Durante il ponte del primo maggio 2018, con la famiglia ci siamo dedicati una breve vacanza in Umbria. Tra le varie escursioni abbiamo avuto l'occasione di visitare un sito già scoperto in passato: le Fonti del Clitunno, luogo incantevole lungo la via Flaminia fra Spoleto e Foligno, nel comune di Campello sul Clitunno.
29 aprile 2018 fotografie di Giorgio De Luca
viste d'insieme del sito delle Fonti del Clitunno
Il loro aspetto suggestivo, con il laghetto popolato di nasturzi acquatici, nontiscordardimé della palude, cigni e anatre, e con la miriade di colori dei salici e dei pioppi cipressini che si riflettono nel limpido specchio d'acqua, ispirò fin dall'antichità pittori, poeti e scrittori, come Plinio il Giovane, Virgilio, Corot, Byron e Giosuè Carducci, il quale le consacrò nella sua celebre ode.
Considerate sacre dai Romani che qui venivano a consultare l'oracolo del dio Clitunno e a svolgere riti religiosi, come testimonia la presenza più a valle del Tempietto di Clitunno (poi trasformato in una chiesetta paleocristiana dedicata a S. Salvatore che conserva antichi affreschi), molte vene delle acque del fiume furono disperse in seguito al grande terremoto del 440 d.C. Regolate poi facendole passare al di sotto del Marraggia, le Fonti assunsero il loro aspetto attuale nella seconda metà dell'Ottocento per opera del conte Paolo Campello della Spina.
L'interesse per queste fonti tra i molti aspetti, da quello storico a quello naturalistico, principalmente per gli aspetti geologici. E' infatti un fenomeno particolare ad aver suscitato da sempre la mia curiosità e cioè, l'affiorare di bolle di gas dal fondo che si sprigionano all'interno delle limpide acque.
29 aprile 2018 fotografie di Giorgio De Luca
alcuni scatti dove si notano i crateri
sul fondo del laghetto del Clitunno
Nella cartellonistica all'ingresso del parco delle Fonti del Clitunno, in riferimento agli aspetti geologici, viene riportata questa descrizione:
GEOLOGIA
Le Fonti del Clitunno possono considerarsi tra le più importanti manifestazioni idriche della nostra regione. Sono determinate dall'affioramento, al margine orientale della piana alluvionale della valle umbra, del livello idrostatico della falda compresa nei calcari liassici dei monti di Campello. La rinomanza naturalistica del laghetto è legata soprattutto alle caratteristiche ambientali che gli derivano dall'essere costituito in parte da subito correnti e in parte da acque che riempiono quasi stagnando una depressione del terreno. Le sorgenti scaturiscono a quota 225 m sul livello del mare dalla roccia sottostante la via Flaminia. Il flusso è formato anche da numerose "vene", ruscelletti brevi che esordiscono ciascuno da una sorgente affiorante dal terreno, soprattutto a monte dello specchio d'acqua e da alcuni "occhi di fonte" presenti nella sponda meridionale. Il perimetro del piccolo lago ha un perimetro di circa 405 m, una lunghezza di 115 m, una larghezza di 100 m ed una superficie pari a circa 9.800 mq. Sul fondo sono presenti i caratteristici crateri, nei quali si aprono le polle sorgive, responsabili del maggior apporto d'acqua del sistema. La profondità del bacino varia di molto poiché passa da pochi centimetri a 4 metri nella zona centrale e a 6 metri circa entro i crateri. La temperatura dell'acqua è costante, circa 12° e non subisce variazioni con l'avvicendarsi delle stagioni e il variare del clima. La portata è di 1300 litri al secondo.
In questa antica rappresentazione del territorio e in particolare del fiume Clitunno e dei suoi emissari si può ritrovare la scritta "Campello", ad indicare Campello sul Clitunno, ed immediatamente più a sud la dicitura "Le Vene" probabilmente ad indicare proprio la zona delle Fonti del Clitunno, così come si evince anche dal disegno della mappa dove si intravedono di vari rami delle Fonti.
