fonte OggiTreviso.it
LA TERRA TORNA A TREMARE IN FADALTO
Scossa di magnitudo 2,1 nelle prime ore di domenica con epicentro a Puos d'Alpago
VITTORIO VENETO - Una nuova scossa di terremoto è stata registrata ieri mattina, domenica, nel Fadalto.
Alle 2,44 i sismografi posizionati nell'area hanno evidenziato l'epicentro della scossa a nord di Puos d'Alpago, nel bellunese, a una profondità di 9,89 chilometri e con una magnitudo di 2,1. L'evento è di origine tettonica, così come quello registrato una decina di giorni fa.
Prendono il via questa sera, lunedì, gli incontri organizzati dall'amministrazione comunale per illustrare il piano comunale di Protezione Civile alla popolazione. Alle 20, presso la sede degli alpini di Nove, l'appuntamento è per i residenti di Fadalto Alto e Basso, Nove e San Floriano.
Lunedì prossimo, 18 aprile, sarà invece la volta dei quartieri di Forcal, Longhere, Serravalle e Sant'Andrea. L'incontro è alle 20 presso il salone della scuola elementare di Forcal.
Appunti di ricerca e sperimentazione amatoriale di Giorgio De Luca IU3IOU (SWL I-4979/VE) . Cornuda (TV) ITALY
lunedì 11 aprile 2011
lunedì 4 aprile 2011
Terremoto e Boati in Fadalto - agg56
Mentre continua il monitoraggio del territorio è oramai da qualche settimana che non si registrano boati nel fadalto. Negli ultimi giorni si sono però registrate alcuni eventi sismici il più rilevante dei quali è avvenuto alle ore 15:33:41 italiane del giorno 01/Apr/2011 (13:33:41 01/Apr/2011 - UTC) con magnitudo(Ml) 3. Ecco alcuni articoli degli ultimi giorni su boati e terremoti in Fadalto. fonte Corriere delle Alpi
ALLARME TERREMOTO Alpago: «Con un'altra scossa evacuiamo la zona»
Roberto Tonellato (protezione civile regionale) si dice preoccupato degli eventi FARRA D'ALPAGO. Il giorno dopo la nuova scossa di terremoto avvertita in Alpago, nel Bellunese, la Protezione civile regionale del Veneto conferma che i gradi raggiunti dal sisma, alle 15.33 di venerdì, sono stati 3.«E' un fenomeno che ci preoccupa e se si ripetesse dovremmo prendere immediatamente le necessarie misure» anticipa Roberto Tonellato, coordinatore regionale. Tra queste misure c'è l'evacuazione delle popolazioni interessate.La soglia del terzo grado della scala Richter è quella che fa scattare la Protezione civile in caso di sisma. Ecco perché l'ingegner Tonellato si dice «nient'affatto tranquillo» per quanto accaduto il pomeriggio del primo aprile tra l'Alpago e la Val Lapisina. Un vero e proprio terremoto tettonico - «un evento importante», lo definisce l'esperto - che ha fatto sobbalzare i residenti, numerosi usciti anche di casa.Col timore che in una valle franosa come quella di San Floriano, Nove e Fadalto, i dorsali della montagna possano rimettersi in moto. Attento alle preoccupazioni del presidente della Regione Zaia, e dell'assessore Daniele Stival, Tonellato non ha dubbi nell'affermare che «se si ripeterà una scossa di magnitudo superiore o anche pari a quella dell'altro giorno, la decisione non potrà essere che quella di attivare tutte le misure previste in casi come questi dalla protezione civile».E, pertanto, «anche un provvedimento di evacuazione» dei residenti. Né Zaia né lo stesso Tonellato vogliono correre rischi rispetto alle responsabilità di loro competenza. L'evacuazione che si prospetta è di due modalità: verso la periferia dell'area coinvolta (lo stadio di atletica è destinato ad ospitare una tendopoli, o gli alberghi a ridosso di Vittorio Veneto, se il numero degli sfollati fosse contenuto) o verso il mare, se l'emergenza dovesse coinvolgere parecchie centinaia di persone. In un vertice venerdì sera a Farra, con i sindaci della Conca, il presidente della Provincia ed i dirigenti della Protezione civile si è deciso di convocare il Comitato di coordinamento intercomunale di emergenza, nel caso di una nuova scossa intorno ai 3 gradi, per prendere le misure del caso.L'evacuazione avverrebbe anche in condizioni preventive. Il sindaco di Farra, Floriano De Pra, esclude che l'opzione scatterà se il sommovimento tellurico risulterà della medesima intensità di quello di venerdì, ritenuto ancora basso, «ma