomini e un dormitorio. Lo ha reso noto la Mezzaluna Rossa turca, aggiungendo che i suoi soccorritori hanno estratto dalle macerie del dormitorio diverse persone ferite. Nella provincia di Mus sono crollati i minareti di due moschee. «Alcuni cittadini sono intrappolati sotto le macerie di edifici nel centro di Van», scrive l'agenzia Anadolu riferendosi alla città da oltre 330 mila abitanti. L'epicentro del sisma, ha precisato l'Osservatorio Kandilli, è stato localizzato nel villaggio di Tabanli, sempre nella provincia di Van. Il terremoto è avvenuto alle 13:41 locali (le 12:41 italiane) ed è stato avvertito fra l'altro a Diyarbakir, Sirnak, Siirt e Mardin. A Van - che conta 380.000 abitanti - si è «diffuso un grande panico», ha riferito il sindaco Bekir Kaya alla tv privata Ntv. Specialisti turchi intervistati dai media sottolineano come in Turchia le norme anti-sismiche non vengano spesso rispettate e quindi i danni possano risultati ingenti.
Terremoto Turchia
venerdì 21 ottobre 2011
Eventi sismici Val del Trebbia agg 06
20 ottobre 2011
Approfondimenti sui fenomeni in corso e sulla prevenzione del rischio sismico
Il Dipartimento riceve dai cittadini richieste di informazioni sui terremoti avvertiti dall’inizio di ottobre nell’area della Val Trebbia, circa 40 km a est-nordest di Genova.
Sulla base dei dati forniti dall'Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dall'Ufficio Rischio sismico e vulcanico del Dipartimento della Protezione Civile, pubblichiamo alcuni approfondimenti su questi fenomeni.
Dall’inizio di ottobre la zona della Val Trebbia è interessata da una sequenza sismica. Ad oggi sono state localizzate 22 scosse, con una magnitudo Ml massima di 4.0, registrata questa mattina alle 8:10 e alle 8:11. Ad oggi, fino alle 12.00, si sono verificati 11 terremoti, mentre altri 11 sono stati registrati dall’inizio di ottobre a ieri. Le profondità dei terremoti sono superficiali, entro dieci chilometri dalla crosta.
L’area della Val Trebbia presenta una pericolosità sismica medio-bassa, in base alla mappa di pericolosità sismica del nostro Paese realizzata dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. I Comuni interessati dalla sequenza in corso sono classificati in zona sismica 3. La mappa di pericolosità e la classificazione sismica indicano quali sono le aree del nostro Paese interessate da un'elevata sismicità, e quindi dove è più probabile che si verifichi un terremoto di forte intensità, ma non possono stabilirne il momento esatto. Lo studio delle sequenze sismiche, come quelle in atto in Val Trebbia, non consente di fare ipotesi sulla possibilità che si verifichi o meno una scossa più forte. Ad oggi, infatti, non ci sono metodi riconosciuti dalla scienza per prevedere il tempo ed il luogo esatti in cui avverrà un terremoto. La mappa di pericolosità sismica è tuttora lo strumento più efficace che la comunità scientifica mette a disposizione per le politiche di prevenzione. La prevenzione, che si realizza principalmente attraverso la riduzione della vulnerabilità sismica delle costruzioni, ovvero il rafforzamento delle costruzioni meno resistenti al sisma, resta la migliore difesa dai terremoti e l'unico modo per ridurne le conseguenze.
In Italia la Rete sismica nazionale registra 10.000 terremoti ogni anno, mediamente trenta al giorno, che non è possibile prevedere. Per questo è importante essere consapevoli del livello di pericolo del territorio e informarsi su come sono costruiti gli edifici in cui viviamo, studiamo e lavoriamo, e sulla loro conseguente vulnerabilità sismica.
Sismicità dell’area
La sismicità dell’area della Val Trebbia negli ultimi anni, a partire dal 2005, è stata molto scarsa e gli eventi di oggi sono le magnitudo maggiori registrate nell’intero periodo. Storicamente l’area non è stata interessata da eventi sismici importanti: entro 20 km dall’epicentro il catalogo storico non contiene, infatti, eventi rilevanti.
giovedì 20 ottobre 2011
Eventi sismici Val del Trebbia agg 04
Eventi sismici Val del Trebbia agg 03
Stamattina la terra ha tremato nella riviera di levante e a Genova. Sono ben cinque, infatti, le scosse di terremoto che si sono susseguite nel giro di pochi minuti. La più forte, di magnitudo 4, si è verificata intorno alle 8.10 ed è stata percepita in tutto il Tigullio, ma particolarmente a Santo Stefano d’Aveto, Chiavari, Lavagna e Sestri Levante. I vigili del fuoco di Chiavari sono in contatto da stamattina con i sindaci della zona e la protezione civile, ma per il momento non si sono registrati feriti, né danni a cose. Per motivi esclusivamente precauzionali, però, sono state evacuate alcune scuole in Val d’Aveto.
