Continuano incessanti le operazioni in tutta l'area del cratere sismico a seguito delle violente scosse del 18 gennaio e in seguito alla forte ondata di maltempo e neve che si è abbattuta sulla zona.
Le operazioni sono rese possibili grazie all'importante schieramento di uomini e mezzi del Sistema Nazionale di Protezione Civile, a partire dai Vigili del Fuoco, a tutte le Forze dell'Ordine e Forze Armate, al Soccorso Alpino, al volontariato di Protezione Civile, giunte in supporto da tutta Italia.
L’impegno delle componenti e delle strutture operative del Sistema di Protezione Civile continua senza sosta “con oltre 8300 unità e più di 3 mila mezzi”, ha specificato il Capo Dipartimento.
“Si lavora in condizioni estreme”, ha sottolineato Curcio, per evacuare quanti si trovano in situazioni a rischio, per rifornire di viveri e medicinali le persone in difficoltà, per liberare la viabilità principale e secondaria in modo da consentire l’accesso alle frazioni, per ripristinare le utenze ancora disalimentate.
Nonostante siano ancora molte le difficoltà, la situazione inizia ad avviarsi verso una stabilizzazione.
Gli occhi e gli sforzi rimangono puntati sull'hotel Rigopiano dove si continua a ripetere, come un mantra: "C'è ancora speranza". Gli ultimi quattro sopravvissuti, sono stati estratti a notte fonda: ora sono 11 in totale gli scampati alla tragedia. Al momento sono cinque le vittime accertate, ma tutti sanno che è un numero parecchio a ribasso, considerando che mancano all'appello ancora 23 persone, quelle che il burocratese chiama "dispersi segnalati", vale a dire coloro che erano nella lista ufficiale degli ospiti, i dipendenti e persone che non soggiornavano in hotel ma la cui presenza è stata segnalata da amici o parenti.
In realtà qualche rumore i Vigili del Fuoco e gli uomini del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza lo hanno sentito. "Abbiamo altri segnali da sotto la neve e le macerie - ha spiegato il funzionario dei Vigili del Fuoco Alberto Maiolo - e stiamo verificando. Potrebbero essere persone vive ma, anche, le strutture dell'albergo che si muovono sotto il peso della neve". In tutta la zona in cui una volta era presente l'hotel Rigopiano bisogna "muoversi con molta cautela, perché lo stato dei luoghi è pericoloso anche per noi". Tradotto significa che i soccorritori, lassù a 1.200 metri d'altezza, stanno lavorando in condizioni di sicurezza e meteorologiche estreme : da venerdì la neve si alterna alla pioggia, rendendo ancora più pesante quell'enorme massa di neve, detriti e alberi sradicati che ha sommerso l'hotel. Il rischio valanghe è salito a 4 su una scala di cinque, 'rischio forte', e non è affatto escluso che l'intera slavina possa rimettersi in movimento. Per questo, chiunque arrivi lassù per lavorare deve indossare l'Arva - lo strumento che consente di essere localizzati sotto le valanghe - e deve registrarsi prima di entrare nell'area di ricerca.
Nel frattempo la lunga sequenza sismica iniziata il 24 agosto 2016, continua con numerosi fenomeni registrati, al momento con eventi di magnitudo medio - bassa.
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