se sarà di intensità appena superiore è evidente che ci dovremmo comportare di conseguenza».A preoccupare Tonellato è la sostanziale contemporaneità tra quanto registrato in Alpago, con epicentro sotto il Comune di Chies, e l'evento sismico al largo dell'isola di Creta, di 6º. Alle 15.30 quest'ultimo, 3 minuti dopo il botto fra Trevigiano e Bellunese. «La coincidenza ci fa temere che si tratti di un fenomeno correlato - spiega Tonellato -, tale da riguardare una faglia secondaria rispetto a quella periadritica. Siamo stati in presenza di un accadimento importante che riapre tutta la problematica che ritenevamo in via di conclusione perché il fenomeno di boati e micro vibrazioni sembrava in esaurimento». In zona, insomma, ci si stava rimettendo il cuore in pace. Ma proprio nella notte del 31 marzo si è ripetuta l'associazione boato-microvibrazione e, circa 13 ore più tardi il sisma. «Se i boati non ci allarmano, il terremoto sì, perché da Vittorio Veneto a tutto l'Alpago - ricorda Tonellato - ci troviamo nella seconda categoria di sismicità, il che ci obbliga ad un supplemento di vigilanza».
LA TERRA TREMA ANCORA IN FADALTO
Una scossa di magnitudo 2,4 è stata avvertita dalla gente del luogo e confermata dai sismografi VITTORIO VENETO - Il Fadalto, dopo oltre un mese di silenzio, questo pomeriggio, alle 15,33 ha registrato una nuova scossa di terremoto di magnitudo 2,4 a 7,5 km di profondità con epicentro a Chies d'Alpago, in territorio bellunese. I sismografi del Centro Ricerche Sismologiche di Udine, come la gente del posto, da Fadalto Basso fino alla Sella, ovvero in Alpago, dopo le 15 hanno avvertito una vibrazione della terra di qualche secondo accompagnata da un boato. «Confermiamo che è stata registrata una scossa di magnitudo 2,4 - afferma il direttore del CRS di Udine, Paolo Comelli - con epicentro in Alpago. Stiamo elaborando i dati, perchè nello stesso orario è avvenuto un terremoto anche a Creta e i dati si sono sovrapposti». Inizialmente, infatti, alla scossa era stata attribuita una magnitudo inferiore a 2, poi a metà pomeriggio era salita a 2,9, e alle 18,30 la conferma del CRS di Udine che si trattava di una scossa con magnitudo di 2,4 a una profondità di 7,54 km. La conferma dell'evento sismico di natura tettonica, oltre che dai sei sismografi del CRS installati sul territorio fadaltino, arriva anche dalla gente del Fadalto. «Abbiamo avvertito la scossa preceduta dal boato - conferma Marisa Busato di Fadalto Basso - ma era diversa dalle altre volte: oggi il rumore si è sentito meno, abbiamo percepito di più la vibrazione, ho sentito tremare i vetri delle finestre per 3/4 secondi. Essendo questa una zona sismica - osserva Marisa Busato - la scossa ci sta. Ora attendiamo fiduciosi i risultati dei test eseguiti nei giorni scorsi». La scossa delle 15,33 è stata avvertita oltre che in Fadalto Basso anche in Fadalto Alto. Anche al Bar Sella, in territorio bellunese, confermano di aver sentito vibrare il terreno. Dalla Protezione Civile Regionale la precisazione che questo evento «non ha nulla a che fare con i boati del Fadalto». «Si sono immediatamente allertati i centri operativi comunali dell'area dell'Alpago e del Fadalto - spiega l'assessore veneto alla Protezione Civile, Daniele Stival -, che operano in coordinamento con le strutture provinciali di Belluno e Treviso e con quella regionale. La situazione, quindi, è costantemente monitorata e pur non essendoci alcun allarme, nella zona interessata dall'evento viene mantenuta la necessaria attenzione. Voglio ricordare che, in caso di necessità, è operativo, 24 ore su 24, il Numero Verde della sala operativa di Coordinamento Regionale in Emergenza della Protezione Civile del Veneto: 800 99 00 09». «La base operativo del COC - spiega l'assessore alla Protezione Civile del comune di Vittorio Veneto, Mario Rosset - è stata spostata nel pomeriggio di oggi presso il municipio di Farra d'Alpago, dove si sono riuniti tutti i sindaci dell'Alpago e il presidente della provincia di Belluno Bottacin». Sul territorio vittoriese le pattuglie della Polizia Locale hanno eseguito una serie di sopralluoghi.