Nella val d’Aveto e in Val Graveglia, infatti, il terremoto si è sentito molto chiaramente, tanto che alcune persone hanno abbandonato le proprie abitazioni per uscire in strada.
Eventi sismici Val del Trebbia agg 02
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Valle_del_Trebbia.
Sono in corso una serie di verifiche per gli eventi appena registrati. Squadre dei VVFF e di tecnici dei diversi enti sono al lavoro su alcuni sopralluoghi.
Sequenza sismica in provincia di Siracusa
Sequenza sismica in provincia di Siracusa
12 ottobre 2011
Approfondimenti sui fenomeni in corso e sulla prevenzione del rischio sismico
Il Dipartimento riceve dai cittadini richieste di informazioni sui terremoti avvertiti nelle ultime settimane in Sicilia.
Sulla base dei dati forniti dall'Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dall'Ufficio Rischio sismico e vulcanico del Dipartimento della Protezione Civile, pubblichiamo alcuni approfondimenti su questi fenomeni. Con l'occasione riproponiamo il test sulla prevenzione del rischio sismico e ricordiamo ai nostri lettori alcune regole di comportamento.
In Sicilia orientale è in atto una sequenza sismica, o sciame: non c'è infatti, almeno fino a questo momento, un terremoto principale seguito da repliche di minore intensità, ma si stanno verificando scosse di energia paragonabile tra loro, distribuite in maniera casuale nel tempo. Lo sciame interessa da circa un mese il settore centro meridionale della provincia di Siracusa nell'area dei Monti Iblei, tra i comuni di Noto, Avola, Canicattini Bagni, Buscemi, Solarino. Ad oggi sono state registrate una ventina di scosse, con valori di magnitudo Ml compresi tra 1.5 e 3.3 (9 ottobre 2011). Le profondità degli ipocentri si concentrano intorno ai 10 km.
L’area del siracusano presenta una pericolosità sismica medio-alta, in base alla mappa di pericolosità sismica del nostro Paese realizzata dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. I Comuni interessati dalle sequenze in corso sono classificati in zona sismica 2. Si tratta di territori in cui devono essere applicate specifiche norme per le costruzioni.
Come diverse zone sismiche del nostro Paese, la Sicilia, in particolare la costa orientale, è stata storicamente interessata anche da effetti di maremoto in concomitanza dei terremoti più forti, tra cui quelli del 4 febbraio 1169, del 10 dicembre 1542 e del 11 gennaio 1693, descritti nella scheda tecnica sulla sismicità del siracusano.
La mappa di pericolosità e la classificazione sismica indicano quali sono le aree del nostro Paese interessate da un'elevata sismicità, e quindi dove è più probabile che si verifichi un terremoto di forte intensità, ma non possono stabilirne il momento esatto. Lo studio delle sequenze sismiche, come quelle in atto nel siracusano, non consente di fare ipotesi sulla possibilità che si verifichi o meno una scossa più forte. Ad oggi, infatti, non ci sono metodi riconosciuti dalla scienza per prevedere il tempo ed il luogo esatti in cui avverrà un terremoto. La mappa di pericolosità sismica è tuttora lo strumento più efficace che la comunità scientifica mette a disposizione per le politiche di prevenzione. La prevenzione, che si realizza principalmente attraverso la riduzione della vulnerabilità sismica delle costruzioni, ovvero il rafforzamento delle costruzioni meno resistenti al sisma, resta la migliore difesa dai terremoti e l'unico modo per ridurne le conseguenze.
In Italia la Rete sismica nazionale registra 10.000 terremoti ogni anno, mediamente trenta al giorno, che non è possibile prevedere. Per questo è importante essere consapevoli del livello di pericolo del territorio e informarsi su come sono costruiti gli edifici in cui viviamo, studiamo e lavoriamo, e sulla loro conseguente vulnerabilità sismica.
Il 22 e 23 ottobre si svolgerà a Siracusa e Solarino, e contemporaneamente in altri sette comuni ad elevata pericolosità sismica di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Toscana l’iniziativa “Terremoto - io non rischio”, campagna nazionale di sensibilizzazione sulla riduzione del rischio sismico che ha proprio l’obiettivo di far crescere e diffondere la consapevolezza della popolazione sui temi del rischio sismico e della prevenzione.
Eventi sismici Val del Trebbia agg 01
Ecco i dati recuperati dal sito INGV.
Un terremoto di magnitudo(Ml) 3 è avvenuto alle ore 08:09:22 italiane del giorno 20/Ott/2011 (06:09:22 20/Ott/2011 - UTC).
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Valle_del_Trebbia.
