venerdì 28 gennaio 2011

Boati in Fadalto - agg09

da La Tribuna di Treviso
Ancora boati sul Fadalto, pronto il piano di evacuazione
Il piano è stato predisposto dalla Protezione civile. L'autostrada A27 sarebbe la principale via di fuga.


I boati sul fadalto si ripetono, di giorni e di notte, anche mezza dozzina nelle 24 ore. E la popolazione ha paura. Tutti pensano a L'Aquila e ai 6 mesi di scosse che precedettero il rovinoso sisma.

Anche il presidente della Regione, Luca Zaia si dice preoccupato, «anzi preoccupatissimo» ma invita a «non creare allarmismi».

Ecco perché la Protezione civile ha messo a punto, nel massimo riserbo, i piani di evacuazione in caso di emergenza.

«Sono gli stessi pronti da anni - puntualizza Carlo Celso, che coordina i 300 volontari distribuiti nelle 6 associazioni del territorio comunale - e che abbiamo perfezionato di recente».

Prevedono, tra l'altro, che lo stadio di atletica si trasformi in una grande tendopoli e che i campi da calcio diventino aree di raccolta (come pure la piana degli Alpini, sopra Nove, luogo ideale per l'atteraggio degli elicotteri).

Il piano prevede anche vie di fuga che non siano a rischio. L'A27 è la principale. In caso di terremoto, infatti, diventerebbe problematico attraversare la stretta di Serravalle e il centro del quartiere.

Sarà aperta, in caso di necessità, nel giro di pochi minuti anche la «sala della crisi», da cui saranno coordinati i soccorsi o, comunque, le iniziative di aiuto.

Sia l'assessore di competenza, Mario Rosset, che il suo collega Bruno Fasan (nella foto), sottolineano, «con orgoglio», che il «modello Vittorio Veneto» di Protezione civile è quello più affidabile, in ambito provinciale e regionale. Vi fanno parte anche i Comuni dell'hinterland.

Ecco, perché con ansia si attendono in città i riscontri del sismografo installato a Fadalto Basso dall'istituto di Oceonografia di Trieste. I tecnici saranno oggi in Val Lapisina per rilevare i primi dati.
Ieri, intanto, il Dipartimento di protezione civile ha inviato a Vittorio un esperto per raccogliere ed esaminare i dati della microsismicità raccolti dalla centralina installata alla scuola media Da Ponte.

«Di questa situazione sono fortemente preoccupato, anche se invito a non fare allarmismi - dichiara il governatore Luca Zaia - dobbiamo andare a fondo delle cause dei boati, capire puntualmente se si tratta di scosse telluriche, e questo per la massima tutela dei cittadini. Io credo che il mondo scientifico sia in grado di dirci che cos'è - insiste - Ed è bene che lo faccia velocemente. La storia dei nostri territori è ad altissima sismicità. Per Vittorio Veneto sarebbe un autentico disastro, come ammettono i tecnici; non voglio nemmeno pensarci».

Martedì prossimo una delegazione del Comune, con a capo la comandante della polizia locale, Angela Zoppè, sarà in Regione, presso la protezione civile, per nuovi ragguagli. Mercoledì sera, in municipio, un vertice per fare il punto della situazione e prendere eventuali provvedimenti. Nei prossimi giorni arriveranno nuovi sismografi da installare in tutta la valle. Oltre che in città, dove però non si avvertono i boati.

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