Ancora oggi la toponomastica ricorda questo antico modo di indicare le Fonti del Clitunno. La strada infatti è ancora denominata Strada delle Vene.
Al rientro a casa ho dedicato un po' di tempo per fare qualche ricerca e trovare informazioni più approfondite sul web. Tra i risultati ho trovato un approfondimento piuttosto interessante e preciso sulle caratteristiche ambientali e geologiche delle Fonti del Clitunno che riporto di seguito (dal sito www.montagneaperte.it)
Ancora oggi la toponomastica ricorda questo antico modo di indicare le Fonti del Clitunno. La strada infatti è ancora denominata Strada delle Vene.
Al rientro a casa ho dedicato un po' di tempo per fare qualche ricerca e trovare informazioni più approfondite sul web. Tra i risultati ho trovato un approfondimento piuttosto interessante e preciso sulle caratteristiche ambientali e geologiche delle Fonti del Clitunno che riporto di seguito (dal sito www.montagneaperte.it)
Il primo tratto dell’asta del fiume Clitunno, dalle Fonti, nel comune di Campello sul Clitunno, fino circa alla Chiesa Tonda in località Pigge, nel Comune di Trevi, appartiene al sito della rete ecologica Natura 2000 ‘Fonti e Fiume Clitunno’ [IT5210053]. Rappresenta un esempio, non comune per l’Umbria e per l’Italia centrale, di fiume di risorgiva; ospita estese praterie di vegetazione idrolitica di notevole interesse geobotanico.
Il fiume Clitunno scorre nei comuni di Campello sul Clitunno,Trevi, Foligno e Bevagna, dove si unisce al torrente Teverone per costituire il fiume Timia, per una lunghezza complessiva di poche decine di km, mentre 16 (circa) sono i km che, in linea d’aria, separano le sorgenti dalla confluenza.
Nasce da ricche sorgenti che affiorano attraverso i depositi di pianura e convogliano in questi luoghi le acque raccolte nella struttura calcarea del monte Serano (1429 m s.l.m.), la cima più elevata di questo territorio.
Le ‘Fonti’ sono le principali: hanno una portata media di circa 900-1000 l/sec, alimentano il laghetto omonimo e danno vita all’alveo fluviale che nella sua parte iniziale è costituito da tre rami principali che confluiscono, poi, in un unico corso qualche chilometro a valle. Queste sorgenti hanno un carattere solfato-alcalino-terroso ed emergono, con una temperatura media di 12,00 °C, a una quota di circa 225 m s.l.m. Hanno un ritardo di circa 5-6 mesi rispetto alle piogge, a testimoniare l’ampio bacino di alimentazione e la profondità raggiunta nella circolazione idrica sotterranea.
Segue per importanza la sorgente il ‘Tempio’, caratterizzata da una portata media annua di circa 400-490 l/sec, contribuisce a rifornire la rete acquedottistica a servizio di una parte del territorio locale e contribuisce, a sua volta, alla portata complessiva del fiume Clitunno.
Questa sorgente, localizzata al fianco del Tempietto sul Clitunno, ha acque di tipo bicarbonato-calcico, con residuo fisso minore rispetto a quello delle ‘Fonti’ e una temperatura inferiore di mezzo grado (11,5 °C). Ha un ritardo rispetto alle piogge di circa un mese, a testimoniare la maggiore superficialità della falda, che è difatti influenzata più direttamente dagli eventi meteorici, pluviali e nivali.
Queste differenze ci indicano chiaramente la loro provenienza da due circuiti idrici sotterranei differenti, con le acque che alimentano le ‘Fonti’ che vanno evidentemente a interessare anche i livelli evaporitici che si trovano alla base della Serie carbonatica Umbro-Marchigiana.