Un terremoto di magnitudo(Ml) 4 è avvenuto alle ore 08:10:51 italiane del giorno 20/Ott/2011 (06:10:51 20/Ott/2011 - UTC).
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Valle_del_Trebbia.
Un terremoto di magnitudo(Ml) 4 è avvenuto alle ore 08:11:00 italiane del giorno 20/Ott/2011 (06:11:00 20/Ott/2011 - UTC).
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Valle_del_Trebbia.
Un terremoto di magnitudo(Ml) 3.4 è avvenuto alle ore 08:16:44 italiane del giorno 20/Ott/2011 (06:16:44 20/Ott/2011 - UTC).
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Valle_del_Trebbia.
Dalla Sala Situazioni Italia del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile non si segnalano danni a cose e persone per ora.
Nel frattempo una nuova replica agli eventi è stata registrata.
Un terremoto di magnitudo(Ml) 3 è avvenuto alle ore 08:18:25 italiane del giorno 20/Ott/2011 (06:18:25 20/Ott/2011 - UTC).
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Valle_del_Trebbia.
lunedì 10 ottobre 2011
Sequenza sismica Siracusa
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Monti_Iblei.
A seguito di questo evento sono state registrate una decina di scosse con magnitudo superiore a 2.0
Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano danni a persone o cose.
martedì 4 ottobre 2011
primo QSO in LPD
domenica 2 ottobre 2011
Radioascolto meteo
sabato 24 settembre 2011
Fine del satellite UARS della NASA - agg 20
Ultimo aggiornamento ore 3.45
Nel corso dell’ultimo aggiornamento del Comitato Operativo, il Comitato tecnico scientifico ha escluso la possibilità che uno o più frammenti del satellite UARS cadano sul territorio italiano.
La situazione di rischio è pertanto rientrata nell'ordinario e non è più necessario che la popolazione adotti le norme di autoprotezione.
Di conseguenza, il Capo Dipartimento della Protezione civile – Commissario delegato, con l’accordo unanime di tutti i componenti del Comitato Operativo e dei Centri di coordinamento delle Regioni interessate, alle ore 3.45, dopo l’ultimo sorvolo del nostro Paese, ha dichiarato concluse le attività del Comitato stesso.
Ecco la revoca dello stato di Attenzione della Regione Veneto
venerdì 23 settembre 2011
Fine del satellite UARS della NASA - agg 19
Fine del satellite UARS della NASA - agg 18
Nel corso dell’ultimo aggiornamento del Comitato Operativo, il Comitato tecnico scientifico, sulla base dell’ultimo bollettino emesso dall’Istituto Isti del Cnr per nome e conto dell’Agenzia Spaziale Italiana (quest’ultima anche membro dello IADC – Inter-Agency Space Debris Coordination Committee, rete delle 12 maggiori agenzie spaziali mondiali, tra cui la Nasa) ha comunicato il seguente aggiornamento: la previsione di rientro è centrata intorno alle 5.30 (ora italiana) di sabato 24 settembre, con una finestra di incertezza che si apre alle 3.00 e si chiude alle 8.00. All'interno di questa fascia oraria l'intervallo di interesse per l'Italia rimane compreso tra le 3.34 e le 4.12. Anche se questo passaggio sta diventando progressivamente marginale, non è ancora da escludere la remota possibilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul territorio italiano.
Ricordiamo che eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari. Pertanto non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi. Tuttavia, sulla base delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, così come confermato in sede di Comitato Operativo, è possibile fornire, pur nell’incertezza connessa alla molteplicità delle variabili, alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione qualora si trovi, nella finestra temporale d’interesse per l’Italia, nei territori potenzialmente esposti all’impatto:
- è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti;
- i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
- all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi);
- è poco probabile che i frammenti siano visibili da terra prima dell'impatto;
- i frammenti di satellite possono sprigionare gas tossici (idrazina). Chiunque avvistasse un frammento dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità e comunque dovrà mantenersi a un distanza di almeno 20 metri.
Il prossimo aggiornamento sarà pubblicato alle ore 1.30 di sabato 24 settembre.
Fine del satellite UARS della NASA - agg 16
Aggiornamento delle ore 19:30
Nel corso dell’ultimo aggiornamento del Comitato Operativo, il Comitato tecnico scientifico, sulla base dell’ultimo bollettino emesso dall’Istituto Isti del Cnr per nome e conto dell’Agenzia Spaziale Italiana (quest’ultima anche membro dello IADC – Inter-Agency Space Debris Coordination Committee, rete delle 12 maggiori agenzie spaziali mondiali, tra cui la Nasa) ha comunicato i seguenti aggiornamenti:
- l’aumento all’1,1% della probabilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere in territorio italiano;
- la conferma di una sola fascia oraria di interesse per l’Italia, ovvero quella tra le 3:34 e le 4:12 del 24 settembre.