NUOVE VIBRAZIONI PER TESTARE IL FADALTO Nella seconda giornata di prove l'OGS ha utilizzato un "camion vibratore"
VITTORIO VENETO - Non solo test con pesi "a caduta": ieri in Fadalto l'OGS, l'Istituto di Oceanografia e Geofisica Sperimentale di Trieste, ha eseguito delle prove anche con un particolare camion vibratore. «Questo camion - spiega il dottor Enrico Priolo dell'OGS - genera delle vibrazioni controllate, un segnale controllato che poi possiamo reinterpretare. Questo test, a differenza dei precedenti, viene eseguito lungo le linee sismiche e ci permette di fare una sorta di radiografia del terreno». Nella seconda giornata di test per il Fadalto, mercoledì, l'OGS ha quindi integrato i test "a caduta" con questa speciale macchina. Già nella mattinata di ieri si sono concluse le operazioni iniziate martedì: le prove volte a generare dei micro sismi artificiali facendo cadere dei pesi si sono concentrate in località Caloniche. Qui, sempre da un camion munito di un braccio meccanico, è stato fatto cadere da un'altezza di circa 6/7 metri un peso di 500 kg per tre volte. A differenza di martedì, dunque, il peso (una piastra di ferro) è stato lasciato cadere da un'altezza inferiore, come pure il peso è stato ridotto (martedì erano 18 i quintali) perchè i test sono stati eseguiti in zone più impervie. Le vibrazioni generate dai test sono state sempre registrate dalle rete di sismografi posizionata in Fadalto, e integrata appositamente con altri sei apparecchi, e dai 164 geofoni disposti in una sorta di U rivolta verso nord a Fadalto Basso. Ora tutti i dati raccolti verranno analizzati dall'OGS che potrà così capire meglio la conformazione del substrato del terreno fadaltino.
