Anche nell'ultima relazione mensile redatta dall'INGV e relativa all'attività sismica del mese di marzo, trova ampio spazio la sequenza sismica in atto in Umbria nelle zone tra Gubbio e Città di Castello.
Il numero maggiore di terremoti, anche per questo mese, si è verificato nell’area del Bacino di Gubbio con oltre 1800 eventi registrati. Soprattutto tra il 20 e il 24 marzo c’è stata una intensificazione dell’attività con una concentrazione di eventi in una zona più a nord ovest della precedente, tra Umbria e Marche, a metà strada tra Città di Castello (PG) e Apecchio (PU).
Sequenza nell’area del Bacino di Gubbio durante il mese di marzo 2014 |
In questa zona sono stati circa 800 gli eventi registrati nel mese di marzo 2014, alcuni di magnitudo compresa tra 3.0 e 3.3, spesso risentiti dalla popolazione. .
Ogni terremoto, anche il più piccolo, scarica energia. Ma è sbagliato pensare che una serie, anche lunga, di piccoli terremoti possa scongiurare l’arrivo di uno più forte. Infatti, l’energia rilasciata da un terremoto di magnitudo 3 (ad esempio) è circa trentamila volte più piccola di quella di un sisma di magnitudo 6. Appare chiaro quindi che durante o dopo uno sciame sismico anche importante, come quello che si verifica in Umbria da molti mesi, o come quello che si è verificato al Pollino di recente, o come in uno delle decine di sciami sismici avvenuti in Italia in questi anni, le condizioni per un eventuale forte terremoto non sono mutate.
Spesso in queste situazioni i media riportano informazioni che possono contribuire a diffondere concetti errati e generare confusione nella popolazione interessata dalla sismicità in corso. Come nel caso dello scarico di energia come elemento “favorevole”. Non è così. Alcune considerazioni sull’andamento della sequenza in Umbria e sulle energie in gioco sono riportate in un post del blog dell’INGV che si occupa del processo dell’Aquila.
Ogni terremoto, anche il più piccolo, scarica energia. Ma è sbagliato pensare che una serie, anche lunga, di piccoli terremoti possa scongiurare l’arrivo di uno più forte. Infatti, l’energia rilasciata da un terremoto di magnitudo 3 (ad esempio) è circa trentamila volte più piccola di quella di un sisma di magnitudo 6. Appare chiaro quindi che durante o dopo uno sciame sismico anche importante, come quello che si verifica in Umbria da molti mesi, o come quello che si è verificato al Pollino di recente, o come in uno delle decine di sciami sismici avvenuti in Italia in questi anni, le condizioni per un eventuale forte terremoto non sono mutate.
Spesso in queste situazioni i media riportano informazioni che possono contribuire a diffondere concetti errati e generare confusione nella popolazione interessata dalla sismicità in corso. Come nel caso dello scarico di energia come elemento “favorevole”. Non è così. Alcune considerazioni sull’andamento della sequenza in Umbria e sulle energie in gioco sono riportate in un post del blog dell’INGV che si occupa del processo dell’Aquila.
Tutte le componenti interessate al monitoraggio sismico e del territorio continuano un incessante lavoro di verifica e controllo della situazione e della sua evoluzione.
Aggiornamento delle ore 11.00
Poco fa si sono registrate due scosse nel distretto sismico di Colfiorito-Nocera Umbra, zona già tristemente famosa per gli eventi del 1997.
Di seguito l'evento maggiore a cui è seguito un evento di magnitudo (Ml) 2.5 alle ore 10:17:05 italiane.
Un terremoto di magnitudo(Ml) 3.3 è avvenuto alle ore 10:10:41 italiane del giorno 15/Apr/2014 (08:10:41 15/Apr/2014 - UTC).
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Colfiorito-Nocera_Umbra.
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