In considerazione di questo scenario, il territorio potenzialmente interessato dall’evento comprende le Province Autonome di Trento e Bolzano, tutte le province del Veneto e del Friuli Venezia Giulia; Brescia e Sondrio per la Lombardia.
Ricordiamo che eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari. Pertanto non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi. Tuttavia, sulla base delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, così come confermato in sede di Comitato Operativo, è possibile fornire, pur nell’incertezza connessa alla molteplicità delle variabili, alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione qualora si trovi, nella finestra temporale d’interesse per l’Italia, nei territori potenzialmente esposti all’impatto:
- è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti;
- i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
- all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi);
- è poco probabile che i frammenti siano visibili da terra prima dell'impatto;
- i frammenti di satellite possono sprigionare gas tossici (idrazina). Chiunque avvistasse un frammento dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità e comunque dovrà mantenersi a un distanza di almeno 20 metri.
Il Comitato Operativo continua a monitorare l’evoluzione della situazione in stretto raccordo con le strutture di coordinamento attivate in tutte le regioni interessate.
Il prossimo aggiornamento sarà pubblicato alle 23.00
Fine del satellite UARS della NASA - agg 15
Dichiarazione dell’eccezionale rischio di compromissione degli interessi primari in conseguenza del rientro sulla terra del veicolo spaziale NASA UPPER atmosphere research satellite (UARS)
22 settembre 2011Il Capo del Dipartimento della protezione civile viene nominato Commissario delegato per assicurare assistenza alla popolazione interessata dall'evento attraverso l'adozione di provvedimenti su tutto il Nord Italia.
DECRETO
Dichiarazione dell’eccezionale rischio di compromissione degli interessi primari in conseguenza del rientro sulla terra del veicolo spaziale NASA UPPER atmosphere research satellite (UARS), ai sensi dell’articolo 3, comma 1, del decreto legge 4 novembre 2002, n. 245, convertito con modificazioni dall’articolo 1 della legge 27 dicembre 2002, n. 286.
IL PRESIDENTE
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
VISTI gli articoli 5, comma 1, e 2, comma 1, lett. c) della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
VISTI gli articoli 2, comma 1, e 3, comma 1, del decreto legge 4 novembre 2002, n. 245, convertito con modificazioni dall’articolo 1 della legge 27 dicembre 2002, n. 286;
VISTO l'articolo 107 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112;
VISTO il decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401;
CONSIDERATO che per il giorno 22 settembre 2011 è previsto un impatto di frammenti del satellite UARS sulla superficie del nostro pianeta, con una probabilità di provocare un numero di vittime superiore alla soglia di attenzione adottata a livello internazionale;
CONSIDERATO inoltre che non è escluso che uno o più frammenti del satellite UARS possano cadere nel territorio del Nord d’Italia in un intervallo di possibile caduta compreso tra le ore 21,25 di venerdì 23 settembre 2011 e le ore 4,12 di sabato 24 settembre 2011;
CONSIDERATA l’eccezionalità della situazione anche tenuto conto delle informazioni acquisite nell’ambito del Comitato operativo di cui al DPCM del 21 novembre 2006 indetto in data odierna, e la necessità di porre in essere i necessari interventi finalizzati a fronteggiare l’evolversi dei fatti;
SU PROPOSTA del Capo del Dipartimento della protezione civile;
DECRETA:
ART.1
1. Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, e dell’articolo 3, comma 1, del decreto legge 4 novembre 2002, n. 245, convertito con modificazioni dall’articolo 1 della legge 27 dicembre 2002, n. 286, in considerazione di quanto espresso in premessa, è disposto il coinvolgimento delle strutture operative nazionali del Servizio nazionale della protezione civile in conseguenza del rientro sulla terra del veicolo spaziale NASA UPPER atmosphere research satellite (UARS).
2. Al Capo del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri è attribuito l’incarico di Commissario delegato per l’adozione di ogni indispensabile provvedimento su tutto il territorio del Nord d’Italia per assicurare ogni forma di assistenza e di tutela degli interessi pubblici primari delle popolazioni interessate, nonché ogni misura idonea al alla salvaguardia delle vite umane.
Il presente decreto verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 22 settembre 2011
Il Presidente
del Consiglio dei Ministri
Fine del satellite UARS della NASA - agg 14
Aggiornamento delle ore 17:30
Nel corso dell’ultimo aggiornamento del Comitato Operativo, il Comitato tecnico scientifico, sulla base dell’ultimo bollettino emesso dall’Istituto Isti del Cnr per nome e conto dell’Agenzia Spaziale Italiana (quest’ultima anche membro dello IADC – Inter-Agency Space Debris Coordination Committee, rete delle 12 maggiori agenzie spaziali mondiali, tra cui la Nasa) ha comunicato i seguenti aggiornamenti:
- la diminuzione allo 0,9% della probabilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere in territorio italiano;
- l’esclusione, al momento, della traiettoria compresa nella fascia oraria tra le 21:25 e le 22:03 di oggi, 23 settembre. Pertanto rimane solo una fascia di interesse per l’Italia, quella tra le 03:34 e le 04:12 del 24 settembre.