ALLARME TERREMOTO Alpago: «Con un'altra scossa evacuiamo la zona»
Roberto Tonellato (protezione civile regionale) si dice preoccupato degli eventi FARRA D'ALPAGO. Il giorno dopo la nuova scossa di terremoto avvertita in Alpago, nel Bellunese, la Protezione civile regionale del Veneto conferma che i gradi raggiunti dal sisma, alle 15.33 di venerdì, sono stati 3.«E' un fenomeno che ci preoccupa e se si ripetesse dovremmo prendere immediatamente le necessarie misure» anticipa Roberto Tonellato, coordinatore regionale. Tra queste misure c'è l'evacuazione delle popolazioni interessate.La soglia del terzo grado della scala Richter è quella che fa scattare la Protezione civile in caso di sisma. Ecco perché l'ingegner Tonellato si dice «nient'affatto tranquillo» per quanto accaduto il pomeriggio del primo aprile tra l'Alpago e la Val Lapisina. Un vero e proprio terremoto tettonico - «un evento importante», lo definisce l'esperto - che ha fatto sobbalzare i residenti, numerosi usciti anche di casa.Col timore che in una valle franosa come quella di San Floriano, Nove e Fadalto, i dorsali della montagna possano rimettersi in moto. Attento alle preoccupazioni del presidente della Regione Zaia, e dell'assessore Daniele Stival, Tonellato non ha dubbi nell'affermare che «se si ripeterà una scossa di magnitudo superiore o anche pari a quella dell'altro giorno, la decisione non potrà essere che quella di attivare tutte le misure previste in casi come questi dalla protezione civile».E, pertanto, «anche un provvedimento di evacuazione» dei residenti. Né Zaia né lo stesso Tonellato vogliono correre rischi rispetto alle responsabilità di loro competenza. L'evacuazione che si prospetta è di due modalità: verso la periferia dell'area coinvolta (lo stadio di atletica è destinato ad ospitare una tendopoli, o gli alberghi a ridosso di Vittorio Veneto, se il numero degli sfollati fosse contenuto) o verso il mare, se l'emergenza dovesse coinvolgere parecchie centinaia di persone. In un vertice venerdì sera a Farra, con i sindaci della Conca, il presidente della Provincia ed i dirigenti della Protezione civile si è deciso di convocare il Comitato di coordinamento intercomunale di emergenza, nel caso di una nuova scossa intorno ai 3 gradi, per prendere le misure del caso.L'evacuazione avverrebbe anche in condizioni preventive. Il sindaco di Farra, Floriano De Pra, esclude che l'opzione scatterà se il sommovimento tellurico risulterà della medesima intensità di quello di venerdì, ritenuto ancora basso, «ma se sarà di intensità appena superiore è evidente che ci dovremmo comportare di conseguenza».A preoccupare Tonellato è la sostanziale contemporaneità tra quanto registrato in Alpago, con epicentro sotto il Comune di Chies, e l'evento sismico al largo dell'isola di Creta, di 6º. Alle 15.30 quest'ultimo, 3 minuti dopo il botto fra Trevigiano e Bellunese. «La coincidenza ci fa temere che si tratti di un fenomeno correlato - spiega Tonellato -, tale da riguardare una faglia secondaria rispetto a quella periadritica. Siamo stati in presenza di un accadimento importante che riapre tutta la problematica che ritenevamo in via di conclusione perché il fenomeno di boati e micro vibrazioni sembrava in esaurimento». In zona, insomma, ci si stava rimettendo il cuore in pace. Ma proprio nella notte del 31 marzo si è ripetuta l'associazione boato-microvibrazione e, circa 13 ore più tardi il sisma. «Se i boati non ci allarmano, il terremoto sì, perché da Vittorio Veneto a tutto l'Alpago - ricorda Tonellato - ci troviamo nella seconda categoria di sismicità, il che ci obbliga ad un supplemento di vigilanza».