Le sorgenti del Clitunno sono del tipo così detto di sbarramento, legate alla presenza della faglia distensiva, diretta, che borda la Valle Umbra e disloca con un rigetto verticale di circa 2000 m le strutture geologiche più antiche, esito di quegli eventi compressivi che hanno disegnato il sistema orografico presente a oriente della pianura.
Meno di 5 km separano le principali aree sorgive dalla vetta delle montagne: è la morfologia a narrare l’intersezione tra i fenomeni compressivi, come piegamenti e sovrascorrimenti, che hanno originato i monti, e i più recenti fenomeni distensivi che hanno delineato le valli.
Accanto alle due emergenze principali ricordiamo anche tre scaturigini minori, poste a diverse altezze rispetto alla pianura.
La sorgente di Sant’Arcangelo affiora a una quota di circa 551 m s.l.m. con una temperatura di 12,5°,‘I Pisciarelli’ emerge alla quota di 837 m s.l.m. con una temperatura di 7,7 °C,‘Fontanelle’, infine, è localizzata all’altezza di 1174 m s.l.m. e fuoriesce con una temperatura di poco superiore a quella precedente.
Queste sorgenti apportano complessivamente circa 100 l/sec e contribuiscono in maniera modesta alla portata complessiva del fiume Clitunno [M. Barchi, P. Conversini, G.S.Tazioli 1996].
Il paesaggio che osserviamo oggi, puntando lo sguardo sulla pianura e scorrendo con gli occhi fin sulle vette del sistema orografico che la circonda, è anche il frutto di un migliaio (circa) di eventi sismici simili, per energia liberata, alla crisi tellurica che ha coinvolto e sconvolto per vari mesi questa parte dell’Umbria a partire dal 26 settembre 1997 e che ha prodotto, da sola, una subsidenza dei bacini sedimentari quaternari di alcune decine di centimetri.
Osservando il fondo del laghetto che costituisce le Fonti del Clitunno, potremo notare delle profonde buche a forma di imbuto, risultato dell’affioramento delle polle idriche dal letto sedimentario, che, grazie a una forte corrente risaliente, impedisce il deposito dei sedimenti nell’area di emersione.
Le buche possono raggiungere la profondità di circa 4 m, mentre il laghetto ha generalmente una profondità inferiore che diminuisce verso le sponde.
Il sito Natura 2000 ‘Fonti e Fiume Clitunno’ è un complesso ambientale piccolo, ha, infatti, un’estensione di soli 0,189 kmq, ma di grandissimo interesse naturalistico. È formato dalle aree sorgive e dal laghetto naturale, prima descritti, in parte circondato da fossi e canali che delimitano piccolissime aree prative umide e palustri, e dal primo tratto del fiume. Mostra uno dei migliori esempi regionali di vegetazione idrofitica sviluppata in ambito sorgivo, per ricchezza floristica e stato di conservazione.
29 aprile 2018 fotografie di Giorgio De Luca
viste d'insieme del sito delle Fonti del Clitunno
con sullo sfondo la via Flaminia
Lo stesso sito è stato anche oggetto di interesse della comunità scientifica dal punto di vista dello studio di possibili anomalie pre sismiche, tema quello dei possibili precursori sismici che seguo sempre con notevole interesse.
Nel video Fedora Quattrocchi, Dirigente Tecnologo dell'INGV spiega il ribollire delle Fonti del Clitunno in un servizio andato in onda alle 19:30 del 20 marzo 2017 sul TGR Umbria, in seguito ad una sequenza sismica che aveva interessato il territorio della zona.
Il fenomeno raccontato nel video è facilmente visibile ad occhio nudo nelle limpide acque delle Fonti del Clitunno.
Ecco un video del fenomeno del rilascio di bolle di anidride carbonica dal fondo del laghetto del Clitunno, registrato durante la mia visita del 29 aprile 2018.
Ecco un video del fenomeno del rilascio di bolle di anidride carbonica dal fondo del laghetto del Clitunno, registrato durante la mia visita del 29 aprile 2018.
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