In considerazione della nuova rivisitazione dello scenario, il territorio potenzialmente interessato dall’evento comprende le Province Autonome di Trento e Bolzano, tutte le province del Veneto e del Friuli Venezia Giulia; Brescia e Sondrio per la Lombardia. Sarebbero di conseguenza escluse la Valle d’Aosta, il Piemonte, la Liguria e l’Emilia Romagna.
Ricordiamo che eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari. Pertanto non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi. Tuttavia, sulla base delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, così come confermato in sede di Comitato Operativo, è possibile fornire, pur nell’incertezza connessa alla molteplicità delle variabili, alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione qualora si trovi, nella finestra temporale d’interesse per l’Italia, nei territori potenzialmente esposti all’impatto:
- è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti;
- i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
- all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi);
- è poco probabile che i frammenti siano visibili da terra prima dell'impatto;
- i frammenti di satellite possono sprigionare gas tossici (idrazina). Chiunque avvistasse un frammento dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità e comunque dovrà mantenersi a un distanza di almeno 20 metri.
Il prossimo aggiornamento sarà pubblicato alle 19.30
Fine del satellite UARS della NASA - agg 13
Aggiornamento ore 15.00
Al momento il Comitato tecnico scientifico non ha comunicato novità rispetto all’aggiornamento delle 12.30. La probabilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere in territorio italiano rimane per ora all’1,5%, così come rimangono due le traiettorie che potrebbero interessare l’Italia. Le finestre temporali in cui frammenti del satellite potrebbero cadere sul territorio nazionale sono comprese tra le 21:25 e le 22:03 di oggi, 23 settembre, e tra le 3:34 e le 4:12 di sabato 24 settembre.
Gli esperti dei 25 Paesi del MIC-Monitoring information Centre, collegati in tele-conferenza con il Dipartimento della Protezione Civile, hanno condiviso le informazioni sull’evoluzione degli scenari relativi al rientro sulla Terra del satellite Uars della Nasa e hanno informato gli altri Paesi sulle attività intraprese per informare i cittadini sulle norme di auto protezione da adottare. Non sono emerse indicazioni differenti per la popolazione rispetto a quelle diramate dal Dipartimento della Protezione Civile.
Attraverso il Cecis - Common Emergency Communication and Information System, una piattaforma informatica in grado di garantire lo scambio delle informazioni in tempo reale tra i Paesi del MIC, il Dipartimento della Protezione Civile sta mettendo a disposizione le informazioni validate e aggiornate in suo possesso.
Il prossimo aggiornamento sarà pubblicato alle 17.30
Fine del satellite UARS della NASA - agg 12
Traiettoria uno
http://www.protezionecivile.gov.it/reso ... ore_16.pdf
Traiettoria due
http://www.protezionecivile.gov.it/reso ... tembre.pdf
Fine del satellite UARS della NASA - agg 11
Rientro satellite Nasa: il Dipartimento della Protezione Civile monitora evoluzione (aggiornamento delle ore 12.30)
23 settembre 2011Novità dal Comitato Operativo. Le novità importanti emerse nel corso dell’ultimo aggiornamento del Comitato Operativo, sulla base delle indicazioni e delle valutazioni fornite dal Comitato tecnico scientifico in seguito all’ultimo bollettino emesso dall’Istituto Isti del Cnr sono:
- l’aumento all’1,5% della probabilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere in territorio italiano
- la reinclusione della seconda traiettoria nei possibili scenari.
Pertanto, tornano ad essere due le finestre temporali d’interesse per l’Italia: la prima tra le 21:25 e le 22:03 di oggi, 23 settembre, e la seconda tra le 3:34 e le 4:12 di sabato 24 settembre. Più in generale, la previsione di rientro del satellite è centrata intorno alle 23:30 di oggi (ora italiana), con una finestra d’incertezza che si apre alle 19:30 del 23 settembre e si chiude alle 5:00 del 24 settembre.
Aree potenzialmente a rischio. In considerazione della nuova rivisitazione dello scenario, il territorio potenzialmente interessato dall’evento comprende le Province Autonome di Trento e Bolzano, tutte le province di Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia; Piacenza e Parma per l’Emilia Romagna.
Traffico aereo. In analogia alla decisione assunta ieri da Enav in ambito di Comitato Operativo di emettere un avviso-notam (notice to air men) agli aereo naviganti per informare sulla possibile presenza di frammenti del satellite nello spazio aereo del Nord Italia, oggi anche l’Eurocontrol, organizzazione responsabile della gestione dei flussi di traffico aereo in Europa, ha emanato una info aeronautica Aim (Aereonauticl information message), sulla base delle indicazioni provenienti dalla Nasa, che corrispondono per la parte generale a quanto già previsto in ambito italiano.
