sabato 28 gennaio 2012

Eventi sismici Nord Italia agg 02

Sequenze sismiche nel Nord Italia: Comitato operativo

27 gennaio 2012

In collegamento le strutture regionali di protezione civile Emilia-Romagna, Toscana, Liguria, Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia

Si è concluso poco dopo le 20.30 il Comitato operativo indetto a Roma, nella sede di Via Vitorchiano del Dipartimento della Protezione Civile, per fare un punto sull’attività sismica che in questi giorni sta interessando diverse regioni del Nord Italia e parte del Centro. Presenti al tavolo di coordinamento presieduto dal Capo Dipartimento Franco Gabrielli, rappresentanti di Componenti e Strutture operative in grado di fornire dati, notizie o richieste provenienti dalle zone interessate dagli eventi. In collegamento con il Comitato Operativo anche le strutture regionali di protezione civile di Emilia-Romagna, Toscana, Liguria, Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia.

Eventi sismici. Dal 25 gennaio la Rete Sismica nazionale ha registrato numerose scosse nell’area del veronese e in quella del reggiano e del parmense. La più forte, si è verificata alle 15.53 di oggi, 27 gennaio, in Provincia di Parma. Una scossa di magnitudo 5.4, localizzata a oltre 60 km di profondità e per questo, risentita in una vasta zona del Nord Italia e in larga parte del Centro.
Gli eventi sismici registrati negli ultimi giorni in Veneto e in Emilia Romagna si devono considerare fenomeni distinti, che non hanno diretta correlazione tra loro. Si tratta infatti di fenomeni collegati a distretti sismici diversi e a differenti strutture sismo genetiche (faglie): questo significa che i terremoti hanno avuto origine da fratture diverse della crosta terrestre, anche se non si possono escludere correlazioni tra le faglie. Ricordiamo comunque che i terremoti non si manifestano quasi mai come scossa isolata, ma come una sequenza di scosse di diversa magnitudo.

Azioni di prevenzione. Lo studio delle sequenze sismiche, come quelle in atto nel Nord Italia non consente, tuttavia, di fare ipotesi sulla loro evoluzione e sulla possibilità che si verifichi o meno una scossa più forte. Per questo, il Capo Dipartimento ha ricordato alle componenti e alle strutture operative sedute al tavolo del Comitato Operativo l’importanza di diffondere una cultura di protezione civile che renda i cittadini consapevoli dei rischi che insistono sul nostro territorio, evitando di creare generiche e pericolose forme di rassicurazione. La mappa di pericolosità sismica è tuttora lo strumento più efficace che la comunità scientifica mette a disposizione per le politiche di prevenzione. La prevenzione, che si realizza principalmente attraverso la riduzione della vulnerabilità sismica delle costruzioni, ovvero il rafforzamento delle costruzioni meno resistenti al sisma, resta inoltre la migliore difesa dai terremoti e l'unico modo per ridurne le conseguenze. Alle strutture regionali di protezione civile presenti il Capo Dipartimento ha voluto ricordare la necessità che i Comuni predispongano e aggiornino i propri piani di protezione civile, ulteriore utile strumento di prevenzione. E' stato inoltre sottolineata l'importanza di ricordare ai cittadini le norme di comportamento da adottare in caso di terremoto.

Criticità. Nelle regioni interessate dagli eventi sismici non sono state rilevate situazioni di particolare criticità a persone o edifici, sia pubblici sia privati. A subire qualche danno sono stati solo alcuni beni di interesse artistico-culturale: in particolare, la reggia di Colorno in provincia di Parma e una chiesa a Massa Carrara.
Non si sono registrate particolari disagi né all'erogazione dei servizi essenziali, né al settore della viabilità e dei trasporti. La brevi interruzioni di oggi di alcuni tratti stradali e ferroviari per consentire la verifica delle infrastrutture sono infatti già state sospese.
Alcune regioni hanno disposto per questi giorni e per i prossimi la chiusura di scuole, edifici pubblici, di culto e monumentali con l’obiettivo di verificare lo stato degli edifici a seguito delle scosse.
Le strutture regionali di protezione civile presenti al Comitato Operativo sono state inoltre invitate a verificare, d’intesa con i sindaci dei comuni coinvolti, se sono necessarie forme di assistenza alla popolazione, qualora queste non si sentissero al sicuro nelle proprie abitazioni.

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