LA TERRA TREMA ANCORA IN FADALTO
Una scossa di magnitudo 2,4 è stata avvertita dalla gente del luogo e confermata dai sismografi VITTORIO VENETO - Il Fadalto, dopo oltre un mese di silenzio, questo pomeriggio, alle 15,33 ha registrato una nuova scossa di terremoto di magnitudo 2,4 a 7,5 km di profondità con epicentro a Chies d'Alpago, in territorio bellunese. I sismografi del Centro Ricerche Sismologiche di Udine, come la gente del posto, da Fadalto Basso fino alla Sella, ovvero in Alpago, dopo le 15 hanno avvertito una vibrazione della terra di qualche secondo accompagnata da un boato. «Confermiamo che è stata registrata una scossa di magnitudo 2,4 - afferma il direttore del CRS di Udine, Paolo Comelli - con epicentro in Alpago. Stiamo elaborando i dati, perchè nello stesso orario è avvenuto un terremoto anche a Creta e i dati si sono sovrapposti». Inizialmente, infatti, alla scossa era stata attribuita una magnitudo inferiore a 2, poi a metà pomeriggio era salita a 2,9, e alle 18,30 la conferma del CRS di Udine che si trattava di una scossa con magnitudo di 2,4 a una profondità di 7,54 km. La conferma dell'evento sismico di natura tettonica, oltre che dai sei sismografi del CRS installati sul territorio fadaltino, arriva anche dalla gente del Fadalto. «Abbiamo avvertito la scossa preceduta dal boato - conferma Marisa Busato di Fadalto Basso - ma era diversa dalle altre volte: oggi il rumore si è sentito meno, abbiamo percepito di più la vibrazione, ho sentito tremare i vetri delle finestre per 3/4 secondi. Essendo questa una zona sismica - osserva Marisa Busato - la scossa ci sta. Ora attendiamo fiduciosi i risultati dei test eseguiti nei giorni scorsi». La scossa delle 15,33 è stata avvertita oltre che in Fadalto Basso anche in Fadalto Alto. Anche al Bar Sella, in territorio bellunese, confermano di aver sentito vibrare il terreno. Dalla Protezione Civile Regionale la precisazione che questo evento «non ha nulla a che fare con i boati del Fadalto». «Si sono immediatamente allertati i centri operativi comunali dell'area dell'Alpago e del Fadalto - spiega l'assessore veneto alla Protezione Civile, Daniele Stival -, che operano in coordinamento con le strutture provinciali di Belluno e Treviso e con quella regionale. La situazione, quindi, è costantemente monitorata e pur non essendoci alcun allarme, nella zona interessata dall'evento viene mantenuta la necessaria attenzione. Voglio ricordare che, in caso di necessità, è operativo, 24 ore su 24, il Numero Verde della sala operativa di Coordinamento Regionale in Emergenza della Protezione Civile del Veneto: 800 99 00 09». «La base operativo del COC - spiega l'assessore alla Protezione Civile del comune di Vittorio Veneto, Mario Rosset - è stata spostata nel pomeriggio di oggi presso il municipio di Farra d'Alpago, dove si sono riuniti tutti i sindaci dell'Alpago e il presidente della provincia di Belluno Bottacin». Sul territorio vittoriese le pattuglie della Polizia Locale hanno eseguito una serie di sopralluoghi.
NUOVE VIBRAZIONI PER TESTARE IL FADALTO Nella seconda giornata di prove l'OGS ha utilizzato un "camion vibratore"
VITTORIO VENETO - Non solo test con pesi "a caduta": ieri in Fadalto l'OGS, l'Istituto di Oceanografia e Geofisica Sperimentale di Trieste, ha eseguito delle prove anche con un particolare camion vibratore. «Questo camion - spiega il dottor Enrico Priolo dell'OGS - genera delle vibrazioni controllate, un segnale controllato che poi possiamo reinterpretare. Questo test, a differenza dei precedenti, viene eseguito lungo le linee sismiche e ci permette di fare una sorta di radiografia del terreno». Nella seconda giornata di test per il Fadalto, mercoledì, l'OGS ha quindi integrato i test "a caduta" con questa speciale macchina. Già nella mattinata di ieri si sono concluse le operazioni iniziate martedì: le prove volte a generare dei micro sismi artificiali facendo cadere dei pesi si sono concentrate in località Caloniche. Qui, sempre da un camion munito di un braccio meccanico, è stato fatto cadere da un'altezza di circa 6/7 metri un peso di 500 kg per tre volte. A differenza di martedì, dunque, il peso (una piastra di ferro) è stato lasciato cadere da un'altezza inferiore, come pure il peso è stato ridotto (martedì erano 18 i quintali) perchè i test sono stati eseguiti in zone più impervie. Le vibrazioni generate dai test sono state sempre registrate dalle rete di sismografi posizionata in Fadalto, e integrata appositamente con altri sei apparecchi, e dai 164 geofoni disposti in una sorta di U rivolta verso nord a Fadalto Basso. Ora tutti i dati raccolti verranno analizzati dall'OGS che potrà così capire meglio la conformazione del substrato del terreno fadaltino.
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