Norme di auto protezione. Ricordiamo che eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari. Pertanto non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi. Tuttavia, sulla base delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, così come confermato in sede di Comitato Operativo, è possibile fornire, pur nell’incertezza connessa alla molteplicità delle variabili, alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione qualora si trovi, nelle due finestre temporali d’interesse per l’Italia, nei territori potenzialmente esposti all’impatto:
- è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti;
- i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
- all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi);
- è poco probabile che i frammenti siano visibili da terra prima dell'impatto;
- i frammenti di satellite possono sprigionare gas tossici (idrazina). Chiunque avvistasse un frammento dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità e comunque dovrà mantenersi a un distanza di almeno 20 metri.
Il prossimo aggiornamento sarà pubblicato alle 15.00
Fine del satellite UARS della NASA - agg 10
Al momento non ci sono novità rispetto a quanto comunicato nell'aggiornamento delle 9:30.
E' in corso una riunione del Comitato tecnico scientifico per dettagliare le indicazioni di auto protezione. Le informazioni saranno pubblicate appena disponibili.
Fine del satellite UARS della NASA - agg 09
Il Comitato tecnico scientifico, costituito nell’ambito del Comitato Operativo, nell’ultimo aggiornamento di oggi, 23 settembre, ha confermato lo scenario prospettato nel punto di situazione delle 20.30 di ieri.
La probabilità che uno o più frammenti del satellite cadano sul nostro territorio è stimabile intorno allo 0,6%. Una sola la traiettoria di interesse per l’Italia, in un’unica finestra temporale compresa tra le 21:25 e le 22:03 di oggi. L’area potenzialmente a rischio comprende le Province Autonome di Trento e Bolzano, tutte le province di Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia; Piacenza e Parma per l’Emilia Romagna, Verona, Vicenza, Belluno, Treviso per il Veneto e Pordenone e Udine per il Friuli Venezia Giulia.
Questa mattina, alle 11 è previsto il collegamento in video-conferenza tra il Dipartimento della Protezione Civile e le strutture nazionali di protezione civile degli altri paesi europei interessati. Obiettivo dell’incontro, lo scambio di informazioni sulle attività intraprese e un confronto sulle indicazioni relative alle norme di auto protezione da adottare. Restano valide le seguenti indicazioni:
- è poco probabile che i frammenti causino il crollo di strutture: per questo sono da scegliere luoghi chiusi;
- i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
- all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi).
L’Enav-Società nazionale per l’assistenza al volo ha emesso un avviso agli aereo naviganti-notam (notice to air men), per informare sulla possibile presenza di frammenti del satellite nello spazio aereo del nord Italia nella fascia oraria 21:25 e le 22:03. Al momento non è prevista nessuna limitazione al traffico aereo così come di quello ferroviario, stradale, autostradale e marittimo.
E’ stato firmato ieri il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che dispone il coinvolgimento delle strutture operative del Sevizio nazionale della Protezione Civile in conseguenza del rientro sulla terra del veicolo spaziale Nasa Upper Atmosphere Research Satellite (UARS) . Al Capo Dipartimento della Protezione Civile è affidato il coordinamento delle attività.
Il Comitato Operativo continua a monitorare l’evoluzione della situazione in stretto raccordo con le strutture di coordinamento attivate in tutte le regioni interessate.
Il prossimo aggiornamento sarà pubblicato alle 11.30
giovedì 22 settembre 2011
Fine del satellite UARS della NASA - agg 08
Fine del satellite UARS della NASA - agg 07
Aggiornamento ore 20:30
Il Comitato tecnico scientifico, costituito nell’ambito del Comitato Operativo, nell’aggiornamento delle ore 20:00 ha modificato lo scenario prospettato nel precedente punto di situazione.
Sulla base degli ultimi dati disponibili, sia sullo stato orbitale che sull’attività solare prevista, la previsione di rientro è centrata intorno alle 19:20 (ora italiana) di venerdì 23 settembre, con una finestra di incertezza che si apre alle 14:00 del 23 settembre e si chiude alle 03:00 del 24 settembre. All’interno di questo arco temporale, non è ancora possibile escludere la remota possibilità, corrispondente ad una probabilità stimabile intorno allo 0,6%, che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio.
La traiettoria. La principale novità è che solo una traiettoria potrà interessare l’Italia in un’unica finestra temporale compresa tra le 21:25 e le 22:03 di venerdì 23 settembre. L’area potenzialmente a rischio, di conseguenza, è ridotta e interessa interamente le regioni Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia e Province Autonome di Trento e Bolzano, e parzialmente l’Emilia Romagna (Piacenza e Parma), il Veneto (Verona, Vicenza, Belluno, Treviso) e il Friuli Venezia Giulia (Pordenone e Udine).
