lunedì 18 giugno 2018

A breve il fenomeno luminoso conosciuto come Iridium Flares sarà solo un ricordo...

Ricordo la meraviglia di diversi anni fa, quando alzando gli occhi al cielo scoprii un particolare fenomeno luminoso, un lento accendersi e spegnersi di una luce in cielo. Di li a poco avrei scoperto trattarsi di un Iridium Flare.


Questo genere di fenomeno luminoso, particolarmente affascinante sembra avere oramai le ore contate. Riporto di seguito la storia e la spiegazione del fenomeno luminoso grazie alle pagine web dell'UAI Unione Astrofili Italiani.

A partire dal 1997 l’allora compagnia Iridium SSC ha lanciato in orbita attorno alla Terra una costellazione composta da 66 satelliti per le telecomunicazioni (chiamati “IRIDIUM”) che hanno permesso la realizzazione di quello che fino ad allora non era stato ancora possibile ovvero raggiungere telefonicamente qualsiasi angolo del mondo grazie all’utilizzo di un dispositivo satellitare. 
Una caratteristica interessante di questa flotta di satelliti è che questi, essendo dotati di antenne con grandi superfici riflettenti, in certe condizioni riescano a deviare sulla Terra la luce solare che gli investe direttamente generando un inconfondibile bagliore luminoso di qualche secondo che può essere visto ad occhio nudo di notte, anche in città con un grosso inquinamento luminoso, denominato per l’appunto “Iridium Flare”.
Dopo più di 20 anni di onorato servizio, la Iridium Communication (nata dalle ceneri della precedente compagnia) ha intrapreso le operazioni di dismissione programmata della flotta di prima generazione parallelamente al lancio di nuovi più moderni satelliti chiamati "IRIDIUM NEXT". La messa in orbita di questa nuova flotta è stata affidata alla SpaceX di Elon Musk che a partire dal 2017 ad oggi ha già effettuato i primi 6 lanci degli 8 commissionati portando in orbita i primi 55 IRIDIUM NEXT. Contrariamente ai satelliti di prima generazione, gli IRIDIUM NEXT non sono in grado di generare degli “Iridum Flares”. 
Rimangono quindi pochissimi mesi prima che questo fenomeno, che ha accompagnato negli ultimi venti anni le serate di tantissimi astrofili in tutto il mondo, diventi un mero ricordo. 

E' la stessa UAI a proporre e lanciare un progetto per riuscire a catturare con una fotografia almeno un “Iridium Flare” per ognuno dei satelliti di prima generazione ancora in esercizio.
Per riuscire in questa missione è nato il progetto “Catch the Iridium” ed il relativo portale www.catchtheiridium.com.


Tale strumento aiuterà chiunque vorrà partecipare a questo progetto, a recepire tutte le informazioni utili per la cattura di un Iridium Flare attraverso una serie di guide dedicate alla pianificazione ed alla realizzazione, e successiva condivisione con la comunità, dello scatto.


Non resta a questo punto che programmare le osservazioni e alzare gli occhi al cielo. Cieli sereni!

73 de Giorgio IU3IOU

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