Durante una
recente vacanza ho avuto modo di leggere alcune riviste scientifiche
imbattendomi in un breve testo riguardante il comportamento anomalo degli
animali prima di un terremoto.
Avendo letto nel tempo, parecchi articoli, studi e testi sui precursori sismici, non è stata certo una novità quella dello studio dei comportamenti animali
in relazione ai sismi.
È doveroso da parte mia premettere e precisare che non ho alcuna competenza
zoologica specifica, ma proverò a ripercorrere di seguito e presentare alcuni testi,
per arrivare all’articolo citato in premessa, incontrati durante lo studio dei precursori
sismici dedicati proprio alle anomalie del comportamento animale prima di un
evento sismico.
Nel 1989
durante il convegno scientifico “Sono prevedibili i terremoti e le eruzioni
vulcaniche?” [1] Giorgio Matteuccig, professore di Zoologia all’Università di
Napoli, dichiarava di occuparsi fin dal 1974 della ricerca sul comportamento
animale prima delle catastrofi naturali, esponendo numerosi possibili
precursori individuati nel mondo animale con riferimenti ad alcune specie
particolari. Risultati ottenuti grazie a studi diretti e collaborazioni e
confronti internazionali mediante monitoraggi sugli animali parallelamente a
monitoraggi del sistema ambientale e al confronto con studi e monitoraggi di altri
elementi e parametri fisico chimici ritenuti possibili precursori sismici
(radon, emissioni radio elettriche, ecc.).
Atti del convegno scientifico Sono prevedibili i terremoti e le eruzioni vulcaniche? |
Altro
interessante documento è un sintesi analitica dello studio di Motoji Ikeya a
cura di Massimo Silvestri del CIPH [2]. Come riporta Massimo Silvestri nell’abstract
dell’articolo “Contrariamente a quanto si
potrebbe desumere dal titolo, Ikeya non analizza solamente il legame che
intercorre fra inquietudine animale e terremoti, ma tenta di esplorare e di
comprendere tutti quei fenomeni geofisici e mutamenti ambientali che si suppone
legati all’arrivo di un sisma. “Earthquakes and animals” fornisce una visione
sullo stato attuale di conoscenza nei confronti dei precursori sismici”.
Ecco perché tale
testo può essere utile per orientarsi in questo particolare ambito ma anche nel
più vasto tema dei precursori sismici.
Di seguito
riporto invece una tabella che riepiloga il comportamento anomalo di varie
specie animali prima di un terremoto, mettendo in correlazione tempo e distanza
dall’evento sismico. La tabella è contenuta in un più ampio studio del
professor R. Santacroce dell’Università di Pisa [3].
Riporto infine
il breve articolo citato in premessa, curato da Luis Villazon, laureato in informatica e zoologia
ad Oxford che prova a dare una risposta alla fatidica domanda “Gli animali
possono prevedere l’arrivo di un terremoto?” [4].
“Quando un terremoto colpisce, vibrazioni
diverse viaggiano nel suolo a velocità diverse. Le onde primarie (onde P)
viaggiano a una velocità circa doppia rispetto alle onde secondarie (onde S),
che costituiscono la maggior parte della scossa reale. Le onde P sono di solito
troppo deboli per essere avvertite dall’uomo, e solo i sismografi le rilevano. Alcuni
animali però potrebbero essere in grado a rilevare le onde P prima che arrivino
le onde S. Questo darebbe loro meno di due minuti di preavviso per un terremoto
abbastanza vicino da colpirli. Le storie di serpenti che abbandonano le tane,
cani che guaiscono più del solito o uccelli che volano in formazioni strane,
giorni o settimane prima che un terremoto si scateni sono molto controverse. Potrebbero
però esserci piccole variazioni precedenti un terremoto che gli animali sono in
grado di avvertire. Uno studio del 2011 alla Open University ha scoperto che le
forze che si generano lungo le linee di faglia mettono in moto gruppi di
cariche positive attraverso le rocce verso la superficie, in grado di innescare
variazioni chimiche nelle acque di falda. Questa è forse la ragione per cui i
rospi hanno improvvisamente abbandonato lo stagno dove si nutrivano pochi
giorni prima del terremoto dell’Aquila, nel 2009. La pozza era a 74 chilometri
dall’epicentro del terremoto. La carica positiva può anche influenzare i campi
elettromagnetici che pipistrelli e uccelli usano per la navigazione, ma di questo non abbiamo ancora nessuna
prova diretta.”
Concludendo, così come abbiamo appena letto
dalle parole di Luis Villazon, anche in questo particolare ambito dei
precursori sismici non si è arrivati a sufficienti evidenze scientifiche utili
alla previsione sismica.
Bibliografia
[1] Atti del
convegno scientifico “Sono prevedibili i terremoti e le eruzioni vulcaniche?” Taormina,
13 e 14 aprile 1989 – Dipartimento della Protezione Civile - pubblicazione n. 17
(1990)
[2] Motoji
Ikeya. Earthquakes and animals: sintesi analitica di Massimo Silvestri (2006)– link
all’articolo sul sito del CIPH - http://www.itacomm.net/ph/2008_Silvestri.pdf
[3] R.
Santacroce – Pericolosità dei fenomeni geologici – Università di Pisa (2009)
[4] Luis Villazon, Gli animali possono prevedere l’arrivo
di un terremoto? - BBC Scienze n. 30 - luglio 2015 – pag. 83