Tutte le Regioni interessate e le Province Autonome hanno comunicato di aver attivato le proprie strutture operative che monitoreranno l’evolversi della situazione e adotteranno le misure necessarie in constante contatto con il Comitato centrale.
Indicazioni di auto protezione. Restano valide le indicazioni già fornite sulle norme di auto protezione da adottare:
- è poco probabile che i frammenti causino il crollo di strutture: per questo sono da scegliere luoghi chiusi;
- i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
- all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi).
Recupero frammenti. Le Regioni stanno inoltre predisponendo le procedure per il recupero degli eventuali frammenti di materiale con l’impiego di personale specializzato se dovesse verificarsi lo scenario configurato. In tal caso chi rilevasse la presenza di frammenti, dovrà segnalarla alle autorità locali, evitando di entrarne in diretto contatto.
Il prossimo aggiornamento sarà pubblicato alle 9.30 del 23 settembre.
Fine del satellite UARS della NASA - agg 06
Il Comitato tecnico scientifico, costituito nell’ambito del Comitato Operativo, nell’aggiornamento delle ore 15.30 ha confermato lo scenario prospettato nel precedente punto di situazione.
Restano attualmente inalterate le indicazioni rispetto alle due possibili traiettorie e alle finestre di attenzione. Gli esperti del Comitato tecnico scientifico hanno inoltre annunciato che nelle prossime ore sarà individuata con maggiore precisione l’area potenzialmente a rischio, ma che nell’ora – quaranta minuti che precederanno l’evento sarà difficile circoscrivere ulteriormente l’area di possibile impatto.
Le simulazioni relative all’impatto dei frammenti sull’edilizia tipica degli anni Cinquanta confermano lo scenario generale di danno atteso, ossia la possibilità che i frammenti di maggiori dimensioni danneggino tetti e solai sottostanti, senza provocare il crollo degli edifici.
Restano pertanto valide le indicazioni già fornite sulle norme di auto protezione da adottare:
- è poco probabile che i frammenti causino il crollo di strutture: per questo sono da scegliere luoghi chiusi;
- i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
- all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi).
Il prossimo aggiornamento sarà pubblicato alle ore 20.00.
Fine del satellite UARS della NASA - agg 05
Fine del satellite UARS della NASA - agg 04
La traiettoria 1 e 2 nei documenti diffusi dalla Protezione civile alla conferenza stampa sul satellite della Nasa, i cui pezzi potrebbero cadere sull'Italia tra le 19.15 di venerdì e le 5 di sabato, al Comitato Operativo della Protezione civile.
http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/traiettoria_1_satellite.pdf
http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/traiettoria_2_satellite.pdf
Fine del satellite UARS della NASA - agg 03
Nelle prossime ore, nella notte tra venerdì 23 e sabato 24 settembre, il processo di decadimento naturale giungerà al suo epilogo, entrando in contatto con l’atmosfera terrestre. Sulla base delle simulazioni effettuate nel 2002 dalla Nasa, ipotizzando la frammentazione del satellite a 78 km di quota, alcuni componenti di dimensioni variabili, non avendo subito la totale disintegrazione dovuta al rientro negli strati più densi della nostra atmosfera, potrebbero raggiungere il suolo terrestre dopo aver percorso un arco di 800 km, interessando anche il territorio italiano. L’eventuale impatto avverrà lungo la verticale locale.
Le previsioni di rientro sono soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento del satellite stesso rispetto all’orientamento che assumerà nello spazio e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché alle conseguenze sulla materia dell’attività solare.
Sulla base degli ultimi dati forniti dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), la previsione di rientro sulla terra è centrata intorno alle 19:15 (ora italiana) di venerdì 23 settembre, con una finestra di incertezza che si apre alle ore 13:00 del 23 settembre e si chiude alle ore 05:00 del 24 settembre. All’interno di questo arco temporale, non è ancora possibile escludere la remota possibilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio. Le finestre di interesse per l’Italia sono al momento comprese tra le 21:25 e le 22:03 di venerdì 23 settembre e tra le 3:34 e le 4:12 di sabato 24 settembre coinvolgendo potenzialmente le regioni del Nord Italia (Valle D’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e le Province Autonome di Trento e Bolzano). Allo stato attuale non è quindi ancora possibile escludere la possibilità, corrispondente a una probabilità stimabile attualmente intorno allo 0,9%, che uno o più frammenti del satellite UARS possano cadere sul territorio italiano. Sarà possibile determinare con precisione l’area interessata e l’orario dell’impatto un’ora /40 minuti prima dell’evento stesso.
Il Comitato Operativo convocato dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, sarà riunito in seduta permanente fino al cessato allarme, sia per analizzare gli scenari che per prendere le dovute decisioni in tempo reale. E’ stata inoltre definita una struttura tecnica di supporto al Comitato Operativo costituita da esperi del Dipartimento della Protezione Civile, ASI, Forze Armate, Vigili del Fuoco, ISPRA, ENAV, con il compito di monitorare l’evoluzione della situazione e fornire le corrette informazioni scientifiche al Comitato Operativo. Inoltre nelle regioni interessate si stanno costituendo dei Centri di coordinamento che coinvolgono le strutture e i soggetti interessati.
In riferimento agli aggiornamenti che perverranno dal Comitato Operativo l’ufficio stampa provvederà a dare informazioni tecniche agli organi di stampa e a pubblicare bollettini periodici sul sito web del Dipartimento www.protezionecivile.gov.it.
Eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari. Pertanto non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi.
Tuttavia sulla base delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, così come confermato in sede di Comitato Operativo, è possibile fornire, pur nell’incertezza connessa alla molteplicità delle variabili, alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione qualora si trovi, nel corso degli intervalli temporali di interesse per l’Italia, nei territori potenzialmente esposti all’impatto:
- è poco probabile che i frammenti causino il crollo di strutture: per questo sono da scegliere luoghi chiusi;
- i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
- all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi).
Si chiede alle televisioni e radio nazionali e locali e ai siti web istituzionali di trasmettere in tempo reale tutte le informazioni disponibili che saranno progressivamente più precise con l’avvicinarsi dell’evento stesso.
Fine del satellite UARS della NASA - agg 02
Aggiornamento h 13.30
E' riunito in seduta permanente il Comitato Operativo, convocato dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, d’intesa con l’Asi-Agenzia spaziale italiana, per monitorare l'evoluzione degli scenari legati al rientro sulla Terra del veicolo spaziale della NASA UARS - Upper athmosphere reasearch satellite e prendere le opportune decisioni in tempo reale.
Fine del satellite UARS della NASA
Pezzi di satellite in arrivo
potrebbero cadere sull'Italia
Il vecchio apparato della Nasa dovrebbe rientrare nell'atmosfera nei prossimi giorni. Le simulazioni effettuate al computer indicano anche il nostro paese tra le possibili traiettorie di impatto di alcuni componenti
Un'immagine del satellite che sta puntando verso la Terra
Al momento, precisano le fonti, non ci sono dati certi ma le simulazioni della Nasa darebbero come possibile e probabile che, al momento del rientro, quando il satellite brucerà nell'atmosfera, 26 suoi componenti raggiungano il suolo in un raggio di 800 chilometri. Tra le traiettorie possibili di caduta, secondo quanto previsto dalle simulazioni, viene indicata anche l'Italia. Nella mappa messa a punto dalla Nasa si vede che il satellite passa abitualmente su Emilia Romagna, Toscana e Liguria. Ma le fonti sottolineano anche che si tratta di simulazioni al computer che dovranno essere confermate, o smentite, dall'analisi dei dati che arriveranno nelle prossime ore.
Secondo gli scienziati è probabile che all'origine del rientro dell'Uars ci sia un impatto, alcuni anni fa, con i frammenti di un altro satellite. La Nasa ha comunque assicurato che il rischio che possano esserci danni per le persone è pari a 1 su 3.200. "Da quando è cominciata l'era spaziale alla fine degli anni '50 non si è mai registrato alcun problema a causa del rientro di satelliti o navicelle. Nessuno è mai stato colpito", hanno sottolineato fonti dell'ente spaziale americano.
In ogni caso, il Joint Space Operations Center del Comando Strategico della Vandenberg Air Force Base, in California, che da sempre segue i rientri di tutti gli oggetti mandati nello spazio e dei loro frammenti, non perderà di vista il vecchio Uars, grande quanto un autobus che per oltre 20 anni è rimasto in orbita raccogliendo informazioni preziose sulla fascia di ozono che protegge la Terra. Il Centro sarà in grado di fornire prima informazioni ogni 24 ore, quindi ogni 12 ore, poi ogni due ore prima del rientro di Uars.
Conferenza stampa del Capo Dipartimento
22 settembre 2011Con riferimento al Comitato operativo, convocato per analizzare gli scenari e valutare i possibili interventi relativi alle traiettorie seguite dal satellite NASA Upper athmosphere reasearch satellite (UARS) che potrebbero interessare l’Italia, si informano gli organi di stampa ed informazione che alle ore 12.00 di oggi, giovedì 22 settembre, presso la sede del Dipartimento della Protezione civile di Via Vitorchiano 4, si terrà una conferenza stampa del Capo Dipartimento.
Per approfondimenti utilizzate gli aggiornamenti costanti sul sito della NASA (in inglese)